Live 24! Finale: Padova-Rappresentativa CadoreDolomiti 10-1 (Cunico, Altinier 2, Bucolo, Muminovic, Neto Pereira, Turea, Azzi 2, Petrilli; De Villa)

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Ore 22.30 – (Tribuna di Treviso) C’è chi l’ha dato per partente, chi ha usato l’espressione “querelle”, chi ha alimentato dubbi sul futuro del capitano Manuel Perosin. Un caso che non aveva motivo di nascere. Un caso destinato a trasformarsi in bolla di sapone. Un caso alimentato dal web e dalle voci incontrollate del mercato estivo. Un caso che si è sgonfiato giovedì scorso, quando il centrocampista resanese ha iniziato regolarmente la preparazione: Perosin, biancoceleste nel midollo, continuerà a indossare la fascia e portare la croce a Montebelluna. Dalla società, a tal proposito, sono chiari: «Resterà con noi al 100%, il caso non aveva ragione di esistere». Perosin, classe ’92, è peraltro giocatore di proprietà, vincolato al club che l’ha formato, come impongono le norme, fino al 25º anno d’età. Ciò significa che il regista biancoceleste è sotto contratto per altri due anni con il club del presidente Brombal. Nessuno in società ha pensato di cederlo, nemmeno lui ha chiesto di andare via. «La sua presenza è la ciliegina nell’organico importante che abbiamo attrezzato», aggiungono in via Biagi. Come si sono diffuse allora le voci? Difficile solo pensarlo un divorzio fra il simbolo di tante battaglie e il Montebelluna. «L’avremmo ceduto solo per la Lega Pro», ma proposte in tal senso non sono arrivate. E allora perché ipotizzarne la partenza? Forse perché si era preso un mese di vacanza e il secondo incontro con la società l’ha avuto solo giovedì in coincidenza con il raduno? Forse perché radiomercato l’aveva prima accostato al Ripa (in realtà, nessun colloquio) e poi alla Luparense, ritenendo ingrossasse le fila del gruppetto (Nicoletti, Severgnini e Giglio) accasatosi nelle settimane scorse con l’ex tecnico Pasa? Situazioni, in verità, non sovrapponibili: Nicoletti e Severgnini erano rientrati al Monte due anni fa, dopo aver peregrinato fra i professionisti; differente il percorso di Perosin che da cinque stagioni (ha appena cominciato la sesta) bazzica in prima squadra e da 15 anni frequenta via Biagi. «Ha iniziato ad allenarsi con noi, parlarne non ha senso», chiudono la questione in società. Perché allora è nato un caso che in realtà non doveva nemmeno nascere? Perosin è il Monte e pensare a un Monte senza la garra di Perosin suonerebbe strano. Specie dopo una campagna acquisti importante e l’arrivo di tanti elementi nuovi, che richiedono una figura di raccordo e continuità. Come il “Pero”.

Ore 22.10 – (Corriere delle Alpi) Prima partitella in famiglia al Boscherai al termine di una settimana di preparazione e primo gol della stagione in casa Ripa Fenadora. Lo ha segnato un difensore, Guzzo, dopo che Sommavilla era stato il primo a buttarla dentro in allenamento. Ieri tre tempi a tutto campo con squadre miste, in cui il tecnico Renato Lauria ha cominciato a provare il suo 4-3-3 e ha raccolto buone indicazioni dopo i primi giorni di lavoro. «La settimana è andata benissimo, a parte le temperature che hanno condizionato un po’ il lavoro atletico. C’è un ottimo gruppo, già compatto», esordisce il nuovo allenatore dell’Union, «i ragazzi hanno lavorato serenamente tutta la settimana e quindi sono veramente soddisfatto. Stiamo cercando di costruire la mentalità e poi andremo a sviluppare gli aspetti più specificatamente tattici», aggiunge, «dobbiamo avere innanzitutto una solida base di umiltà e di pensiero comune, anche attorno a un’idea di gioco. Questo l’obiettivo iniziale», prosegue il tecnico neroverde, che ieri ha messo in campo i suoi per una sgambata a tutto campo. Una partitella divisa in tre tempi per cominciare a vedere quanto fatto in settimana: «I gol sono venuti in seguito a quello che ci eravamo prefissati, ed è già un ottimo segnale», sottolinea Lauria, «siamo partiti con un 4-3-3, che sarà un’opzione; ma ne vaglieremo anche delle altre strada facendo in base alle caratteristiche dei ragazzi». Le indicazioni sono buone e la prossima settimana aumenterà il carico di lavoro, con un maggior numero di doppi allenamenti giornalieri. «Ci concentreremo anche di più sull’aspetto tattico», spiega Renato Lauria, «l’atteggiamento avuto in questi giorni lo porteremo avanti e sono convinto che andrà tutto per il meglio. Mi ha colpito positivamente la disponibilità di tutti i ragazzi e la voglia di creare subito un gruppo. In una settimana sembra già che sia una squadra che sta insieme da tanto. Una cosa bella da vedere e il lavoro è andato via liscio». Quanto al primo impegno ufficiale, il Ripa Fenadora guarda al 23 agosto, quando si giocherà il primo turno di coppa Italia. Non si conosce ancora il nome dell’avversario.

Ore 21.50 – (Il Piccolo) Eccola qua, l’Unione 2012 che verrà. Eccola qua, a Prosecco per il primo allenamento stagionale. In calzoncini rossi e maglietta bianca griffati dallo sponsor tecnico, qualche volto noto, ad esempio Piscopo tra i pochissimi confermati o l’eterno Zubin per la prima volta a Trieste (iniziò la sua carriera italiana qualcosa come ventun stagioni fa alla Pro Gorizia, sempre in serie D), e tanti ragazzi tutti da scoprire. In mezzo al campo, in completo blu, il tecnico Cristiano Masitto. L’altro giorno quando si è affacciato al Rocco gli è venuto un brivido: uno sguardo attorno e gli è tornata negli occhi quella finale play-off del 2002 per la promozione in B che per Trieste è entrata nel mito. Lui giocava nella Lucchese, si fece oltre 35’ minuti proprio nella partita del Rocco… Oggi, è tutta un’altra storia. Ma proprio tutta diversa. Lui è ancora ai primi passi della sua carriera da allenatore e qua a Trieste ha trovato una situazione vagamente surreale. La conferma è arrivata puntuale ieri all’inizio della preparazione. A bordo campo qualche tifoso appassionato, da contare sulle dita di una mano. Punto. Nessuna contestazione, solo indifferenza da parte della tifoseria organizzata che non riconosce più questa squadra nella “sua” Triestina. A cercare un filo d’ombra anche due agenti del 113 inviati sin qui dalla questura per timore che potesse succedere qualcosa. Preoccupazione superflua. E allora si presenta con il ramoscello d’olivo in mano Marco Pontrelli, camicia aperta sul petto, bermuda a quadrettoni, occhiali appoggiati sulla fronte. «Sono dispiaciuto che i tifosi non ci siano, ma posso capire le loro prese di posizione. E, allora, li aspetto allo stadio. Starà a noi riconquistarli con il nostro gioco e i nostri risultati». Non solo. Il presidente guarda il cronista negli occhi e aggiunge: «Proprio per questo motivo abbiamo deciso: quest’anno, niente campagna abbonamenti. Non voglio che i tifosi dicano: Pontrelli vuole i soldi dei tifosi in anticipo. No, noi vogliamo conquistare la fiducia del nostro pubblico domenica dopo domenica. E vedrete che ci riusciremo perché questa che vedete lì, sul campo, è una squadra di uomini, uomini veri, uomini seri». E aggiunge, Pontrelli: «Sono contento di iniziare la stagione in una situazione completamente diversa rispetto a un anno fa, con obiettivi diametralmente opposti. Cosa ho detto ai ragazzi prima che scendessero in campo? Solo poche parole, perché questi giocatori sanno che parlare non serve, che contano i fatti. E che c’è un obiettivo importante da raggiungere».

Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) La prima è andata. E vedrete la prossima. Anche il Belluno di Roberto Vecchiato ha chiuso la prima settimana (corta) di allenamenti. Iniziata la preparazione mercoledì pomeriggio la truppa gialloblu ha sostenuto quattro allenamenti conquistandosi la domenica libera. Poi da domani la vera fatica con l’inizio delle due sedute quotidiane. Mercoledì alle 19.30 al polisportivo la prima amichevole di stagione contro il Padova (prezzo del biglietto 10 euro). Occhi puntati sui nuovi e occhio di riguardo per Farinazzo, apparso già in buona forma, e Quarzago, il giovanissimo classe ’99 che sta conquistando mister Vecchiato. Sempre in settimana dovrebbe arrivare una risposta da Posocco: torna al Belluno o resta alla Spal?

Ore 21.10 – (La Provincia Pavese) «A me non è mai stato contestato nulla durante tutta la stagione e nemmeno nel giorno del mio licenziamento». Massimo Londrosi replica prontamente al comunicato del Pavia nel quale si informa della denuncia presentata alla procura della Repubblica nei confronti dell’ex direttore generale e sportivo. L’accusa è quella di aver preso iniziative senza prima informare la società, minando sotto vari aspetti l’immagine del club. «Tutte le cose che ho fatto le ho sempre condivise con la società – dice Londrosi – in particolare con il vicepresidente Wang, che quindi era costantemente al corrente di qualsiasi attività». L’ex dg-ds aggiunge, facendo capire di essere pronto a rospondere colpo su colpo alle iniziative legali della società: «Ho sempre operato, nell’ambito dell’incarico da me ricoperto e nei limiti dei poteri a me conferiti, con onestà, diligenza e completa trasparenza – continua Londrosi -, nell’interesse della società e in linea con l’orientamento degli amministratori. Respingo qualsivoglia insinuazione difforme dalla verità e, ove mai ne fossi richiesto, mi metterò a disposizione delle autorità competenti per chiarire l’effettivo svolgimento dei fatti. Sono, infine, sorpreso e amareggiato per una rappresentazione offensiva sia a livello professionale che personale, rispetto alla quale mi riservo di valutare le opportune iniziative volte a tutelare i miei diritti». Chiusura con una stoccata che riguarda quella parte dei debiti che un anno fa, davanti al notaio, la nuova proprietà cinese si era impegnata a onorare al momento di rilevare il club di via Alzaia dalla famiglia Zanchi: «Ritengo che sarebbe opportuno che la proprietà, anziché impegnare del tempo per screditare la figura dell’ex direttore generale – è la conclusione di Massimo Londrosi – provvedesse piuttosto a saldare, come da me più volte sollecitato per iscritto, le numerose fatture rimaste insolute nei confronti di fornitori e professionisti, molte risalenti addirittura anche alla gestione Zanchi e che gli attuali proprietari si erano accollati con l’atto di acquisto della società».

