Live 24! Crotone-Padova, il giorno dopo: ko immeritato, non si ferma la serie nera in trasferta…

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Ore 19.00 – (Gazzettino) Un primo tempo quasi perfetto per ritmo e intensità non è bastato al Cittadella per ritrovare l’appuntamento con la vittoria. Il meritato 2-0 costruito dai granata a metà gara è infatti sfumato nella ripresa quando la squadra si è fatta sorprendere dai due gol di Morosini, rischiando grosso nel finale. Sull’esito della sfida pesa però come un macigno un evidentissimo rigore non fischiato alla truppa di Venturato sul punteggio di 2-1: a tutti è apparso evidente che lo sgambetto ai danni di Finotto era abbondantemente dentro l’area tranne che all’arbitro Illuzzi il quale ha assegnato una incomprensibile punizione dal limite. E come se non bastasse, la successiva sventola mancina di Benedetti si è stampata sul palo. Una doppia disdetta. […] L’ultimo quarto d’ora è stato da brividi per il Cittadella, un po’ sulle gambe con i centrocampisti e certamente destabilizzato nella testa dal mancato rigore e dal 2-2 del Brescia. Paleari ha negato a Morosini la possibile tripletta e in un altro paio di circostanze se l’è vista brutta. Ma la sconfitta sarebbe stata una punizione assolutamente ingiusta per i granata.

Ore 18.00 – (Gazzettino) «Mi pare che il pareggio premi di più il Brescia, che ha giocatori bravi e di qualità». Così il tecnico Roberto Venturato sintetizza il 2-2, ritenendo che la partita sia stata fatta dal Cittadella, mentre gli ospiti sono stati più abili a far girare a proprio favore gli episodi che hanno determinato il risultato finale. E poi spiega: «Noi abbiamo fatto un primo tempo eccezionale e siamo meritatamente andati in vantaggio per 2-0. Nel secondo tempo una disattenzione di Cancellotti è stata sfruttata al meglio da Morosini riaprendo il risultato dopo pochi minuti. Noi siamo comunque stati in partita costringendo per lunghi tratti il Brescia nella sua metà campo e abbiamo creato altre occasioni importanti per andare in gol». Oltre alle imprecisioni dei granata, pesano alcune decisioni del direttore di gara. Ha fatto discutere soprattutto la punizione dal limite calciata da Benedetti sul palo, mentre il fallo al 18′ della ripresa è apparso chiaramente dentro l’area. «Si poteva andare sul 3-1 se l’arbitro avesse concesso il calcio di rigore. Le immagini dicono che il fallo è stato commesso nettamente in area, mentre per il direttore di gara era cominciato prima. Si spera che in questo senso giri diversamente perchè in questo ultimo periodo non è il primo episodio di questo tipo che ci penalizza». Anche sul gol del 2-2, comunque, il Cittadella ci ha messo ancora del proprio. «Un’altra ingenuità da parte nostra ha consentito agli ospiti di mettere a segno la rete del pari. L’ho già detto, il Brescia ha giocatori di qualità che sanno sfruttare al meglio ogni occasione che si presenta». […]

Ore 17.00 – (Mattino di Padova) Il succo di Cittadella-Brescia è racchiuso in tre dati di fatto: 1) la lunga sosta di 20 giorni a cui sono stati costretti i granata non è stata così produttiva come ci si sarebbe immaginato, perché un conto è fermarsi (e rifiatare) a marzo-aprile, un conto è farlo a fine settembre (sino a metà ottobre), quando la condizione fisica per forza di cose non è al massimo, come si è visto nella ripresa; 2) il Brescia è una signora squadra, che stranamente alterna a primi tempi inguardabili (era successo anche contro il Padova, sotto di un gol ne aveva poi rifilati quattro ai biancoscudati) riprese travolgenti, dove la notevole qualità del suo organico gli permette di venir fuori con autorità e di riprendere partite che sembravano segnate. Ieri nessuno avrebbe scommesso sulle sue capacità di recupero del risultato all’intervallo, e invece… Invece c’è mancato poco che se ne tornasse a casa con i tre punti; 3) sarà che va così, che il periodo non è dei più fortunati, ma per l’ennesima volta l’arbitro ha penalizzato Iori e compagni. Se sul 2-1 avesse fischiato il rigore che andava concesso (intervento scorretto di Tonali su Finotto, 17′ st), invece di indicare il limite dell’area per un netto fallo commesso entro i 16 metri, probabilmente il Citta avrebbe avuto l’opportunità di chiudere la sfida, senza subire la doppia stilettata di Morosini, ottimo sostituto del bomber Donnarumma. […]

