Live 24! Padova, doppio allenamento a Pieve: a parte Neto Pereira

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Ore 22.50 – (Il Piccolo) E’ sempre su più fronti che gravitano le attenzioni attorno all’Unione Triestina 2012. Gli allenamenti, con le doppie sedute che accompagneranno la formazione di Masitto all’amichevole di Mestre in programma sabato, il lavoro del direttore sportivo Sergio Pinzin per completare la rosa che affronterà il campionato di serie D, e sullo sfondo la spaccatura con la tifoseria organizzata, sempre più profonda dopo il blitz ultrà di domenica a Prosecco. Gli allenamenti Ieri la squadra ha svolto lavoro in palestra al mattino, mentre nel pomeriggio è stato nuovamente il verde di Prosecco a ospitare la sgambata. Oggi doppia seduta, mattina e pomeriggio, sempre a Prosecco. L’avversario di sabato evoca ricordi speciali per i tifosi alabardati: è il Mestre, di fatto rinato fruendo della matricola federale dell’Union Pro (la formazione di Mogliano Veneto). I veneti allenati da Feltrin, dovrebbero disputare – mancano alcuni dettagli burocratici – il campionato allo stadio Baracca, dove il 17 giugno 2001 la Triestina guidata da Ezio Rossi certificò la promozione in C1 con i gol di Parisi e dell’allora giovanissimo Borriello. Mercato Il direttore sportivo Pinzin è al lavoro per completare la rosa, con l’attenzione in particolare rivolta sugli Under. «Siamo ancora alla ricerca di qualche giovane, a centrocampo nello specifico cerchiamo un giocatore con centimetri, ma valuteremo cosa offre il mercato nei prossimi 15-20 giorni. La rosa è già competitiva». Scadenze Fine luglio significa anche onorare entro il giorno 30 le spettanze arretrate all’ex capitano Filippo Vianello, cui l’Unione Triestina deve 6.322 euro come stabilito un mese fa dalla Commissione Accordi Economici. Il saldo del dovuto è propedeutico al fine di evitare sanzioni e penalizzazioni in termini di punti nella nuova stagione. Vianello era l’ultimo dei giocatori sotto gestione Puglia-Cergol prima, e Mehmeti-Mbock dopo, a far scattare la vertenza. Di quel biennio, resta in sospeso la posizione di “Roccia” Costantini e del suo staff.

Ore 22.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Vecchiato tifa Spal. E a quanto pare ai ferraresi Francesco Posocco, ancora in bilico tra il Belluno e la serie D, e la Lega Pro, sta piacendo. Al termine della prima giornata con doppia seduta di allenamento Roberto Vecchiato ricorda che questa dovrebbe essere la settimana di Posocco e ammette che ai bianconeri, con cui il biondo è in prova, il ragazzo interessa. «Con Francesco mi sento spessissimo – racconta il tecnico gialloblù – e mi dice che è molto contento, che lavora, che sta facendo bene e che sembrano essere contenti di lui». «Credo che non appena torneranno a Ferrara al termine del ritiro – aggiunge il mister del Belluno – gli dicano qualcosa di definitivo. Io ovviamente tifo per lui, che possa rimanere là e giocarsi questa bella occasione». Il mercato per ora non si riaprirà. «Se Francesco dovesse restare a Ferrara non cambierebbe nulla – assicura Vecchiato -. In questo momento stiamo bene così come siamo, non c’è alcuna urgenza, non ci sono partite ufficiali all’orizzonte e dunque non ci stiamo pensando né tanto meno stiamo cercando qualcuno». Anche perché in questa prima settimana di allenamenti qualcuno sta davvero impressionando. Per esempio il giovanissimo Quarzago. «Sì, è vero, e sono convinto che sarà un protagonista del Belluno, ma tra due anni – precisa il mister -. Stiamo parlando di un bravissimo giocatore, di talento, ma che ha 16 anni. E io con i giovani predico sempre prudenza, non si può avere fretta con un ’99. Calma, che poi si fa presto a bruciarli». Oggi la squadra sosterrà due nuove sedute di allenamento, poi domani allenamento la mattina e amichevole con il Padova alle 19.30.

Ore 22.10 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno inizia a fare sul serio. Da ieri la squadra gialloblù ha cominciato a svolgere una doppia seduta giornaliera; e così sarà per le prossime due settimane. La stagione è cominciata mercoledì 22, con i gialloblù che hanno svolto un allenamento al giorno fino a sabato. Domenica riposo, ma da ieri Corbanese e compagni hanno iniziato a fare sul serio. «Abbiamo cominciato a spingere», spiega il terzino Paolo Pellicanò, «sappiamo che adesso i tempi di recupero saranno minori ma l’importante adesso è mettere benzina nelle gambe. Sappiamo che nei prossimi giorni faremo fatica, ma ci sta: bisogna partire fin da subito con la giusta mentalità per farsi trovare pronti per l’inizio del campionato». In estate sembrava che il tuo destino fosse lontano da Belluno ad un certo punto. «Si erano fatte avanti alcune squadre ma non c’è stato niente di concreto», dice Pellicanò, «sapevo che con il Belluno c’erano le condizioni per continuare e quindi sono rimasto». Domani ci sarà la prima amichevole stagionale, contro il Padova, promossa in Lega Pro e rinforzata ulteriormente in estate. Si parte già sconfitti? «Assolutamente no», spiega Pellicanò, «giochiamo sempre per fare bene, sin dai primi allenamenti e dalle prime partite: è la mentalità vincente di Vecchiato. Giocheremo a testa alta, ovviamente cercando anche un buon risultato». Cosa può fare il Belluno nella prossima stagione? «Vuole arrivare il più in alto possibile, e questo dipenderà tutto da noi. L’importante è partire già da questi primi giorni con la giusta concentrazione per fare bene ed esprimere un buon calcio nell’annata». Pellicanò è l’unico 1995 in rosa, e un 1995 deve giocare. Il posto è assicurato? «No, come ha detto l’amministratore delegato Polzotto il posto bisogna guadagnarselo lavorando duramente».

