Cittadella, Pierobon studia… i suoi sostituti: “Alfonso ha più esperienza, ma Vaccarecci…”

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Fonte: Mattino di Padova, Diego Zilio

Enrico Alfonso o Matteo Vaccarecci? Se c’è una persona indicata a fare le carte ai due portieri chiamati a sostituire Andrea Pierobon è… Andrea Pierobon. In teoria il titolare è il primo, ma nell’unica amichevole disputata sin qui, contro gli amatori del Lovadina, Roberto Venturato li ha alternati un tempo ciascuno e probabilmente farà così anche questo pomeriggio, nel secondo test stagionale, con il Cittadella chiamato a vedersela con il Chievo Verona di Rolando Maran, alle 17.30 allo Stadio di Rovereto (ingresso a 5 euro, 3 euro per i minori di 15 anni). «Deciderà l’allenatore quale dei due sarà titolare, questi primi impegni servono soprattutto a mettere minuti nelle gambe. Quello che Alfonso ha in più, al momento, è l’esperienza, perché nelle scorse stagioni ha giocato con continuità» precisa Pierobon, che, lasciati i guanti, ha iniziato la carriera di preparatore dei portieri. «Entrambi hanno una grande voglia di dimostrare quanto valgono. Alfonso ha 27 anni, l’età in cui un estremo difensore comincia a entrare nel pieno della maturità. Vaccarecci, che ne ha 25, dopo essere entrato in rosa come terzo portiere nella scorsa stagione vuol far vedere di essersi meritato la riconferma». Su cosa vi siete concentrati in questi primi giorni di lavoro? «Stiamo insistendo molto sull’incremento della forza, in accordo con il preparatore atletico Andrea Redigolo: senza una buona base non si va da nessuna parte. Parallelamente lavoriamo sull’impostazione tecnica della parata e sulle uscite. È un aspetto, quest’ultimo, a cui tengo particolarmente: voglio che il portiere sia presente anche fuori dai pali e che si faccia sentire, parlando. Entrambi mi sembrano ben predisposti a riguardo». Venturato è stato chiaro: la sua squadra deve attaccare e difendere in undici. Ha richieste particolari per gli estremi difensori? «Sì. Nel suo calcio la posizione del portiere è coordinata con quella della linea difensiva. Questo lo porta a stare abbastanza alto in area. Ed è chiaro che se il portiere sta fuori dai pali deve essere preparato di fronte a possibili pallonetti o conclusioni filtranti. A un interprete moderno va chiesto questo: non basta che sia bravo fra i pali ma deve capire cosa pretende il tecnico e cavarsela pure con i piedi». Pierobon, è stato traumatico cambiare ruolo dopo tanti anni? «Diciamo che mi fa un certo effetto vedermi in questa nuova veste. Ma appena ho accettato la proposta della società, che non posso che ringraziare, mi sono proiettato subito in questo lavoro. Si tratta solo di capovolgere la prospettiva».




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