Live 24! Padova-Cittadella, -2: si chiudono le porte alla Guizza dopo il lungo confronto di ieri…

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Ore 20.00 – (Il Piccolo) Si sapeva da tempo che il caso fideiussione di quest’estate avrebbe portato delle conseguenze in casa alabardata. Ieri è arrivata puntualmente la sentenza: in seguito al deferimento della Procura federale, la sezione disciplinare del Tribunale federale ha inflitto infatti un punto di penalizzazione alla Triestina e sei mesi di inibizione ciascuno per Mauro Milanese e Beppe D’Aniello. Il tutto, cita il dispositivo, «per non aver depositato, entro il termine del 30 giugno 2018, presso la Lega Italiana Calcio Professionistico, l’originale della garanzia a prima richiesta dell’importo di euro 350.000». Si tratta insomma del famoso ritardo con cui è stata consegnata la fideiussione idonea, dopo che la prima, presentata entro i termini, era stata ritenuta non conforme. […] La Triestina scende dunque a 14 punti, mantenendo sempre il quarto posto, ma in folta compagnia (Monza, Sudtirol, Imolese e Feralpisalò). Mauro Milanese comunque è deciso a dare battaglia: «Faremo sicuramente appello – dice l’amministratore unico alabardato – abbiamo tantissime buone ragioni per farlo. Poi se il punto di penalizzazione resterà, ce ne faremo una ragione. Ma intendiamo dimostrare i nostri buoni motivi e provare a farlo cancellare». Del resto la penalizzazione della Triestina fa un po’ sensazione visto il contesto dell’attuale serie C, dove in effetti ieri parecchie società sono state penalizzate (non però nel girone degli alabardati), ma ci sono ancora squadre che giocano con fideiussioni assicurative che in teoria non dovevano essere valide e con situazioni alquanto discutibili. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ancora Rachid Arma. É un gol del magrebino, ex neroverde, a promuovere il Vicenza al turno successivo di coppa Italia di serie C e a condannare i ramarri alla seconda battuta d’arresto consecutiva nel giro di appena quattro giorni. Sconfitta di misura come quella subita in campionato dalla Fermana (0-1), ma questa volta c’è poco da recriminare. Le seconde linee della Lane hanno fatto meglio del Pordenone due, soprattutto nella prima frazione. Nella ripresa i neroverdi sono apparsi rivitalizzati proprio dall’ingresso di due 2001 come De Anna e Zamuner. É mancato ancora una volta il gol e questo sta diventando un problema. Tesser fa meno uso dei giovani di quanto previsto e inizia con Bertoli fra i pali, Florio, Bassoli, Barison e Semenzato in difesa, Damian, Cotali e Bombagi a centrocampo con Ciurria alle spalle di Bertoli e Germinale. Colella risponde con un 4-2-3-1 che vede Arma prima punta supportato da Rover, Gashi e Tronco. […] Non fa drammi a fine gara Tesser. «Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi. Anche il Vicenza aveva giovani in campo, ma i loro hanno alle spalle già un paio di campionati fra i grandi, i nostri vengono invece da campionati juniores. Nonostante ciò non abbiamo sfigurato. Abbiamo fatto la nostra partita e costruito anche un paio di occasioni buone. Ora dobbiamo solo pensare alla trasferta di San Benedetto dove dovremo riprendere il nostro cammino».