Ore 21.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Niente da fare, serie D doveva essere e serie D sarà. Dopo una lunga riflessione il patron dell’AltoVicentino Rino Dalle Rive ha deciso di rinunciare a presentare domanda di ripescaggio in Lega Pro. La decisione era nell’aria nelle ultime 48 ore, anche se la settimana scorsa a un certo punto si erano diffuse voci abbastanza insistenti a proposito di una decisione in senso opposto rispetto a quella presa. A questo punto soltanto il Pordenone rimane in lizza, con una pioggia di rinunce che va da nord a sud. la «tassa» di 500mila euro a fondo perduto chiesta dalla Figc è stata giudicata inaccettabile dalla stragrande maggioranza delle società interessate, alcune delle quali (Monopoli, Viterbese e Taranto) hanno presentato domanda senza versare quanto richiesto. «Non farò domanda di ripescaggio — chiarisce Dalle Rive — e spiego anche il perché: a 70 anni non mi lancio da solo in una cosa simile. Con altri soci al fianco ci avrei potuto pensare, ci sarebbero state le condizioni giuste. Poi c’era la questione stadio, tutto troppo incerto. Se il Dei Fiori fosse stato a norma probabilmente avrei fatto domanda. Con certe condizioni non è realistico andare avanti in un simile momento economico». Si riparte, dunque, ancora dalla D. E da un Venezia che pare fare tremendamente sul serio (tre milioni di budget per la squadra, Favaretto in panchina e Malagò primo acquisto della nuova gestione a stelle e strisce).

Ore 21.30 – (La Provincia Pavese) Ormai è praticamente certo: a un solo anno dalla riforma che ha portato alla Lega Pro unica, il format delle 60 squadre divise in tre gironi è destinato a saltare. Ieri, infatti, scadevano i termini per presentare domanda di ripescaggio dopo la mancata iscrizione di 9 società al terzo campionato nazionale, che ha decurtato l’organico a 51 squadre, dalle quali molto probabilmente andrà sottratto anche il Brescia (pressoché sicuro di risalire in B al posto del Parma) scendendo così a quota 50. Ebbene, ieri soltanto le retrocesse Albinoleffe e Pordenone hanno presentato tutta la documentazione richiesta, e soprattutto la fideiussione da 400 mila euro e il versamento a fondo perduto di 500 mila euro richiesti per essere ripescati. Ci sono poi altri club che hanno consegnato la domanda incompleta, e cioè senza l’onerosissimo versamento a fondo perduto (il Monopoli), o addirittura, a quanto pare, senza nemmeno la fideiussione e i 100 mila euro per l’iscrizione (Viterbese e Taranto). Molto difficile che possano essere prese in considerazione. Anche il Seregno aveva preannunciato la presentazione della domanda, con versamento ma senza fideiussione, ma fino a sera la notizia non era confermata. Ad ogni modo sembra inevitabile rivedere la composizione della Lega Pro: impossibile allo stato arrivare a 60 squadre, senza considerare il fatto che le inchieste sul calcio scommesse potrebbe ulteriormente dimagrire l’organico del campionato, tra club di Lega Pro già iscritti (Vigor Lamezia, Torres e Savona) a rischio di retrocessione a tavolino e quelli di B (Catania, Teramo) che potrebbero subire la stessa sanzione obbligando a ripescaggi dalla Lega Pro alla serie cadetta. Questo a meno che non si decida di fare un passo indietro ed eliminare il versamento a fondo perduto (che sembrava messo apposta per impedire i ripescaggi). La Figc due settimane fa aveva confermato il versamento tra le condizioni per il ripescaggio, ma è proprio di ieri la notizia che alcune società – Sambenedettese, Gubbio e Forlì – hanno impugnato davanti al Collegio di garanzia del Coni proprio le norme sui ripescaggi: si contesta da un lato l’entità della cifra richiesta col versamento a fondo perduto, sia la legittimità da parte della Figc di imporlo alle società. Sta di fatto che ancora una volta la situazione è di grande caos, con il risultato che a fine luglio nemmeno il Pavia sa da quante squadre sarà composto il suo girone e quali saranno le sue avversarie. L’unica certezza al momento è la Tim Cup: battendo domenica un avversario più che abbordabile come il Poggibonsi c’è la possibilità di andarsi a giocare il secondo turno a Latina la domenica successiva.

