Live 24! Padova, doppia seduta alla Guizza. Ma non si trova la squadra per l’amichevole del sabato…

Condividi

Ore 20.00 – (Il Piccolo) Che a Pordenone sarebbe stata una partita maschia non v’era dubbio, tra tutti il difensore centrale Alessandro Malomo, autore del gol che ha aperto le danze, porta meglio di chiunque altro i segni della battaglia a fine partita. Sulle botte subite a destra e a manca la prende con filosofia il difensore romano.«Il primo intervento nello scontro con Candellone mi è rimasta la caviglia sotto ed è stato molto doloroso, a fine primo tempo la caviglia si è raffreddata e mi faceva ancora più male. Poi si è alzata di nuovo la tensione della partita ed era fondamentale arrivare fino alla fine. Perfetto così».Una battaglia lunga 95 minuti.«Siamo stati bravi ad andare all’intervallo sopra di un gol, nella ripresa è stata la classica partita di serie C, maschia e dura. Siamo stati bravi e cattivi a non subire il gol del pareggio, abbiamo subìto qualche tiro di troppo da fuori, il Pordenone ha giocatori che calciano benissimo come Berrettoni e Burrai. Era fondamentale vincere in qualsiasi modo, fortunatamente ci siamo riusciti ma faccio i miei complimenti al Pordenone, è veramente complicato affrontarli».Il Pordenone sembra portare bene a Malomo, al terzo sigillo personale contro i ramarri.«Ci scherzavo già prima della partita, per un difensore fare due gol alla stessa squadra è strano, fare addirittura il terzo ancora di più. Pordenone mi porta bene e quella porta ancora di più. Tornando alla gara, questo è un campo veramente difficile ed è stata decisa dagli episodi che hanno girato dalla nostra parte». […]

Ore 19.30 – (Il Piccolo) Ritornare al Bottecchia dove ancora giovane allenatore Massimo Pavanel aveva inaugurato l’era Lovisa, e ritrovarsi al triplice fischio in vetta alla classifica della serie C, una gioia che Trieste (in un campionato professionistico) attendeva da 15 anni esatti. La serata pordenonese ha fatto vivere emozioni sopite da troppo tempo, e l’allenatore della Triestina ne è ben conscio. «Dovevamo gestire meglio qualche pallone in fase di possesso e ripartenza invece abbiamo avuto fretta nel verticalizzare ed è chiaro che ci siamo confrontati con un Pordenone che ha delle geometrie di gioco oramai consolidate, per loro è facile trovarsi. Ma noi riusciamo anche in queste occasioni a renderci pericolosi e portare a casa le partite, però dobbiamo migliorare».Facendo un tuffo alle sensazioni del derby, cosa ha provato vedendo gli spalti?«Innanzitutto sono contento per la gente di Trieste che è venuta a Pordenone, ho visto molta gente anche di Pordenone e se penso a qualche anno fa devo dire che società e città hanno fatto un bel salto in avanti. Qui ho disputato un campionato per vincere l’Eccellenza, per poi fare l’Interregionale. E’ passato tanto tempo».La rinuncia a Granoche come riferimento al centro dell’attacco non ha snaturato le sue intenzioni e l’idea tattica della sua squadra. Che risposte le hanno fornito i ragazzi nella fase offensiva?«L’idea iniziale era di alternare spesso Procaccio e Mensah, per cercare di avere caratteristiche e fisicità diverse, e in generale volevamo allungare la linea difensiva per tentare di giocare ai lati di Burrai. Ci siamo riusciti a volte meglio a volte meno». […]

Ore 19.00 – (Il Piccolo) Scendere in campo al Bottecchia nel mese di novembre porta bene alle gesta rossoalabardate. Successo per 4-2 l’anno scorso sotto il diluvio, 2-1 lunedì in una serata nebbiosa. Le vittorie hanno sempre un sapore dolce per il tifoso ma la più recente può avere una valenza che va al di là della piacevole condizione emotiva. Per onestà intellettuale la premessa è che se il match fosse finito almeno in parità nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Il Pordenone ha giocato un gran primo tempo, poi è andato sotto su una svista del suo portiere, nella ripresa può recriminare su un mezzo rigore non dato. La premessa rafforza e non indebolisce il merito di una Triestina tutt’altro che brillante quanto a manovra. Perché la formazione di Pavanel ha dimostrato prima di saper soffrire quando gli scatenati neroverdi hanno pigiato con forza sull’acceleratore annientando il centrocampo ospite e mettendo in seria difficoltà la difesa. E poi di saper gestire badando al sodo e senza fronzoli una seconda parte della gara nella quale ci si attendeva un Pordenone assatanato che invece non ha avuto la forza per sovvertire l’andamento della partita. L’atteggiamento degli alabardati e soprattutto la capacità di tradurlo in campo è quello di un gruppo cosciente dei propri mezzi e che sa misurare le forze. Su questo piano e non su quello tecnico e tattico la Triestina è stata superiore al Pordenone. La squadra di Tesser ha giocato il tutto per tutto nella prima mezz’ora ma poi non ha saputo tenere alla distanza. In questo test dunque l’Unione, contro una squadra di prim’ordine, ha dimostrato di essere più matura e concreta degli avversari. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quella di regalare il vantaggio iniziale agli avversari sta diventando una regola quasi fissa. Anche lunedì i neroverdi hanno cominciato con l’handicap, lasciando Malomo solo a colpire di testa quasi indisturbato il pallone spedito al centro dalla bandierina da Beccaro dopo appena 5′ dal fischio d’inizio di Camplone da Pescara. Non basta: contro i giuliani si sono addirittura superati, perché dopo aver pareggiato con un altro colpo di testa del grande vecchio Michele De Agostini su corner del solito Burrai, hanno concesso il bis in chiusura della prima frazione. Questa volta il gentile regalo è stato dello stesso Burrai, autore per il resto di un’altra ottima prova. Salvatore ha provato a intervenire di testa su una rimessa laterale rossoalabardata. Gli è mancato quel paio di centimetri di statura che gli avrebbe permesso di rinviare la sfera che, rimbalzatagli invece sulla nuca, è diventata preziosissima per Procaccio, appostato alle sue spalle in area. Pronto il destro con il quale il sostituto del Diablo Granoche (grande assente del derby) ha battuto Bindi, sorpreso sul suo palo. Due episodi nel contesto di una prova altrimenti buona che, uniti ai tanti altri delle gare precedenti, hanno risucchiato il vantaggio di 4 lunghezze sulla seconda (Fermana) che i neroverdi avevano solo tre settimane fa. Concedendo alla stessa Fermana, e da lunedì notte anche alla Triestina, di superarli in classifica. Ma nulla è compromesso perché lassù, nello spazio di appena 3 punti, ci sono Triestina e Fermana (20), Pordenone e Vicenza (19), Feralpi e Ternana (18). Attenti però agli umbri, che hanno tre gare in casa da recuperare e virtualmente potrebbero portarsi addirittura a quota 27. Il fatto è che il Pordenone di Attilio Tesser, con le sue tre vittorie iniziali, un’imbattibilità durata sino alla nona giornata e la minifuga (+4 sulla seconda) ci aveva un po’ viziato. Inevitabile il briciolo (e forse anche qualcosa di più) di delusione che ha colto il popolo neroverde dopo il secondo ko di fila in casa. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) «Allo stadio di Pordenone ho trascorso una serata stupenda con il presidente Mauro Lovisa, anche se per lui il risultato sportivo non è stato dei migliori. Ho assistito a una bella partita, combattuta e tecnicamente valida tra Pordenone e Triestina, complimenti vivissimi. Ero solo ed esclusivamente venuto a rendere omaggio e a imparare come si fa calcio, passione e imprenditorialità dal mio amico Mauro».Così il neopresidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ospite l’altra sera al Bottecchia. «Già a Milano, nella stagione passata in coppa Italia, andando allo stadio mi aveva fatto sentire orgoglioso. Mi sono emozionato di far parte del calcio della serie C e di come sia unica la magia del pallone, che dobbiamo trasmettere all’Italia intera».

