Live 24! Padova, inizia una settimana intensa: si lavora alla Guizza, ma l’attenzione è tutta sul mercato

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 22.30 – (Trentino) “Aaa cercasi disperatamente rinforzi dicembrini” per migliorare una classifica deficitaria. Quella di domenica prossima sarà una giornata di vitale importanza per Dro, Mori Santo Stefano e Mezzocorona, tutte e tre impegnate in scontri diretti. I droati saranno di scena sul campo del Legnago Salus (che, proprio ieri, ha esonerato il tecnico Leonardo Rossi e ha affidato la squadra ad Andrea Orecchia, già sulla panchina veronese qualche stagione fa), il Mori riceverà la Triestina, mentre il “Mezzo”, rinfrancato dal successo di sabato contro l’Union Ripa La Fenadora, andrà a far visita all’Union Pro. La domanda è: i tre allenatori trentini riceveranno qualche “regalo” di Natale anticipato dalle rispettive società? Manfioletti, Zoller e Lomi se lo augurano, visto che tutti hanno gran bisogno di rinforzi mirati per poter essere competitivi quantomeno in chiave playout. A Dro, visti i tanti infortuni, gli obiettivi di mercato sono almeno due: un attaccante di un certo “peso” e, vista la duttilità di Cicuttini, potrebbe trattarsi anche di una punta centrale e un under di qualità da posizionare in mezzo al campo. L’avevamo scritto ieri: l’obiettivo numero uno è Lorenzo Melchiori, interno classe ’96 di proprietà dell’Alto Adige e già nel giro della prima squadra. Melchiori, però, piace anche al Mezzocorona, alla ricerca di un paio di centrocampisti e di un attaccante da affiancare al sempre più convincente Bentivoglio e al neoarrivato Rota. In partenza, dopo Minati e Appiah, potrebbe esserci Holler, che ha tantissimi estimatori in Eccellenza e Promozione. A Mori, infine, Zoller necessita di un attaccante (la pista Bez resta viva, ma è molto difficile) ma anche di un difensore centrale (Crestani e Agatiello si stanno allenando con il Trento e Ferraro sarà svincolato) e di un under.

Ore 22.10 – (Tribuna di Treviso) Seconda vittoria di fila (entrambe in extremis) e quarto risultato utile consecutivo per l’Union Pro: è la miglior striscia da inizio stagione. Con il 2-0 di Mori, la matricola di mister Feltrin esce dalla zona playout e aggancia il Giorgione, ritrovando il gol che in trasferta mancava da due mesi e mezzo. Buon esordio per i neoacquisti Appiah (schierato titolare) e Cattelan, che nel finale si è procurato il rigore dell’1-0 trasformato da Busetto. Ha chiuso i conti Riccardo Serena, migliore in campo. Il centrocampista classe 1996 (ex Favaro) abita a Mestre e studia per diventare geometra: è figlio di Michele Serena, ex giocatore di Sampdoria, Verona, Fiorentina, Atletico Madrid, Parma e Inter, nonché ex allenatore di Mantova, Grosseto, La Spezia, Padova e attuale mister del Venezia. Non a caso Riccardo è nato a Firenze, quando il papà giocava con la Viola. L’altro ieri con l’Union Pro ha realizzato il suo primo gol in serie D, dopo averne segnati due l’anno scorso a Favaro. «A Mori abbiamo sofferto nel primo tempo», osserva Riccardo, «Nella ripresa siamo emersi complice una maggior tranquillità nello sviluppo del gioco, riuscendo a vincere un importante scontro salvezza. Stiamo giocando bene, i risultati arrivano e ci si allena sempre con il sorriso. È il mio primo anno a Mogliano, posso dire di essermi ambientato bene perché il gruppo è fantastico». I consigli di papà non mancano. «Appena può, viene a vedermi. La Lega Pro è molto spezzettata giocando anche di venerdì e sabato, pertanto alla domenica non è sempre impegnato con il Venezia. La prima cosa che mi chiede è come ho giocato secondo me. Quindi mi dà degli aiuti per migliorare, citando quei due o tre episodi dove magari ho sbagliato». Un campione a cui ispirarsi? «Sono interista, e visto che mio papà ha giocato anche nell’Inter, direi Javier Zanetti: un esempio sia dentro che fuori dal campo». Nel prossimo turno l’undici del Terraglio ospiterà il fanalino Mezzocorona, reduce dal clamoroso successo sul Ripa Fenadora. Serena e compagni hanno già battuto le altre due trentine del girone, Dro e Mori: non c’è due senza tre…

Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È stata necessaria tanta grinta e determinazione ed anche un pizzico di fortuna (vedi il rigore sventato da Luca Tiozzo) per permettere alla Clodiense di battere in rimonta un ostico Dro. La formazione allenata da Andrea Pagan è apparsa in alcuni momenti un pò distratta in difesa e troppo leziosa a centrocampo ma ha potuto ancora una volta usufruire del fiuto del gol dei suoi attaccanti. L’altra domenica era stato Isotti a scardinare con una doppietta la difesa del Legnago, domenica scorsa ci ha pensato Santi a rimontare il Dro con due gol da autentico rapinatore. Mister Pagan può contare quest’anno su quattro attaccanti di buon valore come Mastroianni, Santi, Isotti ed Urtiaga. Anche il mister trentino Manfioletti aveva tessuto gli elogi del reparto avanzato granata, definito uno dei migliori del campionato. «Fanno piacere questi elogi – è il commento del tecnico granata. Vuol dire che la Società ha scelto bene ed io sono fortunato ad avere attaccanti così bravi. Non sono dei fenomeni – ci spiega Pagan – ma giocatori che si applicano e sono molto affiatati con il gruppo». I 24 punti in classifica sono un buon bottino ma Pagan predica umiltà e concentrazione. «Dobbiamo arrivare a quei 40-42 punti che vorrebbero dire salvezza – è il pensiero di Pagan. Fino al giro di boa siamo attesi da tre partite molto impegnative, domenica prossima a Sacile, poi riceveremo l’Altovicentino e poi andremo sul sempre ostico campo del Kras Repen. Dobbiamo assolutamente far punti – conclude Pagan – per arrivare più presto possibile alla quota salvezza. Con la Sacilese domenica prossima ce la giocheremo senza paura come abbiamo fatto a Padova».

Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) PREPARANDO IL DERBY – Due pari per preparare il derby di domenica a Tamai. I rossi l’hanno ottenuto con la Triestina al Rocco (1-1), impianto che ti fa credere di essere molto più in alto. Il Fontanafredda in casa con il Montebelluna (0-0). LA SBERLA DI PROIA – Unione in ripresa e in vantaggio al 13′ con Proia. «Paradossalmente – commenta Stefano De Agostini – è stata la sberla che ci ha svegliato. Ci succede, quest’anno, di sbagliare l’approccio. Alla fine il pareggio è stato risultato giusto e prezioso, ottenuto con una Triestina in crescita dopo l’arrivo di Ferazzoli». A riequilibrare le sorti in avvio di ripresa è stato Federico Furlan, che si è procurato e ha trasformato il rigore dell’1-1. Unico neo della trasferta: l’ammonizione subita nel finale dallo stesso Furlan, che verrà squalificato. DE PIERI SPETTATORE – Si vedrà il derby dalla gradinata anche Maurizio De Pieri, esopulso nel concitato finale della gara fra il suo Fontanafredda e il Monte. «Solo perché – spiega il tecnico – sono uscito dall’area tecnica». Una delle perle di Rasia di Bassano, giunto al punto di espellere anche un operatore della Croce rossa. «Avremmo meritato di vincere (il successo manca ai rossoneri dal 2 novembre: 4-1 al Kras, ndr). Siamo stati penalizzati dal direttore di gara e dai suoi collaboratori». Non è la prima volta che succede. Fra i rossoneri ha esordito Roveredo, che deve ancora ambientarsi in categoria.

Ore 21.10 – (Messaggero Veneto) Tamai e Fontanafredda si avvicinano alla sfida di domenica prossima con qualche rammarico per l’esito della giornata appena trascorsa. Mobilieri molli in avvio con la Triestina, vanno sotto, reagiscono nella ripresa e alla fine possono pure imprecare alla sfortuna per una clamorosa traversa colpita da Bolzon. Ma nel complesso buono il quarto risultato utile di fila per i ragazzi di De Agostini, ancora imbattuti in trasferta. Alla squadra di Maurizio De Pieri, invece, col Montebelluna non basta l’esordio dal primo minuto dei nuovi Roveredo e Gargiulo. Nessun gol. O meglio, uno i rossoneri l’avevano segnato (con Tonizzo), ma l’arbitro l’ha inspiegabilmente annullato. Risultato: il digiuno di successi si allunga (5 gare).

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Zirolandia come la Nasa: progetta lo sbarco su Marte. In due turni, mettendo sotto Padova e approfittando dello scivolone dell’Altovicentino ad Arzignano, i biancorossi (27) si sono portati a 8 lunghezze dagli alieni che comandano la classifica a quota 35. TRIO MERAVIGLIA – Fantastico il primo gol dei biancorossi, preparato da Sottovia e Beccaro e firmato da Spagnoli. Una compartecipazione di tutto il trio meraviglia che sta regalando alla Sacilese numeri addirittura migliori di quelli della passata stagione. Tutti e tre potrebbero partire per altri lidi. Spagnoli addirittura in LegaPro (tra Bassano e Venezia) o all’Altovicentino, Beccaro e Sottovia verso Padova, anche se piacciono pure al Pordenone. «Bravi tutti tre – sposta l’obiettivo Zironelli – ma io voglio sottolineare la prestazione di tutta la squadra, compatta nonostante defezioni importanti (Favret e Boscolo). Una pacca sulle spalle – sorride – a Grion e Bolzan, insieme per la prima volta a presidiare il centrocampo». Domenica la Saclese ospiterà la Clodiense (24).

