Live 24! Padova-Pordenone, -4: allenamento pomeridiano, si inizia a pensare alla sfida di sabato…

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Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Come spiega Marco Beccaro, il risultato di domenica non può che rilanciare le ambizioni del Mestre in vista del rush finale. «Sicuramente, dalla gara contro il Padova usciamo con una maggior consapevolezza nei nostri mezzi, perché abbiamo fatto un buon punto contro una squadra forte che alla fine vincerà il campionato. Nel primo tempo abbiamo mostrato personalità, cercando di fare la partita, poi nel secondo tempo abbiamo perso un po’ di campo anche a causa della stanchezza accumulata in questi sette giorni. Nel primo tempo ci è mancata la giocata giusta per riuscire a scardinare la loro difesa, ma in ogni caso ci teniamo stretto questo pareggio che di dà la spinta giusta in vista della partita di sabato contro il Renate». Perché l’aritmetica non da ancora per centrato l’obiettivo stagionale della salvezza (nel peggiore – e improbabile – dei casi, ci si salva a 47 punti). «Finchè i numeri non ci daranno ragione, continueremo a guardarci indietro, ma è altrettanto vero che se continuiamo ad esprimere le nostre qualità come l’aggressività e il nostro giro palla continuando ad avere massimo rispetto dell’avversario potremmo ovviamente pensare a qualcosa in più». E per farlo, il Mestre ha sei partite a disposizione nelle quali il processo di crescita potrebbe ancora continuare. «I margini, a mio avviso, sono ancora ampi. Fisicamente stiamo bene anche se abbiamo speso molto nelle ultime tre partite, ma abbiamo saputo mettere più qualità nelle giocate e stiamo crescendo anche in fase di possesso. Stiamo migliorando di partita in partita». […]

Ore 19.50 – (La Nuova Venezia) Contro il Padova è stato il migliore in campo. Una sua parata l’altro ieri contro la capolista ha permesso al Mestre di confermarsi squadra di valore assoluto. Alessandro Favaro, proprio il portiere arrivato in prestito dal Padova, ha permesso agli arancioneri di fermare la prima in classifica.«Siamo contenti di aver portato a casa un punto contro una squadra come il Padova. Secondo me abbiamo giocato una gran partita contro una compagine che ormai è quasi promossa. Noi siamo stati bravi a contenerli e limitare le loro occasioni. Loro tatticamente hanno fatto una bella partita ma noi abbiamo giocato senza cambiare il nostro modo di vedere il calcio e la nostra filosofia». Il portiere arancionero si sofferma poi sul “miracolo” che ha tenuto la partita bloccata sullo 0-0. «Su quella parata le maggiori difficoltà è che mi sono trovato leggermente sbilanciato e in controtempo visto che mi ero spostato dall’altra parte, però ho saputo calcolare bene il rimbalzo del pallone e sono intervenuto d’istinto. Ora vogliamo lavorare per alzare la nostra posizione in classifica, abbiamo raggiunto la salvezza ed è giusto porci un altro traguardo e quindi cercare di salire per giocarci i playoff da una posizione più alta». […]