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Due giornate a Semenzato (“per atto di violenza verso un avversario al termine della gara”) e una a Bombagi per recidività in ammonizione: il Pordenone, caduto anche con la Triestina, si ritrova a preparare la sfida col Monza di domenica col morale a terra e privo di due pedine molto importanti, fermate dal giudice sportivo. È un periodo in cui gira tutto storto in casa neroverde. Non si fanno drammi, perché la vetta è a una sola lunghezza (in attesa dei recuperi della Ternana), tuttavia, vista la partenza sprint, in molti si aspettavano di più da una squadra che, col passare del tempo, continua ad andare sistematicamente in svantaggio. E, nonostante le cifre sostengano il contrario, fatica ad andare in gol. L’analisi dopo il derby con i giuliani parte dalle due, pesanti, squalifiche in vista di Monza. Semenzato ha pagato il “buffetto” dato a Beccaro a fine gara. Il direttore di gara ha subito notato il gesto e ha estratto il cartellino rosso. È andata bene, si temevano tre turni di stop. Invece, il giocatore salterà l’incontro coi lombardi e quello con la Ternana. Bombagi, tra i migliori con la Triestina, ha pagato l’ennesima ammonizione e starà fuori domenica. Al Brianteo Burrai e, soprattutto, Misuraca, rientrato dal 1′ accelerando i tempi di recupero, dovranno fare gli straordinari. Tesser, almeno, si consola col rientro dalla squalifica di Ciurria: potrebbe ricoprire il ruolo di mezzala come fatto a San Benedetto. […]

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Contro la Sambendettese dell’ex biancorosso Giorgio Roselli la squadra guidata da Giovanni Colella ha centrato la quarta vittoria consecutiva al Menti con lo stadio del club berico che torna ad essere il fortino che per tanti anni è stato il punto di forza delle squadre vicentine. Vincere davanti ai propri tifosi per il Vicenza dovrebbe non essere un’eccezione, ma nelle ultime stagioni il Menti si è trasformato in terra di conquista. I dati degli ultimi campionati sono impietosi con ben dieci sconfitte interne nel campionato di serie B 2012/2013 conclusosi con la retrocessione in serie C, sei battute d’arresto nella stagione 2015/2016 con all’attivo solo cinque vittorie, e otto stop e soli quattro successi nell’anno successivo che ha portato ad un’altra caduta in terza serie. Nella scorsa stagione le sconfitte al Menti sono state sette con sole quattro vittorie, in una stagione disastrosa sotto tutti i punti di vista considerato che ha portato al fallimento della società e allo spareggio salvezza contro il Santarcangelo per evitare la serie D. Numeri che risultano quasi incredibili per uno stadio che nella storia della società di via Schio ha sempre rappresentato un punto di forza grazie ad un pubblico che per presenze e attaccamento ai colori ha rappresentato il 12° uomo in campo. Cosa che si è ripetuta anche in questa stagione con circa 7600 abbonati e una presenza media al Menti che supera le ottomila presenze. A Vicenza hanno giocato finora Giana Erminio, Rimini, Vis Pesaro, Monza, Virtus Verona e Sambenedettese con il record di presenze, 9123, ottenuto nella sfida contro il Monza giocata di mercoledì sera. […]

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Paolo Bedin, un’altra vittoria casalinga è arrivata domenica con la Sambenedettese. Dove può arrivare questo Vicenza? «Abbiamo ottenuto una bella vittoria, dopo una sconfitta esterna. È stata raggiunta attraverso il gioco e attraverso il supporto del pubblico nel finale. È un risultato che ci aiuta a crescere come squadra, perché quando si vincono queste partite vuol dire che si è sulla strada giusta». Come valuta la qualità complessiva del girone B? «Credo che ci sia capitato un girone molto complicato, in cui c’è una squadra come la Ternana che spicca nettamente sulle altre per qualità e per valore complessivo dell’organico. . Deve anche recuperare alcune partite, avrà un calendario non semplice, ma anche la Feralpisalò, la Fermana, il Pordenone e la Triestina sono tutte squadre che vari motivi sono lì in alto alla classifica. Il nostro è un percorso di crescita nell’ambito di un progetto a medio lungo termine». Lei è tornato dopo tanti anni e un percorso dirigenziale e istituzionale definito. Che Vicenza ha ritrovato? «Ho ritrovato la Vicenza che conoscevo e il tifo che c’era. C’è un imprenditore come Renzo che ha saputo ridare entusiasmo a un ambiente che necessitava di una spinta con un grande gesto di amore acquistando il ramo d’azienda del Vicenza. Con 7600 abbonati e un pubblico che oscilla sempre fra le 8500 e le 9000 persone. Il progetto è serio, è un progetto industriale che il territorio voleva» […]