Ore 20.30 – (Messaggero Veneto) Sono giorni decisivi per il futuro di Alberto Spagnoli alla Sacilese. L’attaccante è sempre più tentato dalle sirene provenienti dal Venezia in Lega Pro. E la prestazione superlativa con cui la punta ha contribuito al successo dei liventini a Castelfranco Veneto non ha fatto che accrescere l’interesse dei lagunari. Ma il mercato dei professionisti riaprirà il 3 gennaio, mentre quello dei dilettanti rimarrà aperto sino al 16 dicembre. Il dubbio. E’ chiaro, pertanto, che la Sacilese aspetti una risposta adesso, in quanto solo ora potrebbe rimediare a un’evetuale partenza pesante come quella del centravanti ex Milan. Lo stesso Zironelli al termine della gara con il Giorgione ha ammesso: «Spero che Alberto rimanga, ma in caso contrario dobbiamo pensare subito a un’alternativa». Ce ne sarà bisogno? La sensazione è che Spagnoli alla fine potrebbe decidere di continuare, almeno sino a giugno, a essere protagonista con la maglia biancorossa, piuttosto che fare il comprimario nell’attacco del Venezia. Ma il dubbio continua ad aleggiare. In volo. Nell’attesa, la Sacilese ha bissato il successo sul Padova, si è ripresa il quarto posto e ha pure accorciato sulla vetta (ora a 8 punti), grazie alla sconfitta dell’Altovicentino, riagganciato dal Padova, nel derby con l’Arzignano. A Castelfranco, la squadra di Zironelli ha confermato di saper essere anche pratica quando serve. Pochi fronzoli, grande concretezza e intelligenza tattica nel saper gestire la doppia assenza di Favret e Boscolo. Ora un altro test verità, con la Clodiense, forse la squadra più in forma del momento, approdata a un solo punto dalla zona play-off.

Ore 20.20 – Mercato, l’AltoVicentino acquista Giuseppe Gambino dal Rimini. Questo il comunicato pubblicato dal sito ufficiale dei romagnoli: “L’A.C. Rimini 1912 comunica che in data odierna l’attaccante Giuseppe Gambino è stato ceduto all’F.C.D. Altovicentino formazione che milita nel campionato di Serie D girone C”.

Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Comincia il trittico diabolico. Cresce l’attesa per i quarti di finale di coppa Italia di domani (14.30 al Boscherai) contro la corazzata Correggese e soprattutto per sabato, giorno del derby col Belluno. Poi il Ripa Fenadora andrà a Padova sabato 20, ma intanto c’è questa settimana. «Ci aspettano due sfide molto difficili in cui partiamo sfavoriti, ne siamo consapevoli, però certamente non battuti in partenza. Vogliamo provarci», dice il ds Alberto Faoro, che suona la carica dopo la sconfitta di sabato col fanalino Mezzocorona. Già dimenticata, anche perché non c’è tempo per stare a pensarci troppo, visto che tra ventiquattro ore l’Union si gioca l’accesso alle semifinali di coppa. «Il mister è andato a vedere la Correggese e la relazione è ottimale. Parliamo di una squadra molto forte, che domenica ha vinto 4-1 e sale favorita a Pedavena». Spirito battagliero. Va a caccia dell’impresa il Ripa Fenadora: «Speriamo di far valere la legge del Boscherai. Abbiamo solo un modo di affrontare la gara: andare a tavoletta dal primo all’ultimo minuto. Se vogliamo essere incisivi in casa dobbiamo metterci il vigore oltre alla qualità. Se ripetiamo i primi 60 minuti fatti con l’Arzignano, è difficile per tutti venire a giocare da noi, anche per squadre blasonate. Poi il risultato è figlio di tante cose, ma noi al Boscherai dobbiamo giocare così: il modo migliore per sfruttare le nostre qualità è metterla sull’intensità e sul vigore e dì emerge anche la qualità». Ora la Correggese. É una squadra forte, che l’anno scorso ha vinto i play-off, ma non è stata ripescata in Lega Pro per varie vicissitudini, ha una rosa ampia e tanti giocatori esperti tra cui spicca Francesco Grandolfo, che qualche anno fa segnò una tripletta in serie A col Bari. Tanto per capirsi, è sul livello di Padova e Altovicentino. «Visti i nomi che ha la Correggese, non verrà a chiudersi, d’altra parte abbiamo fatto sempre più fatica contro formazioni che ci attendono che non squadre che ci attaccano», commenta Alberto Faoro. «Partite come questa e il derby sono da tripla in schedina. Dobbiamo avere consapevolezza che stiamo facendo un’ottima stagione da tutti i punti di vista e dobbiamo giocarcela con serenità. Questo lo spirito». Nessuna scoria dalla sconfitta. «Non bisogna fermarsi al risultato», osserva il diesse dell’Union. «Abbiamo vinto con l’Arzignano che poi ha battuto l’Altovicentino e poi noi abbiamo perso con l’ultima in classifica. Questo campionato funziona così. Abbiamo vinto qualche partita giocando meno bene che col Mezzocorona. Venivamo da otto risultati utili di cui quattro vittorie, se qualcuno pensa che dobbiamo vincere tutte le domeniche può andare a vedere il Real Madrid. Non ci sono motivi per preoccuparsi».

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Meno quattro, più sette. I giorni che mancano al derby, e i punti di vantaggio sul Ripa. Più cabala che matematica. Ma tanto basta per infiammare la settimana (cortissima) di avvicinamento alla super sfida del Boscherai. Una sfida che vale più dei tre punti in palio, per tutta una serie di motivi che ogni derby porta con sè. Il divario in classifica può dare quel pizzico di tranquillità in più ai ragazzi di mister Vecchiato, ma nulla più. Ecco perché domenica, subito dopo il successo con il Kras Repen, è scattata la concentrazione pre-derby. Nessuno si sbilancia, tutti ci sperano. «Le parole le porta via il vento – la battuta di Duravia -. Sarà il campo a parlare». «Sarebbe carino vincere», sic dixit Stefano Mosca. Solo «carino»?

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Professione centrocampista. Seconda attività: supplente. E a quanto pare, ben riuscita. Perché nel successo netto, senza «se» e senza «ma», del Belluno contro il Kras Repen, il supplente di turno è stato Simone Bertagno. Con il Cobra comodamente seduto in tribuna per il turno di squalifica, la fascia di capitano è stata affidata proprio a chi detiene le chiavi del centrocampo gialloblù. Come metterla in cassaforte. «Sono il più vecchio: così ha ritenuto il mister – scherza Bertagno -. Sabato la fascia tornerà al braccio del suo legittimo proprietario». All’altro Simone, Corbanese. Che tutto l’ambiente gialloblù spera possa esultare al Boscherai. L’anticipo di sabato, infatti, non è una partita qualsiasi: si scrive Ripa-Belluno, si legge derby. Il rischio, nel match di domenica scorsa, contro il Kras Repen, era appunto che la squadra di Vecchiato avesse già la testa proiettata alla sfida contro i rivali feltrini. Anzi, doppio rischio. «Venivamo dalla sconfitta contro l’Alto Vicentino – spiega il supplente Bertagno -. Contro una squadra forte che ci ha impegnato fisicamente e psicologicamente. C’era il pericolo di sottovalutare il Kras (che naviga nei bassifondi della classifica, ndr), di scendere in campo deconcentrati. Così non è stato: siamo stati bravi a fare la partita che dovevamo fare. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo e abbiamo gestito bene nella ripresa, senza mai rischiare niente». La squadra triestina, in effetti, non si è mai vista dalle parti di Solagna, se non a tempo praticamente scaduto. «Una prova di maturità – prosegue Bertagno -. Con l’atteggiamento e l’approccio giusti». Atteggiamento che dovrà essere ripetuto sabato prossimo, al Boscherai. «Faremo di tutto – promette Bertagno -. Vogliamo tenere il distacco da chi è dietro e magari recuperare un pò di terreno da chi sta davanti. Insomma, dobbiamo cercare di vincere il derby per stare in scia». Con un Bertagno scintillante come quello di quest’anno tutto è possibile. «Sto bene – assicura il regista -. Ho trovato il mio ambiente ideale al Belluno».

Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Vittoria fondamentale. I tre punti contro il Kras Repen permettono al Belluno di arrivare al derby contro il Ripa Fenadora con un vantaggio sostanzioso in classifica di sette punti. In campo questo distacco conterà poco, ma permetterà a Corbanese compagni di allenarsi con serenità e tranquillità in vista del big match del Boscherai. La squadra gialloblù ha consolidato la sua posizione nel girone ma non solo, grazie alla sconfitta dell’Altovicentino ha riavvicinato la vetta, che ora dista solamente tre lunghezze dalla coppia di testa formata dai vicentini e dai Biancoscudati Padova. Le due corazzate non sembrano così devastanti come lo scorso anno. È possibile prenderle? «Questa partita era importantissima per staccare quelli dietro di noi e rimanere in scia delle capolista – racconta Giovanni Pescosta – il nostro obiettivo è continuare a fare il nostro calcio, cercando ogni domenica di imporre il nostro gioco. Proveremo a vincere tutte le partite fino alla fine del campionato. Se riusciremo a prendere Altovicentino e Padova lo scopriremo più avanti, non siamo ancora a metà della stagione». Tre punti facili. Non è mai semplice vincere, ma domenica i gialloblù hanno fatto sembrare tutto naturale, nonostante ci fossero anche assenze importanti come Simone Corbanese e Francesco Posocco. Merito al Belluno o demerito degli avversari? «Merito nostro – spiega il giovane terzino – partite come queste non sono mai facili e si rischia sempre di sbagliare atteggiamento, cosa che noi non abbiamo fatto, impegnandoci subito al massimo. Direi che entrambi i tempi sono stati ottimi, non abbiamo concesso praticamente nulla e abbiamo attaccato con costanza fino alla fine». Tutto è iniziato dal San Giorgio Sedico. Giovanni Pescosta un anno fa lasciò il Belluno per provare l’esperienza con i sedicensi, con i quali ha vinto poi campionato e Coppa Veneto. Tornato alla base è diventato un titolare inamovibile, giocando dodici partite dal primo minuto e saltando solamente un match per squalifica e uno per infortunio. «L’esperienza al San Giorgio Sedico è stata fondamentale per la mia crescita personale – spiega “Pesco” – senza quei mesi non penso che adesso giocherei in serie D». Quattro giorni al derby. Manca veramente poco ormai al big match contro i cugini del Ripa Fenadora. Il Belluno, dopo la vittoria al Polisportivo di un anno fa, non ha più vinto con i neroverdi raccogliendo una sconfitta pesante al Boscherai e un pareggio, perso poi ai rigori in Coppa Italia. «Non voglio fare pronostici – conclude Giovanni – ovviamente andremo li per far rispettare le gerarchie del campionato».