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Attilio Tesser non si dispera. La sconfitta di Coppa Italia con il Vicenza non cambia i programmi del tecnico del Pordenone. «Abbiamo costruito qualcosa – afferma in sala stampa -, ci è mancato il guizzo vincente, anche se abbiamo preso un palo. Siamo stati più brillanti nella prima parte rispetto a loro, bisogna anche dire che ci sono state un paio di belle parate di Meneghetti. Il gol di Arma è arrivato in un momento equilibrato della partita. Abbiamo giocato con tre ragazzi del 2001, questo dev’essere un orgoglio per la società. Dei miei ragazzi son contento, sono contento di tutti quelli che sono scesi in campo». Un accenno anche sulle condizioni di Misuraca, il cui rientro è rimandato: «Martedì tornerà in gruppo».In conferenza anche Pier Francesco Bertoli, uno dei giovani più interessanti dei ramarri ieri all’esordio dal 1′. «Potevamo fare e portare a casa qualcosa in più in questa partita – spiega l’attaccante classe 2001 -. Abbiamo dimostrato che coi giovani possiamo mettere in difficoltà anche un’avversaria forte come il Vicenza. C’è rammarico e anche fiducia per quello che comunque è stato fatto, ai di là del risultato. Le mie sensazioni? Quando entri nella ripresa c’è più spazio, anche a causa della stanchezza degli avversari che stanno dall’altra parte, dal primo minuto indubbiamente è diverso. Ho trovato difficoltà ma ho lavorato bene con Germinale. Pensavo però – chiude -, di poter fare qualcosa di più».

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Si era preso un turno di pausa, poco più di due settimane fa. Un digiuno comprensibile, spezzato ieri. Rachid Arma ha punito ancora una volta il Pordenone. Dopo averlo fatto la scorsa stagione per due volte, quando vestiva la maglia della Triestina, l’ex bomber dei neroverdi l’ha fatto anche nel secondo turno di coppa Italia di serie C: un bel pallonetto su traversone di Tronco è bastato al suo Vicenza per proseguire l’avventura nella competizione e approdare agli ottavi. Per il centravanti marocchino l’ennesima soddisfazione contro la sua vecchia squadra, per i ramarri un altro stop dopo quello incassato domenica in campionato con la Fermana. Nessun dramma, anche se due ko di fila non fanno mai bene all’autostima. A inizio ripresa, quando la gara era tutto sommato equilibrata, col Pordenone ad avere un leggero predominio territoriale e il Vicenza le migliori occasioni, la fase di stanca della gara è stata spezzata da Arma, che ha risvegliato tutti, giocatori di casa e pubblico: il cross di Tronco è stato preciso, lui ha addomesticato Bassoli e ha colpito la palla al volo, segnando un gol molto bello. […] Il Pordenone non ha convinto del tutto, in particolare nel primo tempo se si eccettua il rigore non dato a Bombagi (che avrebbe potuto esserci, l’arbitro ha valutato l’inizio del contatto fuori dall’area). Tesser ha dato fiducia a tante seconde linee che, pur muovendosi discretamente, hanno sentito il peso del match e il debutto dal 1′. Chi si è comportato bene è stato Meneghetti, portiere classe 2001, gioiello del vivaio, che ha dimostrato un’altra volta di avere futuro: tre interventi pesanti ottica risultato, senza di lui il primo tempo sarebbe finito diversamente. Altri hanno faticato a trovare il ritmo partita e hanno inciso relativamente, in particolare sia Germinale sia Bertoli (classe 2001), coppia offensiva di giornata. Nella ripresa, dopo il gol subìto, si è vista un’altra squadra, più reattiva e determinata a cercare la rete: De Anna, entrato in corso d’opera, si è fatto vedere con un gran tiro dalla distanza e alcune serpentine delle sue. […]

Ore 15.30 – Biancoscudati in campo alla Guizza per la rifinitura pomeridiana.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Alla vigilia Giovanni Colella aveva detto che la sua squadra avrebbe onorato l’impegno di Coppa Italia e a Pordenone i biancorossi hanno comprovato le parole dell’allenatore del club berico superando i «ramarri» per una rete a zero ma con pieno merito. L’undici vicentino ha tenuto una costante supremazia in campo, creando molte più occasioni da rete degli avversari e confermano di avere una invidiabile condizione fisica generale. Una prestazione che assume ancora maggior valore perché, come anticipato alla vigilia, entrambi gli allenatori hanno schierato una formazione rimaneggiata, composta da alcuni titolari e parecchie seconde linee. Decisione che ha avuto il duplice intento di dare spazio a chi finora ha trovato meno spazio e a qualche giovane interessante, e di tutelare i giocatori che finora hanno giocato quasi sempre e che saranno in campo nuovamente domenica a Imola nel decimo turno del campionato di serie C. In campo al «Bottecchia» i berici si sono schierati con Albertazzi a difesa della porta, e la linea arretrata a quattro composta da Andreoni e Davide Bianchi nel ruolo di terzino rispettivamente di destra e sinistra e Solerio e Pasini centrali. A centrocampo i mediani erano i giovani Zonta e Zarpellon, con l’ex Primavera dell’Inter Rover, Gashi e Tronco che hanno giocato in appoggio all’atteso ex della gara Arma. […]

