Padova, la lettera di un tifoso sull’odissea per entrare all’Euganeo assieme al figlio

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Riceviamo e pubblichiamo questa interessante lettera di un tifoso del Padova che racconta dell’odissea per entrare allo stadio Euganeo con il figlio

“Buongiorno, stamattina nel leggere il vostro articolo con le indicazioni per entrare gratis allo stadio mi è risalita la rabbia provata domenica sera in occasione di Padova-Cremonese quando insieme a mio figlio (ed un buon numero di altri genitori con bimbi nati dal 2005 in poi) ho vissuto una situazione kafkiana al limite dell’assurdo o quantomeno grottesca. Partiamo dal giorno prima: consapevole che mio figlio (un 2006) ha diritto di entrare gratis accompagnato da un adulto pagante ma solo se in possesso di tagliando recuperabile presso le biglietterie dello stadio il giorno della partita o Padova Store, onde evitare inutili code la sera del match avevo optato per quest’ultima opzione. Peccato che sia sabato mattina che sabato pomeriggio scorsi, entrambe le volte in pieno orario di apertura (PRESUNTA!) il negozio di via Roma fosse inspiegabilmente chiuso (senza nemmeno aver affisso in vetrina -dove faceva bella mostra di se’ beffardamente l’orario di apertura- nessun tipo di avviso e/o recapito telefonico da contattare). Vabbè, mi son detto un po’ infastidito, vorrà dire che partiamo un po’ prima da casa e ci faremo un po’ di fila alla biglietteria. La sera del match io e Pietro intorno alle 20.10 ci mettiamo dunque in fila (nemmeno eccessiva o nor del vero) e dopo nemmeno 10 minuti di attesa arriva il nostro turno. Acquistato il mio biglietto di Tribuna Est faccio presente -documento di identità alla mano di mio figlio- alla signorina che vorrei anche il tagliando per il ragazzino ma con mia sorpresa mi viene risposto che non è necessario, basta infatti presentarsi ai cancelli di ingresso e mostrare la sua carta d’identità. Un po’ perplesso faccio presente che avevo letto altro su vari siti (tra cui Padovagoal), nel voltare le spalle per lasciare la fila butto lì un “Sicura?” a cui la ragazza risponde con un perentorio “Sicurissima”. Vabbè dico a Pietro “che scemi, abbiamo cenato prestissimo e di corsa per niente” e ci dirigiamo verso gli ingressi lato Tribuna Est. Arrivato nei pressi noto un capannello di quattro/cinque adulti ed un paio di bimbi intenti a discutere con degli steward ed intuisco che c’è qualcosa che non va. Mi avvicino e scopro che si tratta di genitori cui non è concesso di entrare perché privi del tagliando per i bimbi che, sento pronunciare in quell’esatto istante da uno dei due steward, “dovete ritirare alle Biglietterie”!!! A quel punto, capita la mala parata, faccio presente che sono reduce da dieci INUTILI minuti di coda proprio alla biglietteria dove mi era stato detto esattamente il contrario, e cioè che fosse sufficiente presentare un documento del figlio all’ingresso. Non voglio dilungarmi ed annoiarvi eccessivamente, vi basti sapere che dalla risposta iniziale “non è colpa nostra, abbiamo precise indicazioni di non far entrare i bambini privi di tagliando, hanno sbagliato alle biglietterie, tornate la’ e fatevelo dare” al momento in cui ci hanno consentito l’ingresso son trascorsi almeno 20 minuti di via vai di vari steward di grado crescente (?!?) con tanto di intervento dei carabinieri (ebbene sì, i toni ad un certo punto si erano fatti accesi). Troppo complicato evidentemente coordinare Biglietterie e Steward, che schifo…… Spero che in occasione di Padova-Pescara non si ripetano certi disguidi, lo dico pensando ad altri genitori con bimbi dell’età di mio figlio. Per quanto mi riguarda invece non è più un problema: già l’Euganeo (e relativa totale assenza di atmosfera) mi fa così schifo che non ci penso nemmeno a tornarci prima della prossima primavera (d’inverno è un luogo che mette addirittura depressione e dove come minimo rischi di beccarti un raffreddore), se poi per entrarci devi affrontare un’odissea agli ingressi…… Il colpo di grazia poi me l’hanno data i secondi 45 minuti del match con il reiterato (ed unico!!!) schema attuato dai biancoscudati: mai, dico mai, un’azione palla a terra partendo dalla difesa, mai! Sempre e solo rinvio di Merelli tendenzialmente verso la testa di Guidone in cerca di improbabile (il ragazzo era sempre marcato da almeno 2 avversari) quanto inutile (non c’era nessun compagno nei dintorni di 10 metri) “spiazzata”; per il resto era solo e sempre possesso palla (e azioni più o meno pericolose) della Cremonese di Mandorlini. Avessi detto il Manchester City di Pep Guardiola o il Real Madrid di Zizou Zidane……. Un delusissimo tifoso (e padre) biancoscudato, abbonato in serie D e primo anno di LegaPro, che da ragazzo nel periodo 84-94 ha visto dal vivo il 90% almeno dei match casalinghi, ma ai tempi si giocava all’Appiani”

 

Lettera firmata




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