Ore 16.00 – (Mattino di Padova) Le “rondinelle” si confermano indigeste. A Roberto Venturato proprio non va giù il 2-2 maturato contro il Brescia alla ripresa del campionato. «Il nostro è stato un primo tempo eccezionale, chiuso meritatamente in vantaggio 2-0. Nel secondo abbiamo pagato quella disattenzione in chiusura di Cancellotti, ma avevamo comunque incanalato il match nella direzione in cui volevamo. Poi siamo calati, sia noi che loro. In campo gli spazi a disposizione sono aumentati e il Brescia ha mostrato di avere giocatori in grado di sfruttarli, a partire da Morosini», l’analisi del tecnico del Cittadella in sala stampa al Tombolato. «Il pareggio mi sembra un risultato esagerato, premia troppo il Brescia per quanto si è visto in campo. Avremmo meritato la vittoria, il calcio è questo». Sul 2-2 finale pesa anche quel calcio di rigore clamoroso su Finotto “retrocesso” a punizione dal limite dal signor Illuzzi di Molfetta. «È un altro errore arbitrale e mi spiace doverne commentare ancora. Speriamo che andando avanti le cose cambino, le immagini parlano chiaramente e confermano che il fallo è stato commesso dentro l’area».Resta il fatto che, nella ripresa, il Cittadella ha faticato a centrocampo, non riuscendo più a fare filtro davanti alla difesa. «Sicuramente siamo caduti in qualche ingenuità, ma anche nel secondo tempo abbiamo tenuto il Brescia nella sua metà campo per una ventina di minuti, costruendo altre due o tre occasioni per segnare ancora. Negli ultimi 20 minuti, una volta incassato il secondo gol, dal punto di vista della testa siamo un po’ calati, è venuta meno la tensione. Tenete presente che avevamo la sensazione di avere in mano la partita e ci siamo ritrovati sul pari. La delusione dal punto di vista psicologico ha avuto il suo peso, così come condiziona il fatto di essere stati fermi per tre settimane prima di questa partita». […]