Ore 21.00 – (La Provincia Pavese) Il comunicato consegnato ai giornalisti, a conferenza stampa terminata, sembra solo una postilla alla presentazione del nuovo direttore generale Nicola Bignotti. E invece contiene il carico da novanta: il Pavia ha presentato una denuncia alla procura della Repubblica contro Massimo Londrosi. Il mancato rinnovo nell’incarico di dg e ds azzurro dipenderebbe da «una serie di iniziative poste in essere dal Londrosi, senza che la società ne fosse a conoscenza, iniziative che hanno minato l’immagine sportiva, commerciale e imprenditoriale del Pavia calcio. Ulteriori verifiche sono in corso e all’esito delle quali il Pavia calcio si riserva di intraprendere ulteriori iniziative al fine di prendere le distanze dal modus operandi intrapreso dal dott. Londrosi nel corso della stagione sportiva 2014-2015». Il passo annunciato nel comunicato a firma di Alessandro Rampulla (responsabile legale del Pavia) è di quelli pesanti, perché chiamare in causa la procura della Repubblica vuol dire ipotizzare comportamenti di rilievo penale. Le accuse però al momento restano nel limbo dell’indistinto, perché alla richiesta di chiarire il senso delle iniziative lesive del club imputate a Londrosi, il vicepresidente Qiangming Wang si limita a ribadire quanto scritto nel comunicato, non aggiungendo nient’altro. La denuncia del Pavia alla procura potrebbe anche essere interpretata come la risposta alle iniziative legali intraprese da Londrosi nei giorni scorsi, dopo l’improvvisa e inaspettata interruzione del rapporto tra il club e l’ex dg-ds. Londrosi ha infatti presentato ricorso al giudice del lavoro chiedendo la reintegrazione nel doppio ruolo ricoperto nel club fino al 13 luglio. Se è vero che il suo contratto scadeva il 30 giugno (e per questo la società parla non di licenziamento, ma di mancato rinnovo), è anche vero che Londrosi oltre a essere stato di fatto prorogato nelle sue funzioni oltre quel termine è stato tesserato dal Pavia il giorno 29 giugno, a quanto pare impedendogli – una volta consumata la rottura del rapporto con il club – di andare a lavorare per un’altra società nel corso di questa stagione calcistica. Il paradosso è che Londrosi è stato mandato via dopo aver fatto il mercato azzurro: quasi tutte le operazioni in entrata, infatti, sono state definite prima dell’inizio del ritiro precampionato e quindi prima anche del suo allontanamento. Una campagna di indubbio rafforzamento, quella completata dall’ex dg e ds, secondo le direttive della società che non ha mai nascosto l’intenzione di puntare alla serie B anche impegnando parecchi soldi per provare a centrare la promozione. La squadra della passata stagione, sempre costruita da Londrosi in pochi giorni (il passaggio del club dagli Zanchi al fondo cinese Shanghai Pingyi investments avvenne il 4 luglio), era già tra le più competitive del girone A di Lega Pro e con i nuovi innesti sembra ancora più in grado di puntare al bersaglio grosso. Le strade del club e di Londrosi però si sono divise bruscamente. E la battaglia sembra essere solo all’inizio.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Datemi tre mesi per far crescere il mio ramarro e vi farò divertire». È la promessa di Bruno Tedino al centinaio di tifosi che ieri mattina e pomeriggio sono accordi al rettangolo di via Mamaluch a Porcia, dove i ramarri si sono allenati, ospiti dell’Asd SA, in attesa del trasferimento di domani ad Arta Terme per il ritiro precampionato. TOMEI C’È – Si sono aggiunti alla lista dei giocatori distribuita alla presentazione ufficiale del nuovo staff di venerdì scorso, anche Matteo Tomei (portiere, proveniente dal Real Vicenza, figlio di Ermanno Tomei) e Andrea Ingegneri, difensore, proveniente dal Bassano. Altri arriveranno, senza fretta, perchè il ripescaggio è quasi sicuro, ma non ancora ufficiale e perchè Tedino e l’esperto di mercato Zamuner sanno tessere la loro tela con pazienza, sia nei confronti degli obiettivi che della dirigenza neroverde. Il tecnico ha ringraziato Giuseppe Palomba, rappresentante l’Asd SA Porcia per l’ospitalità «Ci troviamo – ha detto – in un piccolo De Marchi gestito con grande organizzazione». PARTENZA – Oggi i ramarri si ritroveranno al De Marchi e nel primo pomeriggio partiranno alla volta di Arta Terme, la stessa sede che la scorsa stagione ospitò l’Udinese con la quale lo staff neroverde starebbe organizzando un’amichevole. Un match in pratica già fissato è quello del 1 agosto con il Montebelluna. I neroverdi resteranno ad Arta Terme sino al 5 agosto. RIPESCAGGIO – Più che sulla preparazione precampionato nella settimana entrante però l’attenzione della dirigenza, dei tecnici, dei giocatori e dei tifosi sarà rivolta ripescaggio in Lega Pro. Domani il neosegretario Brendolin porterà in Figc a Roma gli assegni per coprire la supertassa di mezzo milione, mentre il socio Orenti portera in Lega Pro la fideiussione di 400mila euro, in netto anticipo rispetto alla scadenza del 27 luglio. I nomi delle ripescate saranno comunicati ufficialmente (salvo complicazioni) dopo il consiglio Figc del 4 agosto. Lovisa ha affermato che comunicazioni rassicuranti potrebbero arrivare dagli organi competenti già entro mercoledì. In tal caso verrebbe tolto subito l’ultimo freno per completare la campagna acquisti.

Ore 20.20 – (Messaggero Veneto) Si era detto che, al Pordenone, mancano ancora un centravanti e un paio di centrocampisti di spessore. Su quest’ultimo ruolo qualcosa si sta muovendo. I neroverdi stanno vagliando una decina di nomi e ce n’è più di uno con cui si sta parlando. Trattative in corso con Luciano Gualdi (classe ’89) dell’Ascoli – il più gradito e il più vicino – oltre che con Andrea Arrigoni (’88) del Cosenza e Andrea Landi (’92) della Spal. Il tecnico Bruno Tedino, ne vorrebbe almeno uno da portare prima possibile nel ritiro, che scatta oggi ad Arta Terme. Urgenza. Sia in difesa sia in attacco, il grosso – a livello di quantità – è stato fatto. Addirittura in porta la situazione è completa, con l’arrivo ieri di Tomei (’84) e gli accordi presi con Careri (’82) e Vicario (’96). La priorità, ora, si sposta a centrocampo. In quel settore Tedino ha a disposizione 7 giocatori, di cui solo due – Buratto (’94) e Castelletto (’95) – con esperienze tra i grandi. Serve un’iniezione di qualità ed esperienza, da subito, per iniziare a lavorare il prima possibile sul Pordenone che verrà. È in ritiro che si gettano le basi, i movimenti per il modulo: si va verso il 4-2-3-1. Target. La società vorrebbe aspettare: più passa il tempo, più le pretese dei giocatori diminuiscono. Aspetto importante, visti i 500 mila euro da versare per i ripescaggi. Per venire incontro a esigenze del club e tecniche, il profilo che ora si cerca è il centrocampista di 25-26 anni con già un po’ di esperienza: ecco, a proposito, i nomi di Arrigoni, Landi e Gualdi. Il favorito a vestire il neroverde, come detto, è quest’ultimo. Quattro anni in C a Renate (2010-2014) e lo scorso all’Ascoli: quantità e qualità (21 gol tra i “pro”). A Tedino piace molto. Arrigoni è un altro che ispira, dal 2007 sempre in C e già con 190 presenze, collezionate in piazze importanti (Lecco, Cosenza, Pavia tra le altre). Landi, infine: il più giovane, da 3 anni nei “pro”, con esperienze alla Giacomense e alla Spal. Il resto. Si era parlato anche di un abboccamento per Cavalli (’82), capitano dell’Alessandria, ma il mediano di Lecco non rientra nei piani. La lista prevede altri nomi, per ora top secret. Si punta a ingaggiarne due il prima possibile. Il lavoro sul mercato è orientato anche su altri fronti: il consulente Zamuner, assieme al ds Brendolin, sta stringendo i tempi per l’ala offensiva del Renate Cocuzza (’93) e per il difensore del Como Paolo Marchi (’91): già questi potrebbe essere ad Arta domani. Darebbero un ulteriore rimpolpata al settore offensivo e arretrato. Più avanti si penserà anche al centravanti, il bomber da 15-17 gol su cui fare affidamento. L’allenamento. «E questo, chi è?». Ieri, al campo di via Mamaluch a Porcia, era la domanda più gettonata tra i tifosi. D’altronde, tutti avevano difficoltà a riconoscere i venti neroverdi in campo: rispetto alla scorsa stagione è rimasto solo Matteo Buratto. A essere riconosciuto, e salutato con grande affetto, un solo nuovo, il portiere Matteo Tomei, pordenonese doc che, finalmente, dopo un lungo girovagare, a 31 anni veste la maglia del club della sua città. Il presidente Lovisa è stato chiaro due giorni fa: «Si apre un nuovo ciclo». Altro staff e altri giocatori: da Finocchio a Valente, passando per Filippini, Cosner, Ingegneri, De Agostini e via dicendo. Già ieri Tedino ha fatto vedere di che pasta sarà il suo Pordenone: nella seduta mattutina, l’ “a-b-c” dei movimenti offensivi del suo 4-2-3-1. Si è visto coraggio e voglia di proporre qualcosa. Stamattina si replica a Sant’Antonio: in campo alle 10, poi pranzo e partenza per Arta Terme, dove si rimarrà fino al 5 agosto.