Ore 19.00 – (Il Piccolo) “Poca voglia? no, la voglia c’è. E’ solo che concediamo qualcosa di troppo e questo di certo non ci aiuta”. Milan Grujic, una delle anime del Kras Repen, racconta così il momento no della squadra. Domenica il team allenato da Anton Zlogar ha raccolto una brutta sconfitta sul campo del Belluno, un 3-0 pesante sia nel risultatoche per quanto visto in campo. “Abbiamo concesso due gol su altrettante nostre disattenzioni, evidentemente già facciamo fatica di nostro in questo periodo, fare questi due regali peraltro in dieci minuti di certo non ci ha aiutato”, prosegue Grujic. Nella ripresa il Kras ha provato a dire la sua: “Sì, abbiamo fatto qualcosina in più, ma non basta. Noi in questa salvezza ci crediamo, eccome. Dobbiamo lavorare sodo, e sperare di riuscire presto a cambiare rotta”. L’analisi del dirigente responsabile della Prima squadra carsolina Tullio Simeoni non si discosta tanto: “Al di là delle assenze, abbiamo disputato una partita al di sotto delle aspettative. Dimostrare la buona volontà è importante, però non basta. Contro il Belluno abbiamo davvero subito troppo”. […] Quello che non è piaciuto è stato l’approccio troppo difensivista: “giocado così abbiamo comunque concesso molto all’avversario”, evidenzia Simeoni. Insomma, è evidente che in vista della difficilissima partita con i Biancoscudati in programma domenica a Repen i biancorossi dovranno cambiare qualcosa.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tre sconfitte di fila a vanificare le tre precedenti vittorie consecutive, ormai ridotte a un ricordo sbiadito. Il Venezia anziché risalire continua a scendere, la vetta del Pavia che venerdì ha battuto per 2-1 i lagunari è distante 14 lunghezze mentre i punti di margine sulla zona playout sono appena due. Un momentaccio, nonostante i consueti toni mai dimessi, che nemmeno Michele Serena nasconde pur avendo la testa già a domenica prossima quando al Penzo (ore 14.30) arriverà la Torres per l’ultima uscita casalinga del 2014. «Non posso essere certo contento ed è giusto che io per primo sia preoccupato per non aver raccolto nulla nelle ultime tre gare – così il tecnico arancioneroverde ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti -. Al tempo stesso però lo sarei di più se la mia squadra fosse »morta”, incapace di giocare e rendersi pericolosa, di controbattere avversarie che stanno molto più su”. In effetti il Venezia nella gestione-Serena non è mai stato messo sotto, eppure ha raccolto 9 punti sui 21 disponibili. «I numeri non mentono mai, tuttavia io devo tenere conto che l’atteggiamento dei miei ragazzi è sempre stato quello che ho chiesto loro. Gli infortuni? Le difficoltà numeriche sono un dato di fatto, purtroppo in questo momento non c’è la »sana concorrenza” (a Pavia mancavano sei undicesimi del Venezia titolare, ndr) che mi piacerebbe, né posso gestire le energie perché giocano sempre gli stessi. Le tante ammonizioni e conseguenti squalifiche sono figlie anche di questa situazione oggettiva”. Contro la Torres infatti mancherà Varano a centrocampo, mentre rientreranno Greco in attacco e Sales in difesa: ieri Scialpi si è allenato a differenza di Ghosheh bloccato da un attacco influenzale. Intanto Serena alla doppia seduta del mercoledì ne ha aggiunta una per la giornata odierna e (forse) pure per venerdì. «Abbattersi? È un lusso che non possiamo permetterci, da tutti pretendo il consueto piglio nel lavoro quotidiano, l’entusiasmo dobbiamo trovarlo solo dentro di noi perché insistendo in ciò che stiamo facendo bene ci rialzeremo». Intanto nella sede di via Torino si aspettano segnali dal presidente Yury Korablin che entro martedì prossimo deve saldare gli stipendi di settembre e ottobre.

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Gli arancioneroverdi sono tornati al lavoro ieri per preparare la sfida di domenica prossima al «Penzo» contro la Torres. Il momento è delicato, la classifica langue e, dopo tre sconfitte consecutive, urge tornare a conquistare i tre punti.
Così, dopo il riposo di sabato e domenica, dettato dall’anticipo del match con il Pavia di venerdì, mister Michele Serena ha messo subito al lavoro il gruppo (oggi e domani doppia seduta). Non è mancato il consueto scambio di opinioni d’inizio settimana con la dirigenza, finalizzato a risollevare il morale. C’è la consapevolezza che la squadra sta lavorando bene, ma che stia raccogliendo meno di quel che merita. Le assenze continuano a penalizzare gli arancioneroverdi che venerdì a Pavia contavano ben otto forfait, tra infortuni, squalifiche e guai dell’ultimo momento, come la febbre che ha fermato Scialpi. Ieri il centrocampista si è allenato regolarmente con il gruppo e dunque ci sarà un’opzione in più per mister Serena, che potrà contare anche sul rientro dei due squalificati Greco e Sales. Non ci sarà invece Varano, che ha raggiunto i quattro cartellini gialli e oggi arriverà per lui la squalifica. Il numero dei diffidati sta cominciando a diminuire, ma a rischio-squalifica ancora Bellazzini, Scialpi e Franchini. Si comincia a parlare di mercato con i primi nomi che sarebbero finiti sul taccuino della dirigenza arancioneroverde (Tomicic, Zottino), mentre su Bellazzini ci sarebbe qualche «avance». Discorsi prematuri fino a quando non si riuscirà ad avere un confronto col preside nte Korablin, che per ora tace.

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Pesanti strascichi in casa Real Vicenza. Le uniche due ammonizioni rimediate sono pesantissime. Piccinni e Dalla Bona dovranno rinunciare al match con Mantova, sabato alle 17 al Menti. Difesa tutta da inventare per mister Marcolini, che dovrà rinunciare anche all’infortunato Polverini. Come dire che mancano i pilastri della difesa e del centrocampo. «Ma no – nega l’emergenza, l’allenatore – quest’anno abbiamo una rosa talmente ampia che sopperisce a qualsiasi assenza. Certo, siamo particolarmente sfortunati». La squadra si baserà allora su una colonna magari di piccole dimensioni ma di grande cuore: Riccardo Carlini, ancora tra i migliori contro il Bassano. E un altro punto fermo è Diego Vannucci, inamovibile esterno sinistro: «Un po’ di rammarico per le occasioni che abbiamo avuto con il Bassano ci sta tutto – esordisce il fluidificante toscano – ma volevamo riscattare la prova non felice offerta contro la Torres e ci siamo riusciti».

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Cosa resta del derby? L´imbattibilità del Bassano, che in tre gare ufficiali, comprendendo anche la stagione scorsa, non ha mai perso contro il Real. Eppure i biancorossi sono andati vicini alla vittoria, almeno in due occasioni. Anche domenica non è un caso che i voti più alti siano andati al portiere Rossi, bravissimo in due circostanze almeno; dalla deviazione sulla traversa della bomba di Bruno, all´intervento sul sinistro di Vannucci a inizio partita. Significa che tra le due squadre quella che più ha assaporato i tre punti è stato il Real, sebbene ai giallorossi non siano mancate le opzioni per segnare il secondo gol. Nelle ultime tre partite i ragazzi di Marcolini hanno conquistato due punti su nove a disposizione. Non un passaggio lusinghiero a pochi metri dal giro di boa. Prima della sosta natalizia il Real se la vedrà in casa con il Mantova e in trasferta con il bastonatissimo Pordenone che ha perso anche domenica tra le mura amiche contro il Monza ed è ultimo in classifica. E qui sarà quasi d´obbligo puntare all´en plein per rimanere nella zona nobile della classifica dove sono arrivate un po´ tutte le formazioni date per favorite all´inizio del torneo. Contro i cugini, il difensore Carlini è risultato tra i migliori dei biancorossi. Meriterebbe un replay l´azione del gol di Bruno, con il piccolo genovese che si sgancia e corre sull´out di destra trasformandosi nel miglior Lavagnoli; cross al bacio per la stoccata di Bruno che ridimensiona i festeggiamenti di Iocolano e compagni. Il traversone di Carlini ha coronato l´ottima prestazione dell´ex Lumezzane, prezioso in altri momenti della partita con chiusure, anticipi e colpi di testa che anche il tecnico Marcolini ha elogiato al termine dei 90 minuti. «Carlini ha disputato una grande gara – ha spiegato – alle volte ha dovuto sopportare confronti improbi con giocatori di stazza come Maistrello, lui che non è un gigante ma si applica dall´inizio dell´anno, mette sempre grinta e intelligenza tattica. Gli faccio i complimenti perché non si tira mai indietro e di testa ne ha prese tantissime». Proprio Carlini sarà l´unico superstite della difesa titolare nella prossima gara con il Mantova, in programma sabato al Menti alle 17. Mancheranno infatti Polverini, ancora fermo per l´infortunio muscolare, e Piccinni, che dopo l´ammonizione nel derby verrà squalificato.

Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La data cerchiata in rosso sul calendario è mercoledì 17 dicembre, ore 18. Il Bassano recupererà la partita rinviata di Alessandria che potrebbe regalare nuovamente la vetta della classifica ai giallorossi. Antonino Asta si è visto scavalcare dal Pavia, ma quel match in meno pesa come un macigno nell’economia del campionato e il pari nel derby col Real Vicenza con Tomei sugli scudi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, soprattutto per via di qualche decisione arbitrale non favorevole. «Non fatemi parlare degli arbitraggi – taglia corto l’allenatore giallorosso – non vorrei che mi squalificassero ancora come in Coppa Italia. Credo che il pareggio di domenica sia sostanzialmente giusto e mi tengo stretto il quattordicesimo risultato utile consecutivo che ci riempie di orgoglio. Andiamo avanti per la nostra strada e ricordiamoci sempre che abbiamo una partita in meno da giocare. Siamo secondi in classifica e ai quarti di Coppa Italia, credo che per il momento non ci si possa chiedere di più». Soddisfatto pure Michele Marcolini, nonostante il Real Vicenza abbia scalato di una posizione in classifica, dal quarto al quinto posto. «Abbiamo retto l’urto del Bassano – evidenzia l’allenatore biancorosso – Se non fosse stato per quel miracolo di Tomei nel finale di tempo su Bruno, staremmo a parlare di una grande impresa. Tuttavia sono contento della mia squadra e ritengo che alla fine il risultato sia quello più giusto». Insomma, passano le settimane e per Bassano e Real Vicenza la sentenza è definitiva: non sono le meteore di inizio stagione, si giocheranno i playoff fino alla fine.

Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) Essere sopravvissuti al Real con Iocolano messo in mezzo alla tonnara della mediana a fare il Gattuso è una medaglia da appuntare sul petto e anche la sensazione che non accadrà mai più. Ioco lì, nelle terre in cui sfregano rotule e garretti è come se lo scorso anno il Toro avesse messo Cerci a portare acqua nel derby contro la Juve e avesse salvato la buccia. Di sicuro un azzardo ad essere generosi. Strappare un punto ai biancorossi schierando un centrocampo a uno e cinque giocatori offensivi (col cosiddetto filtro che va amabilmente a farsi benedire) è vigorosa nota di merito e se l´arbitro non avesse giocato a mosca cieca in almeno un paio di episodi cristallini, i virtussini avrebbero pescato pure la mano di roulette del bottino. Curioso semmai registrare come ieri mattina davanti al giornale fossero in molti qui a decantare le qualità del Real come appena atterrati da Marte. Noi francamente ci stupiamo di chi si sorprende: il Real assieme a Novara, Alessandria e Pavia è indiscutibilmente la formazione più intelligentemente pensata e approntata del torneo, se non si stacca adesso e ha voglia di correggere qualcosina a gennaio dietro, poi può giocarsela davvero a pieno titolo per il balzo diretto in B. Al Bassano invece conviene resettare e ripartire (un po´ per l´assetto rabberciato causa assenze, molto per la forza rivale, la prestazione è stata ampiamente rivededibile, guai a non riconoscerlo). Tuttavia, nonostante una prova declinante, all´atto pratico i virtussini hanno fatturato quanto i cuginetti: stessi gol, medesime occasioni, identico numero di angoli, ovviamente di punti e persino di angoli. E allora tanto vale incanalare i sani fremiti di riscatto già sabato a Renate dinanzi a un interlocutore che da queste parti si è reso simpatico come una tassa da pagare (mai battuto sinora nei quattro precedenti tra i professionisti) provando contemporaneamente a sfatare un tabù e a recuperare pure quanto sfuggito l´altroieri. In Brianza Asta riattiverà tanto Pietribiasi e Cenetti che Davì, il quale da oggi riprenderà il lavoro coi compagni dopo aver ricevuto l´ok dai medici. Tutti gli effettivi a disposizione è una condizione che può tracciare il solco ora che il Soccer Team avrà tre match in sequenza in una settimana prima della pausa natalizia: Renate, la gara saltata di Alessandria mercoledì prossimo e il Monza al Mercante il 21. A pieno regime fa meno paura.

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il Bassano si lascia alle spalle il derby ancora da capolista, almeno virtuale. Il Pavia in versione occhi a mandorla (la proprietà è cinese) ha scalzato i giallorossi dalla vetta e comanda con un punto di vantaggio, ma la banda di Tonino Asta deve ancora recuperare una partita, quella con l’Alessandria. Il recupero è previsto per mercoledì 17 alle 18 al Moccagatta, e non sarà certo una passeggiata. I grigi vengono da cinque vittorie di fila, sono lì in agguato a quota 29 e con una vittoria raggiungerebbero proprio il Bassano in seconda posizione. Insomma, stanno pian piano uscendo i valori e gli squadroni (vedi anche Novara, Como e Pavia) pronosticati a inizio campionato: «Va bene così – ammette serenamente mister Asta – finchè possiamo, rimaniamo nei quartieri alti, sapendo che ci sono realtà molto più forti. Mi auguro soprattutto per il territorio che le due vicentine riescano a salire. Abbiamo ancora tre gare da qui a fine anno, poi bisogna capire quali saranno le strategie societarie sul mercato di gennaio. Noi dobbiamo solo cercare di vincere partita dopo partita, con la mentalità che finora abbiamo sempre esibito. I ragazzi ce la mettono sempre tutta per vincere, a volte sono meno brillanti, ma l’importante è l’atteggiamento». Il Bassano inanella il quattordicesimo risultato utile consecutivo. In pratica, dopo la sconfitta con il Pavia alla prima giornata, solo risultati positivi (nove vittorie e cinque pareggi). Ora, però, arriva la prova del nove di un dicembre di fuoco. Si comincia sabato prossimo a Meda contro il Renate (ore 15), poi il recupero con l’Alessandria, infine il match prenatalizio con il Monza domenica 21 al Mercante. «Pensiamo al Renate – interviene il portiere Rossi, gran protagonista del derby con il Real con due interventi strepitosi – squadra ostica da affrontare. Non sono molto contento del risultato del derby con i Real, c’è il rammarico di aver sprecato il vantaggio, ma bisogna ammettere che avevamo di fronte una signora squadra. Noi abbiamo badato molto alla sostanza». Glissa sulle sue paratone: «Bruno e Bradelloni non li scopro certo io, sono giocatori difficili da marcare e puntualmente hanno provato a farci male. Teniamoci il punto e pensiamo alle prossime sfide». Nessuno accenna a polemiche sugli episodi contestati (specie il mani di Piccinni): un derby da signori anche fuori da campo.

Ore 16.40 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Fabrizio De Poli al termine dell’allenamento odierno: De Poli: “Ferretti? Abbiamo fatto degli esami, ha una bruttissima contrattura ai limiti della lesione, lo terreno fermo qualche giorno e poi valuteremo il da farsi a seconda delle sue condizioni. Finito il suo 2014? Non è detto, ma meglio che stia fermo qualche giorno… Nuovi arrivi? Non cambia niente da qui a giovedì. Petrilli? Ha dimostrato tutto il suo valore. Forse meglio fare qualche riflessione in più sui nostri, perché in giro non ho visto giocatori più forti dei nostri… Provvedimenti per Thomassen e Dionisi? Aspettiamo ciò che dice il giudice, ma sono cose che si risolvono in gruppo. Zanardo? No, lo ribadisco. Cozzolino? Me l’hanno proposto ma non ci interessa. Tiboni? Non rientra nei nostri piani futuri e cercheremo di trovargli una sistemazione. L’ho portato io e dunque è un errore mio”.

Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.40 – Qui Guizza: partitella in corso.

Ore 15.20 – Qui Guizza: serie di uno contro uno. Si allena a parte anche Nichele.

Ore 15.10 – Qui Guizza: presenti gli ex biancoscudati Claudio Ottoni e Angelo Montrone.

Ore 15.00 – Qui Guizza: lavoro atletico. Assenti Cunico (febbre) e Ferretti, oltre a Bedin.

Ore 14.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento e a colloquio con mister Parlato ed il ds De Poli.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Le partite le guarda tutte in piedi, 90´ filati, a gioire e soffrire. Così il d.g. Andrea Gazzoli a fine gara lo ammette subito: «Oggettivamente siamo stati anche fortunati, due-tre palle hanno ballato sulla nostra linea di porta, però è vero che pure noi avevamo avuto alcune occasioni per chiudere la partita». Brescia tosto, nel secondo tempo ha spinto parecchio. «È senza dubbio una buona squadra e se ha problemi societari di sicuro in campo non si vede». Altro risultato pieno, ruolino di marcia sbalorditivo. «Secondo me siamo pure in crescendo e non solo da un punto di vista tecnico ma anche fisico, finiamo sempre le gare in buona condizione e si deve pure riconoscere ai ragazzi di aver dato tutto anche stavolta». Quattro vittorie e un pareggio: 13 punti nelle ultime 5 gare. «Per me la classifica oggi ha poco senso, il campionato è molto equilibrato e ancora tanto lungo. Chiaro, mettere via punti oggi è gran cosa, così come è bello essere dalla parte sinistra della classifica, ma niente di più, ne se riparlerà semmai a marzo-aprile». Se l´aspettava con l´arrivo di Marino una svolta così decisa? «Sì mi aspettavo di fare meglio come prestazioni perchè la squadra ha dei valori, certo abbiamo avuto anche un po´ di fortuna in alcuni casi, poi si sa le vittorie danno sicurezza e autostima e in campo si vede». E tutto questo porta a… «A soffrire meno e a lasciarne sempre cinque sempre sotto perchè l´obiettivo è la salvezza». L´attaccante manca e si vede, meno male che c´è chi segna. «Sì, manca, però ormai restano tre gare, il più è fatto, a gennaio si provvederà». Questa lunga striscia positiva sta portando un po´ di serenità anche tra i tifosi. «Io sono qui da pochi mesi ma comincio a conoscere la gente biancorossa e ho capito che ha fame e passione e quindi è sempre al fianco della squadra quando vede che dà tutto».

