Padova, il resoconto del secondo giorno di ritiro: alta intensità nonostante la fatica, e mister Bisoli perde già la voce…

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L’anno scorso ci erano voluti tre giorni. Quest’anno, invece, ne sono bastati due. Di cosa stiamo parlando? Del primo abbassamento di voce per mister Bisoli. Ed è un buon segno, perché significa che è carico. E la sua energia la riversa tutta sul campo, per spronare i Biancoscudati. Un esempio? Al primo schema provato arriva subito l’errore nell’ultimo passaggio e in automatico scatta il “se continuate così andiamo avanti fino alle 20”. Ed erano solo le 17…

Ma riavvolgiamo il nastro fino all’allenamento del mattino. Lavoro atletico uguale corsa, corsa e ancora corsa. Talmente tanta che nei pressi delle bandierine del calcio d’angolo già si nota un principio di carenza d’erba causa curve prese ad alta velocità. Nel pomeriggio, invece, si pensa quasi esclusivamente alla tattica. E al 3-5-2, con carte mischiate rispetto al giorno primo: i tandem d’attacco sono Capello-Bonazzoli e Guidone-Sarno, alle loro spalle Serena e Della Rocca fungono sempre da registi col poker d’esterni Salviato-Madonna-Contessa-Zambataro pronti a macinare le fasce, mentre in difesa si rivede Pinzi centrale. L’intensità è altissima, mister Bisoli marca strette le mezzali e tra indicazioni e urla termina l’allenamento quasi più stremato di loro. Ma domani sarà come nuovo. Ancora pronto a indicare la rotta alla truppa Biancoscudata…




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