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «È stata una faticaccia, ma sette giorni fa non c’era nulla, oggi invece il Venezia Fc è già una realtà in espansione». Premette che «la lista delle cose da fare è ancora lunghissima», tuttavia l’avvocato Alessandro Vasta traccia un bilancio positivo della prima settimana di vita del nuovo club arancioneroverde di James Daniels. «In pochi giorni siamo passati dall’annuncio della fiducia del sindaco Brugnaro alla proposta americana, ad avere uno staff che sta lavorando compatto in vista della serie D – evidenzia Vasta, membro del cda assieme al collega Giuseppe Santarelli dello studio legale Tonucci & Partners -. Il ds Perinetti si sta occupando di costruire una squadra competitiva, il dirigente Scibilia sta seguendo la ricerca della nuova sede e del ritiro, Collauto sta facendo ripartire il settore giovanile. Non è poco per una società costituita solo lunedì scorso». Dopo l’avvenuta affiliazione al Comitato Veneto della Lega Dilettanti il Venezia ha tempo fino al 3 agosto per chiedere l’ammissione in sovrannumero alla serie D (il Consiglio federale si pronuncerà il giorno dopo), domanda che però sarà presentata in anticipo nei prossimi giorni. «Il presidente? È informato su tutto, tramite gli investitori siamo in contatto giornaliero e stiamo lavorando alla previsione del budget stagionale (che prescinde dal capitale sociale sottoscritto di 2 milioni, ndr) valutando costi e ricavi. Mister Daniels si presenterà ufficialmente ad agosto, stiamo correndo per far sì che sia tutto pronto per una serie D che ha comunque il suo fascino con tanti derby». Ieri il ds Giorgio Perinetti ha visionato alcune località del Cadore, Sappada e Piancavallo che probabilmente sarà prescelta per il ritiro: «Dovremmo avere un hotel nuovo e a due passi dal campo di allenamento – spiega il neo dirigente -. L’obiettivo è svolgere la prima seduta sabato 1. agosto, quindi domani conto di decidere su questo fronte e anche l’allenatore». Per la panchina arancioneroverde Perinetti starebbe seguendo due strade, la prima relativa ad allenatori di categoria superiore non ancora noti ai tifosi, la seconda con tecnici veneti già conoscitori dell’ambiente. La rosa in questo caso sarebbe ristretta a Paolo Favaretto, favoritissimo, Enrico Cunico e Diego Zanin.

Ore 19.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ reduce dalla migliore stagione della sua carriera. E se adesso gli arrivasse la chiamata dal Venezia, il 2015 di Fabio Lauria diventerebbe un anno da incorniciare. «Magari mi chiamassero», sorride l’ex capitano arancioneroverde andato via a malincuore nell’estate del 2013, dopo due anni e 17 gol tra serie D e Seconda divisione. E proprio 17 è il numero di reti messe a segno quest’anno con il Delta Porto Tolle, dove è arrivato dopo l’inizio di stagione a Cuneo. Ora, per il ventinovenne fantasista napoletano, si potrebbe profilare una seconda chance in laguna. «Non ho mai fatto mistero del mio desiderio di tornare a Venezia — ammette ripensando a quel doloroso (e non voluto) addio di due anni fa — ma mi piacerebbe che la scelta fosse fatta sulla base delle mie qualità di giocatore… Poi c’è anche la componente umana, certo, e di sicuro si è creato un legame importante con i tifosi, c’è un affetto ricambiato, loro mi hanno dato tanto e anch’io credo di aver dato tanto a loro». La nuova società «made in Usa» punta a stabilire quanto prima un feeling con la piazza, scottata dal terzo fallimento in dieci anni, e anche la scelta di puntare su un allenatore e su alcuni giocatori già apprezzati dai tifosi arancioneroverdi andrebbe in questa direzione. Lo ha dichiarato esplicitamente il ds Giorgio Perinetti, parlando di legame della squadra con la città da rinsaldare. La scelta di un giocatore come Lauria risponderebbe a queste caratteristiche, oltre ad essere un top player per la categoria. «Di sicuro il Venezia sarebbe in cima alle mie scelte. So che i tempi per decidere sono stretti, vediamo una volta che avranno scelto l’allenatore cosa succederà». Le vicende lagunari Lauria le ha sempre seguite con interesse. «Mi è dispiaciuto vedere come è andata a finire. Spero che ora venga garantita solidità, non bastano le vittorie, serve anche tranquillità. Nel corso delle mie due stagioni a Venezia non abbiamo mai visto tanto spesso il presidente Korablin, forse un po’ di più nell’anno in Lega Pro. Sapevamo che era comunque vicino alla squadra e almeno i pagamenti erano puntuali. Non voglio entrare nel merito delle sue scelte successive, ma non capisco perché abbia messo in vendita la società a così pochi giorni dalla scadenza. E’ stato un peccato non salvare la categoria: avevamo tutti, lui e noi, fatto grossi sforzi per salire in LegaPro ed è un peccato aver buttato via tutto. Però – aggiunge l’ex capitano arancioneroverde – adesso si è voltato pagina e, da quel che mi dicono, la nuova proprietà è molto solida e ha grande desiderio di fare qualcosa di buono a Venezia. Speriamo, perché questa piazza se lo merita». E ripartire dalla serie D può non essere un dramma, se si gettano basi solide per il futuro. «In un momento storico come questo — osserva Lauria — il calcio ha bisogno di continuità, di progetti seri, di persone che ci tengono, che fanno crescere bene il settore giovanile. A Venezia ora c’è un dirigente di altissimo livello come Giorgio Perinetti, sono sicuro che si muoverà lungo questi binari». Da domani per la dirigenza arancioneroverde inizia la settimana chiave per gettare le basi della nuova stagione. Si dovrà scegliere il nuovo allenatore (forse Diego Zanin) e cominciare a delineare la rosa dei giocatori che a inizio agosto partiranno per il ritiro. Due le località individuate, Piancavallo e Sappada: si tratta ora di scegliere. E intanto si stanno predisponendo i documenti da presentare alla Figc entro il 3 agosto per l’ammissione alla serie D, mentre il responso si avrà il 4 con il Consiglio federale. Subito dopo dovrebbe arrivare in città il presidente, James A. Daniels, per la presentazione ufficiale della nuova compagine a stelle e strisce alla città e alle istituzioni.

