Ascoli-Padova, Perisan: “Dopo la partita ero emozionato, non capita spesso di fare una gara del genere! E la parata più difficile…”

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Il numero uno di Claudio Foscarini, con ogni probabilità, sarà il portiere che il numero uno ce l’ha già sulla maglia. Se il nuovo tecnico biancoscudato si era dato queste due settimane di sosta per decidere le gerarchie della porta, la prestazione di Samuele Perisan ad Ascoli dovrebbe avergli tolto più di un dubbio. Il giovane friulano è stato il migliore in campo al “Del Duca”, sfoderando tre parate decisive nella ripresa, che hanno spento le velleità di rimonta della squadra marchigiana. E così dopo il buon impatto all’esordio in Serie B contro il Cittadella, Perisan è pronto a prendersi il posto fisso: «Voglio solo continuare a lavorare come fatto finora», spiega il portiere, timido e sorridente, «sono felice della scelta fatta in estate, il Padova mi ha dato fiducia dopo un solo anno tra i professionisti e spero che questa esperienza possa rappresentare una rampa di lancio per la mia carriera. A inizio anno non giocavo, ma ho sempre lavorato duramente e mi sono fatto trovare pronto. Voglio continuare così». Nessun dualismo con Merelli: «Ho fatto amicizia sia con lui che con l’altro portiere Favaro. Siamo tutti e tre giovani e ci troviamo bene anche fuori dal campo».

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Molto legato alla sua famiglia, ha dedicato l’ultima vittoria al papà scomparso e i messaggi più belli, dopo la prestazione di Ascoli, li ha ricevuti da fratelli e nipoti: «Soprattutto dai nipotini che mi hanno mandato dei video per congratularsi con me. Devo ammettere che dopo la partita era molto emozionato, non capita tutti i giorni di giocare una gara del genere in B. Sono felice per la mia famiglia che tiene molto alla mia carriera». La parata più difficile con l’Ascoli? «Quella sulla punizione, pensavo di non arrivarci. Le parate basse, invece, sono un difetto che sto cercando di migliorare. Il preparatore Zancopè mi sta spiegando dei dettagli che stanno funzionando».

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(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

È cresciuto nell’Udinese con il mito di Handanovic. E dopo l’esordio da applausi con il Cittadella è stato determinante anche con l’Ascoli. Samuele Perisan ha conquistato tutti e non vuole fermarsi più. «Sin da piccolo mi piaceva guardare gli allenamenti di Handanovic, facevo anche il raccattapalle e stavo sempre dietro alla sua porta. Non mi sono mai allenato con lui, ma mi sono fatto dare l’autografo e un paio di foto». Sempre a Udine è cresciuto insieme ad Alex Meret e Simone Scuffet. «Mi hanno scritto in questi giorni per farmi i complimenti. Siamo molto amici sin da bambini, specialmente con Alex dato che abbiamo iniziato a giocare insieme negli esordienti e abbiamo sempre condiviso la stanza in ritiro. Poi lui è andato a giocare con i più grandi, mentre io sono rimasto con i ragazzi della mia età. Però ci siamo sempre sentiti e visti, e quando siamo a Udine andiamo a cena insieme, anche con Simone. Sono tifoso dell’Udinese, dopo il derby con il Cittadella sono andato a vedere la partita con il Milan. Quando posso vado, anche per salutare tutto lo staff e naturalmente mi sono incontrato con Simone». È quello che si augura di fare Perisan al Padova. «Ringrazio la società per avermi scelto, spero davvero che sia per me il trampolino di lancio. Sono molto felice di essere qui, tutti mi avevano parlato molto bene del Padova e sono venuto con il sorriso pronto per fare bene e aiutare questa società. All’inizio non ho avuto occasione di giocare, però ho lavorato sempre duramente e nelle ultime due partite mi sono fatto trovare pronto cercando di mettere in pratica quello che mi ha insegnato il mister. Spero di continuare». Alla vigilia di Ascoli, Foscarini ha dichiarato che la sosta gli servirà anche per prendere una decisione sulla scelta del portiere. «Noi lavoriamo sempre al massimo, adesso il mister ha due settimane. Meglio per noi, possiamo dimostrare ciascuno il proprio valore. Viviamo la situazione con serenità come abbiamo sempre fatto, non c’è alcun problema tra di noi. Il rapporto con Merelli e Favaro è molto bello, di amicizia. Siamo tutti giovani, siamo legati in campo e fuori».

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(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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