Brescia-Padova, l’analisi de “Il Gazzettino”

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Gioca bene e s’illude fino all’intervallo per poi crollare nella ripresa. Anche a Brescia, come a Foggia, il Padova si porta in vantaggio in avvio di gara e accarezza per poco più di un’ora i tre punti per poi invece ritrovarsi alla fine con un pugno di mosche in mano, lasciando più di qualche incognita sulla sua tenuta fisica e mentale nella seconda parte delle partite esterne. Una fragilità evidenziata dopo il pareggio dei padroni di casa su cui Bisoli dovrà sicuramente mettere mano approfittando della sosta di campionato e con all’orizzonte un’altra dura trasferta a Crotone. e novità principali, oltre al modulo 4-3-3, riguardano la difesa dove Ravanelli prende il posto dell’acciaccato Capelli e in fascia sinistra Ceccaroni viene preferito a Contessa, scelta finalizzata a garantire una maggiore copertura sugli esterni e più campo libero in avanti. A dettare le danze sul piano del possesso palla in avvio è il Brescia, ma la sua manovra non trova sbocchi pericolosi per gli avanti lombardi perché il Padova, ben raccolto e compatto nella propria linea di trequarti, non concede spazi ed è a sua volta abile nel riproporsi in velocità avanti.

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Con il passare dei minuti i biancoscudati, che indossano la terza maglia nera con risvolti rosa, si fanno sempre più intraprendenti e il gol è il giusto premio al loro atteggiamento in campo. Arriva al 16′ sulla punizione dalla destra battuta da Clemenza, un difensore respinge, Ceccaroni la ributta verso la porta di testa e Cappelletti, alla seconda marcatura in cinque giorni, gira a rete in mezza rovesciata.

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Nel secondo tempo Corini aumenta il potenziale offensivo dei suoi inserendo un trequartista (Tremolada) per il centrocampista Martinelli e i locali pigiano immediatamente il piede sull’acceleratore. Sin dai primi minuti il Padova arretra e fatica a contenere e rilanciare, nonostante l’ingresso di Cisco per Bonazzoli. I pericoli per Merelli crescono con il passare dei minuti e, come il vantaggio biancoscudato nel primo tempo, anche il pari locale è meritato: realizza Tremolada, libero in area, con un rigore in movimento sul perfetto traversone dalla destra di Sabelli.

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Come a Salerno, anche in quel caso con due reti incassate nel finale, arriva un ko pesante e come a Foggia il Padova non riesce a capitalizzare l’iniziale vantaggio. In trasferta resta dunque all’attivo quell’unico punto ottenuto all’esordio a Verona. Il campanello d’allarme inizia a suonare, urge un cambio di passo.

(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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