Ore 19.20 – (La Nuova Venezia) Strette finali per la futura panchina del Venezia, squadra che pare destinata ad avere una guida a trazione veneta per la prossima stagione in serie D. Perinetti non regala il minimo indizio, ma tra i vari nomi che in queste ore si sono emersi da radio mercato, quello che sembra più vicino all’identikit del tecnico ideale sarebbe Paolo Favaretto. E sono molti gli indizi che portano a lui, in primis il grande affetto che ha sempre dimostrato per la squadra nella quale si era già trovato in panchina, sia come vice che come allenatore, negli anni scorsi. Favaretto è reduce dall’esperienza della passata stagione al timone del Real Vicenza in Lega Pro, venendo anche a vincere al Penzo prima di essere esonerato dal club biancorosso dopo alcune giornate. Le voci di questi giorni parlavano di un Venezia alla ricerca di un tecnico con esperienza nella categoria e, soprattutto, che fosse un profondo conoscitore dell’ambiente calcistico circostante. Ecco che nella rosa degli ex, Favaretto sarebbe nettamente avvantaggiato rispetto a colleghi di pari o superiore categoria. Ieri il direttore sportivo Giorgio Perinetti non si è tuttavia sbottonato, lasciandosi andare solo ad alcuni concetti: «A oggi è stata ristretta la cerchia di papabili a due soli nomi, ma non posso dire nulla di più in questa fase. Spero di poter ufficializzare il prescelto lunedì o al massimo martedì prossimo. Poi spiegherò i motivi della mia decisione e me ne prenderò la responsabilità. Di sicuro ci sono stati tanti allenatori che si sono offerti per la panchina del nuovo Venezia, probabilmente perché interessati al progetto che sta nascendo. Gente che nella passata stagione ha diretto squadre di serie D, ma anche in Lega Pro e in serie B». Questione di ore, quindi, così come lo sarà per l’ufficializzazione della sede del prossimo ritiro del Venezia. Ieri Perinetti è stato impegnato proprio nella ricerca della migliore località per far svolgere alla squadra la preparazione in altura. «Ci siamo spostati tra il Cadore, Sappada e Piancavallo, dovendo trovare una sede che non fosse già occupata da altri club», sottolinea il dirigente del Venezia, «diciamo che Piancavallo è avvantaggiata, avendoci trovato un albergo vicino al campo sportivo e che di recente è stato anche oggetto di restauri importanti. Il nostro obiettivo è quello di portare in ritiro i giocatori entro la fine della prossima settimana, con un gruppo già in grado di allenarsi dal primo giorno di agosto. Lunedì sceglieremo la sede definitiva e poi si dovrà fare in fretta a costruire la rosa».

Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si è fatta attendere quasi un giorno, ma la reazione del presidente del Bassano Stefano Rosso dopo i due punti di penalizzazione inflitti al Novara da scontare nella prossima stagione per irregolarità contabili e amministrative del campionato scorso, con il mancato pagamento Irpef acclarato, è stata durissima. Rosso ha pubblicato sul suo profilo ufficiale facebook una foto dell’articolo della Gazzetta dello Sport che parla dell’argomento e ha commentato con un eloquente: «Quella sgradevole sensazione di sentirsi presi per il c…?#?cambiamoilcalcio? ?#?vincerenonbasta? ?#?forzabassano? ?#?controtuttoecontrotutti?». In effetti la credibilità degli organismi di controllo del mondo del calcio nella vicenda Novara è stata messa a dura prova, considerati gli otto mesi per produrre la sentenza di primo grado, con l’appello discusso dopo appena una settimana a tempo di record e quest’ultimo sviluppo arrivato dopo la fine del campionato. Da capire se e quali iniziative verranno eventualmente intraprese dal club giallorosso. La sensazione è che ormai il dado sia tratto, ma di certo quanto accaduto è molto duro da mandare giù. Nel frattempo ieri ha trovato conferma la notizia circolata nelle ultime 48 ore a proposito di un altro rinnovo. Dario Toninelli ha messo la firma sul contratto che lo legherà al club giallorosso anche nella prossima stagione: «Il Bassano — si legge nella nota diffusa dalla dirigenza giallorossa — comunica che il terzino destro Dario Toninelli ha sottoscritto il rinnovo contrattuale. Toninelli ha già raggiunto la squadra nel ritiro di Asiago». Nella vicina Valdagno, intanto, si contano le ore che mancano alla scadenza delle domande da presentare per ottenere il ripescaggio in Lega Pro. Domani è il giorno della definitiva deadline . L’AltoVicentino non ha lo stadio a norma e, per regolamento, non potrebbe usufruire della deroga concessa alle squadre retrocesse per disputare le partite casalinghe all’interno della stessa provincia, in un impianto adeguato per la categoria (il Mercante di Bassano oppure il Menti di Vicenza). Ma la moria di squadre che non sono riuscite a iscriversi e la necessità di completare gli organici potrebbero produrre effetti sorprendenti. Resta da vedere se Rino Dalle Rive (che aveva risposto «no comment» alla domanda se intendesse fare richiesta di ripescaggio) deciderà di mettere mano al portafoglio spendendo 500mila euro.

Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Accade spesso che nell’ultimo giorno di ritiro l’attenzione e la determinazione non siano quelle delle giornate migliori, magari perché il pensiero è già ai giorni di riposo concessi dopo le fatiche del ritiro. E’ accaduto probabilmente questo al Vicenza di Pasquale Marino, che contro la Spal è apparso poco preciso oltre che imballato nelle gambe. Marino opera ancora un po’ di turnover con Laverone, Urso, Gentili e Sbrissa a cui viene concessa una giornata di riposo. Con Vigorito ancora bloccato a causa del problema muscolare capitatogli nell’amichevole contro la Lazio, a difesa dei pali della porta biancorossa c’è Marcone. La linea difensiva è quella della scorsa stagione con Sampirisi a destra e D’Elia a sinistra, Brighenti centro destra e, unica eccezione rispetto allo scorso campionato, El Hasni nel centro sinistra. In mediana, Pazienza giostra davanti alla difesa, con Cinelli e Vita interni rispettivamente a sinistra e a destra. Il reparto offensivo vede Gatto attaccare a destra, Cocco in posizione centrale e Giacomelli a sinistra. La partita inizia con una Spal molto aggressiva che chiude il Vicenza nella sua metà campo e si guadagna sue calci d’angolo di fila; sugli sviluppi del secondo, un cross di Lazzari dal fondo pesca libero in area Cottafava che di destro infila Marcone. La reazione del Vicenza è subito decisa, con Gatto e Vita che riescono ad arrivare sul fondo creando le premesse per un paio di mischie pericolose nell’area dei ferraresi. Cocco ha sulla testa un paio di buoni palloni che però spreca sul fondo, e al 42’ Giacomelli trova il gol con una pregevole rovesciata, rete annullata per una posizione irregolare dello stesso attaccante biancorosso. Nella ripresa il tecnico biancorosso conferma l’undici iniziale con il Vicenza che costruisce una buona occasione con Gatto che l’ex atalantino però non sfrutta. E’ la Spal che va vicina ancora al gol con Zigoni all’11’ che su cross di Mora, fallisce un gol che sembrava fatto. Il buon momento della Spal si concretizza al 17’ quando è l’ex biancorosso Cellini ad infilare Marcone su un evidente errore della retroguardia. Marino inserisce Pettinari ma la Spal riesce a contenere bene gli attacchi di un Vicenza voglioso ma decisamente disordinato. Marino inserisce il giovane Pinato per D’Elia nella corsia di sinistra e Camisa al posto di El hasni in difesa ma Branduani, l’estremo difensore della Spal, non corre rischi particolari fino alla fine dell’incontro. Il test contro la Spal ha chiuso il ritiro del Vicenza in Cadore, con l’appuntamento per martedì al centro tecnico di Isola Vicentina per la ripresa della preparazione. In casa biancorossa c’è però molta attesa per il 29 luglio, quando il Vicenza dovrà difendersi dalla richiesta della Lega Pro che chiede alla società biancorossa circa 774 mila euro e lo chiama in giudizio assieme alla lega B. Perchè la lega Pro vuole soldi dal Vicenza? Perchè il regolamento stabilisce che nel caso si sia promossi in serie B scatti un contributo di mutualità di circa 516 mila euro per la prima classificata e di circa 774 mila euro per la seconda e questo contributo va dato nel caso appunto la promozione venga conseguita dopo la disputa dei playoff o, comunque, come seconda classificata. La società biancorossa, rappresentata dall´avvocato e presidente Gian Luigi Polato, si opporrà ritenendo infondata la richiesta della Lega Pro considerando che il Vicenza è stato ripescato in B e dunque ammesso non in virtù di un piazzamento.