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Manuel Nocciolini era il colpo a effetto, Emmanuele Cicerelli e Cristian Caccetta i giocatori di categoria pronti a fare il salto, il portiere Mazzini il rinforzo giovane per i pali proveniente da uno dei migliori vivai d’Italia (l’Atalanta), Bombagi l’uomo tra le linee in grado di sopperire anche alla mancanza di Berrettoni. Invece è spuntato il primissimo acquisto del mercato invernale: Roberto Zammarini, che con 2 gol in 5 giorni ha regalato 4 punti. Prima qualità fondamentale: Zammarini può giocare dappertutto. A centrocampo è un tuttofare, ha già disputato partite da interno così come da esterno, da trequartista e anche da attaccante aggiunto. E a conti fatti è stato il miglior acquisto di riparazione del Pordenone. Silenzioso, mai sopra le righe, sembrava quasi lo sconosciuto della campagna invernale. Invece lo staff di mercato del ramarro ci aveva visto giusto: lo scambio con Sainz-Maza ha funzionato e ora il numero 33 è diventato quasi insostituibile nello scacchiere di Fabio Rossitto. È perfetto per il nuovo tecnico, grazie a un dinamismo che dura quasi sempre 90′ e alla grinta mostrata anche dopo aver subìto un colpo durissimo da un avversario, com’è avvenuto contro la Reggiana. I compagni lo cercano con sempre maggiore continuità e ormai si è inserito alla perfezione sia nel 4-3-1-2 che nel 4-2-3-1. […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il lungo abbraccio fra Fabio Rossitto e Federico Gerardi potrebbe essere lo spot non solo del match fra Pordenone e Reggiana, ma di tutta la gestione corrente del Crociato. Nelle 7 gare precedenti il suo arrivo, il Pordenone con Colucci in panca aveva incassato solo 3 punti. Nelle 7 sotto la gestione Rossitto i ramarri hanno vinto 3 volte (3-2 a Gubbio, 2-0 con la Fermana e 4-3 con la Reggiana), pareggiato due (0-0 con l’Albinoleffe e 1-1 a Trieste) e perso due (0-1 a Ravenna e 3-4 a Portogruaro con il Mestre), per un bottino di 11 punti. […] «Il mister ha ricostruito non solo in me, ma in tutto il gruppo, quell’entusiasmo che con Colucci era ormai svanito. Il suo arrivo è stato una sferzata di freschezza. I risultati che stiamo ottenendo lo testimoniano». La doppietta alla Reggiana ha portato a 7 centri il suo bottino personale in 21 partite (15 dal 1′). «Ho pagato l’infortunio alla spalla che mi ha fatto saltare due mesi e mezzo. Quando sono rientrato sono stato criticato. Io ho 90 chili da far correre per il campo. È ovvio che abbia bisogno di tempo per entrare in condizione, ma ho accettato ugualmente le critiche. Oro sto meglio e credo si cominci a vedere. Troppo tardi? Mancano 4 partite (Padova, Vicenza, Samb e Renate, ndr), durante le quali dovremo cercare di ottenere più punti possibile, perché le nostre avversarie nella corsa playoff hanno tutte una o due partite in più da giocare. Noi dovremo riposare due volte da qui al termine della stagione regolare». […]

Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) Il gol ritrovato – non segnava dallo scorso ottobre -, l’esultanza piena di gioia ma anche rabbia: gli era pesato stare fuori nei momenti più difficili della stagione. Se c’è un giocatore rigenerato dalla cura Rossitto, questo è sicuramente Michele De Agostini. Con la rete segnata alla Reggiana, picco di una prestazione super in cui ha servito pure l’assist per il primo centro di Gerardi, il terzino mancino di Tricesimo si è ripreso il Pordenone, squadra di cui è un leader sin dal luglio del 2015, momento in cui ha messo per la prima volta piede al De Marchi. Magari tanti l’hanno dimenticato, ma De Agostini è stato il primo acquisto dell’era Tedino, quando la squadra era appena retrocessa e ancora non aveva la certezza di disputare il campionato di serie C. De Agostini, figlio del grande Gigi, ex jolly di Juventus e nazionale, nel corso degli anni è diventato una certezza dal punto di vista tecnico-tattico e anche un simbolo per i tifosi, che hanno sempre visto in lui un infaticabile guerriero. […] Per rivedere in campo De Agostini è stato necessario l’arrivo di Rossitto che l’ha subito eletto a giocatore indispensabile. Il suo contratto, come quello di Berrettoni, è in scadenza a giugno: la volontà della proprietà è quella di rinnovarlo almeno per un’altra stagione. Ed è molto probabile che, con prestazioni come quella con la Reggiana, si passi molto presto dalla teoria alla pratica.

