Padova-Cremonese, l’ex Salviato: “Sono stato molto bene, ma non potrò fare il bravo! E sarà una partita tosta e divertente…”

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A casa ha cuscini e coperte con il biancoscudo, presente anche sui parastinchi che utilizza in campo. Basta questo per fare capire quanto Simone Salviato tenga alla squadra della sua città, e domenica la sfida con la Cremonese avrà un sapore speciale dato che un anno fa di questi tempi indossava ancora la maglia grigiorossa, lasciata a gennaio per approdare alla corte di Bisoli contribuendo al ritorno in serie B. Categoria centrata anche con i lombardi nel maggio 2017. «Mi fa molto piacere affrontare la Cremonese, società dove sono stato molto bene, che mi ha fatto sentire subito a mio agio e anche la città è coccola. Dopo undici anni abbiamo vinto il campionato e anche per i tifosi è stata una soddisfazione enorme: mi ricordano con affetto e anche in questi giorni mi stanno scrivendo in moltissimi raccomandandosi di fare il bravo per domenica. Ma non sarà possibile esaudirli. Sono felice di rivedere i vecchi compagni, anche se non sono rimasti in molti». A guidare i grigiorossi c’è l’ex biancoscudato Andrea Mandorlini, padre di Matteo. «Si sono rinforzati molto, a cominciare dall’allenatore, perché c’è una proprietà forte che vuole andare in A il prima possibile. Sarà una partita tosta, spero divertente. Entrambe le squadre giocheranno sugli errori dell’altra, per cui dobbiamo commetterne il meno possibile, perché la Cremonese non verrà a difendersi. Noi siamo in casa e vogliamo vincere, sarebbe importante dopo lo stop di Salerno».

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Anche Luca Belingheri, detto Bubu, è come lei un ex della Cremonese. «Abbiamo vissuto insieme la promozione, domenica ci teniamo a giocare». Da padovano, come vive quest’annata? «Il mio obiettivo principale è raggiungere la salvezza, poi è normale che qualche pensiero viene a tutti perché ti piacerebbe che la tua città avesse qualcosa in più. Però è meglio stare con i piedi per terra: raggiungiamo la salvezza e dopo, perché no, sogniamo tutti insieme». «Cerco di avere quasi tutto con il biancoscudo, e ho fatto personalizzare i parastinchi. In uno siamo io e mia moglie che alziamo la Coppa per la vittoria del campionato con lo sfondo di Prato della Valle, nell’altro io e Bubu alziamo la Supercoppa. Ci sono anche i nostri numeri di maglia, 33 e 25, con quest’ultimo che era il numero anche di Piermario Morosini, che ricordiamo sempre facendo parte come testimonial della Onlus Live: con la vendita delle nostre magliette vengono comprati defibrillatori da dare alle società che non possono permetterseli».

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(Fonte: Gazzettino, Pierapolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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