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Mai ammonizione fu tanto gradita. Perché se è vero che il 18enne Giovanni Sbrissa, levandosi la maglia per festeggiare il gol, è incorso nell´inevitabile sanzione, è altrettanto vero che era impossibile tenere dentro la gioia per la prima rete tra i professionisti. Vero Sbrissa? «Per me è un sogno». Sbrissa, complimenti. È un gol che… «… aspettavo da tempo. Davvero ci speravo, perché gioco a Vicenza da dieci anni, da quando ero in quinta elementare». A chi lo dedica? «Al Vicenza, perché si è creato un legame forte nel tempo con tutto l´ambiente. Sono molto contento». Il Vicenza avrebbe dovuto e potuto chiudere prima la partita. «Va bene così, per me è stato bellissimo segnare, alla fine, poi sotto la mia curva… È un sogno che si avvera. Il mio primo gol tra i professionisti, con la maglia del Vicenza. La soddisfazione è grande, anche per la vittoria che ci permette di fare un altro balzo in classifica». Che palla le ha dato Di Gennaro… «Lo ringrazio, perché se ho segnato è anche merito suo. Quando hai in squadra giocatori che hanno tanta qualità è facile ricevere la palla giusta, come è capitato a me». Qual è il segreto di questo nuovo Vicenza? «Vincere aiuta a vincere. I tre punti ci aiutano a lavorare con maggiore serenità. Non so bene cosa sia cambiato, ma questo gruppo ha valore e lo sta dimostrando con i risultati». Poco prima del raddoppio aveva avuto un´altra occasione. «Vero, volevo prenderla al volo ma la palla mi è rimbalzata proprio davanti e così la conclusione non è andata a buon fine. Mettiamola così, mi sono riscaldato e poco dopo è andata meglio». Non fa mistero il fatto che lei sia stimato anche da altre squadre. Partirebbe? «Sono affezionato al Vicenza, il mio presente è qui e perciò ora non mi muovo».

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Un gol per il Vicenza, e anche per la mamma. Federico Moretti, che ieri ha sbloccato la partita contro il Brescia con un gran colpo di testa, aveva un motivo particolare per esultare sotto la tribuna: «Ieri a vedermi sono venuti anche i miei genitori, e non capita così spesso – racconta il centrocampista biancorosso -. Sono stato molto felice di aver segnato, così posso dedicare il gol alla mia mamma che qualche giorno fa ha compiuto gli anni». Dopo due punizioni contro la Pro Vercelli, stavolta ha variato il repertorio andando a saltare in area su calcio d´angolo. «È riuscito alla perfezione quello che proviamo e riproviamo in settimana. Ci ero già andato vicino a Varese sugli sviluppi di una punizione, stavolta sono riuscito a sfruttare al meglio l´ottimo pallone che mi ha servito D´Elia e i movimenti che mi hanno consentito di liberarmi». Marino ha puntato su di lei come regista, preferendola a Di Gennaro. Se l´aspettava? «Abbiamo la fortuna di avere tanti giocatori di valore in mezzo al campo, quindi l´allenatore di volta in volta fa le sue scelte. Tra l´altro tutti noi siamo duttili, possiamo giocare in più posizioni, quindi ad ogni partita è possibile anche variare le scelte. Sciacca, ad esempio, a Varese ha fatto benissimo da regista e stavolta è stato efficace da mezzala; Sbrissa appena entrato ha anche avuto la soddisfazione del suo primo gol da professionista. Personalmente davanti alla difesa io mi trovo molto bene, forse è la posizione in cui riesco a sfruttare al meglio le mie caratteristiche». La classifica adesso vi vede a ridosso dei playoff. «Non l´ho ancora guardata, me la gusterò con calma a casa. Ma sarà giusto il tempo di qualche ora: abbiamo subito una partita importantissima da preparare, perché sabato a Chiavari ci aspetta una trasferta difficile. Non possiamo permetterci cali di concentrazione o di rendimento, non adesso che le cose cominciano a funzionare». Oltre ottomila spettatori al Menti: è anche questo un successo da festeggiare, non trova? «Qui c´è un pubblico eccezionale, una curva che fa un tifo costante a prescindere dal risultato, e giocare in uno stadio così è un privilegio per noi. Con le vittorie e le prestazioni stiamo creando un clima bellissimo attorno alla squadra, speriamo di continuare così. L´obiettivo restano i 50 punti per agguantare la salvezza».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Un altro al suo posto dopo una serie utile di quattro vittorie e un pareggio si lascerebbe andare a qualche proclama, magari gonfierebbe il petto, lui no: Pasquale Marino non cambia e così anche stavolta mantiene il tono di voce basso e non permette a nessuno di alzare i piedi da terra. Il Vicenza in questa 17a giornata è stato l´unica squadra a vincere in casa e l´allenatore biancorosso accenna ad un sorriso: «Siamo contentissimi perchè sono arrivati tre punti davvero molto importanti contro una squadra che, come vi avevo detto e non certo per mettere le mani avanti, non solo sa giocare a calcio, ma è pure ben organizzata». Il Vicenza ha saputo ribattere colpo su colpo e ha stretto i denti quando è servito. «Abbiamo disputato una grande partita perchè appunto abbiamo pure saputo soffrire. È vero che il Brescia ha avuto alcune occasioni per pareggiare, ma noi ne abbiamo avute altrettante per chiudere la gara». Nel secondo tempo avete sofferto la loro spinta. «Loro non avevano niente da perdere e dunque si buttavano in avanti con tanti uomini e però noi non abbiamo pensato solo a difenderci, tanto che abbiamo avuto delle belle occasioni davanti alla porta per chiudere la partita con Laverone, Giacomelli, Sampirisi». Proprio nel finale il Brescia è andato vicinissimo a pareggiare. «Questo è dipeso dall´ansia di portare a casa il risultato e dunque abbiamo concesso in mischia qualche opportunità, ma i ragazzi hanno saputo soffrire nei momenti più difficili. Nel complesso è stata una bella partita contro un ottimo avversario». Ha stupito non vedere Di Gennaro titolare, vuol spiegare questa sua scelta tecnica? «Sono stato sempre chiaro, anche alla vigilia vi avevo detto che a centrocampo ho più giocatori di buon livello e dunque di gara in gara scelgo quelli che magari sono più in forma». Quindi Di Gennaro le sembrava un po´ meno in forma? «No, è solo una scelta tecnica, tutti si fanno trovare pronti e quindi li posso alternare. Sbrissa ad esempio, che aveva fatto una gran partita a Varese, non ha giocato ma quando è entrato avete visto che è stato all´altezza, Sciacca che la scorsa settimana aveva fatto il mediano basso si è comportato bene da mezzala, quindi bene così». In questo momento il passo del Vicenza è da prima della classe. «Sì, stiamo mettendo via punti che servono per ottenere la salvezza e ne mancano ancora 27: ne abbiamo raccolti tanti, ma raggiungere la certezza di restare in categoria è come vincere il campionato per noi e ci arriveremo solo col sacrificio quotidiano». E alla fine Marino sottolinea la bontà del gruppo che allena. «Se stiamo raccogliendo questi risultati è perchè alleno dei giocatori che si sanno sacrificare sia in fase difensiva che offensiva. Noi non abbiamo attaccanti che stanno là davanti e difensori che se ne stanno dietro, da noi quando c´è bisogno ci si dà tutti una mano ed è questo spirito che fino ad ora è stato premiato».

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Lorenzo Laverone probabilmente ha preso… soldi dal regista di una partita che sarebbe finita al 7´ del secondo tempo se il generosissimo tuttofare della corsia destra biancorossa avesse segnato il 2-0 al culmine di un contropiede tranciante, concluso ahimè con la bordata in curva Sud. Quell´errore ha invece garantito alla trama della sfida con il Brescia l´andamento di un thriller fino al 95´, quando il 2-0, dopo colpi di scena da giallo d´autore, lo ha infilato il baby d´oro Giovannino Sbrissa. La sua stoccata all´ultimo respiro ha liberato l´urlo di gioia del popolo del Menti che da una vita non vedeva la sua squadra decima in classifica, a due soli punti dalla zona playoff. I numeri del Vicenza di Marino sono scintillanti come lo stellone che lo accompagna (speriamo molto a lungo) e peraltro siccome è noto che la fortuna ci vede benissimo quando sceglie chi prendere sotto braccio, va anche detto che i meriti della squadra e del suo allenatore non possono essere offuscati dallo sciagurato sperpero di occasioni su cui il Brescia deve fare solo mea culpa. I biancorossi sono passati alla cassa come si fa con i graziosi omaggi e se nella ripresa Olivera s´è fatto annullare un gol per spinta a Gentili e s´è poi divorato due maxi occasioni per pareggiare solo davanti a Bremec, è questione su cui deve piangere il Brescia, sfortunato invece nel dover rinunciare per infortunio al bomber Caracciolo, che dall´alto del suo metro e 94 avrebbe creato probabilmente qualche bel grattacapo in più sui 12 angoli battuti dalla sua squadra. Nel dare e avere di 90´ percorsi anche da parecchi errori, di qua e di là, ma da un´adrenalina costante, il Vicenza del primo tempo ha accettato di farsi molestare, ma pungere una sola volta (Bremec in volo su zuccata di Morosini) dal tridente leggero del Brescia, con Olivera improbabile centravanti e Corvia in panca fino agli ultimi venti minuti per difetto di condizione fisica. Poi alla terza battuta d´angolo, Gentili e Cocco hanno fatto il buco, come da schema, e Moretti è uscito solo soletto dai blocchi per impattare di testa al 35´ l´1-0 che ha spaccato la partita. Ha fatto tanta strada il Vicenza ripescato all´ultimo in B ma ancora non ha imparato come andare in controllo della partita e soprattutto come chiuderla. Così nella ripresa la sfida è diventata un rimpiattino tra epiche mischie innescate dai continui assalti bresciani che hanno schiacciato il Vicenza davanti a Bremec e ripartenze biancorosse mai purtroppo finalizzate per bravura di Minelli, ad esempio su una gran botta di Giacomelli e poi su tiro di Sampirisi, o per imprecisione, come in un contropiede 4 contro 3 buttato alle ortiche. Neppure con l´uomo in meno (espulso Lancini per doppia ammonizione a 6 minuti dal 90´) il Brescia ha mollato e l´ultimo giro di lancette è stato da thriller hitchcockiano (con sfumature noir per il comportamento dei tifosi del Brescia: ma 9 petardi esplosi come hanno fatto a entrare nello stadio?). Al 94´ Brighenti ha sventato sulla linea il tiro-gol dell´ex Di Cesare e al 95´ Sbrissa ha infilato il raddoppio sul triplice fischio. The End, con lietissimo fine.

