Scenari aperti

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Scenari aperti. E’ questo il sunto della toccata e fuga di Joseph Oughourlian nella città del Santo e dei suoi incontri odierni con istituzioni, stampa e tifosi. Cos’ha detto sostanzialmente Oughourlian? 1) che non lascia il Calcio Padova; 2) che sta pensando a un rilancio, da capire in che termini; 3) che il budget del prossimo anno sarà di 4,5/5 milioni di euro; 3) che è stato avvicinato da alcuni imprenditori, ma che non si è trovata la quadratura del cerchio che soddisfacesse tutte le parti in causa; 4) che se ci sarà qualcuno con un progetto migliore del suo, non solo potrebbe farsi da parte, ma potrebbe addirittura aiutare questo nuovo soggetto; 5) che non è soddisfatto del supporto del Comune di Padova; 6) che non spenderà più le cifre dei primi tre anni di gestione; 7) che non può spendere da solo 20 milioni per il centro sportivo nella zona adiacente dello stadio Euganeo; 8) che potrebbe dirigere le proprie attenzioni su Noventa o su Bresseo.

A me sembra che abbia detto tanto. Seguo il calcio da 28 anni e non mi era mai capitato di sentire dalla bocca di un proprietario, per esempio, il budget preciso per la stagione che verrà. Una chiarezza che gli fa onore, come a dire: “Questo posso e voglio dare”. Ho visto un Oughourlian deluso dalla stagione corrente, dal mancato raggiungimento della Serie B, da una classifica che condanna il Padova al momento all’anonimato. Ho visto anche un Oughourlian determinato a ribadire che questo club non verrà abbandonato, che ci sia lui o meno al comando. E’ tantissimo, secondo me. Non più tardi di dieci anni fa abbiamo visto un proprietario capiente come Marcello Cestaro abbandonare a se stessa la società, conducendola tramite una gestione scriteriata alla sparizione dal calcio professionistico. Con Oughourlian questo non accadrà, sono pronto a sbilanciarmi. Perché il patron, se arriverà un giorno in cui cederà il club, lo farà soltanto in mani fidate. Quanto è attuale questa prospettiva? E’ difficile da dire oggi e forse in questo momento non è neppure così centrale. A fine stagione è chiaro che, se qualcuno di serio si farà avanti, Oughourlian lo prenderà in considerazione, altrimenti andrà avanti da solo. A precisa domanda e per ben due volte non ha parlato del futuro di Massimiliano Mirabelli e dell’attuale management, mentre in passato quando gli si era fatta analoga domanda non si tirò indietro con tanto di dettagli. Può voler dire tutto o niente, di sicuro se il Padova si trova nell’attuale situazione non può essere responsabilità del solo Mirabelli.

Immaginate di avere una casa e di doverla amministrare. Un anno avete un budget sontuoso a disposizione e potete fare ciò che volete. Accendere tutte le luci, comprare abbellimenti e suppellettili di ogni tipo, costruire un nuovo camino, tenere il riscaldamento a 22 gradi in tutte le stanze, cambiare gli infissi, rinnovare il giardino e chi più ne ha più ne metta. Fate tutto quello che volete e impegnate risorse anche per gli anni successivi. L’anno dopo vi dicono che quel budget non c’è più, che dovete tirare la cinghia, che dovete ridurlo del 30-35%. Il riscaldamento si abbassa, le luci si spengono, le riparazioni meno urgenti vengono rinviate. Non solo, ma magari vi trovate sulle spalle dei debiti che l’anno prima avevate fatto convinti di poter proseguire come se nulla fosse. Proprio in quel momento cominciano i problemi, gli scricchiolii, i malumori in casa, i litigi. E’ quello che sta accadendo a Padova, perchè Oughourlian, legittimamente, si è stancato di aprire il portafoglio e di buttare via soldi. Sotto la gestione Sogliano, ne sono stati letteralmente buttati dalla finestra a bizzeffe. E se questo è successo è anche perché chi amministrava i conti non ha saputo mettere un freno a quello che stava facendo il ds.

Sarà che quando sento parlare di all-in, di spese pazze e di budget pressoché illimitati mi vengono i brividi perché nel calcio ne ho viste tante di queste situazioni e se gli all-in vanno male son dolori veri, fatto sta che questo Padova, il Padova 2022-2023, paga soprattutto quello che è accaduto nei tre anni precedenti. Poi, certo, Mirabelli non è esente da colpe. Qualche operazione l’ha sbagliata, la gestione dei fuori lista sicuramente ha creato malumori e problemi, la gestione del gruppo evidentemente non è funzionata come si pensava. Da qui a farne il capro espiatorio o la causa di tutti i mali francamente lo trovo fuori luogo, oltre che ingeneroso e ancora una volta lo metto in evidenza. Mi preoccupa il dodicesimo posto della squadra, mi preoccupa l’incapacità di tenere un risultato e mi preoccupa anche il fatto che comunque la tiri, la coperta sia sempre troppo corta. Ma questa squadra vale di più e qualitativamente è abbondantemente da playoff, pur con tutti i difetti che la contraddistinguono. Cosa accadrà, dunque? L’augurio è che si arrivi almeno fra le prime dieci, che si trovi una soluzione per il centro sportivo, che le istituzioni padovane facciano di più per questa proprietà e che si riesca a portare a termine questa stagione da lacrime e sangue senza conseguenze nefaste. Poi scadranno un bel po’ di contratti, il club sarà risanato e si giocherà a carte scoperte, che Oughourlian rimanga al timone o meno. Il fatto che sinora non si sia riusciti a salire di categoria con questa proprietà, visto quello che il patron sta facendo a Lens, lo ritengo uno spreco che grida vendetta. Per questo ce l’ho con chi, pur avendo avuto possibilità, margini di manovra e finanze pressoché illimitate, ha posto le basi per l’attuale situazione. Per questo mi dispiacerebbe se Oughourlian se ne andasse da sconfitto. Non lo meriterebbe. Ma il calcio è anche pragmatismo e tutti gli scenari sono sul piatto. Scenari aperti, come dimostra quella frase di Sergio Giordani “Sono terrorizzato che Oughourlian se ne possa andare”. Ma io una certezza ce l’ho e anche qui mi sbilancio: comunque andrà il Padova una proprietà ce l’avrà e sono pronto a scommettere che, sia padovana, veneta o estera, il club non finirà nelle acque in tempesta. Perché è troppo serio chi oggi lo guida e perché la città e la sua squadra, nonostante i decenni bui con poche e limitate soddisfazioni, esercitano ancora un certo fascino agli occhi di chi vuole investire nel calcio. Visti i risultati e il persistente quanto inquietante anonimato, è un’altra notizia da tenere in considerazione. 




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About Dimitri Canello

Direttore responsabile del sito web Padovagoal. Nato a Padova l'11 ottobre 1975, si è laureato nel marzo del 2002 in Lingue Orientali con la specializzazione in cinese. Giornalista professionista dal settembre 2007, vanta nel suo curriculum numerose esperienze televisive (Telemontecarlo, Stream Tv, Gioco Calcio, Sky, La 7, Skysport24, Dahlia Tv, Telenuovo, Reteazzurra, Reteveneta, Telecittà), sulla carta stampata (collaborazioni con Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, World Soccer Digest, Bbc Sport online, Il Mattino di Napoli, Corriere del Veneto) e sui media radiofonici (RTL 102.500, Radio Italia Uno)

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