Ore 15.00 – (Mattino di Padova) Al ritorno in panchina dopo la squalifica per proteste rimediata a la Spezia, stavolta Stefano Marchetti si è trattenuto. Ma le occasioni per recriminare non sono mancate: anche gli avversari, nel dopo partita, hanno ammesso che il fallo su Finotto doveva essere sanzionato con la massima punizione. «Non ho niente da dire, le immagini ci sono e parlano da sole, è inutile star qui a dire sempre le stesse cose tornandoci su. Preferisco parlare di altro», replica, sconsolato, il direttore generale del Cittadella.«Il nostro è stato un gran primo tempo e per il secondo, per favore, non parlate di patatrac: abbiamo subìto un gol evitabilissimo che ha riaperto la partita e pagato qualche episodio che avremmo dovuto leggere meglio. In settimana analizzeremo in modo approfondito gli errori commessi, cercando di migliorare», prosegue Marchetti, che poi lancia comunque una stilettata al direttore di gara: «È chiaro anche che se fosse stato fischiato quello che era doveroso fischiare, alla fine ci saremmo trovati a commentare un risultato diverso». […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Attilio Tesser non vuole assolutamente parlare del dopo Renate: «Non riesco mai a guardare oltre alla sfida che ci aspetta esordisce infatti il tecnico -. Abbiamo abbastanza da pensare a come aver ragione delle pantere. È vero che i nerazzurri vengono da due sconfitte interne consecutive, ma ho visto i filmati e posso assicurare che non meritavano di perdere né contro Vis Pesaro (0-1, ndr), né contro Vecomp Verona (0-1, ndr). Non dimentichiamo poi che in precedenza sono stati capaci di vincere a San Benedetto (2-0, ndr) e di bloccare sul pareggio Vicenza (1-1) e Ternana (1-1, ndr). Non vanno assolutamente sottovalutati». Tesser teme anche l’effetto che gli impegni ravvicinati possono avere sulla sua truppa: «Nella rifinitura di oggi rivela non ho visto i ragazzi brillantissimi. Speriamo riescano a recuperare. Se abbassiamo il ritmo diventiamo decisamente meno pericolosi». La doppietta firmata a Pesaro non garantisce a Domenico Germinale un posto fra i primi undici: «Non rinuncio a Magnaghi spiega Tesser perché è un elemento fondamentale nell’economia della squadra. È un giocatore che lotta per il gruppo intero. È sceso in campo anche in condizioni precarie stringendo i denti. Uomini così trovano sempre posto nelle mie squadre. Capisco che gli pesi il fatto di non riuscire a sbloccarsi in zona gol, ma deve restare sereno. Prima o poi ci riuscirà». Inizialmente dunque dovrebbero fare ancora coppia davanti Magnaghi e Candellone. Alle loro spalle in posizione da trequartista comincerà questa volta Berrettoni. Due le maglie certe a centrocampo: quelle di Gavazzi e Burrai. La terza è in palio fra Bombagi e Ciurria. Dietro Tesser riproporrà la difesa titolare con Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini. Fra i pali, come al solito, Bindi. «La cosa che mi sta dando più soddisfazione aggiunge il tecnico è che chiunque venga scelto per partire dall’inizio o per subentrare in corsa dia sempre il massimo. Segno che siamo già diventati un gruppo vero». […]

Ore 13.00 – (Messaggero Veneto) […] Germinale si è sbloccato ma pare non sia ancora pronto per giocare dall’inizio. Spazio così in attacco a Candellone e Magnaghi supportati da Berrettoni. Il numero dieci è di nuovo titolare, pronto a innescare i due che non segnano rispettivamente da tre e cinque incontri. In mezzo spazio nuovamente a Bombagi dal 1′. Assieme a lui i soliti Burrai e Gavazzi. In difesa Bassoli lascia il posto a Stefani, ai box con la Vis Pesaro. Il resto del reparto arretrato è confermato. Il Renate in Friuli cerca il primo successo della gestione Gioacchino Adamo, promosso prima della sfida con la Vecomp (persa) per sostituire Brevi, esonerato dopo una sola affermazione in sei gare. I brianzoli sono penultimi ma non sono da sottovalutare: il momento “no” può finire, anche perché il potenziale del team è da metà classifica. «E negli ultimi due incontri avrebbe meritato di più», ha detto Tesser.il tesser-pensiero«Pensiamo a un match alla volta»: Attilio Tesser rifiuta di alzare lo sguardo e di fare discorsi relativi ai prossimi due impegni casalinghi, ideali per consolidare il primato. Il tecnico del Pordenone preferisce concentrarsi sul Renate. «È una formazione che gioca un calcio propositivo, capace di pareggiare con Ternana e Vicenza – afferma, facendo capire che i brianzoli meriterebbero un’altra posizione in classifica -. Domani (oggi, ndr) non sarà facile. Anche perché noi non siamo brillanti fisicamente, perlomeno al momento. Ho sempre detto che tre match in una settimana rappresentano un incognita. Vedremo come stiamo prima della gara». Berrettoni torna dal 1′ e in attacco ancora fiducia a Magnaghi, nonostante non segni da cinque partite. Il centravanti ha tutta la fiducia del tecnico. «Per lo sviluppo della nostra manovra è fondamentale – riflette -. È un ragazzo che si impegna, che gioca per la squadra, e chi si comporta così per me scende sempre in campo. Non deve preoccuparsi del gol che manca: arriverà». […]