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Nessun brusco risveglio, il Cittadella è stato più bravo di noi». Il ds Valentino Angeloni inquadra così la sconfitta del Venezia al Tombolato, un 3-2 che ha posto fine all’imbattibilità targata Zenga raffreddando un po’ l’entusiasmo degli 8 punti nelle prime quattro uscite con il nuovo tecnico. «A Cittadella abbiamo disputato un discreto primo tempo, pungendo, creando situazioni e presupposti migliori rispetto al secondo. Cos’è cambiato? Loro uscivano con tempi giusti e hanno saputo farci male. Come eravamo stati bravi noi pareggiando con Verona, Palermo e vincendo con Cremonese e Salernitana, così ora bisogna essere onesti nel fare i complimenti agli avversari». Come ha sempre rimarcato Zenga il Venezia sta ancora cercando di diventare squadra. «La forza del Cittadella sta in un concetto di gioco portato avanti da tre anni, consolidato con gli stessi interpreti principali. Compattezza e abitudini che si traducono in aggressività e nel saper giocare una volta conquistata palla». Eppure a metà ripresa era il Venezia ad avere in mano il match sul 2-1. «Qualche rimpianto c’è, nessuno sul 2-1 pensava di perdere, però sinceramente loro ci stavamo mettendo in difficoltà e non riuscivamo a giocare. Detto questo, il primo mese con mister Zenga resta assolutamente positivo rimarca Angeloni perché abbiamo affrontato alla pari e ottenuto 8 punti contro avversarie molto forti». […]

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] «Sono luoghi di grande affetto quelli che torno a calcare – sorride Beppe Marotta – per me tornare qui è una sorta di amarcord. Il Venezia lo seguo molto, sono stato invitato anche più volte ad assistere qualche partita al Penzo dall’attuale dirigenza, ma purtroppo ero in difficoltà a rispondere presente alla chiamata per ragioni logistiche. Ho militato nel Venezia per cinque anni con un ruolo dirigenziale. Mi tornano in mente tante cose, un passato piacevole trascorso positivamente nel territorio. Venezia è stata un’esperienza incantevole e tutto il Veneto ha rappresentato un momento importantissimo della mia carriera calcistica». Il binomio con Maurizio Zamparini fu quasi inossidabile: «L’ho rivisto quindici giorni fa – dice Marotta – e ho continuato a mantenere rapporti con lui, la sua presenza a Venezia diede un grande impulso non soltanto al calcio della città, ma anche all’intero calcio veneto. Seguo anche il Vicenza, il Padova, il Treviso, il Veneto mi è rimasto nel cuore. Credo che questa regione possa tornare ad avere un ruolo preponderante nel calcio come fu ai miei tempi». Un pensiero anche a Renzo Rosso e all’operazione Vicenza, che Marotta benedice senza esitazioni: «Oggi siamo in termini di sostenibilità – evidenzia – poi c’è un altro modello, quello del mecenatismo. Sta avvenendo a Vicenza con Renzo Rosso, che sta facendo rifiorire il calcio in una città storica come quella del Palladio». Dulcis in fundo, l’amaro calice trevigiano: «Il Treviso che non esiste più a livello professionistico onestamente addolora, perché ai miei tempi era una società di livello. Purtroppo le piccole realtà sono spesso schiacciate dal business del calcio di vertice». […]

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Nessuna lesione muscolare per Gianluca Litteri. Questa la buona notizia arrivata ieri al quartier generale del Venezia, dopo l’infortunio subito dal centravanti nel riscaldamento prima del derby con il Cittadella. La ripresa degli allenamenti è stata fissata da Walter Zenga al Taliercio per domani, con tre giorni di riposo concessi alla squadra. Un segnale distensivo di Zenga nonostante il ko al Tombolato con il Cittadella. Litteri, avverte ancora dolore e alla ripresa degli allenamenti non ci sarà o comunque svolgerà lavoro differenziato, mentre Geijo sembra in grado di tornare a lavorare con il gruppo. Si cominciano a prefigurare le prime strategie per gennaio: Gianmarco Zigoni, escluso per scelta tecnica da Zenga, lascerà il Venezia a gennaio. Da capire anche la situazione del ds Valentino Angeloni. Negli ultimi tempi il responsabile dei progetti internazionali Paolo Poggi è stato molto più vicino alla squadra, anche in trasferta. Che sia l’anticamera di un’altra svolta dopo il ribaltone da Vecchi a Zenga?

Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) […] «Questa sosta sarà salutare» commenta il direttore sportivo Valentino Angeloni, “non tanto per recuperare dalla sconfitta di Cittadella, quanto perché Zenga potrà lavorare una decina di giorni con la squadra dopo aver disputato cinque partite in tre settimane». Sosta che consentirà a Walter Zenga di avere nuovamente a disposizione Geijo con buone chance di riavere anche Litteri. Otto punti in cinque partite con Walter Zenga, ma la sconfitta di Cittadella ha fatto scivolare nuovamente il Venezia ai limiti della zona rossa. «Il Cittadella è la squadra più bella che abbiamo affrontato finora, l’ho scritto anche a Marchetti, frutto di lavoro che si sta portando avanti da anni con una filosofia e concetti di gioco chiari. Bisogna tirarsi su rapidamente dalla posizione in cui siamo in classifica» aggiunge Angeloni, «il campionato ha finora confermato un miglioramento nel tasso qualitativo degli organici, ma anche l’equilibrio e le difficoltà che ci aspettavamo. Tre squadre in meno, quindi sei gare e 18 punti in meno, accorceranno la forbice tra zona playoff e zona playout. È un dato matematico». […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Alle 14. 30 il Campodarsego sarà impegnato nel turno infrasettimanale con il Sankt Georgen. Dopo le brillanti vittorie delle ultime giornate, rispettivamente contro Clodiense e ArzignanoChiampo, allo stadio Gabbiano è attesa la formazione altoatesina. Una sfida da non sottovalutare per gli uomini di Antonio Andreucci, al netto della partenza poco brillante degli avversari che li vede al quart’ultimo posto con 6 punti. «Sono una squadra fisica, da prendere comunque con le molle», spiega il tecnico, «peraltro proprio il fatto di navigare nelle zone basse della classifica li rende affamati di risultati». […]

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Primo turno infrasettimanale della stagione che vedrà l’Este impegnato a San Donà (14.30) contro la neopromossa formazione di casa. Una trasferta tutt’altro che agevole. «Affrontiamo una squadra solida, dotata di una notevole organizzazione difensiva (solo cinque gol subiti finora, ndr), con giocatori di qualità in avanti e un allenatore di valore. Sarà una tappa importante del nostro percorso», osserva il direttore sportivo degli atestini Gabriel Maule.I giallorossi arrivano dalla convincente vittoria ottenuta sabato contro il Delta Rovigo: un 3-1 dove Pozza e compagni hanno espresso un calcio brillante e propositivo. «Non dobbiamo fermarci qui. Ogni sfida conta e a noi serve costruire un tesoretto per poi tirare le somme tra qualche settimana e capire come pianificare il nostro futuro. Abbiamo l’obbligo di provare a conquistare punti su tutti i campi e per farlo contro il Sandonà saranno necessari umiltà, coraggio e consapevolezza». […]