Ore 18.20 – (Messaggero Veneto) Salvatore Burrai non ci sarà all’Euganeo: oggi riceverà un turno di squalifica per recidiva in ammonizioni. Chi dovrebbe esserci a Padova è invece Manuel Nocciolini, assente last-minute nella sfida con la Reggiana. L’attaccante toscano, nel corso della rifinitura pre-gara, ha accusato un risentimento muscolare e lo staff ha preferito non rischiarlo. Ieri non si è allenato e non lo farà neppure oggi: le sue condizioni saranno monitorate giorno dopo giorno, ma c’è molta fiducia per un suo recupero in vista della gara della vigilia di Pasqua. I neroverdi si allenano oggi e domani alle 15 al De Marchi: le porte saranno aperte. Si chiuderanno invece giovedì e venerdì. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Alcuni problemi rimangono: in primis la difesa, che ha subìto tre gol, di cui due assolutamente evitabili, nell’ultima sfida. Tuttavia il Pordenone sembra rinato. Sette punti in tre gare, nel giro di una settimana, rappresentano un buon bottino, sufficiente perlomeno a guardare con fiducia al big match di sabato, quando all’Euganeo si affronterà la capolista Padova. Il successo è fattibile anche se mancherà Burrai, squalificato. Servirà cercare un risultato positivo, perché ai ramarri restano appena 4 gare per blindare i playoff. […] Da quattro partite consecutive il Pordenone va in gol. Non solo: ha segnato in tutto 10 centri, media di 2,5 a match. Sono cifre straordinarie se si pensa che, tra la trasferta di San Benedetto del Tronto e la sfida in casa con la Feralpi – un totale di 8 incontri – i ramarri avevano messo in buca solo tre palloni. Altro gran segnale è la rete ritrovata da parte di Gerardi, autore di una doppietta con la Reggiana dopo un digiuno che durava da metà ottobre anche a causa dell’infortunio alla spalla.Cosa non va. La squadra di Rossitto deve prestare maggiore attenzione nella fase di non possesso: con gli emiliani qualcosa non ha funzionato (il gol incassato al 92′ e il secondo di Cattaneo) e neppure con la Triestina, considerati i due legni colpiti dagli alabardati e l’ingenuo rigore subìto al 95′. Rossitto ha parlato a riguardo di «cali di concentrazione, un aspetto su cui dobbiamo lavorare da qui alla fine». Forse è l’ultimo, grande, difetto da correggere nell’ultimo periodo: servirà a tal proposito anche la sosta, che arriverà dopo il match col Padova. Limato questo particolare il Pordenone potrà dire la sua ed essere – parole del presidente Mauro Lovisa – la mina vagante degli spareggi-promozione.

Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.30 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 16.00 – Qui Guizza: lavorano a parte Guidone, Mandorlini e Salviato.

Ore 15.30 – Qui Guizza: assente Gliozzi.

Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In una stagione in cui a Vicenza è accaduto veramente di tutto non poteva mancare l’ennesimo colpo di scena. Ieri, verso le 18, il tecnico Nicola Zanini è stato sollevato dall’incarico, insieme a Giorgio Sterchele. Con uno scarno comunicato il curatore fallimentare Nerio De Bortoli ha reso noto di aver chiesto «al signor Franco Lerda e al signor Giacomo Chini di guidare la prima squadra del Vicenza Calcio fino alla fine del campionato. Con grande affetto e stima ringrazio mister Nicola Zanini e mister Giorgio Sterchele per l’impegno, la dedizione e la volontà offerta alla Squadra, al team e ai tifosi. Il curatore chiede a tutti i tifosi di continuare a sostenere la squadra per l’importante sfida di sabato contro il Santarcangelo con il solito calore e la solita passione di sempre». Una decisione maturata dopo la brutta prova con annessa sconfitta di Meda, in cui De Giorgio e compagni hanno perso la quarta partita delle ultime cinque. Nel calcio, come sempre accade, a pagare è l’allenatore e anche in questo caso è andata così. Zanini è probabilmente il primo allenatore che viene esonerato da un giudice e da un curatore, visto che ad annunciare la decisione all’ormai ex allenatore del Vicenza sono stati il giudice Giuseppe Limitone e lo stesso Nerio De Bortoli. Procedura insolita per il mondo del calcio ma del tutto normale nella situazione di esercizio provvisorio post-fallimento in cui si trova la società. […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il cassiere del Penzo si è fermato a 5688 spettatori l’altro ieri per Venezia-Cittadella. L’appello a gran voce di mister Inzaghi è dunque stato raccolto, facendo segnare la più alta affluenza stagionale dopo i 4800 che il 12 novembre scorso avevano assistito al successo sul Perugia. Per ritrovare così tanti tifosi a Sant’Elena a livello di Serie B bisogna tornare indietro al campionato 2000/01 con Prandelli al timone della corazzata che centrò l’obiettivo dichiarato di tornare in A al primo colpo. In quella stagione gli spettatori furono 6055 a partita, oggi 18 anni e tre fallimenti societari dopo la media di 3875 presenze è già la seconda migliore dopo l’ultima Serie A giocata nel 2001/02. […] Lo scorso anno la trionfale Lega Pro aveva registrato tre exploit contro Padova (6844), Fano (5895 nel giorno della promozione) e Parma (5654 con 1300 ospiti). In tre annate la presidenza Tacopina ha recuperato ad oggi 2200 tifosi in più ad uscita, infatti la media-partita è passata dai 1674 della Serie D 2015/16, ai 3063 della Lega Pro 2016/17, fino agli attuali 3875 tra i cadetti.

Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dato il periodo pasquale si potrebbe azzardare il termine resurrezione, in realtà però la rinascita di Alex Geijo è cominciata ben prima. È lui uno dei simboli del momento d’oro di un Venezia che ha subito cancellato la macchia del ko in casa della capolista Empoli, prendendosi di forza il derby-playoff con il Cittadella, trascinato alla sesta vittoria di fila al Penzo dai quasi 6000 presenti sugli spalti, e in campo dal suo attaccante spagnolo. «Il calcio è fantastico proprio per quanto è strano, quella di domenica non è stata affatto la mia miglior partita si ridimensiona l’ex udinese come sempre però a decidere un risultato sono le piccole cose. Ecco quindi che con un assist e un gol ho contribuito ad aiutare la mia squadra, cosa che provo a fare a prescindere dai frutti finali. Conta solo aver portato a casa una vittoria che purtroppo non vale sei punti, ma che moralmente è davvero molto importante in quanto il Cittadella ci stava davanti di 4 punti e noi volevamo a tutti i costi consolidarci in zona playoff». […] «Ci aspettavamo un derby molto complicato, potevamo chiuderlo anche prima, invece abbiamo sofferto. Bello così. La nostra forza? Potrei dire che abbiamo tanta qualità ma non direi il vero, piuttosto siamo rognosi, martelliamo e lottiamo su ogni palla, non siamo egoisti e lavoriamo tanto per fare punti. Sarà così anche dopodomani (ore 20.30 ndr) a Frosinone».

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Profumo di Serie A. Inconfondibile, da respirare a pieni polmoni, dopo il sesto successo consecutivo in casa domenica nel derby con il Cittadella: Cesena, Bari, Avellino, Ternana, Ascoli e adesso pure i granata cadono al Penzo, divenuto un fortino nelle ultime settimane e che ha conosciuto il record d’incasso stagionale, con 5700 spettatori accorsi per l’occasione. Pippo Inzaghi, premiato ieri a Coverciano con la panchina d’argento come secondo miglior allenatore della Lega Pro 2016-2017 dietro a Giovanni Stroppa (31 voti a 16), può dirsi soddisfatto. Aveva chiesto un grande pubblico e il grande pubblico è arrivato, confermando la tradizione positiva quando si gioca la domenica pomeriggio. Ma non ci sono state solo belle notizie, perché ieri è arrivata la conferma che Inzaghi a Frosinone non ci sarà. L’allenatore arancioneroverde, infatti, è stato squalificato per un turno e multato di cinquemila euro, «per avere, al 43’ del secondo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale, uscendo dall’area tecnica; per avere inoltre, all’atto dell’allontanamento, assunto un atteggiamento provocatorio nei confronti del direttore di gara al quale rivolgeva espressioni irriguardose; recidivo». Il pensiero, adesso, corre in varie direzioni. Prima di tutto allo staff tecnico: Leandro Rinaudo è il responsabile dell’area tecnica e pare destinato a lasciare a fine stagione, nonostante l’eccellente lavoro condotto in sede di mercato a gennaio per fare spazio a Valentino Angeloni, talent scout dell’Atalanta e fortemente caldeggiato dal Ceo Andrea Rogg. Rinaudo non ha sbagliato nulla, ha messo a disposizione di Inzaghi tre rinforzi di primissimo piano a cominciare da Gianluca Litteri, ancora a segno domenica e spietato contro la sua ex squadra. Cambiare rotta, soprattutto se il campionato dovesse concludersi in modo positivo sembrerebbe un azzardo, soprattutto se non arrivasse un nome di primissimo piano. […]

