Le fiabe di Esopo sono diventate realtà

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“Sono fiabe, come quelle di Esopo, dei fratelli Grimm, Collodi, Gianno Rodari” (27 maggio). Dunque le fiabe di Esopo di una settimana fa oggi improvvisamente sono diventate realtà, l’offerta americana per acquistare il Calcio Padova  che sembrava una fantasia di un cantastorie esiste davvero e oggi sono emersi alcuni dettagli in più. Altri ve ne diamo noi, perché la cifra offerta per il club è di 4,5 milioni di euro, a cui va aggiunta una perdita di 8,4 milioni (certificata dall’ultimo bilancio disponibile depositato in ottobre) relativa alla stagione 2020-2021 non ancora ripianata (ci sarà tempo fino al 30 giugno 2026). Il totale fa ben oltre i 12 milioni di euro, che per un club di Serie B sono una cifra considerevole, a detta di qualsiasi addetto ai lavori. Dev’essere stata davvero una gran brutta giornata per chi, in questi mesi, ha cercato in ogni modo di gettare fango sul sottoscritto (e sul collega Davide D’Attino), additandolo come un cazzaro e scatenando una campagna denigratoria senza precedenti con ogni mezzo possibile. Costretto oggi a mettere nero su bianco quanto ha cercato in ogni modo di negare, in tv, via web, via commenti Facebook. Tutto annotato minuziosamente. Qualche esempio? Tralasciamo le sgradevoli smentite che tutto sommato fanno parte del gioco di Francesco Peghin, che definì questa trattativa “Una grande bugia” (5 marzo, Mattino di Padova) a chi lo imbeccava cercando di cambiare la realtà e cioè cercando di spiegare come noi avessimo detto e scritto che la società fosse in vendita, quando in realtà parlavamo di “un’offerta arrivata per acquistare il club” e di una “trattativa”. Le parole sono importanti, almeno in 30 anni di lavoro abbiamo imparato a pesarle in modo estremamente attento.

Che brutta giornata deve aver passato anche chi è stato costretto ad ammettere quello che andiamo dicendo e scrivendo dal mese di dicembre! Quando parlammo sul Corriere dei primi colloqui fra Joseph Oughourlian e un investitore americano di origini venete che rappresentava un fondo poi andati avanti per mesi, con l’arrivo in città di questo imprenditore che in marzo ha incontrato il sindaco Sergio Giordani spiegandogli per filo e e per segno le sue intenzioni e illustrandogli anche il suo piano per lo stadio… Nessuna sorpresa, dunque, oggi a Palazzo Moroni, quando è deflagrato quello che in tanti già sapevano da diversi mesi. Talmente brutta dev’essere stata la giornata per certi pubblicisti che hanno cercato pure di negare, come già fecero in passato, che Giorgio Brigo avesse acquistato quasi il 4% delle quote del Calcio Padova trattandolo come uno straccione perché “aveva messo solo 150mila euro” (anche qui, abbiamo fatto le visure in tre diversi momenti e abbiamo le prove per dimostrare la tempistica con cui questo è accaduto). Insomma, è già iniziato il rumore di unghie sulle pareti ed è un rumore fragoroso di chi, sbugiardato dai fatti, ora cerca di alzare fumo e di confondere le acque (la specialità della casa), addirittura cercando di sostenere che “si tratta di un’altra trattativa”.

C’è poi chi in tv a Calcio in Chiaro su Telechiara ha scatenato indegne gazzarre, dicendone di ogni tipo, dicendo che erano invenzioni giornalistiche, che parlavo “per motivi politici” (da che pulpito!), che “non esisteva alcun acquirente” e via discorrendo, costringendomi a trascorrere intere giornate a rispondere a messaggi di ogni tipo, come in un’arena virtuale. Io che rispetto sempre il lavoro degli altri colleghi, che cerco di non smentire mai perché al corso per diventare professionista svolto nel lontano 2007 te lo insegna il capitolo dedicato alla deontologia, che parto sempre dal presupposto che chi dà o cerca di dare una notizia abbia fatto un lavoro importante. Che va rispettato. Quel rispetto che è mancato in questi mesi, con una campagna denigratoria vergognosa. Io e il collega Davide D’Attino, da oltre 20 anni come me collaboratore del Corrriere del Veneto, in questi mesi abbiamo spiegato e scritto quello che stava succedendo, facendo mera cronaca. Non intendiamo giudicare questo fondo e questo imprenditore, perché al momento non abbiamo elementi sufficienti in mano per farlo. Ma il dato incontrovertibile, confermato oggi da Mattino e Gazzettino, che un’offerta per acquistare il Padova c’è e di questo si è parlato per mesi. Sulle cifre, le mie fonti dicono essere molto diverse da quelle trapelate su uno dei due quotidiani. Con 100 milioni di dollari si possono fare sei campionati di alto livello in Serie B. A leggere oggi, sembrava che quella arrivata fosse una proposta ridicola, e via con una serie di commenti denigratori senza neppure sapere neppure di chi si stia parlando. Primera Capital l’offerta l’ha presentata e l’ha anche ritoccata al rialzo. A noi risulta, come abbiamo già avuto modo di scrivere, che la prima offerta sia stata rifiutata da Oughourlian, ma che i giochi siano ancora aperti, magari rinviando la fumata bianca a dicembre, lo stesso mese in cui nel 2017 il finanziere franco armeno entrò nel pacchetto di minoranza del Calcio Padova per la prima volta. Il nome dell’imprenditore? Coperto da patti di riservatezza e da penali altissime, ma se non dovesse andare in porto il mio impegno che prendo in queste righe è quello di scriverlo su queste colonne. E per me ogni promessa è debito. Se, invece, la società dovesse passare di mano, a quel punto per ovvi motivi non ce ne sarebbe nemmeno bisogno perché sarebbe di dominio pubblico. Non tiriamo la volata a nessuno, abbiamo un unico interesse e cioè informare il lettore. Non abbiamo mai risposto per mesi, stavolta ci scuserà chi non ama le polemiche (noi siamo fra questi), ma era impossibile non farlo. Abbiamo grande rispetto per chi ci legge e in questi mesi, in un clima in cui ci è stata resa la vita impossibile dovendo subire una serie di situazioni allucinanti che purtroppo il lettore non sa e non conosce, abbiamo continuato a informare. Oggi se n’è avuta la riprova. Rumore di unghie e penose arrampicate sugli specchi a parte.




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About Dimitri Canello

Direttore responsabile del sito web Padovagoal. Nato a Padova l'11 ottobre 1975, si è laureato nel marzo del 2002 in Lingue Orientali con la specializzazione in cinese. Giornalista professionista dal settembre 2007, vanta nel suo curriculum numerose esperienze televisive (Telemontecarlo, Stream Tv, Gioco Calcio, Sky, La 7, Skysport24, Dahlia Tv, Telenuovo, Reteazzurra, Reteveneta, Telecittà), sulla carta stampata (collaborazioni con Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, World Soccer Digest, Bbc Sport online, Il Mattino di Napoli, Corriere del Veneto) e sui media radiofonici (RTL 102.500, Radio Italia Uno)

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