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nella notte di Cremona è tornato a riveder la luce un Venezia che non vinceva da più di due mesi, addirittura da sei lontano dal Penzo. La staffilata di Di Mariano ha consentito agli arancioneroverdi di chiudere nel modo migliore il trittico terribile in dieci giorni Verona in casa, Palermo e Cremonese fuori che ha battezzato l’avvento di Walter Zenga in panchina. Alla fine il bottino di 5 punti, aggiunti ai 4 delle prime sei gare, ha consentito ai lagunari di uscire dalla zona-playout e di guardare con molta più fiducia all’impegnativo match di domenica a Sant’Elena contro la Salernitana (ore 15). «Siamo felici ma in tre partite abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo non si accontenta Benny Carbone, vice dello squalificato Zenga Non abbiamo fatto ancora niente però questo successo ci serve per prendere tantissimo morale e ripartire veramente alla grande. Un nuovo inizio, che i giocatori si stanno meritando perché dal nostro primo giorno lavorano sodo e a testa bassa. Questa vittoria è tutta per loro». Contro la Cremonese il Venezia ha modificato più volte il proprio assetto tattico, dal 4-3-3 al 4-2-3-1 finendo con il 4-1-4-1 dopo aver inserito sullo 0-0 un quarto attaccante (Citro) per un centrocampista (Bentivoglio). «Abbiamo cercato e trovato maggiore equilibrio, ma al di là dei cambiamenti è stata l’interpretazione dei ragazzi ad essere straordinaria, una grande partita di cuore per 95′, perché sono scesi in campo con grande personalità. Avevamo chiesto proprio questo, il mister come sempre ha preparato la gara nei dettagli pur avendo a disposizione pochissimo tempo dopo Palermo». […]

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Cinque mosse per rivitalizzare il Venezia. Walter Zenga, con una vittoria e due pareggi in tre partite ad alto coefficiente di difficoltà (Verona, Palermo, Cremonese), ha rimesso in piedi una squadra che è tornata a correre. Un punto nel derby con l’Hellas, uno strappato al Barbera che potevano benissimo essere tre, vittoria a Cremona, con un blitz organizzato nei minimi dettagli Zenga ha parlato singolarmente a ogni giocatore, ha fatto discorsi precisi e mirati. Ha capito su chi puntare e quali fossero le necessità della squadra. Ha preso appunti, ha studiato bene le caratteristiche, ma soprattutto ha agito sulla psicologia: «Con Zenga ho ritrovato la voglia di allenarmi». La frase è di Marcello Falzerano, ha fatto molto discutere ma spiega molte cose di come abbia agito il neo tecnico. Poi il cambio drastico dal 3-5-2 che utilizzava Inzaghi e che era stato mantenuto da Vecchi nelle prime settimane di stagione, al 4-3-3. Falzerano alzato sulla linea degli attaccanti, Schiavone e Bentivoglio contemporaneamente in campo. Poi l’ulteriore ritocco e il lancio di Segre, perfetto a Palermo anche al di là del gol ed eccellente a Cremona. Nonostante le difficoltà, poi, anche il capitano Maurizio Domizzi, a 38 anni di età, è riuscito a reggere il cambio di schieramento. E le sorprese non sono finite, perché anche St Clair prima o dopo tornerà utile, come dimostrato dal suo impiego negli ultimi minuti della partita. Decisivi, poi, i cambi. Anche quelli in corsa. […]

Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Fuori dalle sabbie mobili. Per la prima volta, da settimane, il Venezia ha messo la testa fuori dalla zona calda del fondo classifica, interrompendo una striscia negativa di sette partite senza successi, visto che il primo e unico acuto prima di Cremona risaliva al 25 agosto, al Penzo, contro lo Spezia. La “cura” di Walter Zenga ha dato subito i frutti auspicati dal presidente Joe Tacopina: pareggio in rimonta con il Verona, pareggio incassato allo scadere a Palermo, vittoria a Cremona. Cinque punti in tre partite contro due pretendenti alla promozione diretta e una che punta, almeno, ai playoff. Scacco matto in tre mosse del Venezia: il 4-3-3 iniziale per contenere le sfuriate della Cremonese, il 4-2-3-1 per infilare in contropiede i grigiorossi, il 4-1-4-1 per portare a casa la vittoria. Festa piena, questa volta, per Francesco Di Mariano, terza rete stagionale, la prima però che ha portato i 3 punti, dopo il centro “inutile” di Lecce (1-2) e quello da pareggio con il Verona (1-1). «È un gol che ha un sapore particolare», ha spiegato l’attaccante arrivato dal Novara e blindato con quattro anni contratto, «perché è un momento in cui il Venezia meritava di conquistare i 3 punti visto quanto di buono siamo riusciti a dimostrare nelle ultime tre partite. Già a Palermo avremmo potuto imporci. È la prima vittoria che otteniamo lontano dal Penzo, ci dà tanto morale». Di Mariano aveva fatto le prove generali qualche minuto prima impegnando a terra Radunovic. «Erano cinque-dieci minuti che stavo facendo avanti e indietro», ha spiegato spiegando l’azione precedente al gol, «sono arrivato un po’ stanco alla conclusione. Ho rifiato un attimo e, quando mi è arrivato il pallone, ho potuto distendermi nuovamente verso l’area della Cremonese: mi sono accentrato meglio, ho fatto un tocco in più, poi anche la fortuna mi ha aiutato». […]

Ore 12.00 – (Gazzettino) Trentasei anni e non sentirli. Potrebbe essere lo slogan di Manuel Iori, che martedì sera al Tombolato è sceso in campo a distanza di appena tre giorni dalla sfida di Pescara. Dove, tra l’altro, era pure uscito dal campo contuso per una botta rimediata al volto. Causa il forfait di Simone Pasa, il capitano del Cittadella ha stretto i denti e diretto come al solito la truppa di Roberto Venturato. Non solo: suo il gol che ha rimesso in parità l’incontro, il terzo in stagione. «Ho colpito la palla con la coscia, era l’unico modo per arrivare prima dell’avversario che stava recuperando in extremis. Non era facile: se avessi provato a stoppare il pallone, forse mi avrebbero chiuso. Direi che sono stato bravo a imprimere una certa forza al pallone». […] Una vittoria – sul campo della prima della classe – e un pareggio: il bilancio di Manuel Iori? «Rispetto al precedente turno infrasettimanale abbiamo fatto meglio: avevamo raccolto un punto in tre partite, questa volta invece abbiamo iniziato con una vittoria, sul difficile campo di Pescara, quindi il pareggio con il Foggia. Siamo a tre punti in più, e all’orizzonte ci attende il Padova. Aspettiamo l’ultimo atto di questo tour de force, vedremo come andrà a finire il derby e tireremo le somme». A proposito di derby, è una gara tanto attesa. «Una partita tosta e difficile». Il Padova ha perso a Perugia, magari avrebbe preferito un altro risultato in vista del confronto dell’Euganeo? «Non guardo mai in casa degli altri», taglia corto Iori. Quella di sabato non sarà una partita come le altre per il capitano granata. «È un derby, è sempre una sfida particolare. La sento perché ho giocato a Padova nell’anno della retrocessione, un’annata sfortunata, è una macchia nella mia carriera. Adesso sono qui a Cittadella, ma ho un ottimo rapporto con la tifoseria patavina, l’ho sempre detto». […]

