Padova-Rimini, l’analisi de “Il Gazzettino”

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“Un rigore di Dezi a una decina di minuti dalla fine permette al Padova di aggiudicarsi l’amichevole con i pari categoria del Rimini. Non una prova esaltante dei biancoscudati che sono evidentemente ancora alla ricerca del feeling migliore dovendo crescere in tutte le zone del campo, in particolare nella finalizzazione. Della serie, non manca il lavoro per Caneo. Un lampo quasi nel buio il gol che decide il test, con Piovanello protagonista nel procurarsi il penalty, trasformato da Dezi che firma la prima rete stagionale della squadra in un match con un avversario professionistico considerato che con lo Spezia era stato un autogol. É ancora un laboratorio il Padova visto in azione all’Euganeo. Anche se nell’undici di partenza sono otto i biancoscudati della vecchia guardia, mentre debutta dal primo minuto Radrezza che affianca Dezi in mezzo al campo. É il fantasista padovano a calamitare il maggiore numero di palloni, ma è tutto il complesso che stenta a decollare tra meccanismi da oliare e una condizione atletica non ancora ottimale, con conseguente prevedibilità nella maggiore parte delle giocate. Fatto sta che i biancoscudati ci mettono impegno e generosità per tramutare in pratica le direttive di Caneo che segue con attenzione i suoi al limite dell’area tecnica, fermo restando che in tutto il primo tempo si registra un solo tiro nello specchio della porta di Kirwan, tra l’altro centrale”: questo l’incipit dell’analisi di Padova-Rimini apparsa sulle colonne de “Il Gazzettino”.




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