Ore 11.50 – (Gazzettino) Andrea Schenetti nel derby con il Venezia ce l’ha messa tutta per migliorare il suo score stagionale, che lo vede ancora fermo a quota 1 gol, realizzato tra l’altro nella gara di esordio del campionato con il Crotone, quasi tre mesi fa. Il centrocampista si è visto negare la rete da un prodigioso intervento del portiere Vicario quando ha girato di testa il corner calciato da Settembrini. Il centrocampista si è comunque consolato con un paio di assist importanti, uno per Strizzolo, con il portiere lagunare ancora protagonista, infine pescando Finotto per il sigillo del 3-2 a una manciata di minuti dal novantesimo. «Volevamo restare a contatto con le prime del torneo, ci siamo riusciti con un successo importante e prestigioso, anche per come è maturato, in rimonta», ha ricordato Schenetti. Che ha quindi spiegato: «Abbiamo lanciato un segnale prima di tutto a noi stessi, perché dobbiamo credere che disputando prestazioni come quella con il Venezia possiamo vincere tante partite. C’è ancora da migliorare, lo sappiamo, e lavoreremo per riuscirvi». Niente gol, ma un assist vincente. «Finotto domenica si è esaltato, sono contento per la sua tripletta, se lo merita, ma tutti i nostri attaccanti fanno un grande lavoro per la squadra». Adesso che il Cittadella si è rifatto sotto con le prime servono le conferme: «Abbiamo già lasciato tanti punti per strada, è ora di riprenderceli».

Ore 11.30 – (Gazzettino) […] Al Dubai Village di Nola è stato invece premiato il direttore generale Stefano Marchetti come migliore dirigente sportivo della stagione 2017-18 nella categoria serie B. Il riconoscimento è avvenuto nel corso dell’Italian Sport Awards – Oscar dello Sport Calcio, evento ideato e prodotto dal giornalista Donato Alfani, con il patrocinio di Coni, Figc e Leghe, giunto all’ottava edizione e concepito con l’intento di omaggiare gli sportivi e calciatori italiani che si sono contraddistinti durante l’anno nelle rispettive categorie sportive nazionali di appartenenza. «È una soddisfazione che mi piace condividere con la società e con chi lavora con me da tanti anni», ha sottolineato il diggì granata al rientro a Cittadella. «Nel corso della serata abbiamo ricordato i calciatori che sono passati in maglia granata, quindi gli arrivi dell’ultima stagione. Godiamoci il momento di euforia, ma poi torniamo con i piedi per terra perché il campionato è tutto ancora da vivere. Quello che mi ha reso più felice del successo di domenica è il modo in cui è maturato, al termine di una grande rimonta, con un calcio di spessore. Il Cittadella non ha soltanto vinto, ma mandato un segnale, e va esaltato il lavoro di tutti, dello staff tecnico e dei giocatori. Adesso però continuiamo con grande umiltà, in questi giorni pensiamo a recuperare le energie. La prossima settimana invece prepareremo la trasferta di Livorno, in un campo che sarà infuocato per tanti motivi». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) […] «È una bella soddisfazione, ma credo sia giusto condividere questo riconoscimento con la società, e tutti coloro che collaborano con me al Cittadella», afferma il direttore generale, «riceverlo in un momento felice sul piano dei risultati lo rende ancora più bello». Già, la vittoria nel derby col Venezia ha esaltato tutto il “popolo” granata. «Quello che mi rende felice è il modo in cui è arrivata: non abbiamo solo vinto, abbiamo dato un segnale a tutti. Partite come quella di domenica scorsa sono il frutto del lavoro di anni. La bravura vera, però, si vedrà adesso, perché dobbiamo azzerare tutto e ripartire con umiltà in vista di una trasferta infuocata come quella di Livorno. Questa è una settimana di relativo scarico, ma dalla prossima si torna sotto esame. In più di un’occasione dopo una grande prestazione siamo caduti, non voglio che succeda di nuovo».Inevitabile una battuta su Finotto, rinato a Cittadella. «Mattia ha qualità importanti, ma non bastano per imporsi, serve anche l’ambiente giusto, quello che ha trovato qui. Anche lui, però, è atteso al varco: deve dimostrare che la tripletta col Venezia è solo l’inizio. E sull’incomprensione fra Drudi e Paleari dico che c’è anche un aspetto positivo: la voglia di rifarsi che si è vista subito in loro». […]

Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) […] È stata una settimana di ampi riconoscimenti per il Cittadella. Roberto Venturato miglior allenatore del Triveneto, Marchetti miglior direttore sportivo della B agli Italian Sport Awards, l’ampliamento dello stadio a 12mila posti che si fa strada dietro le quinte con un progetto definito: «Fanno piacere questi riconoscimenti – taglia corto il dg granata – siamo contenti di quello che stiamo facendo e siamo convinti di essere sulla strada giusta. Non è una banalità sostenere questo, si tratta di una situazione che sta crescendo giorno dopo giorno. Sono qui da 20 anni e abbiamo cambiato solo tre allenatori, arrivando sempre in fondo al progetto scelto. Cerchiamo di fare sempre le scelte giuste e le difendiamo, poi c’è uno staff che lavora da tanti anni e chi viene sa di trovare un ambiente già consolidato. I risultati ci stanno ripagando, abbiamo anche lanciato tanti giocatori». Un pensiero sul sogno Serie A: «Non riesco nemmeno a nominarlo, ma sarebbe il coronamento e il completamento di un percorso iniziato tanti anni fa».