Ore 13.20 – (Gazzettino) Per la prima volta dopo diciassette giornate di campionato il Cittadella, a La Spezia, non ha preso gol. Considerando che nelle ultime tre partite ha subìto solo due reti, entrambe su rigore, sono segnali incoraggianti per una squadra che fino a qualche settimana fa veniva ricordata per l’attacco prolifico e una difesa facilmente perforabile. Il tecnico Claudio Foscarini così inquadra il momento: «Non è solo questo aspetto che va evidenziato perchè contro lo Spezia il Cittadella tatticamente ha disputato una delle migliori partite. Siamo riusciti a non far giocare una delle più forti squadre del campionato creando noi le migliori occasioni da gol». Se aggiungiamo che nelle ultime tre partite la squadra granata ha avuto ben cinque espulsioni, questa tenuta difensiva appare davvero un’impresa. Osserva Foscarini: «Abbiamo lavorato, soprattutto nell’ultimo periodo, per migliorare la fase difensiva ottenendo una maggiore compattezza grazie alla partecipazione e all’impegno di tutti i reparti. Aver subito solo due gol, e solo su calcio di rigore, nelle ultime tre partite nonostante l’inferiorità numerica, è confortante. Dobbiamo però fare ancora un passo in avanti ed è quello di finire la gara in undici perchè vincere in inferiorità numerica è molto difficile». Sui motivi delle tante espulsioni l’opinione del tecnico granata: «Dobbiamo fare la nostra parte evitando di esporre il fianco a questi provvedimenti che ci penalizzano parecchio, vanificando in parte ciò che di buono stiamo costruendo. Ritengo che non siamo quelli che ci vogliono dipingere con le espulsioni». Filippo Scaglia è fra gli artefici dei miglioramenti difensivi ma il merito lo condivide con i compagni: «È il frutto del lavoro di tutta la squadra. Siamo un gruppo unito e questo affiatamento ci consente di sopperire anche a situazioni di emergenza come l’inferiorità numerica. Prepariamo in allenamento tutte le varianti». Dopo i cinque gol incassati a Carpi si è visto un altro Cittadella. Conclude Scaglia: «Stavamo lavorando bene anche prima. I cinque gol presi a Carpi ci hanno dato fastidio, non so se è stato uno stimolo in più». Ieri non si sono allenati Minesso, per problemi al ginocchio destro, e Signorini. Ha lavorato a parte Schenetti.

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Daniel Cappelletti, grande partita, la sua, a La Spezia, in mezzo alla difesa granata… «Grazie. In realtà, non è in assoluto un ruolo nuovo per me: nasco proprio come difensore centrale, ma quando ero al Sudtirol sono stato spostato a destra e lì sono rimasto. Peraltro il Cittadella mi ha ingaggiato per farmi giocare terzino, anche se posso ricoprire tutt’e due i ruoli». È l’8 dicembre, ma al Tombolato si lavora come in un giorno qualsiasi. L’ex Padova (stagione 2010/11, sempre in B) interrompe per alcuni minuti lo stretching che precede l’allenamento, che inizia come ogni lunedì con l’analisi della gara di due giorni prima. «Se proprio devo scegliere, mi diverto di più da esterno, perché amo correre e in quella posizione mi sento maggiormente nel vivo del gioco», riprende il 23enne di Cantù, che sin qui non ha saltato uno dei 1.530 minuti giocati dal Citta nelle prime 17 giornate, solo inamovibile assieme al portiere Valentini. «Però, devo anche dire che è stato molto stimolante confrontarmi con attaccanti come Ebagua e Catellani, fra i più forti della categoria. Lo stesso era capitato la settimana prima contro Andrea Caracciolo, quando siamo rimasti in dieci uomini e sono stato dirottato in mezzo. Il mister ha voluto riprovarmi in quella posizione perché contro il Brescia era andata bene». Pellizzer contro il Bari tornerà a disposizione dopo l’ennesima squalifica, ma Foscarini potrebbe non toccare la difesa che in Liguria, per la prima volta nella stagione, non ha incassato reti. «È una decisione che spetta al mister. Io posso solo dire che l’importante è giocare ed è ancora più importante mantenere la compattezza e lo spirito delle ultime tre partite. In fondo, nelle due sfide precedenti, abbiamo preso gol soltanto su calcio di rigore». Con Scaglia al fianco come si trova? «Bene, anche perché siamo molto legati pure fuori dal campo. Ovviamente è stato Filippo a dettare i tempi di gioco, sabato, avendo molta più esperienza di me. Diciamo che da terzino serve correre di più, ma per certi aspetti hai la vita più facile perché devi solo stare attento a non far girare il tuo diretto avversario e puoi aiutarti con la linea laterale, che è un bel punto di riferimento. Ad un centrale, invece, è richiesto un impegno mentale maggiore, perché gli avversari possono infilarti da ogni parte». Specie se si rimane in inferiorità numerica, com’è successo pure al “Picco”. Oggi l’episodio che ha portato all’espulsione di Pecorini sarà valutato dal giudice sportivo: dalla sua posizione che idea si è fatto dell’accaduto? «Sinceramente non mi aspettavo il cartellino rosso. Simone ha cercato di liberarsi dall’avversario e nel farlo l’ha colpito con la gamba, ma escludo che nell’intervento ci fosse cattiveria. Noi che lo conosciamo bene sappiamo quanto sia corretto e, oltretutto, una reazione scomposta avrebbe avuto poco senso in una partita “tranquilla”, com’era stata quella. Piuttosto, c’è stata poca malizia da parte sua. Dobbiamo essere più attenti su questo aspetto». Lei, la testa, è abituato a usarla pure fuori dal campo. «Studio mediazione linguistica all’università. Ho scoperto che al Cittadella da questo punto di vista alziamo la media rispetto alle altre società: oltre a me ci sono De Leidi, Benedetti e diversi altri che provano a laurearsi. Io sono circa a metà del mio percorso, ma non mi metto fretta».

Ore 12.40 – (Corriere del Veneto) Tredici partite senza una vittoria, eppure è davvero difficile sostenere che il Cittadella giochi male. Come spiegare, allora, l’ultimo posto in classifica e l’astinenza da tre punti che dura ormai da quasi tre mesi? Innanzitutto le espulsioni. Dopo anni a svettare nelle classifiche del fairplay, i granata sono al contrario al comando nelle graduatorie dei più cattivi, con ben nove cartellini rossi. Dietro ci sono Pescara e Modena con 7, mentre il Vicenza, l’altra veneta che milita nel campionato cadetto, si ferma a quattro espulsioni. L’ultimo cartellino rosso per il Citta in ordine di tempo è quello di sabato a La Spezia, toccato a Pecorini. Decisioni severe, certo, ma a norma di regolamento la stragrande maggioranza dei cartellini non fanno una grinza. Ovviamente andrebbe discusso tutto sulla base di un metro di giudizio univoco, che spesso invece pare mancare. Tanto che proprio Claudio Foscarini in qualche modo cerca di non accentuare il problema. «È una situazione di cui siamo tutti consapevoli – evidenzia il tecnico trevigiano – allo stesso tempo però mi sembra che in alcuni casi gli arbitri nei nostri confronti siano troppo fiscali. Certo non riuscire a finire mai in 11 è segno che qualcosa non va. Mi sembra, per esempio, che nell’espulsione di Pecorini sia stato molto fiscale l’arbitro, che però mi ha detto di aver visto molto bene che c’è stata un’ingenuità del mio giocatore a fine partita». Dall’infermeria, intanto, notizie negative su Mattia Minesso, ieri fermo per il riacutizzarsi dei problemi muscolari. Con lui ancora ai box Signorini e Lora, lavoro differenziato Schenetti. In gruppo recuperati Donazzan e Palma.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Juniores Nazionali. Nel girone C onorevole sconfitta di misura per l’Este in casa della Pergolettese (1-0), nel prossimo turno i giallorossi ospiteranno il Ciserano che li affianca in graduatoria. Nel girone D una doppia indecisione difensiva all’inizio della gara costa la prima sconfitta esterna ai Biancoscudati Padova che riducono poi lo svantaggio con Dovico ma nel momento decisivo della gara subiscono il gol su calcio di rigore che determina il tre a uno. In attesa della decisione del giudice sportivo sulla gara di Castelfranco contro il Giorgione ora sono solo tre i punti di vantaggio dei biancoscudati sulla squadra castellana. Nel girone G rompe l’incantesimo dei pareggi l’Atletico San Paolo che rimanda a casa con un poker la temibile Vis Pesaro. Gol nella prima frazione di Pigozzo e tris nella ripresa condotta sempre all’attacco, di Esposito, Fiorin e Lombardo. Continua l’ottimo momento di forma del Thermal Teolo Abano che rispedisce a casa a mani vuote la vicecapolista Alma Juve Fano (1-0). Si risveglia anche l’Abano che liquida con un secco tre a zero il Bellaria e lo appaia in classifica. GIRONE D: Montebelluna-Belluno 1-0; Sacilese-Biancoscudati Padova 3-1; Tamai-Mezzocorona 4-3; Union Pro-Triestina 1-2; Union Ripa-Giorgione 1-3; Fontanafredda-Mori 2-3; Kras Repen-Dro 2-2. Classifica: Biancoscudati Padova 27, Giorgione 25, Union Ripa 24, Mezzocorona 23, Triestina 21, Sacilese 20, Fontanafredda 18, Mori 17, Union Pro 13, Montebelluna 11, Kras Repen 10, Dro e Tamai 9, Belluno 5.