Ore 21.10 – (Gazzetta di Mantova) Continua il braccio di ferro con il Pavia per l’esterno sinistro Samuele Sereni, al quale a questo punto il Mantova è anche pronto a rinunciare per lanciarsi su altri obiettivi. A spiegare la situazione è il direttore sportivo Alfio Pelliccioni: «Il Pavia ha ritirato l’offerta che ci aveva fatto tempo addietro attraverso l’ormai ex dg Londrosi (il pagamento di una cospicua parte dell’ingaggio di Sereni, ndr) e la trattativa si è arenata. Oggi (ieri per chi legge, ndr), grazie a un ulteriore sforzo del presidente Musso, abbiamo fatto un’ulteriore proposta al Pavia, ma anche questa è stata rifiutata. Noi più di così non possiamo fare, a questo punto ci guarderemo intorno per individuare altri obiettivi». In realtà, la ferma presa di posizione del Mantova potrebbe per assurdo accelerare l’arrivo di Sereni, anche perché l’ex biancorosso è quantomai deciso a tornare a Mantova e oggi andrà personalmente a discutere la sua situazione con i dirigenti del Pavia. La sensazione è che alla fine dunque la situazione si sbloccherà e che il 27enne esterno sinistro potrà finalmente unirsi ai compagni nel ritiro di Masen. Se però questo non accadesse, il Mantova sarebbe pronto a lanciarsi su altri obiettivi. In cima alla lista di mister Maspero c’è il nome del 30enne Valerio Foglio del Novara, che nell’ultima stagione ha giocato 32 partite in Lega Pro, segnando anche 4 reti, con il Monza e poi da gennaio con il club piemontese che ha vinto il campionato. Foglio ha però un contratto molto oneroso, per cui il suo arrivo a Mantova potrebbe concretizzarsi soltanto attraverso un contributo del Novara. Altro nome caldo è quello di Stefano Pondaco, attualmente svincolato dopo aver giocato due stagioni (per complessive 36 presenze) in maglia biancorossa. L’arrivo di un esterno sinistro porterebbe a 23 il numero dei giocatori del Mantova, che ha dunque ancora un posto nella lista da 24 da presentare in Lega prima dell’inizio del campionato. Dei 23 non fanno parte Zammarini (che non fa numero perché giovane cresciuto nel vivaio), Uliano e De Respinis, gli ultimi due sempre in lista di partenza. C’è però da dire che De Respinis e Manarin (anche lui non è nei 23) stanno facendo un ottimo ritiro, per cui non è da escludere a priori la conferma di uno dei due. In casa biancorossa si ragiona però anche sull’eventuale ingaggio di un altro portiere. Trilli (in prova dal Rezzato) ha lasciato il ritiro, mentre è arrivato in prova a Masen il 23enne Marco Bason, reduce da due stagioni nel Lumezzane.

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Pordenone ci aveva provato l’anno scorso, a portarsi a casa la star di Mtv. Poi, però, il giovane portiere Lezzerini sfumò all’ultimo secondo. Quest’anno tutto sembra andare per il meglio, e una delle “Giovani speranze” (si chiamava così il format-reality sul calcio in onda sul canale tematico musicale) è a un passo dall’approdare sulle sponde del Noncello. Si tratta di Alex Gulin, che nei giorni del reality passò alla (breve) storia del programma come il brasiliano (d’origine) sciupafemmine, ma che con la maglia della Fiorentina Primavera prima, e con quella della Feralpisalò poi, si è fatto conoscere come un grande prospetto. Esterno destro d’attacco brevilineo e rapido, Gulin è nato nel 1995 a Trieste, ma è cresciuto sulla riva dell’Arno, e oggi è pronto ad un anno da protagonista al Pordenone. L’accordo tra le due società c’è già: si parla di un prestito annuale, con l’affare che dovrebbe concludersi a breve. Dopo aver corteggiato Lezzerini, quindi, il Pordenone stavolta prende un’ex star di Mtv, nella speranza che in campo, più che un latin lover, Gulin si dimostri giocatore vero. E giocatore vero è sicuramente Fortunato, il centrocampista arrivato l’anno scorso dal Mantova, ma finito nel dimenticatoio dalla fine del campionato. Ebbene, potrebbe uscirne a breve, perché il suo rinnovo con il Pordenone sarebbe a un passo. Rinuncerà ad Andrea Migliorini, il ramarro, e allora si è rituffato sull’affidabile Fortunato. Anche in questo caso l’accordo è a un passo. L’ultimo affare riguarda ancora il centrocampo. Luciano Gualdi, infatti, pare essere vicino a dire di sì al Pordenone. L’ex Ascoli sarebbe convinto del progetto neroverde e nelle prossime ore potrebbe aggregarsi al gruppo.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Alea iacta est, il dado è tratto. Davide Brendolini e Giancarlo Migliorini hanno varcato il Rubicone per consegnare rispettivamente alla Figc a Roma gli assegni circolari per la supertassa a fondo perduto di mezzo milione di euro e alla Lega Pro a Firenze la domanda di iscrizione alla serie C, la fideiussione di 400 mila euro e i documenti per le relative licenze. PROMESSA MANTENUTA – La comunicazione è stata data direttamente dal sito ufficiale del sodalizio neroverde www.pordenonecalcio.com. Sullo stesso si legge: «Mantenuta la promessa fatta alla città e ai tifosi, la società attende ora con massima fiducia l’esito della richiesta. Su ciò si esprimerà il Consiglio federale del 4 agosto». Attesa che è un tributo – come sottolineato da Maurizio Orenti che ha coordinato l’operazione – alla scaramanzia. Sarebbe ridicolo che in una situazione economicamente tanto critica il palazzo rifiutasse mezzo milione di euro. PROVOCAZIONE – Ha comunicato di aver presentato regolare domanda, con tutti gli obblighi finanziari, anche l’Albinoleffe. Altre società (come Monopoli e Viterbese) invece hanno inoltrato domanda di ripescaggio senza allegare però la supertassa. Alcune (come il Taranto) addirittura non hanno presentato nè supertassa, nè fideiussione, nè il dovuto per l’iscrizione. Tutte queste sperano in un ripensamento (sconto) della federazione o, in caso di prevedibile bocciatura da parte della Figc, in un parere favorevole del Coni al quale certamente ricorreranno.

Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) I documenti relativi alla fideuissione e i 500 mila euro da versare a fondo perduto sono stati consegnati: l’iter burocratico relativo al ripescaggio è completato. Ma, più di quest’argomento, tiene banco il mercato in casa Pordenone. Mentre la squadra suda per il primo giorno intero in ritiro ad Arta Terme, i “ramarri” stanno per chiudere un bel colpo in prospettiva. In procinto di arrivare dalla Fiorentina, infatti, è Alex Gulin, esterno d’attacco classe ’95, la scorsa stagione alla Feralpi Salò. L’accordo tra il club viola e quello neroverde, secondo indiscrezioni, c’è: per la conclusione dell’affare manca ancora qualche dettaglio relativo alla situazione del giocatore. A ogni modo, salvo sorprese, la punta sarà a breve in Carnia. Ripescaggio. Per ottenere la riammissione in Lega Pro, il segretario, Davide Brendolin, ha portato a Roma, in Figc, in assegni circolari, il mezzo milione di euro richiesto. Giancarlo Migliorini, dg del club (non più il socio Orenti), ha consegnato in Lega Pro a Firenze le carte relative alla fideuissione. Ora si aspetta l’ufficialità del ripescaggio, attesa per il 4 agosto, giorno in cui si riunirà il consiglio federale. La società cittadina è praticamente certa di essere in terza serie. Ieri, oltre alla domanda neroverde, sono arrivate complete soltanto le richieste di Albinoleffe e Seregno. Tra l’altro, quest’ultimo sodalizio ha un problema che si chiama stadio (non a norma), e quindi la sua richiesta potrebbe essere respinta. Hanno fatto domanda anche Taranto, Monopoli e Viterbese, ma incompleta (niente versamento di 500 mila euro). Rinforzo. Il mercato, intanto, è da Lega Pro. Altrimenti non sarebbe neppure stato trattato Gulin. E’ un colpo interessante, quello relativo all’esterno triestino: non tanto per la formula dell’operazione (un prestito, tutto pagato dalla Fiorentina) quanto per le qualità del giocatore. Il giuliano è rapido, talentuoso, con colpi e altezza (170 centimetri) da vera ala: il pezzo giusto per il 4-2-3-1 su cui il tecnico Bruno Tedino sta già lavorando. Non a caso, al trainer Gulin piace molto. A Salò, con la Feralpi, ha disputato un grande girone d’andata, prima di incappare in un infortunio (pubalgia). Non è un acquisto a titolo definitivo, ma poco importa: il Pordenone, anche per risparmiare qualcosa, visto l’esborso legato al ripescaggio, ha bisogno di operazioni a costo zero (o quasi). Il sacrificio lo si farà per il bomber e il mediano: a quest’ultimo proposito, è sempre più vicino l’arrivo di Luciano Gualdi (’92), ex Ascoli. Si aspettano poi gli “ok” di Cocuzza (’93), ala del Renate, e di Paolo Marchi (’91), difensore del Como. Infine, a un uomo del reparto arretrato già in ritiro – Stefani – sta per essere presentato un contratto biennale.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il primo innesto tra i giocatori è un ritorno a casa. Si tratta di Matteo Malagò, il 24enne centrocampista di Favaro che proprio Favaretto aveva lanciato in prima squadra nel 2009/10 e ritrovato lo scorso anno al Real Vicenza. Per Malagò in due stagioni di serie D 46 presenze e 4 reti in arancioneroverde, prima di scendere in Eccellenza vincendola con la Clodiense: dopo 49 gare e 9 reti in granata ecco il salto tra i professionisti nel «Vicenza-2» con 54 gettoni e 5 gol. Nuovi di zecca, invece, saranno gli innesti che Perinetti ufficializzerà nelle prossime ore: il primo sarà Riccardo D’Alessandro, portiere classe ’96 cresciuto nel vivaio del Palermo e reduce da due promozioni, dall’Eccellenza siciliana alla serie D con il Tiger Brolo (20 presenze), dalla D alla Lega Pro con l’Akragas (15 gare dal gennaio 2015) vincitore del girone I. Un traguardo solo sfiorato nel girone E dal difensore classe ’91 Lorenzo Checchi, 31 presenze e un gol nel Poggibonsi con cui aveva giocato da titolare anche l’anno prima in Lega Pro2, categoria affrontata per due anni nel Borgo a Buggiano.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Convinto dalla serietà del progetto, parto da zero, non ho ancora vinto la serie D e la mia carriera non conta nulla. Punto su Paolo Favaretto perché conosce tutto di Venezia e della categoria, è un tecnico preparato, modesto e determinato. Insomma l’uomo giusto per recuperare in fretta il ritardo con cui partiamo». Accantonate Roma, Napoli, Juventus, Siena, Bari e Palermo, le idee del neo ds arancioneroverde Giorgio Perinetti sono chiare almeno quanto sono grandi le sue motivazioni. «Ho voluto fortemente il Venezia americano, di sicuro nella prima decade di agosto il presidente James Daniels illustrerà il piano sportivo e, immagino, sul brand Venezia. Alle spalle c’è lo studio legale Tonucci, a me salire quelle scale dà un senso di sicurezza e prospettive. Ho un triennale proprio per questo, ma se fallissi nulla vieta alla proprietà di cacciarmi dopo due anni». Perinetti indica Altovicentino e Delta Rovigo come squadre da battere, senza scordare la Triestina. «Avevo altre proposte da categorie superiori, ma ho fatto questa scelta per una questione di «sensibilità sportiva»: tre fallimenti in 10 anni sono troppi, significa che a Venezia bisogna recuperare il territorio, i tifosi e la passione. Tutti elementi essenziali più di un bomber da 20 gol: una società non può vincere senza un ambiente positivo al suo fianco».  Oggi il Venezia inoltrerà via pec a Figc e Lnd la richiesta di ammissione alla D. Intanto nella costruzione della rosa il ds (assistito nello scouting dal suo braccio destro Giampaolo Marcheggiani) deve fare i conti con l’obbligo di schierare sempre nei 90′ un classe ’97, due ’96 e un ’95. «I giovani con me hanno avuto spazio anche in A. Ce ne serviranno almeno 10, ne useremo uno in porta, due come terzini, uno a centrocampo. Prima di cercarne altri è giusto che Favaretto visioni quelli del vivaio per il suo 4-3-1-2 o 4-3-3. Dell’Andrea al Padova? Poteva essere importante, però siamo contenti di aver evitato lo sciacallaggio e speriamo di far pentire chi è andato via».