Ore 12.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Lavorare in serenità pensando solamente a se stessi e alle proprie qualità. Walter Zenga sintetizza la situazione in casa Venezia in vista del derby di oggi pomeriggio al Penzo alle ore 15 contro l’Hellas Verona nel quale è atteso lo scossone dopo una partenza rallentata che ha portato all’esonero di Stefano Vecchi. Sarà la sua gara d’esordio in una serie B che sta iniziando a conoscere, alla guida di un team al quale deve soprattutto ricostruire il morale: di sicuro andrà in archivio quel 3-5-2 che in passato ha dato tante gioie ma ora non funziona più. Un match come quello contro i giallobù non avrebbe bisogno di stimoli particolari – contro le favoritissime ce ne sono già abbastanza – ma l’Uomo Ragno li indica comunque. «Voglio che la mia squadra lotti e giochi sino all’ultimo momento, andando su ogni palla, anche su quella che rischia di finire in fallo laterale e non sarebbe pericolosa. Questa determinazione deve contraddistinguere il derby ma anche tutte le gare che seguiranno per fare capire ai tifosi che ci mettiamo l’anima sino al 90′, che il nostro obiettivo è sempre la vittoria». Prima settimana di lavoro con il nuovo team. «È andata benissimo, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo subito impegnati per ritrovare velocemente lo spirito di squadra attraverso le cose semplici. Scendere in serie B non è stato così difficile poichè ho trovato una società ottimamente organizzata e un centro per gli allenamenti che mi piace molto, dotato delle attrezzature adeguate per lavorare. Mi interessa il feeeling con la squadra e con l’ambiente poichè non c’è allenatore che non sbagli qualcosa: voglio farlo il meno possibile, ma in serenità». In occasione della presentazione aveva nominato alcuni giocatori – in particolare Pinato da svegliare e Falzerano – l’operazione è riuscita? «Ho paura di essere stato frainteso e mi scuso con i giocatori che ho nominato. Ha fatto due nomi a caso – potevo nominarne altri tipo Domizzi e Zigoni – per portare degli esempi: da tutti pretendo di più perchè se si è arrivati al cambio dell’allenatore vuol dire che qualcosa è successo in precedenza. Nessun giocatore è sotto osservazione particolare». Fare cose semplici e farle al meglio: con che modulo? […]

Ore 11.30 – (La Nuova Venezia) […] Ha cercato di trasmettere serenità alla squadra, il neoallenatore arancioneroverde, in questi primi giorni alla guida del Venezia. «Non c’è nessuno che possiede la bacchetta magica, solo il tempo potrà dare le risposte sulle aspettative che avverto attorno a me. Non c’è nessuno che arriva e, di botto, vince dieci partite di fila. Magari capitasse… Questa è una partita importante, per il Venezia, per i nostri tifosi e anche per me. Il mio obiettivo è che a fine partita abbiano visto una squadra con lo spirito giusto, che in campo lotta, che gioca a calcio e che insegue il risultato fino all’ultimo minuto».L’Uomo Ragno sta tessendo la tela per ingarbugliare il Verona, ma non ha riempito la testa dei suoi giocatori di schemi o movimenti. «Non è tanto la condizione fisica, è importante quanto ritrovare velocemente uno spirito di squadra, una attenzione ai particolari, ma soprattutto giocare in semplicità. Con le giocate semplici, si ottengono i risultati migliori. È chiaro che siamo davanti a una partita complicata, contro una squadra costruita per ritornare in Serie A, che sicuramente sarà protagonista quest’anno, ma noi dobbiamo guardare solo dentro di noi, senza dilapidare energie pensando troppo agli altri. Il nostro obiettivo è fare in modo che tutto quello che è stato provato in allenamento lo possiamo riproporre in partita». […]

Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Merelli 6; Cappelletti 6, Capelli 5.5, Ceccaroni 5,5 (Cisco sv); Salviato 6 (Zambataro sv), Broh 6.5, Della Rocca 5, Pulzetti 5.5 (Belingheri sv), Contessa 6.5; Bonazzoli 7, Capello 5.5. 