Ore 12.00 – (Gazzettino) «Dopo aver fatto la doccia ho visto comunque il secondo tempo a bordo campo, l’importante è che la squadra abbia vinto, contavano i tre punti. Era fondamentale vincere dopo la sconfitta con la Sacilese, anche se poi c’è il rammarico per Thomassen e Dionisi che sono stati espulsi. Ma guardiamo il lato positivo, abbiamo portato a casa il successo». Restando a lei, la decisione di giocare è stata sua? «Ho trent’anni e conosco il mio corpo, me la sentivo. Avevo sensazioni positive, altrimenti non giocavo». Per accelerare il recupero è andato a curarsi a Empoli, non è servito a molto. «Non do la responsabilità alla struttura dove sono stato, anzi lì mi avevano già curato uno strappo di due centimetri e mezzo alla gamba sinistra permettendomi di tornare a correre dopo appena diciassette giorni. Ripeto, ora bisogna approfondire la situazione e capire perché il muscolo si indurisce e mi dà fastidio». Dirigenti e allenatore le hanno detto qualcosa al termine della partita? «Mi hanno solo chiesto come stavo. Ora penso a riposarmi e a stare tranquillo, poi iniziamo a fare qualcosa. A cominciare da una risonanza».

Ore 11.50 – (Gazzettino) «Mi dispiace molto perché venerdì e sabato mi sono allenato senza problemi insieme ai compagni e anche domenica durante il riscaldamento pre gara stavo bene. In partita invece quando ho fatto il primo passaggio ho sentito che il muscolo ha iniziato a indurirsi e con il passare dei minuti andava sempre peggio. Adesso come adesso non posso giocare fino a quando sto bene, il campionato è molto lungo e non voglio affrettare i tempi». Nel dopo gara il presidente Bergamin e Parlato hanno affermato che a questo punto bisogna riflettere in maniera più approfondita sul suo problema. «Finora avevo fatto solo ecografie, domani (oggi per chi legge, ndr) farò una risonanza che è più specifica per cercare di capire il motivo. Penso che non sia niente di grave, ma mi dà fastidio». Domenica al momento della sostituzione è apparso sconsolato, tanto che non si è fermato in panchina e si è diretto subito in spogliatoio. «Sì, ero molto deluso. Ci tenevo davvero tanto a giocare. Quando succedono queste cose rimani sempre molto deluso, non me la sentivo di fermarmi in panchina e sono andato via».

Ore 11.40 – (Gazzettino) «Fino a quando non mi sento veramente in grado di tornare in campo voglio pensare a curarmi bene. Non voglio affrettare i tempi, meglio stare fermo qualche giorno in più». È ancora dispiaciuto il giorno dopo Gustavo Ferretti per il riacutizzarsi del fastidio al flessore della gamba destra che lo ha costretto al forfait dopo appena un quarto d’ora con il Legnago. Un problema accusato la prima volta in occasione della partita in notturna con la Clodiense (sostituzione sempre nel primo tempo) e che lo aveva costretto a saltare la successiva trasferta con la Sacilese, con tanto di cure riabilitative nel frattempo (due volte), in un centro specializzato di Empoli dove già era andato a curarsi uno strappo alla gamba sinistra. «Non mi fa molto male -prosegue l’attaccante biancoscudato – ma sento che il muscolo inizia sempre a contrarsi e mi dà fastidio, non mi permette di correre e di scattare. La paura è che si possa rompere causando un danno più grande, dovendo restare magari fuori un mese».

Ore 11.30 – (Gazzettino) «Oggi faremo il punto della situazione insieme al tecnico e alla proprietà». La dichiarazione è del diesse De Poli, e lascia intendere che sarà una giornata cruciale per pianificare le strategie del mercato biancoscudato. Dopo l’ingaggio di Zubin sembrano imminenti altre operazioni in entrata e in uscita. Per i nuovi ingressi, la priorità è ancora l’attacco: al momento è disponibile solo il giovane Pittarello, dato che Ferretti si è fermato di nuovo per il problema alla gamba destra, Zubin non è utilizzabile prima dello scontro diretto con l’Altovicentino (4 gennaio 2015) e Tiboni non rientra più nei piani. Ecco allora la necessità di puntare su un altro giocatore offensivo, da avere magari a disposizione già domenica per il Kras Repen. E al riguardo ci sarebbe da trovare una visione comune all’interno dell’entourage biancoscudato. Stando ai rumors, infatti, Parlato vedrebbe di buon occhio l’arrivo di Paolo Zanardo, giocatore che ha avuto l’anno scorso al Pordenone e che è in uscita dal Piacenza. Non sarebbe della stessa idea De Poli, che preferirebbe altri elementi. Uno potrebbe essere Giuseppe Gambino del Rimini, un altro potrebbe essere Giuseppe Cozzolino del Delta Porto Tolle, fermo restando che bisogna vedere se romagnoli e rodigini sono disposti a liberarli. Il Padova è alla ricerca anche di un centrocampista (piace Giglio del Montebelluna) e di un terzino sinistro. Mentre il giovane esterno offensivo Bearzotti dovrebbe arrivare il 5 gennaio. Naturalmente c’è da sfoltire anche la rosa. Per Bedin alla Triestina dovrebbe essere questione di giorni, e c’è da trovare una sistemazione anche a Tiboni. Quanto a Bragagnolo, Montinaro e Bruzzi dovrebbero rientrare a Vicenza, Lecce e Livorno il 5 gennaio, in uscita anche Formigoni.