Ore 10.20 – (Gazzettino) È quello che si augura di fare Perisan al Padova. «Ringrazio la società per avermi scelto, spero davvero che sia per me il trampolino di lancio. Sono molto felice di essere qui, tutti mi avevano parlato molto bene del Padova e sono venuto con il sorriso pronto per fare bene e aiutare questa società. All’inizio non ho avuto occasione di giocare, però ho lavorato sempre duramente e nelle ultime due partite mi sono fatto trovare pronto cercando di mettere in pratica quello che mi ha insegnato il mister. Spero di continuare». Alla vigilia di Ascoli, Foscarini ha dichiarato che la sosta gli servirà anche per prendere una decisione sulla scelta del portiere. «Noi lavoriamo sempre al massimo, adesso il mister ha due settimane. Meglio per noi, possiamo dimostrare ciascuno il proprio valore. Viviamo la situazione con serenità come abbiamo sempre fatto, non c’è alcun problema tra di noi. Il rapporto con Merelli e Favaro è molto bello, di amicizia. Siamo tutti giovani, siamo legati in campo e fuori». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) È cresciuto nell’Udinese con il mito di Handanovic. E dopo l’esordio da applausi con il Cittadella è stato determinante anche con l’Ascoli. Samuele Perisan ha conquistato tutti e non vuole fermarsi più. «Sin da piccolo mi piaceva guardare gli allenamenti di Handanovic, facevo anche il raccattapalle e stavo sempre dietro alla sua porta. Non mi sono mai allenato con lui, ma mi sono fatto dare l’autografo e un paio di foto». Sempre a Udine è cresciuto insieme ad Alex Meret e Simone Scuffet. «Mi hanno scritto in questi giorni per farmi i complimenti. Siamo molto amici sin da bambini, specialmente con Alex dato che abbiamo iniziato a giocare insieme negli esordienti e abbiamo sempre condiviso la stanza in ritiro. Poi lui è andato a giocare con i più grandi, mentre io sono rimasto con i ragazzi della mia età. Però ci siamo sempre sentiti e visti, e quando siamo a Udine andiamo a cena insieme, anche con Simone. Sono tifoso dell’Udinese, dopo il derby con il Cittadella sono andato a vedere la partita con il Milan. Quando posso vado, anche per salutare tutto lo staff e naturalmente mi sono incontrato con Simone».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) A inizio anno non giocavo, ma ho sempre lavorato duramente e mi sono fatto trovare pronto. Voglio continuare così». Nessun dualismo con Merelli: «Ho fatto amicizia sia con lui che con l’altro portiere Favaro. Siamo tutti e tre giovani e ci troviamo bene anche fuori dal campo». […] Molto legato alla sua famiglia, ha dedicato l’ultima vittoria al papà scomparso e i messaggi più belli, dopo la prestazione di Ascoli, li ha ricevuti da fratelli e nipoti: «Soprattutto dai nipotini che mi hanno mandato dei video per congratularsi con me. Devo ammettere che dopo la partita era molto emozionato, non capita tutti i giorni di giocare una gara del genere in B. Sono felice per la mia famiglia che tiene molto alla mia carriera».La parata più difficile con l’Ascoli? «Quella sulla punizione, pensavo di non arrivarci. Le parate basse, invece, sono un difetto che sto cercando di migliorare. Il preparatore Zancopè mi sta spiegando dei dettagli che stanno funzionando». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il numero uno di Claudio Foscarini, con ogni probabilità, sarà il portiere che il numero uno ce l’ha già sulla maglia. Se il nuovo tecnico biancoscudato si era dato queste due settimane di sosta per decidere le gerarchie della porta, la prestazione di Samuele Perisan ad Ascoli dovrebbe avergli tolto più di un dubbio. Il giovane friulano è stato il migliore in campo al “Del Duca”, sfoderando tre parate decisive nella ripresa, che hanno spento le velleità di rimonta della squadra marchigiana.E così dopo il buon impatto all’esordio in Serie B contro il Cittadella, Perisan è pronto a prendersi il posto fisso: «Voglio solo continuare a lavorare come fatto finora», spiega il portiere, timido e sorridente, «sono felice della scelta fatta in estate, il Padova mi ha dato fiducia dopo un solo anno tra i professionisti e spero che questa esperienza possa rappresentare una rampa di lancio per la mia carriera.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova è tornato ad allenarsi ieri pomeriggio alla Guizza e mister Foscarini ha ritrovato Vincenzo Sarno. Il trequartista napoletano era fermo da quasi un mese per uno stiramento, si è riaggregato al gruppo e punta a essere convocato contro il Carpi. Sta bene anche Pinzi, uscito anzitempo con l’Ascoli per un problema alla spalla, mentre lavorano ancora a parte Salviato e Ravanelli. Quest’ultimo conta di rientrare la settimana prossima ed essere disponibile alla ripresa del campionato. Anche perché il Padova, per la prossima partita, dovrà fare a meno di Daniele Capelli, squalificato ieri dal giudice sportivo dopo la quinta ammonizione. Intanto rischia di sfumare l’amichevole per sabato prossimo. Nessuno accordo con Bologna e Sassuolo, si era ipotizzato un incontro con Chievo o Udinese ma entrambe hanno appena cambiato allenatore. A questo punto l’ipotesi più probabile è che il Padova disputi un test in famiglia.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] «Abbiamo dovuto per forza di cose fare questo cambio in panchina — ha spiegato salendo sul palco Zamuner — e abbiamo deciso per questa inversione di rotta perché la proprietà vuole mantenere la categoria in tutti i modi. Abbiamo fatto una scelta di esperienza con un allenatore navigato e che conosce la categoria come Foscarini. Mi auguro e ci auguriamo che i risultati arrivino. L’inizio è stato importante, la vittoria di Ascoli è stata una bella boccata d’ossigeno». Si passa anche a un altro argomento caldo, quello dell’eventuale riduzione della rosa, per lavorare con un numero più ristretto di giocatori. «Il problema esiste — conferma Zamuner — ma è più limitato rispetto a quanto si possa pensare. Per esempio, dei 31 giocatori che ci sono Scevola è un giovane, Madonna è infortunato e ne avrà ancora per un po’, Mandorlini sarà fuori tutta la stagione e ci sono altri acciacchi. Foscarini ci ha detto che vuole valutare bene la rosa in queste due settimane e poi si prenderanno le decisioni che vanno prese». Zamuner, al di là dell’ottimo risultato e della buona prestazione di Ascoli, conferma che la traccia seguita, a parere della società, sia quella giusta: «Saremo sempre riconoscenti a Bisoli per quello che ha fatto per questo club — spiega il dg — lo scorso anno abbiamo ottenuto una promozione indimenticabile e se siamo in B lo dobbiamo anche a lui. Ma nel calcio le cose cambiano velocemente, non solo per gli allenatori, e ci sono momenti in cui è opportuno cambiare. Abbiamo tentato di dare continuità al progetto dello scorso anno, ma non c’erano più le premesse per andare avanti». […]