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La storia si ripete, come nel 2009 sarà Paolo Favaretto a tentare da «profeta in patria» il rilancio di un Venezia costretto a ricominciare dalla serie D. Sei anni fa Andrea Seno, stavolta invece Giorgio Perinetti ha puntato sul 48enne mestrino che, tanto da giocatore quanto da allenatore, ha difeso prima l’arancionero poi l’arancioneroverde. Cresciuto nel Mestre fino alla serie C2, il «rosso» divenne titolare a centrocampo nel VeneziaMestre post fusione. Dopo tre stagioni passò al Perugia ma nel 91/92 tornò a Venezia collezionando le sue uniche 5 presenze in serie B. Da allenatore ha iniziato in D a Bassano, poi nel 2000 con la Pievigina soffiando al Grottaglie la Coppa Italia, ultima veneta a riuscirci. Nel 2001, mentre il Mestre perdeva la finale playoff per la C1 con la Triestina, Favaretto allenava la Berretti arancionera. Nel 2005, dopo il ritorno alla Pievigina e la tappa a Jesolo, l’approdo in arancioneroverde come vice di Di Costanzo, ruolo mantenuto anche nel 2007/08 con due panchine in C1 (2-0 in casa della Pro Sesto e 1-1 al Penzo col Cittadella) come traghettatore tra Corradini e D’Adderio. Dopo un’annata con gli Allievi nazionali ecco, nel 2009/10, la prima occasione alla guida in serie D del Venezia appena rifondato: Collauto e compagni si classificano terzi con 75 punti (21 vittorie, 12 pareggi e 5 sconfitte) a -1 dall’Este e a -9 dal Montichiari. In estate il patron Enrico Rigoni opta per un cambio ma nel marzo 2011 Favaretto torna in pista allenando la Primavera del Padova (anche nel 2011/12) dopo il passaggio di Dal Canto in prima squadra. Il 20 febbraio 2013 arriva la prima chiamata fuori dal Veneto, da parte dell’Aprilia che chiude terza cedendo al Teramo nella semifinale playoff per salire in Lega Pro1. Altro subentro il 6 novembre 2013 al Delta Porto Tolle retrocedendo ai playout al 92′ contro il Forlì. Lo scorso anno, infine, un mese in Lega Pro al Real Vicenza, con 2 vittorie (2-1 al Penzo), un pareggio e 2 sconfitte. Da definire il suo staff tecnico, di cui a Vicenza faceva parte come vice l’ex difensore arancioneroverde Massimo Melucci. RITIRO – Manca solo l’ufficialità ma sarà Piancavallo ad ospitare la preparazione estiva degli arancioneroverdi. Una preferenza dovuta alla vicinanza tra l’albergo e il campo di allenamento, raggiungibile a piedi. L’obiettivo di Perinetti è far svolgere il primo allenamento già sabato.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ci crede moltissimo e per questo ha rifiutato anche proposte di categoria superiore. Giorgio Perinetti ha deciso di accettare la carica di ds del Venezia Fc perchè è stato ottimamente impressionato dal progetto della proprietà statunitense e rassicurato dalle verifiche effettuate sulla solidità e volontà di emergere del gruppo che fa capo a James Daniels. Grandissima esperienza ad altissimo livello ma anche la necessità di mettersi in gioco in un’avventura inedita a stimolante, che secondo la sua idea deve essere la base del rilancio del calcio in laguna. Per la prima volta alla parola proprietà del club non si abbina quella di stadio. Di nuova struttura il ds non ha voluto parlare, rimandando alle comunicazioni ufficiali della presidenza ad inizio agosto, ma chiarendo che l’intenzione degli statunitensi è soprattutto commerciale: investimento sì in laguna ma non finalizzato al nuovo stadio bensì ad altri interessi. E sul piatto della bilancia dell’operazione simpatia-entusiasmo gli americani metteranno a breve anche un personaggio di grande richiamo che fa parte della cordata: inutile chiedere a Perinetti anticipazioni. A lui piace stimolare la fantasia, cercare di risvegliare l’entusiasmo, scuotere un ambiente sin troppo provato dalle difficoltà calcistiche di quest’ultimo decennio. «Bisogna fare squadra per vincere – afferma il ds lagunare – e le premesse ci sono tutte. E poi c’è un Favaretto che conosce il territorio e la categoria: il suo Venezia ci conquisterà».