Ore 10.50 – (Gazzettino) Decisamente ingiusto il verdetto della prima frazione di gioco in cui la squadra di casa colpisce nell’unica vera occasione a disposizione a dispetto di almeno tre nitide opportunità per i biancoscudati che tengono il campo senza subire mai il gioco avversario, salvo qualche incursione sulla fascia sinistra e che, senza attuare a loro volta un vero e proprio forcing, cercano la porta avversaria in maniera più ficcante. […] Nella ripresa il copione non cambia e inizia una sfida personale tra Bonazzoli e Cordaz che nelle prime due occasioni ha la meglio, ma è costretto a inchinarsi di fronte alla girata di sinistro dell’attaccante al 19′ a sfruttare una perfetta percussione in area di Broh. E qui purtroppo riemergono i vecchi difetti. Il Padova si fa subito chiudere dietro dal Crotone che getta nella mischia Stoian e Simy (7 gol in serie A l’anno scorso). Tira un sospiro di sollievo sui tentativi di Budimir di testa e di Rhoden con un destro a incrociare che sfiorano il palo, ma l’impressione è che la resa sia solo rinviata, per maturarsi infatti al 31′ con il tiro sul palo di lontano di Firenze, involontariamente servito in area da Ceccaroni il cui tentativo di liberare rimpalla sullo stinco di Budimir e finisce sui piedi del match winner. L’immediato rosso a Della Rocca chiude di fatto le ostilità. E al Padova non resta che leccarsi le ferite.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Quando il Padova si chiude e smette di giocare la sconfitta arriva implacabile. Cambiano i protagonisti in campo, cambiano gli avversari, ma non viene meno questo dato di fatto. E così la squadra paga ancora dazio in trasferta dopo quasi tre quarti di gara all’altezza della situazione. A gioire questa volta è il Crotone che porta casa la vittoria nel momento in cui decide di alzare la voce, mandando all’aria quanto di buono fatto precedentemente dai biancoscudati che ora si ritrovano per la prima volta in zona play out. Di buon auspicio la prima rete stagionale di Bonazzoli, dietro la lavagna Della Rocca, all’esordio in campionato, che si fa ingenuamente espellere dopo il gol del 2-1 dei calabresi, pregiudicando di fatto ogni possibilità di recupero. Nell’analisi vanno considerate anche le numerose assenze, in primis quelle di Clemenza e Trevisan che inducono Bisoli a puntare su una formazione più esperta e tornare al modulo 3-5-2. Spazio a Broh in mediana sul centro destra, mentre Ceccaroni è il centrale di sinistra.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Dopo il triplice fischio, Bisoli e il vice Groppi insieme ai giocatori sono andati sotto il settore occupato dai quarantanove tifosi del Padova presenti allo Scida, e c’è stato un confronto. «Ho detto loro – afferma il tecnico – che li abbiamo rispettati, visto che hanno fatto mille chilometri facendo sacrifici. Chiaro che qualcuno può non essere d’accordo, accetto le critiche, ma non ho niente da rimproverare alla mia squadra. Non voglio fare il paladino di alcunché, voglio solo salvare il Padova e ne abbiamo dato dimostrazione. Andare a casa senza punti, mi sembra incredibile, però fa parte del calcio. Abbiamo sbagliato tre gol a porta vuota, il Crotone ha fatto due mezzi tiri. Contro una squadra candidata a stravincere il campionato, che ha speso moltissimo per tornare in serie A, dico la verità: sono stracontento della prestazione. Chiaro che è dai sei partite che non vinciamo, ma il campionato di serie B è così e sono convinto che se giochiamo in questo modo, ne perdiamo poche. Naturalmente dobbiamo migliorare, essere più cinici sotto porta, essere smaliziati quando c’è una punizione al limite dell’area. Ma ai ragazzi ho fatto i complimenti perché poche squadre possono venire a giocare a Crotone come abbiamo fatto noi creando tanto». A questo punto Bisoli si sofferma sull’espulsione di Della Rocca. «Ha giurato sui suoi figli che all’arbitro non ha detto niente, e gli credo perché è un ragazzo serio». […]

Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Merelli 6; Cappelletti 6, Capelli 5.5, Ceccaroni 5 (Cisco sv); Salviato 6 (Zambataro sv), Broh 6.5, Della Rocca 4.5, Pulzetti 6 (Belingheri sv), Contessa 7; Bonazzoli 7, Capello 6. 

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Eppure, dal punto di vista del gioco, il Padova non ha demeritato. Come era nelle previsioni, il tecnico ha lanciato un 3-5-2 abbottonato, con Cappelletti riportato in difesa per il forfait di Ravanelli e Della Rocca lanciato dall’inizio. Il piano biancoscudato sembra chiaro: restare compatti, concedere pochi spazi e ripartire. […] La ripresa comincia sulla stessa falsa riga, ma quando Bonazzoli si vede respingere da Cordaz due buone conclusioni, sembra che non sia giornata. E invece al 19′ arriva il meritato pareggio. Broh trova un pertugio sulla sinistra e si inserisce con personalità, servendo Bonazzoli in area. Il sinistro di prima intenzione del centravanti buca il portiere, rompe la maledizione del Padova e di Bonazzoli stesso. A livello psicologico il Padova sembra stare meglio rispetto agli avversari e, invece, il Crotone si desta all’improvviso e trova dieci minuti di fuoco. I calabresi sfondano più volte sulla destra, sfiorano in un paio di occasioni il 2-1 e alla fine lo trovano con Firenze, che al 31′ sfrutta un maldestro rinvio di Ceccaroni su Budimir per insaccare da centro area. Il Padova lamenta qualche irregolarità e, nella bagarre che segue il gol, ne fa le spese Della Rocca, espulso per doppia ammonizione.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In questo modo fa male. Molto male. Il Padova perde a Crotone dopo aver giocato una delle partite migliori dell’anno, a testa alta contro una corazzata e meritando almeno il pareggio. E invece è finita 2-1 per i rossoblù e i numeri per quel che riguarda i biancoscudati sono impietosi. Quarta sconfitta consecutiva in trasferta, due punti raccolti nelle ultime sei uscite, peggior difesa del campionato con 15 gol incassati e quint’ultimo posto in classifica. A livello di risultati è crisi. Magari non a livello di gioco, considerato che si sono visti segnali incoraggianti soprattutto in fase offensiva, ma a adesso come adesso il Padova deve raddrizzare la rotta e ritrovare una vittoria che manca dalla seconda giornata. Ed è quello che probabilmente hanno pensato anche i cinquanta tifosi presenti nel settore ospiti dello “Scida”, che a fine partita hanno avuto una discussione con Bisoli e la squadra. Soprattutto con l’allenatore, che ha più volte allargato le braccia mentre dialogava in maniera accesa da bordo campo con i sostenitori.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Inevitabile partire dalla coda. Da quella discussione animata tra squadra e tifosi (quantomeno nella gestualità dei protagonisti) andata in scena a fine partita sotto lo spicchio di curva occupato dai sostenitori biancoscudati. Contestazione? Rabbia? Semplice voglia di manifestare il proprio dispiacere? Bisoli, nel dopo partita, ha minimizzato: «Abbiamo voluto rendere omaggio a chi ha fatto dei sacrifici, sobbarcandosi più di mille chilometri per seguirci. Ho grande rispetto per loro ma credo che in questa occasione non si possa avere nulla da rimproverare ai miei. Poi è chiaro che qualcuno può essere in disaccordo con il mio pensiero e io accetto le critiche di tutti». Bisoli, tuttavia, vuole soltanto applaudire una squadra che se l’è giocata alla pari contro il Crotone, nonostante il risultato le abbia voltato le spalle: «Ho fatto i complimenti ai miei ragazzi, penso che siano poche le squadre in questo campionato che si possano permettere di venire a Crotone e creare tante occasioni quante ne abbiamo create noi. Mi sembra veramente incredibile uscire dal campo senza punti dopo una prestazione del genere. Abbiamo sbagliato tre gol a porta vuota, mentre i nostri avversati hanno fatto due mezzi tiri e hanno vinto. E di fronte avevamo una corazzata». Partendo da questa convinzione Bisoli non molla: «Se riusciamo a continuare a giocare in questo modo perderemo poche altre partite. Vero che arriviamo da sei gare senza vittorie e che dobbiamo essere più cinici e smaliziati, ma sono molto contento della nostra prestazione». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Per il risultato non è servito a nulla, ma per la fiducia e il morale di Federico Bonazzoli il gol segnato a Crotone vale tantissimo. Il centravanti di proprietà della Sampdoria era a secco di reti, in campionato, dalla bellezza di 20 mesi, da quando il 4 febbraio 2017 segnò con la maglia del Brescia nella sconfitta contro il Perugia. Un’astinenza lunghissima, interrotta ieri a Crotone, al termine della sua prova migliore in maglia biancoscudata. Un gol che può sbloccare anche mentalmente l’attaccante, che ha esultato con le braccia rivolte al cielo per una dedica speciale: «In settimana è venuto a mancare mio nonno e penso che da lassù mi abbia dato una mano», spiega Bonazzoli, «per questo il gol lo dedico a lui anche se purtroppo non è servito per portare a casa dei punti».Come si spiega una sconfitta del genere, arrivata al termine di una delle gare in cui i biancoscudati hanno creato più occasioni da gol? «È veramente difficile spiegarselo. Abbiamo tenuto testa a una delle squadre migliori del campionato, collezionando tante occasioni, ma in questo periodo ci gira tutto storto. Dobbiamo solo continuare a lavorare e a seguire il mister, perché di questo passo i risultati arriveranno. Sapevamo che sarebbe stato un campionato lungo e difficile». […]