Ore 11.40 – (Gazzettino) Dopo l’impegno infrasettimanale con il Foggia dell’ex Chiaretti, il Cittadella ieri mattina è tornato subito al lavoro per preparare il derby di sabato all’Euganeo. Prima di scendere in campo per l’allenamento la squadra ha visionato il video del confronto di martedì sera. La rosa dei giocatori, come succede sempre il giorno dopo una partita, è stata divisa in due gruppi: chi ha partecipato alla sfida con il Foggia ha svolto una seduta defaticante, tutti gli altri hanno lavorato in campo. Il dubbio più grande di Venturato è relativo a Simone Pasa, alle prese con una lieve sublussazione alla spalla, infortunio rimediato nella trasferta di Pescara: il centrocampista sarà monitorato nelle prossime ore, ma è davvero difficile ipotizzarlo tra i convocati per il derby, dove certamente non ci sarà il difensore Rizzo, espulso sul finire della partita con il Foggia per doppio cartellino giallo. Toccherà dunque ancora a Iori dirigere la mediana granata. Ancora indisponibili i difensori Adorni e Scaglia e l’attaccante Bizzotto. […]

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Il capitano fa gli straordinari. Non ci fosse stata la sublussazione alla spalla che ha messo fuori causa Pasa, Manuel Iori martedì sera si sarebbe accomodato in panchina a rifiatare in vista del derby che, per sua stessa ammissione, da ex biancoscudato sente molto. E invece non solo si è sistemato nella cabina di regia del Cittadella come di consueto, ma contro il Foggia ha anche segnato un gol da vero bomber, che di “ordinario” ha poco per un centrocampista. «È stata una partita tosta, giocata contro un’ottima squadra. A dimostrarlo è il fatto che senza gli 8 punti di penalizzazione il Foggia sarebbe in zona playoff assieme a noi e che ha potuto fare entrare dalla panchina elementi come Galano, Iemmello e Deli. Forse ci è mancata un po’ di forza nel finale per provare a conquistare l’intera posta, ma tenete presente che i turni infrasettimanali non sono mai facili da giocare. Sul piano personale sono contento per il gol. Non me lo dico mai da solo, ma stavolta me lo merito: sono stato bravo ad arrivare sul pallone di coscia, se mi fossi piegato per toccare la sfera con un’altra parte del corpo probabilmente mi avrebbero anticipato, e non era semplice dare forza al tocco». […] «Non nego che si tratta di una partita che sento molto, perché purtroppo il periodo a Padova è stato sfortunato ed è rimasto una macchia nella mia carriera, con la retrocessione e il fallimento della società. Ma è una macchia solo per quel motivo: ho sempre avuto un ottimo rapporto con la piazza e ricordo con piacere quando i tifosi mi hanno chiamato sotto la Tribuna Fattori dopo un derby da noi vinto all’Euganeo».Il Padova arriva da una sconfitta che ha reso precaria la panchina di Bisoli. Viene da chiedersi se non sarebbe stato meglio affrontarlo in un altro momento. «Non guardo mai in casa degli altri, penso solo a noi».

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Allenamento mattutino, ieri, anticipata dall’analisi video del match, per gli uomini di Venturato. Il gruppo è stato diviso in due, con una seduta defaticante per chi ha giocato contro il Foggia. Oggi, invece, è previsto un allenamento pomeridiano più intenso, mentre domani la rifinitura è in programma al mattino. Rispetto alla gara pareggiata per 1-1 con i “satanelli” mancherà il terzino Rizzo, che sarà squalificato, con Benedetti destinato a rientrare dal primo minuto, così come Drudi, Ghiringhelli, Finotto e Scappini. Per il ritorno di Scaglia occorrerà invece attendere almeno sino al derby col Venezia.