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Nessun brusco risveglio, il Cittadella è stato più bravo di noi». Il ds Valentino Angeloni inquadra così la sconfitta del Venezia al Tombolato, un 3-2 che ha posto fine all’imbattibilità targata Zenga raffreddando un po’ l’entusiasmo degli 8 punti nelle prime quattro uscite con il nuovo tecnico. «A Cittadella abbiamo disputato un discreto primo tempo, pungendo, creando situazioni e presupposti migliori rispetto al secondo. Cos’è cambiato? Loro uscivano con tempi giusti e hanno saputo farci male. Come eravamo stati bravi noi pareggiando con Verona, Palermo e vincendo con Cremonese e Salernitana, così ora bisogna essere onesti nel fare i complimenti agli avversari». Come ha sempre rimarcato Zenga il Venezia sta ancora cercando di diventare squadra. «La forza del Cittadella sta in un concetto di gioco portato avanti da tre anni, consolidato con gli stessi interpreti principali. Compattezza e abitudini che si traducono in aggressività e nel saper giocare una volta conquistata palla». Eppure a metà ripresa era il Venezia ad avere in mano il match sul 2-1. «Qualche rimpianto c’è, nessuno sul 2-1 pensava di perdere, però sinceramente loro ci stavamo mettendo in difficoltà e non riuscivamo a giocare. Detto questo, il primo mese con mister Zenga resta assolutamente positivo rimarca Angeloni perché abbiamo affrontato alla pari e ottenuto 8 punti contro avversarie molto forti». […]

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] «Sono luoghi di grande affetto quelli che torno a calcare – sorride Beppe Marotta – per me tornare qui è una sorta di amarcord. Il Venezia lo seguo molto, sono stato invitato anche più volte ad assistere qualche partita al Penzo dall’attuale dirigenza, ma purtroppo ero in difficoltà a rispondere presente alla chiamata per ragioni logistiche. Ho militato nel Venezia per cinque anni con un ruolo dirigenziale. Mi tornano in mente tante cose, un passato piacevole trascorso positivamente nel territorio. Venezia è stata un’esperienza incantevole e tutto il Veneto ha rappresentato un momento importantissimo della mia carriera calcistica». Il binomio con Maurizio Zamparini fu quasi inossidabile: «L’ho rivisto quindici giorni fa – dice Marotta – e ho continuato a mantenere rapporti con lui, la sua presenza a Venezia diede un grande impulso non soltanto al calcio della città, ma anche all’intero calcio veneto. Seguo anche il Vicenza, il Padova, il Treviso, il Veneto mi è rimasto nel cuore. Credo che questa regione possa tornare ad avere un ruolo preponderante nel calcio come fu ai miei tempi». Un pensiero anche a Renzo Rosso e all’operazione Vicenza, che Marotta benedice senza esitazioni: «Oggi siamo in termini di sostenibilità – evidenzia – poi c’è un altro modello, quello del mecenatismo. Sta avvenendo a Vicenza con Renzo Rosso, che sta facendo rifiorire il calcio in una città storica come quella del Palladio». Dulcis in fundo, l’amaro calice trevigiano: «Il Treviso che non esiste più a livello professionistico onestamente addolora, perché ai miei tempi era una società di livello. Purtroppo le piccole realtà sono spesso schiacciate dal business del calcio di vertice». […]

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Nessuna lesione muscolare per Gianluca Litteri. Questa la buona notizia arrivata ieri al quartier generale del Venezia, dopo l’infortunio subito dal centravanti nel riscaldamento prima del derby con il Cittadella. La ripresa degli allenamenti è stata fissata da Walter Zenga al Taliercio per domani, con tre giorni di riposo concessi alla squadra. Un segnale distensivo di Zenga nonostante il ko al Tombolato con il Cittadella. Litteri, avverte ancora dolore e alla ripresa degli allenamenti non ci sarà o comunque svolgerà lavoro differenziato, mentre Geijo sembra in grado di tornare a lavorare con il gruppo. Si cominciano a prefigurare le prime strategie per gennaio: Gianmarco Zigoni, escluso per scelta tecnica da Zenga, lascerà il Venezia a gennaio. Da capire anche la situazione del ds Valentino Angeloni. Negli ultimi tempi il responsabile dei progetti internazionali Paolo Poggi è stato molto più vicino alla squadra, anche in trasferta. Che sia l’anticamera di un’altra svolta dopo il ribaltone da Vecchi a Zenga?

Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) […] «Questa sosta sarà salutare» commenta il direttore sportivo Valentino Angeloni, “non tanto per recuperare dalla sconfitta di Cittadella, quanto perché Zenga potrà lavorare una decina di giorni con la squadra dopo aver disputato cinque partite in tre settimane». Sosta che consentirà a Walter Zenga di avere nuovamente a disposizione Geijo con buone chance di riavere anche Litteri. Otto punti in cinque partite con Walter Zenga, ma la sconfitta di Cittadella ha fatto scivolare nuovamente il Venezia ai limiti della zona rossa. «Il Cittadella è la squadra più bella che abbiamo affrontato finora, l’ho scritto anche a Marchetti, frutto di lavoro che si sta portando avanti da anni con una filosofia e concetti di gioco chiari. Bisogna tirarsi su rapidamente dalla posizione in cui siamo in classifica» aggiunge Angeloni, «il campionato ha finora confermato un miglioramento nel tasso qualitativo degli organici, ma anche l’equilibrio e le difficoltà che ci aspettavamo. Tre squadre in meno, quindi sei gare e 18 punti in meno, accorceranno la forbice tra zona playoff e zona playout. È un dato matematico». […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Alle 14. 30 il Campodarsego sarà impegnato nel turno infrasettimanale con il Sankt Georgen. Dopo le brillanti vittorie delle ultime giornate, rispettivamente contro Clodiense e ArzignanoChiampo, allo stadio Gabbiano è attesa la formazione altoatesina. Una sfida da non sottovalutare per gli uomini di Antonio Andreucci, al netto della partenza poco brillante degli avversari che li vede al quart’ultimo posto con 6 punti. «Sono una squadra fisica, da prendere comunque con le molle», spiega il tecnico, «peraltro proprio il fatto di navigare nelle zone basse della classifica li rende affamati di risultati». […]