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Merelli 6; Cappelletti 6, Capelli 5, Ceccaroni 5 (Cisco sv); Salviato 5 (Zambataro sv), Broh 6.5, Della Rocca 5, Pulzetti 5 (Belingheri sv), Contessa 6.5; Bonazzoli 7, Capello 5.5. 

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Novanta minuti più che dignitosi, tante occasioni da gol non sfruttate, a tratti persino una superiorità a centrocampo mostrata nei confronti di un avversario costruito per salire di categoria. Il Padova affonda anche a Crotone, perde 2-1 dopo aver ripreso il risultato e incassa la quarta sconfitta nelle ultime quattro trasferte. Dopo l’inizio boom (4 punti tra Verona e Venezia), la squadra si è inceppata, prigioniera di qualche equivoco tattico (troppi moduli cambiati in modo forsennato) nonostante tanta buona volontà. Quella dello Scida, a scanso di equivoci, è una prestazione che non vale certo la bocciatura. Anzi, il ritorno a centrocampo di Della Rocca riporta qualità in mezzo e alza la qualità. Non a caso nel primo tempo il Padova prende gol nell’unica palla gol del Crotone. Oltre a un tiro da distanza siderale, Merelli deve solo chinarsi per raccogliere il pallone segnato dall’argentino Spinelli, lasciato colpevolmente libero di staccare di testa da Salviato e Capelli. Nel dopopartita un giornalista chiede a Bisoli se si senta a rischio-esonero: «Mi lecco le ferite e mi fanno male — sospira — ma io salverò il Padova, a costo anche di ammalarmi. Nella vita sono sempre stato a rischio, se poi vorranno mandarmi via, lo accetterò ma sono sicuro che salverò il Padova». […]




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