Ore 10.40 – (Gazzettino) È un momento delicatissimo, però ho estrema fiducia nel lavoro del mister e del gruppo, e credo che sabato il Padova possa fare una prestazione importante. Potrebbe essere l’occasione per ripartire con il piede giusto». Stessa fiducia che ha la presidenza? «Con la proprietà ci dobbiamo confrontare perché sono i nostri datori di lavoro e ovviamente non sono contenti. Anzi sono preoccupati, è nostro compito dare a loro certezze e garanzie. Sono arrabbiati, hanno preteso delle spiegazioni, però ci hanno ribadito la fiducia. E adesso ci rimettiamo con la testa alla partita di sabato sapendo che troviamo un altro avversario difficile, che ha entusiasmo, viene da una serie di risultati importanti e sicuramente ci renderà la vita difficile. Ma bisogna in qualche modo tirarci fuori da questa situazione». Poi aggiunge: «Parlare di fiducia a tempo non mi sembra giusto, il mister ha la fiducia della proprietà e insieme a lui cerchiamo di uscirne». Ma cosa succede se nel derby va male? «Succede che lo facciamo andare bene. Abbiamo fiducia di fare un risultato importante e oggi (ieri, ndr) non abbiamo preso in considerazione quella soluzione». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sarà il derby con il Cittadella a decidere il futuro di Bisoli sulla panchina del Padova. Al termine di un summit di oltre tre ore alla Guizza con il tecnico, al quale hanno partecipato il presidente Roberto Bonetto e il figlio Edoardo, il direttore generale Giorgio Zamuner – che è l’unica persona delegata a rilasciare dichiarazioni fino a sabato – non ha voluto parlare di ultima spiaggia e di fiducia a tempo, ma appare scontato che un risultato negativo potrebbe costare caro all’allenatore. «Abbiamo avuto un lungo confronto con Bisoli. Già in mattinata mi ero visto con la proprietà per discutere di questo momento delicato, siamo consapevoli di essere al di sotto delle nostre aspettative. È stato un confronto per cercare di uscire da questa situazione, e sabato abbiamo un’occasione importante per invertire la tendenza». Quanto è a rischio Bisoli? «Lo è come tutte le persone che devono fare risultati, anch’io non sono esente da colpe e mi sento in discussione. Siamo pagati per fare risultati, e non li stiamo facendo secondo i programmi della proprietà.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Negli spogliatoi inizia così un lungo incontro che si protrae fino alle 17.15, in pratica una partita, intervallo compreso, a cui partecipano Bisoli, lo stato maggiore della società e Zamuner che già in mattinata si era confrontato con la proprietà. Quando Bonetto papà e figlio se ne vanno, l’incontro prosegue tra l’allenatore e il diggì fino alle 18.20 e i giocatori nel frattempo hanno lasciato il centro sportivo. Pochi metri più in là, infatti, contemporaneamente al summit, la squadra è in campo per l’allenamento, ma prima di iniziare a lavorare, con lo staff di Bisoli a dirigere la seduta, non manca anche per loro un momento di confronto: tutti riuniti in cerchio, qualche parola, tra gli altri, del vice Simone Groppi e del preparatore dei portieri Adriano Zancopè e poi dicono la loro anche alcuni calciatori tra cui Trevisan e Salviato. […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) Martedì sera un nuovo boccone amaro in trasferta, il quinto di fila in campionato, sciaguratamente arrivato a tempo scaduto quando il pareggio sembrava ormai in tasca. Ieri, dopo il ritorno da Perugia nel cuore della notte, un lungo pomeriggio ai campi della Guizza e nei relativi spogliatoi per capire quale strada prendere, anche sul fronte tecnico, con la panchina di Pierpaolo Bisoli tutt’altro che salda dopo l’ultimo ko in terra umbra. L’allenamento è programmato per le 15, ma a quell’ora i giocatori sono ancora negli spogliatoi. È presente lo staff tecnico e anche il direttore generale Giorgio Zamuner. Arrivano nel frattempo il vicepresidente Edoardo Bonetto, accompagnato dal responsabile marketing Enrico Candeloro e, intorno alle 15.30 il presidente Roberto Bonetto, tutti inevitabilmente provati e scuri in volto per una situazione tra le più difficili della loro gestione, comparabile a quella vissuta due anni fa in Lega Pro quando il destino di Oscar Brevi sembrava segnato dopo una sconfitta a San Benedetto del Tronto e invece la squadra riprese lo rotta vincendo la successiva gara con la Reggiana.