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Primo turno infrasettimanale della stagione che vedrà l’Este impegnato a San Donà (14.30) contro la neopromossa formazione di casa. Una trasferta tutt’altro che agevole. «Affrontiamo una squadra solida, dotata di una notevole organizzazione difensiva (solo cinque gol subiti finora, ndr), con giocatori di qualità in avanti e un allenatore di valore. Sarà una tappa importante del nostro percorso», osserva il direttore sportivo degli atestini Gabriel Maule.I giallorossi arrivano dalla convincente vittoria ottenuta sabato contro il Delta Rovigo: un 3-1 dove Pozza e compagni hanno espresso un calcio brillante e propositivo. «Non dobbiamo fermarci qui. Ogni sfida conta e a noi serve costruire un tesoretto per poi tirare le somme tra qualche settimana e capire come pianificare il nostro futuro. Abbiamo l’obbligo di provare a conquistare punti su tutti i campi e per farlo contro il Sandonà saranno necessari umiltà, coraggio e consapevolezza». […]

Ore 11.50 – (Gazzettino) Andrea Schenetti nel derby con il Venezia ce l’ha messa tutta per migliorare il suo score stagionale, che lo vede ancora fermo a quota 1 gol, realizzato tra l’altro nella gara di esordio del campionato con il Crotone, quasi tre mesi fa. Il centrocampista si è visto negare la rete da un prodigioso intervento del portiere Vicario quando ha girato di testa il corner calciato da Settembrini. Il centrocampista si è comunque consolato con un paio di assist importanti, uno per Strizzolo, con il portiere lagunare ancora protagonista, infine pescando Finotto per il sigillo del 3-2 a una manciata di minuti dal novantesimo. «Volevamo restare a contatto con le prime del torneo, ci siamo riusciti con un successo importante e prestigioso, anche per come è maturato, in rimonta», ha ricordato Schenetti. Che ha quindi spiegato: «Abbiamo lanciato un segnale prima di tutto a noi stessi, perché dobbiamo credere che disputando prestazioni come quella con il Venezia possiamo vincere tante partite. C’è ancora da migliorare, lo sappiamo, e lavoreremo per riuscirvi». Niente gol, ma un assist vincente. «Finotto domenica si è esaltato, sono contento per la sua tripletta, se lo merita, ma tutti i nostri attaccanti fanno un grande lavoro per la squadra». Adesso che il Cittadella si è rifatto sotto con le prime servono le conferme: «Abbiamo già lasciato tanti punti per strada, è ora di riprenderceli».

Ore 11.30 – (Gazzettino) […] Al Dubai Village di Nola è stato invece premiato il direttore generale Stefano Marchetti come migliore dirigente sportivo della stagione 2017-18 nella categoria serie B. Il riconoscimento è avvenuto nel corso dell’Italian Sport Awards – Oscar dello Sport Calcio, evento ideato e prodotto dal giornalista Donato Alfani, con il patrocinio di Coni, Figc e Leghe, giunto all’ottava edizione e concepito con l’intento di omaggiare gli sportivi e calciatori italiani che si sono contraddistinti durante l’anno nelle rispettive categorie sportive nazionali di appartenenza. «È una soddisfazione che mi piace condividere con la società e con chi lavora con me da tanti anni», ha sottolineato il diggì granata al rientro a Cittadella. «Nel corso della serata abbiamo ricordato i calciatori che sono passati in maglia granata, quindi gli arrivi dell’ultima stagione. Godiamoci il momento di euforia, ma poi torniamo con i piedi per terra perché il campionato è tutto ancora da vivere. Quello che mi ha reso più felice del successo di domenica è il modo in cui è maturato, al termine di una grande rimonta, con un calcio di spessore. Il Cittadella non ha soltanto vinto, ma mandato un segnale, e va esaltato il lavoro di tutti, dello staff tecnico e dei giocatori. Adesso però continuiamo con grande umiltà, in questi giorni pensiamo a recuperare le energie. La prossima settimana invece prepareremo la trasferta di Livorno, in un campo che sarà infuocato per tanti motivi». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) […] «È una bella soddisfazione, ma credo sia giusto condividere questo riconoscimento con la società, e tutti coloro che collaborano con me al Cittadella», afferma il direttore generale, «riceverlo in un momento felice sul piano dei risultati lo rende ancora più bello». Già, la vittoria nel derby col Venezia ha esaltato tutto il “popolo” granata. «Quello che mi rende felice è il modo in cui è arrivata: non abbiamo solo vinto, abbiamo dato un segnale a tutti. Partite come quella di domenica scorsa sono il frutto del lavoro di anni. La bravura vera, però, si vedrà adesso, perché dobbiamo azzerare tutto e ripartire con umiltà in vista di una trasferta infuocata come quella di Livorno. Questa è una settimana di relativo scarico, ma dalla prossima si torna sotto esame. In più di un’occasione dopo una grande prestazione siamo caduti, non voglio che succeda di nuovo».Inevitabile una battuta su Finotto, rinato a Cittadella. «Mattia ha qualità importanti, ma non bastano per imporsi, serve anche l’ambiente giusto, quello che ha trovato qui. Anche lui, però, è atteso al varco: deve dimostrare che la tripletta col Venezia è solo l’inizio. E sull’incomprensione fra Drudi e Paleari dico che c’è anche un aspetto positivo: la voglia di rifarsi che si è vista subito in loro». […]

Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) […] È stata una settimana di ampi riconoscimenti per il Cittadella. Roberto Venturato miglior allenatore del Triveneto, Marchetti miglior direttore sportivo della B agli Italian Sport Awards, l’ampliamento dello stadio a 12mila posti che si fa strada dietro le quinte con un progetto definito: «Fanno piacere questi riconoscimenti – taglia corto il dg granata – siamo contenti di quello che stiamo facendo e siamo convinti di essere sulla strada giusta. Non è una banalità sostenere questo, si tratta di una situazione che sta crescendo giorno dopo giorno. Sono qui da 20 anni e abbiamo cambiato solo tre allenatori, arrivando sempre in fondo al progetto scelto. Cerchiamo di fare sempre le scelte giuste e le difendiamo, poi c’è uno staff che lavora da tanti anni e chi viene sa di trovare un ambiente già consolidato. I risultati ci stanno ripagando, abbiamo anche lanciato tanti giocatori». Un pensiero sul sogno Serie A: «Non riesco nemmeno a nominarlo, ma sarebbe il coronamento e il completamento di un percorso iniziato tanti anni fa».