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia vola in classifica e corre in campo. Come un anno fa dopo la sosta di fine anno. La casualità non esiste, i risultati sono il frutto del lavoro tecnico e tattico di Inzaghi, una rosa profonda e un gruppo affiatato, ma anche del programma predisposto dal preparatore atletico Luca Alimonta. Siamo in una settimana con tre partite in otto giorni: Cittadella, Frosinone e Carpi. «Si apre una fase molto intensa» spiega Alimonta, «al di là di questi giorni attorno a Pasqua, giocheremo otto partite tra il 2 aprile il 5 maggio con altri due turni infrasettimanali, ma la squadra è in salute. Noi possiamo anche essere di supporto nel lavoro, ma poi sono i giocatori a fare la differenza e la qualità di questo gruppo è straordinaria. Abbiamo potuto lavorare bene durante la sosta invernale e posso avvalermi anche del contributo che dà Daniele Cenci».Con tanti impegni ravvicinati non ci sarà tanto tempo per allenarsi. «La benzina è stata immagazzinata nei mesi scorsi» aggiunge il preparatore «potendo contare spesso della rosa al completo, anche gli allenamenti hanno una qualità molto alta e questo poi si riflette in partita. Dopo 30 partite è anche fondamentale far acquistare minutaggio a chi gioca meno e finora chiunque è stato chiamato in causa ha risposto alla grande». […]

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Tutto pronto per il turno pre-pasquale. Le prime due squadre padovane di Serie D, Campodarsego ed Este, dopo aver archiviato le partite con Liventina e Delta Porto Tolle, sono già proiettate all’immediato futuro, fra big match ed incroci decisivi. I biancorossi di mister Gianfranco Fonti, in particolare, sono tornati a macinare punti dopo le due sconfitte con Delta e Legnago, battendo con un secco 5-0 (in trasferta) la Liventina. Un bel biglietto da visita in vista della gara di giovedì con l’Arzignano Valchiampo, diretta inseguitrice dei “Gabbiani” che, una volta superata l’impasse di febbraio (una sconfitta e due pareggi) e favorita dai rallentamenti delle “corazzate” di testa, si è ripresentata con il piglio della terza incomoda.«Non me ne voglia la Virtus Vecomp, ma secondo me l’Arzignano è l’avversario più forte», sottolinea il bomber del Campodarsego Stefano Pietribiasi, rientrato in campo con la Liventina dopo un mese e mezzo di stop. «I gialloazzurri hanno un ottimo collettivo e si vede che i giocatori seguono Vincenzo Italiano, un allenatore che ha vissuto il calcio ad alti livelli per tanti anni e che insegna pure un bel football». Pietribiasi, però, la vede pure dall’altra parte della barricata: «Non dobbiamo essere preoccupati solo noi. L’Arzignano dovrà temerci, anche perché abbiamo il 3-1 dell’andata da riscattare». […] Nel sabato di anticipi è andato a segno pure l’attaccante dell’Este Daniele Fioretti, anche se la marcatura del 27enne di Umbertide non è bastata a regolare Delta Porto Tolle (2-2 il risultato finale): «Sono contento, anche perché non segnavo dall’ultima di andata», confessa la punta giallorossa. «È un peccato, però, che il gol non abbia fruttato il successo. Il Delta resta comunque un’ottima squadra e lo ha dimostrato anche sabato». Dopodomani l’Este disputerà lo scontro diretto con il Mantova, dopo il sorpasso dei virgiliani, impeccabili (seppure di misura) con il Tamai. «Troveremo una squadra forte, che ha vinto ed è in un buon momento. Batterli sarebbe importante per riacciuffare il quarto posto e tornare a puntare il podio del girone». «Ci aspetta una serie di scontri diretti fondamentali», chiude Fioretti. «Fra Mantova, Campodarsego e Arzignano dovremo dimostrare di essere una squadra di vertice. In queste tre partite stabiliremo la nostra dimensione».