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Roberto Bonetto e il figlio Edoardo sono arrivati alla Guizza poco prima delle 15. 30, chiudendosi in spogliatoio con Zamuner e l’allenatore. Visto che il faccia a faccia non sarebbe stato breve, si è deciso che la squadra si sarebbe allenata lo stesso agli ordini del vice Groppi e del resto dello staff. Classica seduta di scarico post partita, solo chi non ha giocato dal primo minuto a Perugia ha lavorato più intensamente. Mentre Pulzetti e compagni sudavano in campo, la proprietà discuteva con il tecnico per un confronto andato avanti un paio d’ore. Quando presidente e vice sono usciti non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, mentre per un’altra ora Zamuner è rimasto negli spogliatoi con Bisoli, al quale si è unito poi il suo staff. […] Bisoli è a rischio? «Come tutti quelli che devono fare risultati, me compreso. Ma io ho estrema fiducia nel suo lavoro e nel gruppo».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il futuro di Pierpaolo Bisoli è appeso al derby di sabato contro il Cittadella, con la panchina del tecnico biancoscudato fortemente a rischio, dopo la quinta sconfitta esterna consecutiva incassata a Perugia. Questo è quanto emerso al termine di una giornata lunghissima e tesa, vissuta principalmente al quartier generale della Guizza, dove il tecnico non ha diretto l’allenamento, restando a colloquio per più di tre ore, prima con la proprietà, quindi con il solo direttore generale Giorgio Zamuner. […] La giornata è cominciata presto, con il dg Zamuner a confronto in mattinata con il presidente Bonetto. A un certo punto è stata paventata anche l’ipotesi di un esonero immediato dell’allenatore, vista la carenza di risultati (tre punti nelle ultime otto gare e una vittoria che manca dal primo settembre) e le prestazioni di una squadra che appare confusa. Ma alla fine ha prevalso la soluzione più logica, quella di continuare con Bisoli almeno fino alla prossima sfida, in programma tra soli due giorni.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È partita la prevendita per il derby di sabato pomeriggio tra Padova e Cittadella. I tagliandi sono disponibili nei consueti punti Listiket e il giorno della gara saranno in vendita anche ai botteghini dello stadio Euganeo, tranne che per il settore ospiti. Al momento la capienza resta ferma a 7.500 spettatori, visto che non sono ancora state installate le nuove telecamere, indispensabili per avere il via libera per l’aumento. E da quel che filtra sembra difficile che la società biancoscudata possa ottenere una proroga per un aumento temporaneo, come successo contro il Venezia, quando fu consesso l’accesso a 8.700 spettatori.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La lunga giornata alla Guizza termina con una decisione chiara: fiducia a tempo per Pierpaolo Bisoli, che si giocherà così tutto nel derby di sabato all’Euganeo contro il Cittadella. Decisione sofferta, partorita dopo un lunghissimo confronto fra proprietà, tecnico e dirigenza alla Guizza, dove ieri è andato in scena un allenamento diretto dal preparatore dei portieri Adriano Zancopè e per un breve tratto dal vice allenatore Simone Groppi. Dentro le quattro mura dello spogliatoio, faccia a faccia tesissimo fra il presidente Roberto Bonetto, il vicepresidente Edoardo Bonetto, il direttore generale Giorgio Zamuner e Bisoli. La proprietà è molto scontenta dell’andamento del campionato che, con la sconfitta di Perugia, ha fatto precipitare ulteriormente le quotazioni della squadra. Con appena tre punti nelle ultime sette giornate, il Padova è scivolato a due passi dall’ultimo posto, in piena zona retrocessione. Poco prima delle 19 si è presentato a microfoni e taccuini Zamuner, mentre l’auto di Bonetto, con padre e figli chiusi nel silenzio, si è allontanata in fretta dal centro sportivo. «Abbiamo avuto un lungo incontro con l’allenatore — spiega il dg — non siamo in linea con le nostre aspettative. C’è stato un confronto per analizzare la situazione, abbiamo cercato di sviscerare i punti critici che non ci permettono di fare risultato. Abbiamo cercato di trovare le soluzioni per uscire da questa situazione. Non è che mi senta esente da colpe, il mister è in discussione come lo posso essere io». […]




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