Ore 10.20 – (Gazzettino) È quello che si augura di fare Perisan al Padova. «Ringrazio la società per avermi scelto, spero davvero che sia per me il trampolino di lancio. Sono molto felice di essere qui, tutti mi avevano parlato molto bene del Padova e sono venuto con il sorriso pronto per fare bene e aiutare questa società. All’inizio non ho avuto occasione di giocare, però ho lavorato sempre duramente e nelle ultime due partite mi sono fatto trovare pronto cercando di mettere in pratica quello che mi ha insegnato il mister. Spero di continuare». Alla vigilia di Ascoli, Foscarini ha dichiarato che la sosta gli servirà anche per prendere una decisione sulla scelta del portiere. «Noi lavoriamo sempre al massimo, adesso il mister ha due settimane. Meglio per noi, possiamo dimostrare ciascuno il proprio valore. Viviamo la situazione con serenità come abbiamo sempre fatto, non c’è alcun problema tra di noi. Il rapporto con Merelli e Favaro è molto bello, di amicizia. Siamo tutti giovani, siamo legati in campo e fuori». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) È cresciuto nell’Udinese con il mito di Handanovic. E dopo l’esordio da applausi con il Cittadella è stato determinante anche con l’Ascoli. Samuele Perisan ha conquistato tutti e non vuole fermarsi più. «Sin da piccolo mi piaceva guardare gli allenamenti di Handanovic, facevo anche il raccattapalle e stavo sempre dietro alla sua porta. Non mi sono mai allenato con lui, ma mi sono fatto dare l’autografo e un paio di foto». Sempre a Udine è cresciuto insieme ad Alex Meret e Simone Scuffet. «Mi hanno scritto in questi giorni per farmi i complimenti. Siamo molto amici sin da bambini, specialmente con Alex dato che abbiamo iniziato a giocare insieme negli esordienti e abbiamo sempre condiviso la stanza in ritiro. Poi lui è andato a giocare con i più grandi, mentre io sono rimasto con i ragazzi della mia età. Però ci siamo sempre sentiti e visti, e quando siamo a Udine andiamo a cena insieme, anche con Simone. Sono tifoso dell’Udinese, dopo il derby con il Cittadella sono andato a vedere la partita con il Milan. Quando posso vado, anche per salutare tutto lo staff e naturalmente mi sono incontrato con Simone».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) A inizio anno non giocavo, ma ho sempre lavorato duramente e mi sono fatto trovare pronto. Voglio continuare così». Nessun dualismo con Merelli: «Ho fatto amicizia sia con lui che con l’altro portiere Favaro. Siamo tutti e tre giovani e ci troviamo bene anche fuori dal campo». […] Molto legato alla sua famiglia, ha dedicato l’ultima vittoria al papà scomparso e i messaggi più belli, dopo la prestazione di Ascoli, li ha ricevuti da fratelli e nipoti: «Soprattutto dai nipotini che mi hanno mandato dei video per congratularsi con me. Devo ammettere che dopo la partita era molto emozionato, non capita tutti i giorni di giocare una gara del genere in B. Sono felice per la mia famiglia che tiene molto alla mia carriera».La parata più difficile con l’Ascoli? «Quella sulla punizione, pensavo di non arrivarci. Le parate basse, invece, sono un difetto che sto cercando di migliorare. Il preparatore Zancopè mi sta spiegando dei dettagli che stanno funzionando». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il numero uno di Claudio Foscarini, con ogni probabilità, sarà il portiere che il numero uno ce l’ha già sulla maglia. Se il nuovo tecnico biancoscudato si era dato queste due settimane di sosta per decidere le gerarchie della porta, la prestazione di Samuele Perisan ad Ascoli dovrebbe avergli tolto più di un dubbio. Il giovane friulano è stato il migliore in campo al “Del Duca”, sfoderando tre parate decisive nella ripresa, che hanno spento le velleità di rimonta della squadra marchigiana.E così dopo il buon impatto all’esordio in Serie B contro il Cittadella, Perisan è pronto a prendersi il posto fisso: «Voglio solo continuare a lavorare come fatto finora», spiega il portiere, timido e sorridente, «sono felice della scelta fatta in estate, il Padova mi ha dato fiducia dopo un solo anno tra i professionisti e spero che questa esperienza possa rappresentare una rampa di lancio per la mia carriera.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova è tornato ad allenarsi ieri pomeriggio alla Guizza e mister Foscarini ha ritrovato Vincenzo Sarno. Il trequartista napoletano era fermo da quasi un mese per uno stiramento, si è riaggregato al gruppo e punta a essere convocato contro il Carpi. Sta bene anche Pinzi, uscito anzitempo con l’Ascoli per un problema alla spalla, mentre lavorano ancora a parte Salviato e Ravanelli. Quest’ultimo conta di rientrare la settimana prossima ed essere disponibile alla ripresa del campionato. Anche perché il Padova, per la prossima partita, dovrà fare a meno di Daniele Capelli, squalificato ieri dal giudice sportivo dopo la quinta ammonizione. Intanto rischia di sfumare l’amichevole per sabato prossimo. Nessuno accordo con Bologna e Sassuolo, si era ipotizzato un incontro con Chievo o Udinese ma entrambe hanno appena cambiato allenatore. A questo punto l’ipotesi più probabile è che il Padova disputi un test in famiglia.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] «Abbiamo dovuto per forza di cose fare questo cambio in panchina — ha spiegato salendo sul palco Zamuner — e abbiamo deciso per questa inversione di rotta perché la proprietà vuole mantenere la categoria in tutti i modi. Abbiamo fatto una scelta di esperienza con un allenatore navigato e che conosce la categoria come Foscarini. Mi auguro e ci auguriamo che i risultati arrivino. L’inizio è stato importante, la vittoria di Ascoli è stata una bella boccata d’ossigeno». Si passa anche a un altro argomento caldo, quello dell’eventuale riduzione della rosa, per lavorare con un numero più ristretto di giocatori. «Il problema esiste — conferma Zamuner — ma è più limitato rispetto a quanto si possa pensare. Per esempio, dei 31 giocatori che ci sono Scevola è un giovane, Madonna è infortunato e ne avrà ancora per un po’, Mandorlini sarà fuori tutta la stagione e ci sono altri acciacchi. Foscarini ci ha detto che vuole valutare bene la rosa in queste due settimane e poi si prenderanno le decisioni che vanno prese». Zamuner, al di là dell’ottimo risultato e della buona prestazione di Ascoli, conferma che la traccia seguita, a parere della società, sia quella giusta: «Saremo sempre riconoscenti a Bisoli per quello che ha fatto per questo club — spiega il dg — lo scorso anno abbiamo ottenuto una promozione indimenticabile e se siamo in B lo dobbiamo anche a lui. Ma nel calcio le cose cambiano velocemente, non solo per gli allenatori, e ci sono momenti in cui è opportuno cambiare. Abbiamo tentato di dare continuità al progetto dello scorso anno, ma non c’erano più le premesse per andare avanti». […]




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com