Padova-Vicenza, Fortin: “Per il Biancoscudo un anno di transizione, mentre per il Lane…”

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«Sin da piccolo mio figlio Mattia aveva la passione per il pallone. A otto anni è andato al Padova e adesso evidentemente qualche buona qualità deve averla dal momento che è arrivato alle porte del professionismo e la società l’ha gratificato con un primo contratto importante per il valore del club e per la durata del rapporto: vuole dire che dietro c’è un progetto. Mi sembra che per il Padova questo sia un anno di transizione, anche se la piazza è sempre esigente. Però dopo le delusioni degli ultimi due anni credo che ci volesse un cambiamento drastico nella filosofia societaria e anche sul piano del gioco. L’anno passato ho visto un po’ di volte i biancoscudati e ho sempre avuto la sensazione che fossero una fuori serie a livello di organico, ma un po’ troppo sotto ritmo per quello che richiedeva la categoria. Il Vicenza ha una rosa molto importante per la categoria anche se questo non è sinonimo di successo visto anche quello che è accaduto al Padova. Sulla carta il Pordenone ha una squadra importante, ci sono anche la Triestina e la FeralpiSalò, con quest’ultima che porta avanti da anni un progetto, ma ritengo che il Padova debba rientrare di diritto nelle prime quattro-cinque: non sarà la favorita, ma tante volte è meglio partire a fari spenti. L’uomo derby per i Biancoscudati? Dezi, se è in giornata può spostare gli equilibri»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Gazzettino” da Marco Fortin, ex portiere del Vicenza.




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