Ore 18.30 – Altre due “defezioni” da Pieve di Cadore. Dopo il portiere Bazzucchi, lasciano il ritiro anche Serafim Mihaylov e Claudio Poesio, che hanno terminato il periodo di prova senza riuscire a strappare il tesseramento: “Sono stati qualche giorno con noi – spiega il ds Fabrizio De Poli a Padovagoal – ma non faranno parte del progetto. Lasceranno Pieve di Cadore a brevissimo”.

Ore 18.00 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento.

Ore 17.40 – Qui Pieve di Cadore: mix di esercitazioni col pallone e lavoro atletico.

Ore 17.20 – Qui Pieve di Cadore: ancora a parte Neto Pereira.

Ore 17.00 – Qui Pieve di Cadore: iniziato l’allenamento pomeridiano.

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia riparte da Paolo Favaretto. E’ caduta sull’ex tecnico arancioneroverde la scelta del ds Giorgio Perinetti: «Una scelta condivisa con la proprietà, dopo aver valutato una serie di profili. Favaretto è un tecnico molto preparato, che conosce la categoria: ha voglia di risalire e può fidelizzare il territorio». Dopo aver giocato sia con il Venezia che con il Mestre, Favaretto è stato viceallenatore arancioneroverde nelle stagioni 2005-2008, l’anno successivo ha guidato gli allievi nazionali e poi, nel 2009-2010, ha guidato l’Unione post fallimento. Un deja-vu che lo conferma come il tecnico delle rifondazioni arancioneroverdi. Secondo Perinetti, una garanzia: «Ci serviva un allenatore che conoscesse la categoria, che non perdesse tempo a calarsi in questa nuova realtà. Si erano proposti da noi allenatori anche di B, ma abbiamo bisogno di essere il più aderenti possibile a questa realtà. Io stesso non la conosco — dice il ds, che ha sempre avuto esperienze di alto livello tra serie A e B — e devo calarmi in questa nuova dimensione. Ma se ho rifiutato proposte da categorie superiori è perché le persone che vogliono investire qui a Venezia sono affidabili e vogliono fare qualcosa di concreto». Favaretto è reduce dalla fugace esperienza con il Real Vicenza, durata appena due mesi, sufficienti a portarlo lo scorso 21 febbraio al Penzo e a strappare tre punti pesanti (1-2 il risultato). E c’è una curiosità, rivelata da Perinetti: «Quando era un giovanissimo calciatore, venne a fare un provino alla Roma, ma lo scartai…». Chiuso il capitolo allenatore, si sta lavorando alla squadra. E c’è una prima ufficializzazione, quella di Matteo Malagò, altro ritorno in laguna. Il suo esordio in serie D (è del ‘91) risale proprio alla stagione con Favaretto, mentre l’anno successivo aveva collezionato 30 presenze e 4 gol. Passato alla Clodiense nelle due stagioni successive, è poi approdato al Real Vicenza con 24 presenze e 2 gol il primo anno e 30 presenze e 3 gol il secondo, incrociando nuovamente mister Favaretto. «Stiamo contattando molti giocatori, cercando di far leva anche sull’incertezza in cui si trovano molte squadre di LegaPro. Un aspetto molto importante — sottolinea Perinetti — è quello dei giovani e non solo per la regola degli under della serie D, ma per una mia precisa convinzione. Valuteremo i ragazzi e intanto ci stiamo muovendo sul mercato». Nello scouting è parte attiva anche il giovane Giampaolo Marcheggiani, che ritrova Perinetti dopo l’esperienza al Carpi. Due contatti sono già in via di definizione, rivela il ds: uno riguarda il giovane portiere Riccardo D’Alessandro (‘96) dall’Akragas, proveniente dal settore giovanile del Palermo; l’altro Lorenzo Checchi (‘91), difensore centrale del Poggibonsi. Difficile, invece, che possa concretizzarsi il ritorno di Lauria. «Ha fatto un’ottima stagione – riconosce il ds – stiamo però valutando giocatori che siano funzionali al tipo di gioco del mister». La squadra dovrebbe partire per il ritiro tra sabato e domenica, quasi certamente a Piancavallo. Oggi intanto la dirigenza avrà pronta l’iscrizione: la domanda verrà inviata al Comitato Interregionale per un primo esame. Ai primi di agosto ci sarà anche la presentazione ufficiale della proprietà Usa.

Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) Il primo giocatore a essere stato ufficializzato dal direttore Perinetti è il centrocampista Matteo Malagò, che torna in maglia arancioneroverde dopo le esperienze con la Clodiense in Eccellenza e serie D, e nella scorsa stagione con la maglia biancorossa dl Real Vicenza in Lega Pro. Mestrino classe 1991, Malagò ha esordito in serie D con l’Unione Venezia nel 2009-10 giocando 16 partite. L’anno dopo, sempre in D, per lui ci sono state 30 presenze e 4 reti. Con la Clodiense ha giocato complessivamente 51 partite (9 reti) e a Vicenza 54 (5 reti). Il direttore sportivo Giorgio Perinetti ha poi confermato che il Venezia è sulle tracce del portiere Riccardo D’Alessandro (19 anni), lo scorso campionato protagonista con la maglia dell’Akragas (Agrigento) in serie D, e del difensore centrale Lorenzo Checchi, 24enne che nella passata stagione ha giocato nel Poggibonsi, e in precedenza nel Borgo a Buggiano. Un Venezia che punterà sui giovani anche per motivi di regolamento, ma che cerca anche elementi di indubbia esperienza, specie in attacco. Tra i tanti profili in esame dal club, infatti, ci sarebbe Fabio Lauria, 28 enne napoletano, che quattro stagioni fa era proprio del Venezia, e reduce ora dalle 17 reti messe a segno con il Delta Porto Tolle in serie D.

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia degli americani parte da Paolo Favaretto. Sarà infatti lui l’allenatore della squadra che punterà a vincere il campionato di serie D. Grandi ambizioni, dirigenti esperti come il direttore sportivo Giorgio Perinetti, e sulla panchina un uomo che prima di un tecnico è soprattutto un innamorato della maglia arancioneroverde. Lo ha lasciato intendere molte volte, sia quando allenò il Venezia nella stagione 2009-10 in cui concluse il torneo alle spalle di Montichiari ed Este, sia nelle innumerevoli volte che lo si è visto sulle tribune del Penzo a prendere appunti. Ma anche nell’ultima stagione quando, proprio a Sant’Elena, vinse con il Real Vicenza, uscendo dallo stadio senza il sorriso che i tre punti avrebbero dovuto regalargli. «La decisione sul nome dell’allenatore è stata condivisa con la proprietà» ha rimarcato Perinetti, «e si è definita domenica alle 18. Si è pensato pure a un allenatore con esperienza in categorie superiori, e abbiamo avuto tecnici anche di serie B che si sono fatti avanti, ma alla fine la scelta è ricaduta su Favaretto, una persona che interpreta in modo completo la nostra idea di calcio da fare. Rappresenta il territorio, conosce bene l’ambiente e le strutture sportive disponibili, è apprezzato, molto preparato e motivato. Dovrà lavorare con i giovani e guardare al vivaio del Venezia prima di tutto, anche per le regole che dovranno essere rispettate». Favaretto verrà presentato stamattina, ma Perinetti ha lasciato già intendere che il “suo” Venezia giocherà con il 4-3-1-2, pronto a passare al 4-3-3 se necessario. «Se lo conosco? Certo, magari non benissimo, ma quando aveva 14 anni venne alla Roma per un provino e lo scartai» ricordato il diesse dl Venezia sorridendo, «me lo ha rinfacciato subito quando ci siamo sentiti, ma si vede che era tempo di riparare…». Il Venezia nascerà attorno a lui e forse già il primo giorno di agosto sarà in ritiro a Piancavallo. Sembra ormai certa la scelta della località friulana per la preparazione estiva della squadra, alla quale Perinetti vuole arrivare già con un discreto gruppo di giocatori per consentire a Favaretto di impostare il lavoro e intanto visionare i giovani disponibili dal vivaio. «Sto lavorando full-time al progetto» aggiunge il direttore sportivo, «dobbiamo recuperare il ritardo, e serviranno persone valide e affidabili anche per completare l’organigramma societario. I successi sono dati da un insieme di fattori che non coinvolge solo la squadra, e ci metto anche i tifosi e la stampa». Quella di ieri è stata l’occasione per presentare anche Giampaolo Marcheggiani, che sarà il braccio destro di Perinetti dopo le esperienze già vissute assieme a Siena e Palermo, e lo scorso campionato nel Carpi che vinse la serie B. «Qui si può fare qualcosa di grande e di serio e ne ho parlato anche con Maurizio Zamparini sabato scorso. Era curioso di capire cosa stessi facendo, ma naturalmente non ho detto nulla. A farlo a 360 gradi sarà la proprietà entro la prima decade di agosto». Confermato dunque l’arrivo in laguna del gruppo americano, che ai primi di agosto si presenterà ufficialmente alla città. «Siamo stati messi in contatto da conoscenze comuni» ha concluso Giorgio Perinetti, «persone affidabili e convincenti per idee ed entusiasmo al punto che ho accettato senza titubanza. Ma anch’io stesso non posso dire di conoscere bene la nuova proprietà».

