Padova-Lecce, la protesta dell’Aicb: “Cartellino rosso alla società e alla squadra: stagione da dimenticare”

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Riceviamo e pubblichiamo dall’Aicb

“Stiamo camminando da settimane sull’orlo del precipizio e ormai preparati all’inevitabile caduta dopo aver mancato di settimana in settimana ogni possibile appiglio per provare a spostarci su un terreno meno accidentato. Solo guardando all’ultimo mese e mezzo Perugia, Cittadella, Ascoli, Carpi Cosenza ed infine Palermo erano stati indicati come ultima spiaggia per provare a salvarsi ma su 18 punti disponibili solo 3 sono stati incamerati dalla squadra con l’inevitabile rimpianto che se ne avessimo conquistati soltanto il doppio, oggi non saremmo qui a piangere una categoria che ci sta lentamente sfuggendo di mano nella prima stagione in cui era stata faticosamente riconquistata.

Premettiamo che finchè la matematica non ci condannerà in maniera definitiva, continueremo a soffiare sul fuocherello della speranza e a mantenerlo il più possibile acceso anche perché in un campionato dove militano varie squadre in difficoltà economica evitare l’ultimo e il penultimo posto potrebbe essere importante, e soprattutto va mantenuta una dignità calcistica che in troppe occasioni in questa annata sembra essere stata dimenticata.

Ma al di là delle vicende che caratterizzeranno le ultime tre giornate del torneo oggi vogliamo esprimere tutto il nostro disagio per una annata veramente tutta da dimenticare.

Se fermiamo l’orologio al 23 maggio, la serata in cui l’AICB ha festeggiato la promozione in serie B con una grande serata ad Albignasego, rivediamo una società che ha programmato alla perfezione un campionato difficile come quello di serie C, un tecnico abile con un perfetto controllo sulla rosa a sua disposizione e un gruppo di giocatori unito e attaccato alla maglia. Il tutto a coronamento di un cammino degno di una star, capace nel breve arco di quattro anni di riportare la squadra dalla serie D a quella serie cadetta strappata in precedenza dalla gestione fallimentare del duo Cestaro Penocchio.

Cosa sia accaduto nella stanza dei bottoni da allora in poi non lo sappiamo ufficialmente, lo possiamo solo ipotizzare come è stato fatto da più fonti, fatto sta che il risultato della programmazione della ritrovata serie B è sotto gli occhi di tutti ovvero una squadra indegna di questo nome e una serie di errori interminabili. Non stiamo qui a ripercorrere quello che in molti hanno già elencato, dalla rosa inadeguata e troppo numerosa, agli inutili e quasi schizofrenici cambi di allenatore, allo scarso e tardivo controllo sul comportamento di molti atleti della rosa.

Ma in particolare su una cosa vogliamo puntare il dito, quella di non aver rispettato i tifosi ovvero i veri azionisti della squadra, che mai come in questa stagione sono stati costantemente vicini, facendo un numero importante di abbonamenti e incitando costantemente in casa e in trasferta, riducendo all’osso i mugugni e le contestazioni anche se in certi casi sarebbero stati sacrosanti.

E per mancato rispetto intendiamo certe prestazioni da far accapponare la pelle senza un minimo di orgoglio e dignità calcistica, certe ingenuità da patronato che ci sono costate una marea di punti, ma anche l’aver ignorato un comunicato di tutte lo componenti del tifo schifato dal comportamento di due giocatori che con le loro risate fuori luogo hanno sporcato il nostro biancoscudo.

E dulcis in fundo, ci permetta Presidente, proprio per la stima e la riconoscenza che Le dobbiamo per aver fatto rinascere il nostro amato Padova, siamo rimasti alquanto interdetti e delusi dalla sua mancata presenza per esaudire il desiderio di un club fondato in nome del Padova in California a diecimila chilometri di distanza, che venuto all’Euganeo per l’inaugurazione ufficiale aveva semplicemente espresso l’auspicio di conoscerla e di scattare una foto con Lei.

Ci fermiamo qui perchè nel nostro stile e nel nostro statuto c’è una incondizionata fede verso il biancoscudo e da mercoledì saremo ancora, pur condividendo le ragioni degli amici della Fattori che invece rimarranno fuori dall’Euganeo, nelle nostre postazioni a tifare per i nostri colori così come lo saremo sempre anche se costretti nuovamente a scendere di categoria, ma permetteteci di rivolgere oggi a società e squadra un simbolico ma grandissimo “Cartellino Rosso”!!

Il Direttivo Aicb




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