Ore 11.50 – (Gazzettino) Enrico Alfonso è stato il migliore fra i granata nel derby di Venezia, contribuendo con il rigore parato a Bentivoglio nel primo tempo a tenere in partita il Cittadella. Prima però di raccontare la sua domenica da voto alto in pagella, il portiere vuole sfogarsi per una sconfitta determinata da una decisione arbitrale che ha lasciato l’amaro in bocca. «Nella ripresa – sostiene – la squadra si stava esprimendo bene e il gol di Scaglia avrebbe legittimato il vantaggio per 2-1. La non convalida da parte dell’arbitro, secondo me se non è scandalosa poco ci manca». Poi continua il suo sfogo: «Sappiamo di essere una realtà piccola e scomoda e che prima di noi vorrebbero altre squadre in serie A. Sono tante le cose che troppo spesso vanno contro il Cittadella. Noi non siamo nemmeno tutelati, possibile che i media e la stampa a livello nazionale non si soffermino sui torti che ripetutamente ci vengono fatti?». E cita alcuni episodi recenti. «A Cremona ci è stato fischiato contro un rigore imbarazzante per un fallo fuori area, con l’Empoli la partita sarebbe finita su una nostra rimessa, invece è stato inventato un calcio d’angolo dal quale è nato al 95′ il gol dell’1-1. Quando noi ne parliamo siano considerati dei lamentoni. Giocare a Cittadella non è facile». Sul rigore di Bentivoglio sottolinea: «Sono contento perchè sto trovando gratificazioni dove non sono mai stato uno specialista. Dopo il rigore con la Cremonese, parato a Brighenti, questo a Venezia è stato uno dei più difficili perchè Bentivoglio l’ha calciato bene». Il ragionamento fatto da Alfonso è presto detto. «Di lui avevo visto soltanto il penalty realizzato a Bari con tiro basso sulla sinistra. Mi sono fatto due calcoli: lui sa che noi portieri studiamo come gli avversari calciano i rigori. Ho quindi fintato sulla sinistra e mi sono buttato dalla parte opposta. Sono stato molto rapido a spingere e anche fortunato con la mano ad alzare il pallone sopra la traversa». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Stefano Marchetti, lei ha capito perché non è stato convalidato il gol del possibile 2-1 a Scaglia? «Meglio se non ne parlo, sono già stato squalificato dopo la partita con l’Empoli. Non voglio assolutamente fare polemiche», replica il d.g. del Cittadella, all’indomani del k.o. di Venezia.D’accordo, ma l’arbitro Pezzuto ha dato qualche spiegazione? «E cosa serve chiederle, se poi al massimo la risposta che ottieni è la squalifica? Io ero in tribuna e non l’ho capito. Ho esaminato l’azione al rallentatore in tivù e ancora non ho capito niente. Ha visto una cosa sbagliata». Ma la spinta di Scaglia su Cernuto, magari leggerissima, c’è stata? «Non c’è stata alcuna spinta, il giocatore si è buttato! E se anche ci fosse stato un contatto, parliamo di una cosa ridicola, non certo fallosa». Veniamo ai vostri errori. Il Citta ha incassato due gol in fotocopia, entrambi nati sul vostro versante sinistro, dove agiva Salvi. Parliamo di uno dei migliori terzini della categoria, ma non trova che si esprima meglio a destra, sia in fase difensiva che offensiva, quando può crossare con il piede migliore? «Con questa formula nelle ultime giornate abbiamo trovato maggiore solidità. E comunque Salvi ha fatto partite bellissime a sinistra come a destra. Ha commesso un errore sul secondo gol, ma ne ha commesso uno simile a destra non molto tempo fa: il suo è stato un errore di concetto, non legato alla fascia di competenza. E non è stato l’unico a sbagliare in occasione dei gol: i centrocampisti dovevano accorciare sul portatore di palla avversario, impedendo all’azione di svilupparsi». Altra nota spinosa: il Venezia, come la Cremonese, vi ha messo in grossa difficoltà con il suo pressing asfissiante nel primo tempo. Gli avversari hanno preso le contromisure al Citta? «Non c’è pressing che tenga, la questione è diversa: siamo stati noi a non avere l’approccio giusto. Non a caso, in entrambe le partite, nella ripresa siamo tornati in campo con un altro atteggiamento e la gara è cambiata. Sul perché sia accaduto due volte occorre riflettere, ma di sicuro non deve più accadere che ci si svegli solo dopo una sberla». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Bel momento di amicizia sportiva prima del derby di domenica: i rappresentanti delle due tifoserie si sono ritrovati all’altezza del ponte di legno che dà accesso allo stadio Penzo per uno scambio di omaggi. Da una parte la delegazione del Cccg, con il segretario Lamberto Tellatin, dall’altra quella veneziana dei Club Alta Marea e Arancioneroverdi United.

Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) […] In casa Cittadella, in particolare, sono in molti a puntare il dito contro l’arbitro Pezzuto, che ha annullato quello che sarebbe stato il gol del 2-1 siglato da Filippo Scaglia nel secondo tempo. Lo ha detto Roberto Venturato, lo ribadisce anche Andrea Arrighini, autore della rete del momentaneo 1-1. «Per me ci hanno annullato un gol buono — ringhia l’attaccante granata — e quello era un momento chiave della partita perché, se fossimo passati in vantaggio, sarebbe cambiato tutto. Ho parlato con Scaglia, che mi ha detto chiaramente di non essersi nemmeno appoggiato a Cernuto. Nonostante questo ci è stato fischiato fallo contro, però purtroppo ormai è inutile tornare indietro: l’arbitro ha fischiato e non ci si può fare nulla». Una partita fa presto a cambiare e, forse non casualmente, poco dopo il Venezia è passato in vantaggio con Geijo, facendo spostare completamente gli equilibri in direzione laguna. «Purtroppo è così — conferma Arrighini — c’è stato un capovolgimento di fronte, abbiamo subito una rete che ci ha tagliato un po’ le gambe. Peccato, perché nel secondo tempo abbiamo fatto molto meglio, mentre nel primo aveva meritato il Venezia. Non li abbiamo attaccati molto bene e loro hanno trovato due o tre imbucate, in una delle quali Gianluca (Litteri, ndr ) ha trovato il gol. Dispiace molto, perché dal poterla vincerla abbiamo finita per perderla. Però, anche se ci rimane un po’ l’amaro in bocca, dobbiamo essere pronti per rifarci giovedì».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Con la rosa al completo, diventano inevitabili. È toccato prima a Zambataro restare a casa, e nell’ultimo turno a Zivkov e Lanini. Ma se il terzino era reduce da un periodo d’influenza, per l’ex Vicenza arrivato a gennaio come rinforzo per l’attacco la mancata convocazione è suonata come una bocciatura. «Bisoli ha sempre detto di fare giocare chi va forte in settimana, evidentemente ha visto Lanini andare più piano e l’ha dovuto escludere. Oggi siamo nella condizione di avere una rosa ampia e con il rientro di Trevisan dalla squalifica il tecnico dovrà lasciarne fuori addirittura tre. Sono scelte dolorose da fare indipendentemente dal curriculum o dall’idea che si aveva in precedenza per tutelare l’interesse del gruppo e il risultato finale. Dobbiamo perseguire un obiettivo importante e va fatto a prescindere da quelle che sono le esclusioni, tenendo sempre presente il bene del Padova».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Come noi devono disputare partite toste e altre meno, fermo restando che ogni domenica riserva sempre una sorpresa. Ora inizia anche il caldo, per cui verrà fuori la squadra che sta meglio fisicamente. La priorità è stare sul pezzo e dare continuità ai risultati senza pensare che sia facile. Poi se tagliamo il traguardo prima o all’ultima giornata non fa differenza». […] Intanto sabato all’Euganeo arriva proprio il Pordenone che ha giustiziato la Reggiana. «Ci aspetta un’altra partita difficile come è stata quella con il Mestre che veniva da una serie di risultati positivi, e che abbiamo affrontato nel modo giusto. Il Pordenone è una formazione che sicuramente ha fatto meno di quello che si poteva ipotizzare essendo una squadra con valori importanti, e lo dimostra il fatto che ha rifilato quattro gol la Reggiana. Se è in palla può mettere in difficoltà chiunque, per cui va affrontata con le dovute cautele, concentrazione e attenzione. Ripeto, sarà un’altra partita difficile».

Ore 10.00 – (Gazzettino) «Sappiamo di avere un buon margine, ma non è sufficiente per staccare le mani dal manubrio. Dobbiamo pedalare a testa bassa per arrivare al traguardo». Il paragone ciclistico rende perfettamente l’idea del sentimento che prevale in seno ai biancoscudati, a maggiore ragione se a farlo è il direttore generale Giorgio Zamuner. Considerato che se la Sambenedettese vincesse le sue restanti sei gare arriverebbe a 64 punti, mentre se la Reggiana vincesse le sue sette partite si porterebbe a quota 65, al Padova basterebbero dodici punti negli ultimi sei match per essere irraggiungibile a 66. «Ma penso che da qui alla fine possano bastarci anche otto-dieci punti – prosegue il diggì – Anche noi siamo ansiosi di arrivare all’obiettivo dato che siamo in vetta da molto tempo, e spero di arrivarci il prima possibile. Ma sappiamo di avere dietro formazioni che faranno di tutto per renderci la vita difficile.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Eravamo nel finale di gara, una partita importantissima e non volevo uscire. Ho continuato come se non fosse successo nulla. Devo fare di questo aspetto la mia forza, metterci anche il naso, se serve, per aiutare la squadra. Bisoli mi dice che devo stare sempre molto concentrato, altrimenti divento un giocatore di Prima Categoria». […] Come avete accolto questo pareggio? «Benissimo, anche perché subito dopo il fischio finale abbiamo appreso della sconfitta della Reggiana e, quando abbiamo festeggiato davanti ai nostri tifosi, sapevamo di aver guadagnato un altro punto». Il traguardo è vicino… «Penso che, se dovessimo vincere le prossime due partite, diventerà molto dura riprenderci. Faremo di tutto per riuscirvi» .Lei è in prestito dal Sassuolo, l’anno prossimo vorrebbe restare in caso di Serie B? «Decideranno le società, ma mi piacerebbe rimanere, soprattutto per continuare a vivere questo spogliatoio. Ho avuto la fortuna di capitare in un gruppo bellissimo, noi giovani stiamo sempre insieme ma pure con i “vecchi” c’è un feeling speciale».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) C’è stata una sfida nella sfida che ha rappresentato una sorta di “passaggio di consegne” in casa biancoscudata. Nel derby di domenica a Portogruaro uno dei duelli più arcigni ha riguardato il 20enne Luca Ravanelli ed il 39enne Neto Pereira. Il giovane difensore, alla prima esperienza tra i professionisti, contro l’eterno brasiliano, ex capitano del Padova, uscito tra gli applausi dell’intero stadio. Ma alla fine il duello l’ha vinto il centrale trentino, dando dimostrazione di quella che è l’arma in più della capolista in questa stagione. […] «Non posso che essere felice dello spazio che mi viene concesso – sorride Ravanelli – e spero di continuare così. Sono sempre stato un giocatore che ha messo voglia e cattiveria agonistica, per sopperire anche a lacune tecniche sulle quali devo migliorare». Un esempio arriva dal derby contro il Vicenza: Ravanelli viene colpito al volto («E mi sa che è stato Salviato durante una fase concitata», ride il difensore), si rompe il naso ma non lo dice a nessuno e continua a giocare.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] «Avevamo preparato la partita in un modo preciso — spiega il dg Giorgio Zamuner — abbiamo utilizzato un modulo più conservativo per poi tentare di ripartire. E due occasioni importanti le abbiamo avute, con Guidone e Pulzetti. In entrambi i casi non siamo stati precisi ma in una giornata così le cose sono rimaste invariate e sulla Reggiana abbiamo allungato di un punto. Il traguardo è sempre più vicino, andiamo avanti senza guardare troppo in là. Ogni cosa a suo tempo». La squadra sembra reggere dal punto di vista fisico, visto che nel secondo tempo ha tenuto testa al Mestre in modo energico, ma allo stesso tempo fatica a segnare e nelle ultime quattro partite ha pareggiato due volte, vinto a Bassano e perso col Teramo. Insomma, una marcia ad andamento lento che tuttavia è sufficiente a scacciare ogni fantasma. E di sicuro la quota promozione diretta, sia pure in un campionato particolare come quello attuale, sarà proporzionalmente più bassa rispetto allo scorso anno. «Noi abbiamo ben chiaro l’obiettivo — prosegue Zamuner — affrontiamo una partita alla volta senza prenderci inutili rischi. Sono gli altri che devono correre. Abbiamo un vantaggio importante da amministrare e lo stiamo facendo, la cosa che conta è solo quella di arrivare al traguardo». Un po’ di preoccupazione (subito passata) per Gliozzi, uscito a inizio secondo tempo per quello che ha tutte le sembianze di un calo glicemico. Il giocatore ha riferito di non aver sentito più forza sulle gambe e ha chiesto così il cambio: nel dopogara è emersa con chiarezza la causa. I primi accertamenti sono rassicuranti e oggi, alla ripresa degli allenamenti prima di Padova-Pordenone, in programma sabato, l’attaccante dovrebbe essere regolarmente al suo posto.




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