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’amichevole giocata sabato contro la Spal (2-0 per i ferraresi), ha chiuso il ritiro del Vicenza nel Cadore, lasciando spazio ai primi resoconti sulla rosa del Vicenza. Senza dubbio il reparto che è ormai quasi completo è quello difensivo, che da ieri potrà contare anche su Andrea Mantovani che da svincolato ha firmato un contratto biennale con la società biancorossa. L’arrivo del centrale torinese, in attesa di poter disporre di Thomas Manfredini ancora alle prese con i problemi al tendine d’Achille, aprirà ora nel reparto arretrato almeno ad un paio di cessioni con Alessandro Camisa , Oualid El Hasni e Matteo Gentili candidati a vestire altre maglie. Più complessa è la situazione a centrocampo, reparto in cui il Vicenza ha perso Davide Di Gennaro , finito al Cagliari e Federico Moretti , al momento ancora in stand by a causa della difficile situazione del Catania. Proprio dalla Sicilia era rimbalzata la voce che avrebbe voluto Vicenza e Catania impegnate in uno scambio tra Giacomelli e Moretti, ma la cosa è risultata priva di ogni fondamento. In mediana domani dovrebbe — il condizionale è d’obbligo visti i precedenti — essere il giorno di Roberto Gagliardini al Vicenza: la società biancorossa dovrebbe essere riuscita a definire il prestito del mediano di Bergamo, senza inserire il terzino destro Nava. Con l’arrivo di Gagliardini, il centrocampo del Vicenza sarebbe composto dal trio formato da Cinelli , Pazienza e Gagliardini, con Sbrissa e Urso , che potrebbe essere confermato, come alternative. Manca un giocatore dall’elevato tasso tecnico in grado di dettare i tempi di gioco, e in quest’ottica Andrej Modic , giovane centromediano del Milan, è solo una possibilità, tanto che di fatto non esiste ancora una trattativa tra la società di via Schio e quella rossonera. In attacco, dopo l’arrivo in prestito dalla Roma della punta centrale Stefano Pettinari , l’obiettivo è un attaccante esterno mancino, un acquisto molto importante nell’economia del nuovo Vicenza e che non si dovrà sbagliare. Quasi nulle le possibilità di arrivare al greco di proprietà del Genoa Giannis Fetfatdizis , il Vicenza sta alla finestra dopo aver vagliato i profili di Cristian Galano , Filippo Falco , Antonio Di Gaudio , e Karim Laribi . Nel ruolo diventa chiave di volta la posizione di Stefano Giacomelli, inseguito dal Lecce che gli ha proposto un ricco triennale che però l’ex pescarese è orientato a rifiutare. «Non sono convinto del tutto — ha spiegato sabato alla fine dell’amichevole con la Spal — credo proprio che dirò di no al Lecce perché il mio desiderio è rinnovare il contratto con il Vicenza e restare in biancorosso». Posizione in bilico anche per Andrea Cocco che, come Giacomelli, Laverone, Cinelli, e tanti altri, ha il contratto in scadenza nel giugno del 2016. L’infortunio al braccio, che lo terrà fermo per una ventina di giorni, non cambia lo scenario di un giocatore che ha buon mercato e che di fronte ad un’offerta che si avvicini al milione di euro potrebbe essere ceduto. Cocco è nel pieno della maturità come giocatore e alla soglia dei 30 anni potrebbe anche essere, giustamente, tentato di fare il grande salto in serie A. I 20 gol messi a segno nell’ultima stagione con la maglia del Vicenza lo hanno messo nel mirino di molte squadre della cadetteria e anche di un paio di società di serie A. Ovviamente il Vicenza vorrebbe tornare a puntare sul suo bomber anche in questa stagione ma, come detto, di fronte ad un’offerta concreta e molto sostanziosa potrebbe anche cedere il giocatore.

Ore 15.00 – (Mattino di Padova) La Luparense San Paolo Football Club ha inserito altri tre giocatori nel mosaico a disposizione di Daniele Pasa per il campionato di Eccellenza, in attesa di sapere se la domanda di ripescaggio in Serie D sarà accolta o meno. Si tratta di Nicolò Severgnini, Rocco Donè e Leonardo Mattioli. Severgnini ha seguito il mister ed arriva dal Montebelluna (Serie D). Difensore centrale ambidestro, classe 1990, può essere tranquillamente posizionato anche come terzino sinistro. Alto 183 centimetri per 73 chili, ha una lunga militanza in D e in Lega Pro. Donè ha sposato il progetto rossoblù dopo ben 13 anni trascorsi al Giorgione. È un altro difensore centrale, ma all’occorrenza può giocare terzino fluidificante, su entrambe le fasce. Classe 1992, di Noale, è alto 186 centimetri per 74 chili e da 6 stagioni era in pianta stabile con la prima squadra di Castelfranco Veneto. Anche Mattioli arriva dal Giorgione. È un attaccante esterno del 1993, nato a Vicenza e cresciuto nelle giovanili del Bassano Virtus. Sette i gol realizzati nell’ultima annata sportiva e 4 nella precedente, alla Thermal Abano, sempre in Serie D. In avanti andrà a far compagnia a Beccaro e Giglio.

Ore 14.40 – (Gazzettino) Il bollettino medico ha il sapore di una mazzata per il Cittadella. La squadra di Roberto Venturato esce con le ossa rotte dall’amichevole di domenica a Lavarone, dove l’atteggiamento a dir poco “aggressivo” dei giocatori dell’Al Ahli è costato davvero caro ai granata, che perdono tre giocatori. Leggero l’infortunio capitato al neo acquisto Jallow, uscito per una distorsione alla caviglia. Decisamente più gravi invece quelli occorsi ad Alessandro Sgrigna e al giovane Davide Xamin, che ieri si sono sottoposti agli esami strumentali per accertare la giusta entità del danno subito. Per Xamin le radiografie hanno confermato le sensazioni avute all’uscita dal campo, con la frattura composta del perone della gamba sinistra. Anche per Sgrigna, purtroppo, i sospetti si sono rivelati fondati: il fantasista ha riportato la lacerazione del tendine dell’adduttore lungo la coscia sinistra. Lunghi i tempi di recupero per entrambi i giocatori, si parla di tre mesi lontano dai campi. