Padova, il resoconto del primo giorno di ritiro: tutta la grinta di mister Bisoli, che testa il 3-5-2 e fa le prime scelte…

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“Dobbiamo diventare una macchina perfetta, perché la serie B è tosta! Era il nostro obiettivo, e adesso ce la teniamo bella stretta”. Pierpaolo ‘Martello’ Bisoli non perde mezzo secondo di tempo, e già nel primo giorno di ritiro a Masen di Giovo fa capire (soprattutto agli ultimi arrivati) di che pasta è fatto. Perché avrà anche anticipato l’allenamento dalle 17.00 alle 15.15 per concedere a capitan Pulzetti e compagni di vedere la finale dei Mondiali, ma poi quando si è in campo non si scherza: pronti via, e tra lavoro atletico e col pallone il tecnico Biancoscudato inizia subito a torchiare la squadra. Al consueto ritmo di “un consiglio al secondo”: indica come stoppare al meglio il pallone, elogia lo stacco imperioso del centrale difensivo di turno e chiede intensità, intensità e ancora intensità. Il tutto alternato a battute e “frecciatine” scherzose tanto ai senatori quanto ai nuovi acquisti.

Almeno fino al momento tanto atteso delle prime esercitazioni tattiche. Perché l’aveva anticipato, ma oggi lo si è visto anche in campo: mister Bisoli ha scelto il 3-5-2. Nei “casaccati” la difesa a tre è composta da Ravanelli, Capelli e Trevisan, a centrocampo con gli esterni Madonna e Zambataro agiscono le mezzali Pulzetti e Minesso e il regista Serena mentre in avanti il partner di Capello è Vincenzo Sarno. La squadra bianca vede invece Pinzi nell’inedita veste di centrale difensivo con Cappelletti e Ceccaroni, la mediana vede da destra a sinistra Salviato, Mazzocco, Della Rocca, Belingheri e Contessa e la coppia d’attacco è formata da Bonazzoli e Guidone. Le prime riserve sono invece Marcandella e Piovanello oltre ai giovani David Lordkipanidze (centrocampista georgiano) e Luca Moro, mentre in porta si alternano Merelli, Perisan, Favaro ma anche Giacomo Bindi. Il quale è più fortunato degli altri Biancoscudati sul piede di partenza: i vari Candido, Chinellato, De Cenco, Mandorlini e Russo si allenano difatti a parte, alternandosi tra gli esercizi atletici sul campo principale e la “palestrina” allestita sul campo sintetico.

L’allenamento? Termina con una partitella a campo ridotto dall’elevata (ma corretta) cattiveria agonistica, come testimoniato dalla maglia letteralmente strappata da Capelli a Guidone durante un contrasto. Il fischio finale arriva alle ore 17.20, a finale già ampiamente iniziata. Ma il ‘Martello’ non guarda in faccia a nessuno…




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