Ore 11.20 – (Gazzettino) È il turno di Dionisi che racconta la dinamica del suo intervento. «L’avversario si è messo davanti, ero lanciato in corsa e non sono riuscito a evitarlo, è stato un gesto involontario. Sono ancora deluso e amareggiato per avere lasciato la squadra in nove. In questo momento sono amareggiato e anche nervoso». Forse in occasione del fallo era anche un pò infastidito per essere entrato solo a gara in corso? «Non dipende da questo, quando sei in un gruppo ci sta partire dalla panchina». Questa la posizione del direttore sportivo Fabrizio De Poli. «Non sono interventi da fare per due giocatori esperti come loro, sono situazioni da gestire in maniera diversa. Giocatori come Thomassen e Dionisi non devono cadere in questi errori. Troppo nervosismo? La squadra non era nervosa, sono due interventi errati in momenti sbagliati. Poi è inevitabile che quando subisci due espulsioni la squadra abbia un contraccolpo».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Cosa è successo in quel frangente? «Nell’anticiparmi l’avversario mi ha dato una manata o una gomitata in faccia, e a quel punto mi si è chiusa un pò la vena. In quei momenti bisogna restare tranquilli e non ci sono riuscito. Il confine tra ciò che è permesso e ciò che eccede è molto sottile, e quindi può capitare di andare oltre, anche se non dovrebbe». A caldo dopo la gara il presidente Bergamin ha parlato di «nervosismo che non è giustificabile» e che la società ne parlerà alla squadra. Cosa ne pensa? «Che due espulsioni a pochi minuti dal termine della partita non siano il massimo. Siamo comunque riusciti a portare a casa i tre punti. Quando sei in alto in classifica e cerchi di dare sempre il massimo, e quando hai giocatori di carattere e personalità, certe situazioni possono capitare e bisogna essere bravi a tenere il giusto livello di tensione». Ha chiesto scusa ai compagni per averli lasciati in inferiorità? «L’atmosfera era positiva in spogliatoio, abbiamo vinto e raggiunto in vetta l’Altovicentino. È dal 4 agosto che stiamo dando il massimo, a volte si eccede. Stiamo sicuramente meglio in undici contro undici, ma può capitare e basta».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Due cartellini rossi che potevano costare molto cari con la squadra ridotta in nove e costretta a stringere i denti negli ultimi minuti per condurre in porto la vittoria. Thomassen e Dionisi hanno macchiato la loro prova con un paio di interventi duri sul centravanti Rivi del Legnago, sanzionati dall’arbitro con l’espulsione. Episodi che non sono stati digeriti dal tecnico e dallo stato maggiore biancoscudato, e domani arriverà il verdetto del giudice sportivo. Senza dimenticare che oltre ai due difensori, per la trasferta con il Kras Repen sarà squalificato anche Segato, ammonito con i veronesi e già in diffida. Ecco Thomassen, il primo a essere stato cacciato dal campo. «Non sono abituato a nascondermi dietro a un dito, la mia espulsione ci sta. In quel frangente non posso dire che l’arbitro abbia sbagliato, anche se nella ripresa non ha fischiato molto a nostro favore e in più di qualche occasione ha permesso qualche fallo di troppo che ha animato un po’ il clima in campo».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Salvo improbabili variazioni di programma dell’ultima ora, il prossimo impegno esterno del Padova contro il Kras Repen si disputerà sul campo della squadra giuliana di Monrupino e non al Nereo Rocco di Trieste come sembrava inizialmente. Domani è in programma un incontro per definire ogni aspetto organizzativo, ma la Questura locale ha già dato il via libera a questa soluzione. Lo stadio può contenere poco meno di mille spettatori e al popolo biancoscudato sarà riservata la tribuna scoperta, con capienza di 600 posti, mentre il pubblico di casa domenica occuperà la piccola tribuna coperta. Per facilitare il tutto, è previsto un giorno di prevendita direttamente a Padova, con ogni probabilità già domani, in cui sarà possibile procurarsi per tempo il biglietto. Saranno appunto 600 quelli disponibili in città. L’Aicb organizza la trasferta in pullman al prezzo (solo viaggio) di 5 euro. Partenza alle 8.45 dal capolinea del tram alla Guizza, con tappa all’Euganeo, lato ovest, alle 9. Informazioni e prenotazioni al numero 329-4246440.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) E allora ecco che, quando ormai sembrava chiusa, potrebbe riaprirsi la pista che porta a Paolo Zanardo, attaccante, classe 1982, svincolatosi la settimana scorsa dal Piacenza (serie D, girone D). Non è propriamente una prima punta, ma da tempo è in cima alla lista dei desideri di Parlato, che si fida ciecamente dei giocatori che ha già allenato e, in attesa di Zubin, potrebbe utilizzarlo come attaccante centrale. Ma a Piacenza la situazione è in divenire, la sconfitta di Imola (4-1) ha fatto precipitare l’umore del presidente Gatti, e sul “mercato” è finito anche Carmine Marrazzo (’82 pure lui), prima punta. Terza opzione, ma non ultima per importanza, è l’argentino Martin Trinchieri, attaccante, classe ’84, dell’ArzignanoChiampo: dei tre è il più simile a Ferretti per fisicità, lotta e senso del gol. Domenica ha contribuito alla vittoria dei suoi sull’Altovicentino, ma si vocifera sia in uscita, per far… respirare le casse della società vicentina. Novità sono attese nelle prossime ore: il Padova corre ai ripari.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Si parla di semplice contrattura: Ferretti si ferma e a Sacile va solo in tribuna, quindi due giorni di cure ad Empoli con la “macchina miracolosa” e 48 ore fa, di nuovo, parte titolare ma si ferma al primo scatto. Nel frattempo in biancoscudato è arrivato Emil Zubin, che non potrà però scendere in campo fino al 4 gennaio, mentre Cristian Tiboni è finito ai margini, nemmeno convocato contro il Legnago, quasi a volergli far comprendere a tutti i costi – ma lui, da quell’orecchio, non sembra sentirci -che farebbe bene a trovarsi un’altra sistemazione. Risultato: si è capito che per guarire da una contrattura non bastano due settimane, e che i… miracoli non è in grado di farli nessuno. È vero, anche la sfortuna ci ha messo del suo, ma la situazione è la seguente: contro il Kras Repen e, soprattutto, la Ripa Fenadora il Padova non ha un ariete da schierare. Ed è per questo che la società cerca una prima punta che possa giocare già domenica a Monrupino. Aspettando Zubin e calmando Ferretti, che ha una voglia matta di rientrare, ma che ora, dopo il terzo stop, deve obbligatoriamente ponderare il da farsi.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) E adesso è davvero allarme rosso. La nuova ricaduta di Gustavo Ferretti, costretto domenica contro il Legnago ad abbandonare il campo per il riacutizzarsi del problema al flessore della coscia destra, ha convinto il Padova a tornare immediatamente sul “mercato”: l’obiettivo è portare in biancoscudato un attaccante entro pochi giorni. Un elemento che arrivi dalla stessa serie D e che possa quindi scendere in campo subito: la rosa dei nomi è ampia, ma sono tre quelli da seguire più attentamente. Leone ferito. La cronologia dei problemi fisici di Ferretti è ben nota. Il primo crack risale al 5 ottobre, la coscia destra cede alla mezz’ora del primo tempo della gara contro il Mezzocorona: stiramento, terapie e tre settimane di stop. Il “Rulo” rientra con la Triestina, gioca un buon secondo tempo e la settimana successiva, con il Giorgione, rientra titolare e segna un gol strepitoso prima di farsi espellere. Contro la Clodiense, il 25 novembre, è la coscia destra, stavolta, a fare le bizze.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Fin qui sono otto le giornate di squalifica (di cui una abbonata allo stesso Segato) rimediate dai ragazzi di Parlato, a cui si aggiungeranno le sanzioni in arrivo dopo la partita con i veronesi. Una giornata per somma di ammonizioni toccherà a Segato, mentre il conto rischia di essere ben più salato per Thomassen e, soprattutto, Dionisi. Circostanza da censurare non solo dal punto di vista del comportamento, ma anche per i problemi di formazione che ogni settimana impongono scelte complicate all’allenatore. In queste 14 sfide di campionato, infatti, Parlato non è mai riuscito a schierare per due domeniche di fila la stessa formazione. Ma c’è di più. L’allenatore soltanto in due occasioni (alla terza e quinta giornata) ha messo in campo dall’inizio un “undici” identico. Per il resto, ha alternato tredici formazioni diverse sino a questo momento, sia per testare tutti gli uomini, sia soprattutto a causa delle troppe giornate di squalifica. L’impostazione di gioco c’è ed è indubbio. La squadra è duttile ed è un bel pregio. Manca, per cause di forza maggiore, una formazione-tipo, e contro il Kras Repen il mister sarà costretto a schierare il quattordicesimo “undici” diverso in 15 gare.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un finale di partita da censurare e su cui riflettere. Nella stagione straordinaria che sta portando avanti fin qui il Padova, c’è un problema su cui lavorare a fondo. Stiamo parlando del nervosismo e della conseguente ansia che assalgono i Biancoscudati nella maggior parte delle gare, soprattutto nelle situazioni in cui il risultato è in bilico e il rischio di non cogliere i tre punti si fa molto concreto. Una circostanza data dall’andamento simile di molti incontri, visto che il Padova è sempre riuscito a sbloccare la gara per primo, a parte Sacile, dove ha perso nell’unica domenica in cui non ha segnato, e a Tamai, dove è riuscita una doppia rimonta. In tutte le altre occasioni, due volte la rimonta degli avversari è costata il pareggio (con Clodiense e Triestina), e altre cinque sudori più o meno freddi, vedi i tentativi di recupero andati a vuoto da parte di Fontanafredda, Giorgione, Dro, Mori Santo Stefano e Legnago. Risultato: Padova nervoso nell’ultimo quarto di gara e cartellini che fioccano. Sono ben 38 le ammonizioni ricevute dai giocatori biancoscudati in 14 giornate di campionato. Quasi tre a partita, a cui si sommano ben 5 espulsioni. Di questi cartellini rossi, tre sono arrivati per gioco violento, visto che, oltre ai fallacci di Thomassen e Dionisi di domenica scorsa, si è registrata anche la manata (nemmeno troppo cattiva, a dire la verità) di Segato contro il Mezzocorona.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La ripresa degli allenamenti, in casa biancoscudata, è fissata per questo pomeriggio, alle 14.30, al Centro Gozzano. La settimana di lavoro continuerà, tempo permettendo, sui campi della Guizza, visto che l’amichevole con la Plateolese è stata annullata per il grave lutto che ha colpito i Bonetto. Stasera, a partire dalle 20, una nutrita delegazione del Padova sarà ospite del club Maserà, che festeggerà il proprio quarto anniversario al ristorante Sapori d’Italia di via Conselvana.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un grave lutto ha colpito nelle ultime ore la proprietà della Biancoscudati Padova. Ieri pomeriggio è morto Dionigi Bonetto, padre dell’amministratore delegato della società Roberto e nonno del vicepresidente Edoardo. Aveva 89 anni ed era malato da tempo. Non sono ancora note data e ora dei funerali. In segno di rispetto e di vicinanza alla famiglia, è stato deciso di annullare l’amichevole che si sarebbe dovuta disputare giovedì contro la Plateolese, proprio a Piazzola sul Brenta, paese d’origine dei Bonetto. A Roberto, Edoardo e alla famiglia sentite condoglianze della redazione sportiva del “mattino”. (red. – L’intera redazione di Padova Goal si unisce alle sentite condoglianze alla famiglia Bonetto per il grave lutto).

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il giocatore è giù di morale, probabilmente ora verrà fermato e salterà la trasferta con il Kras Repen. Il problema è che Zubin sarà disponibile solo col nuovo anno, Pittarello pare ancora acerbo e Tiboni ha la valigia in mano, spedito in tribuna per rimarcargli che la volontà della società è di cederlo. Per ora nessuna offerta, ma la situazione è in evoluzione. Sul mercato oggi Bedin verrà ceduto alla Triestina, mentre l’insistenza su Giglio del Montebelluna potrebbe portare a risultati concreti nonostante l’opposizione del presidente del club trevigiano Marzio Brombal. Per il terzino sinistro le strade per Pellicanò (Belluno) sembrano sbarrate e la Spal si oppone al ritorno del giovane Rosina. Zanardo (Piacenza) non convince De Poli, mentre non ci sono riscontri all’interesse per Mattielig (Pordenone). Sfumata, almeno per ora, la pista che porta ad Aliboni (Pro Piacenza), ma anche in questo caso il no non è definitivo.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La domenica pomeriggio del Padova porta gioie e dolori. Gioie perché l’Alto Vicentino perde e la contemporanea vittoria con il Legnago spinge i Biancoscudati in vetta alla Serie D. Dolori perché Gustavo Ferretti è di nuovo infortunato e ci sono altri due cartellini rossi a rovinare i piani di Carmine Parlato. Rivedendo le immagini nulla si può appuntare al direttore di gara che ha applicato il regolamento, sia per Dionisi che per Thomassen. Il nervosismo latente sta facendo male a una squadra per il resto inappuntabile (e il primo posto in classifica è lì a dimostrarlo). «Non è possibile terminare sempre le partite in inferiorità numerica – tuona il presidente Giuseppe Bergamin – dovrò parlare ai ragazzi perché così ci facciamo del male da soli». La questione più spinosa intreccia nodi di mercato e d’infermeria. La gestione di Ferretti e del suo primo infortunio (lesione muscolare di secondo grado) è stata negativa e le due ricadute con problemi connessi ai muscoli dell’argentino ne sono la testimonianza.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (quindicesima giornata, domenica 14 dicembre ore 14.30): AltoVicentino-Giorgione, Kras Repen-Padova, Legnago-Dro, Montebelluna-ArziChiampo, Mori Santo Stefano-Triestina, Sacilese-Clodiense, Tamai-Fontanafredda, Union Pro-Mezzocorona, Union Ripa La Fenadora-Belluno.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova e AltoVicentino 35, Belluno 32, Sacilese 27, Union Ripa La Fenadora 25, Clodiense 24, Montebelluna e Tamai 23, ArziChiampo 18, Giorgione e Union Pro 16, Fontanafredda 15, Legnago 14, Dro 12, Kras Repen 10, Triestina 7, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della quattordicesima giornata: ArziChiampo-AltoVicentino 2-1, Padova- Legnago 2-1, Belluno-Kras Repen 3-0, Clodiense-Dro 2-1, Fontanafredda-Montebelluna 0-0, Giorgione-Sacilese 0-2, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora 1-0, Mori Santo Stefano-Union Pro 0-2, Triestina-Tamai 1-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 8 dicembre: giornata di riposo dopo il successo sul Legnago e l’aggancio in vetta all’AltoVicentino




Commenti

commenti

About Staff Padova Goal


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com