Ore 18.20 – Questo, invece, un rapido flash con Neto Pereira: “La prima settimana di lavoro? Sta andando molto bene, si lavora molto ma stiamo costruendo un bel gruppo! Da domani alzeremo ulteriormente l’asticella. Il pubblico? Sapevo già che è importante, e oggi ne ha dato la riprova…”.

Ore 18.10 – Queste le dichiarazioni rilasciate dal presidente Giuseppe Bergamin: “I prossimi test saranno i più significativi. Non ci sono infortuni, è una preparazione razionale. Adesso credo che il direttore sportivo stia lavorando per trovare quei due elementi che rafforzeranno la parte centrale del campo. Ci sono un paio di nomi che stiamo valutando, speriamo di completare a breve. Uno dei due l’abbiamo incontrato due giorni fa, è un giocatore che ha fatto la B, vedremo”.

Ore 18.00 – Queste le dichiarazioni rilasciate da Carmine Parlato al termine dell’amichevole: “Sta andando bene, per fortuna non ci sono stati infortuni. Ci sono tanti giocatori in prova, sto dando spazio a chi conosco meno ma serve ancora tempo per valutare tutti i giocatori. Manca ancora qualcosa ma vedremo. Abbiamo lavorato tanto sul piano fisico più che tattico. Anche oggi in tre tempi ci sono stati tanti cambi, ma è giusto che adesso lavoriamo così. Anche col Belluno sarà una partita importante, ma adesso ciò che conta è conoscersi. A centrocampo? È ancora presto per decidere chi resterà con noi e chi a malincuore ci lascerà, ,è giusto pero’ fare delle scelte. La in mezzo è molto importante la scelta senza aver fretta di sbagliare. I ragazzi stanno già dando il cento per cento, non è facile però fare delle valutazioni e trarre delle conclusioni. La cosa importante di oggi è stata l’amore dei tifosi che sono venuti in tanti”.

Ore 17.45 – Qui Pieve di Cadore, FISCHIO FINALE: PADOVA-RAPPRESENTATIVA CADOREDOLOMITI 10-1.

Ore 17.43 – Qui Pieve di Cadore: Padova in doppia cifra con Petrilli. 10-1.

Ore 17.29 – Qui Pieve di Cadore: ancora Azzi a segno, doppietta personale per lui. 9-1.

Ore 17.23 – Qui Pieve di Cadore: ottavo gol del Padova, a segno Paulo Azzi. 8-1.

Ore 17.16 – Qui Pieve di Cadore, inizia il terzo mini-tempo. Questo l’undici biancoscudato: Pardo; Dionisi, Gorzelewski, Niccolini, Muminovic; Ramadani, Senkal; Mihaylov, Mazzocco, Petrilli; Azzi.

Ore 17.10 – Qui Pieve di Cadore, fine secondo tempo: Padova-Rappresentativa CadoreDolomiti 7-1.

Ore 17.03 – Qui Pieve di Cadore: settimo gol del Padova, a segno Oleg Turea. 7-1.

Ore 17.02 – Qui Pieve di Cadore: sesto gol dei Biancoscudati, numero di Neto Pereira che scarta due uomini e di esterno destro beffa il portiere. 6-1.

Ore 17.01 – Qui Pieve di Cadore: quinto gol del Padova, a segno Muminovic con una botta da fuori area. 5-1.

Ore 16.53 – Qui Pieve di Cadore: accorcia le distanze la Rappresentativa CadoreDolomiti con Alex De Villa su calcio di punizione. 4-2.

Ore 16.49 – Qui Pieve di Cadore: poker del Padova, punizione-capolavoro di Bucolo. 4-0.

Ore 16.43 – Qui Pieve di Cadore: tris del Padova, rigore trasformato da Altinier. 3-0.

Ore 16.40 – Qui Pieve di Cadore: inizia il secondo mini-tempo. Questa la formazione: Favaro; Dell’Andrea, Gorzelewski, Fabiano, Anastasio; Bucolo, Muminovic; Turea, Neto Pereira, Azzi; Altinier.

Ore 16.30 – Qui Pieve di Cadore: termina il primo dei tre mini-tempi previsti, Padova-Rappresentativa 2-0.

Ore 16.28 – Qui Pieve di Cadore: raddoppio del Padova, tap-in di Altinier su assist di Cunico. 2-0.

Ore 16.17 – Qui Pieve di Cadore: Padova in vantaggio, rete di Cunico con una zampata ravvicinata che beffa il portiere in uscita. 1-0

Ore 16.00 – Qui Pieve di Cadore: INIZIA PADOVA-RAPPRESENTATIVA CADOREDOLOMITI.

Ore 15.40 – Qui Pieve di Cadore, questa la formazione ufficiale dei Biancoscudati: Favaro; Dell’Andrea, Gorzelewsky, Diniz, Anastasio; Carcuro, Poesio; Ilari, Cunico, Azzi; Altinier.

Ore 15.20 – Qui Pieve di Cadore: Biancoscudati in campo per il riscaldamento.

Ore 14.50 – Qui Pieve di Cadore: in corso la partita del Calcio Padova Femminile.

Ore 14.30 – Andrea, rappresentante della Tribuna Fattori, rilascia queste dichiarazioni riguardo agli scontri di ieri: “È stata una semplice e casuale scazzottata, esprimo solidarietà incondizionata a tutti”.

Ore 14.10 – Qui Pieve di Cadore, queste le dichiarazioni del capitano Valentina Dal Pozzolo: “Essere affiliata al Padova è un onore. Spero ci serva per avere visibilità. L’obbiettivo? Puntiamo alla salvezza con grinta e onore”.

Ore 14.07 – Qui Pieve di Cadore, queste le dichiarazioni del dirigente Massimo Mingardi: Massimo Mangardi: “Abbiamo voluto fortemente questa cosa, abbiamo discusso per lungo tempo e abbiamo trovato questa partnership vincente. Il femminile deve avere una grande spinta”.

Ore 14.05 – Qui Pieve di Cadore, queste le dichiarazioni della presidentessa Sabina Baldina: “E’ un sogno che si realizza, essere al Calcio Padova mi da un’emozione enorme”

Ore 14.02 – Qui Pieve di Cadore, queste le dichiarazioni di Fabrizio De Poli: “Tutto è partito molto tempo fa, loro giocano in serie B femminile. Abbiamo scelto questa strada perché e’ importante avere una sinergia con lo sport di Padova. Speriamo che questa collaborazione serva anche per aumentare l’affiliazione dello sport nella città di Padova. Noi come società abbiamo la volontà di ricercare un movimento femminile che abbia un grande ritorno. Mi auguro che facciano sempre più parte del progetto globale”.

Ore 14.00 – Qui Pieve di Cadore: presentato il Calcio Padova Femminile.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto) Dopo il test con il Chievo terminato 0-0, il Cittadella aspetta adesso il Napoli mercoledì 29 luglio a Dimaro. Nel frattempo sembra che anche Federico Gerardi si sia aggiunto alla lista dei possibili partenti. Il centravanti spera in una chiamata dalla serie B, ma per ora non ci sono stati grossi sviluppi. Bisognerà ancora attendere, mentre per quanto riguarda Simone Rosso al momento non è chiaro che il Cittadella abbia deciso di non affondare il colpo per l’esterno offensivo della Primavera del Torino oppure se il Benevento, che si era mosso con largo anticipo, abbia acquisito un vantaggio incolmabile sulla concorrenza.

Ore 13.00 – Qui Pieve di Cadore: grande successo per lo stand gastronomico, pieno di tifosi Biancoscudati.

Ore 12.30 – (Gazzettino) «Ma il discorso è valido soprattutto per i centrocampisti, in particolare con riguardo agli over: è giusto fare delle valutazioni più ampie dato che si tratta di un ruolo delicato. Ci sono giocatori con alle spalle curricula importanti che parlano chiaro, ma bisogna vedere se si integrano bene con quelli che abbiamo già in rosa», come nel caso dell’ultimo arrivato Bucolo e di Carcuro. Intanto, oggi la giornata si tingerà anche di rosa. Prima della partita di Cunico e compagni, scenderà in campo alle 14.30 per una sgambata in famiglia la nuova squadra femminile del Padova. Nell’occasione sarà presentata anche la compagine societaria che è nata dal connubio tra Calcio Padova e Zensky Padova. Le biancoscudate parteciperanno al prossimo campionato di serie B, e giocheranno le partite casalinghe sul campo sintetico del “Vermigli” a Mortise. Le divise da gioco saranno bianche, sponsorizzate sempre dalla Macron.

Ore 12.20 – (Gazzettino) «Adesso però siamo solo all’inizio della preparazione e l’adrenalina è ancora in valigia, comincerà a crescere con la prima partita ufficiale», il 14 agosto nella Coppa Italia di Lega Pro, in attesa di conoscere il nome dell’avversario. Naturalmente c’è anche un’amichevole da giocare che arriva a poco più di una settimana dall’inizio del ritiro nelle Dolomiti. «Prima di tutto sarà utile per fare conoscere ai tifosi i nuovi arrivati, che avranno modo di rendersi conto del loro grande amore per la nostra squadra. Poi il mio obiettivo è valutare quei ragazzi che sono in prova, le mie attenzioni saranno principalmente nei loro confronti. Oltre ad avere un occhio di riguardo particolare per le situazioni tecnico e tattiche: fase di possesso e di non possesso, e palle inattive sono quelle che dovrò monitorare dopo averle provate in allenamento». Si è già fatto un’idea sui giocatori che sono sotto valutazione? «È ancora presto per giudicarli, bisogna dare un po’ di tempo a tutti. Stanno comunque dando una grande disponibilità, poi sanno che qui si può andare via anche dopo pochi giorni, anche se dispiace dirlo».

Ore 12.10 – (Gazzettino) Dopo il test vinto 6-0 con il Verona Star, oggi alle 16 va in scena la prima uscita ufficiale del Padova. Nel quartiere generale a Pieve di Cadore è in programma l’amichevole con la rappresentativa Cadore Dolomiti che si giocherà in un tifo da stadio. Al capezzale della truppa di Carmine Parlato ci sarà il popolo biancoscudato, che ha invaso pacificamente il piccolo paese bellunese per fare sentire il proprio calore ai giocatori, vecchi e nuovi. Per i quali già ieri sera è stato un autentico bagno di folla in piazza Tiziano nella Notte Biancoscudata, con tanto di passerella tra applausi e cori. Solo un assaggio di quello che attenderà Cunico e compagni durante la stagione. «Quest’anno dovremo avere ancora più rispetto verso i nostri tifosi – afferma Parlato – Il fatto di poter giocare all’Euganeo in seimila contro undici avversari è una cosa che prediligo sempre. Posso garantire massimo impegno e spirito di sacrificio da parte dei giocatori, che non molleranno mai. E allo stesso tempo i tifosi ci spingeranno a dare ancora qualcosa in più».

Ore 11.50 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento.

Ore 11.20 – Qui Pieve di Cadore: allenamento intenso nonostante l’amichevole pomeridiana.

Ore 10.50 – Qui Pieve di Cadore: la zona adiacente al campo si riempie di minuto in minuto di tifosi biancoscudati.

Ore 10.30 – METEO RITIRO, DOMENICA 26 LUGLIO. Tempo un po’ instabile al Nord e sulle aree centrali adriatiche del Paese a causa del passaggio di moderati fronti instabili legati al vortice Circe, presente sul Nord Europa. Per quanto riguarda il ritiro biancoscudato di Pieve di Cadore avremo una giornata all’insegna della nuvolosità sparsa o irregolare, ma con
più basso rischio di rovesci. Per la gara amichevole contro la Rappresentativa Cadore previsto cielo nuvoloso con temperatura intorno ai 21 gradi e umidità relativa di circa
il 60%. Come accennato non sono esclusi piovaschi, ma piuttosto isolati. Venti deboli, dai quadranti meridionali. A cura di Andrea Garbinato, responsabile redazione iLMeteo.it

Ore 10.10 – Qui Pieve di Cadore: iniziato l’allenamento mattutino dei Biancoscudati.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Dopo ogni allenamento ciascuno deve indicare, con un numero da 1 a 10, quanto ha faticato. Poi ci si pesa 4 volte al giorno, prima e dopo ogni allenamento. Così, valutando la perdita di liquidi, cerchiamo di monitorare la situazione per capire anche se variare qualcosa». L’argomento della settimana è stato la dieta. È davvero così terribile? «È concordata con il medico per scaricare il più possibile i carboidrati. Serve anche a “ripulire” l’organismo dopo le vacanze, con l’obiettivo di alzare il carico energetico prima delle amichevoli. È dura, ma ora il gruppo si sta adattando». Il ritiro è anche l’occasione per misurare le doti atletiche dei singoli. Chi eccelle? «Sulla distanza e come tempi di recupero Dionisi si è confermato un “cavallo di razza”, sul breve Petrilli ha grandi qualità. Ilari, eccezionale, unisce entrambe le doti. Tra i nuovi mi ha stupito Turea per resistenza e velocità. Ma anche Diniz non scherza quanto ad esplosività».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «L’idea è quella di giocare un’amichevole ogni tre giorni, in modo da elevare il minutaggio di tutti. Le amichevoli sono molto allenanti e la conferma l’abbiamo avuta dai dati dei rilevatori gps durante la prima partitella. Regalano stimoli e aiutano ad essere più brillanti». Da domani, quindi, si inizia a faticare di brutto? «Siamo già partiti con qualche lavoro importante, che continueremo la seconda settimana, alzando l’intensità. Abbiamo calcolato tutto nei dettagli, compresi i tempi di recupero tra una prova e l’altra, che abbiamo accorciato. Rispetto alla scorsa stagione, cerchiamo di effettuare il lavoro atletico il più possibile con la palla. Il mister vuole aumentare l’intensità del gioco, e anche sotto l’aspetto della forza lavoreremo molto in campo. Le macchine aiutano, ma il nostro attrezzo è il pallone». I giocatori come reagiscono? «Bene. In spogliatoio è appesa la tabella di Borg, una scala di valutazione soggettiva dello sforzo profuso».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il difficile? Arriva adesso. Scollinata la prima settimana di preparazione, il Padova si prepara per quelli che saranno i sette giorni più intensi e faticosi dell’anno. Ovviamente senza mai perdere il sorriso, lo stesso che accompagna quotidianamente Alan Marin, fido preparatore atletico di Carmine Parlato. Nonostante abbia dovuto stravolgere i suoi piani. «Avevamo impostato tutta la preparazione basandoci su quelle che dovevano essere le date d’inizio della stagione, 9 agosto per la Coppa e 23 per il campionato», spiega. «Lo slittamento ha scombussolato i piani. La prima gara di campionato sarà il 6 settembre, vale a dire dopo 52 giorni di preparazione, un’enormità». Cosa avete modificato? «Abbiamo sfruttato questa prima settimana per fare una lavoro introduttivo e di adattamento ai carichi. Abbiamo conosciuto meglio i nuovi e fatto sì che tutti si adattassero».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) L’ex vicecapitano del Messina Rosario Bucolo ha ottime chance di essere tesserato, così come Azzi , che ha suscitato pareri quasi unanimi all’interno dello staff tecnico biancoscudato. Ha corsa e ottima tecnica, ha forse ecceduto in personalismi nella prima amichevole e, in attesa di nuovi collaudi a partire da oggi, sembra avviato a poter far parte della rosa della prima squadra nella prossima stagione. È stato smentito, nonostante le notizie in senso opposto provenienti da Torino, l’interesse per l’esterno sinistro della Primavera granata Rosario Rizzo . Festa biancoscudata Ieri almeno 400 tifosi hanno raggiunto Pieve di Cadore per assistere agli allenamenti del gruppo, con la festa biancoscudata che ha toccato il suo apice nel corso della serata, quando attorno alle 21 i protagonisti sono saliti sul palco allestito dall’organizzazione, con festa in centro, musica dal vivo e dj set. Un momento conviviale che ha rinsaldato ulteriormente il legame fra squadra e tifoseria. Oggi a pranzo una mega grigliata con giocatori e tifosi e poi ultimo test contro una rappresentativa locale.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Matute E’ una notizia che arriva sul far della sera, quando spunta il nome di Kelvin Matute , centrocampista di proprietà della Pro Vercelli che sarebbe uno degli obiettivi del Padova per rinforzare il centrocampo. I buoni rapporti con il club piemontese potrebbero agevolare la buona riuscita della trattativa, anche se chiaramente bisognerà trovare la quadratura economica per arrivare alla fumata bianca. Per ora non si può parlare certamente di affare in dirittura d’arrivo e va tenuta presente la forte concorrenza di diversi club, fra cui il Duisburg neopromosso nella seconda serie tedesca. In ballo ci sono altri nomi, ma quello dell’ex centrocampista del Crotone va comunque tenuto in debita considerazione. I giocatori in prova Per il momento sono giudizi interlocutori, ma qualche indicazione di massima è già emersa. Ha stupito positivamente Muminovic , buono anche l’impatto di Ramadani , mentre non ha convinto troppo Poesio . Carcuro è in ritardo di condizione, come era logico aspettarsi. L’infortunio al ginocchio è stato gravissimo e c’è la sensazione che ci sia bisogno di tempo per valutarne meglio la resa e l’ingresso all’interno dei meccanismi di squadra. Al momento l’idea che va per la maggiore è quella di tenerlo in ritiro per tutta la durata della preparazione prima di prendere una decisione definitiva.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Quattrocento tifosi saliti in Cadore per l’occasione e tanta voglia di stare vicino alla squadra. E poi ancora: i primi passi mossi con i nuovi compagni di Rosario Bucolo, ex vicecapitano del Messina che potrebbe essere tesserato, i ritardi di condizioni (comprensibili) di Davide Carcuro, il contratto sempre più vicino di Azzi, varie ed eventuali. Pillole biancoscudate da Pieve di Cadore, con una notizia che riguarda il centrocampo e che sembrerebbe svelare (parzialmente) qualche strategia del ds biancoscudato Fabrizio De Poli. Il Padova si prepara a una stagione da protagonista con la missione di completare la rosa che tuttavia non preoccupa la dirigenza. Al momento la squadra per l’80% è stata messa in piedi e non spaventano le poche zone d’ombra che vanno illuminate da qui a fine agosto. La squadra sembra solida, quadrata e ben strutturata in ogni reparto, con la possibilità, ovviamente, di implementare la «dote» a disposizione di Carmine Parlato.

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: in programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro il 5 agosto.

Ore 08.28 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 25 luglio: doppio allenamento per i Biancoscudati, seguiti nel pomeriggio da oltre 400 tifosi.




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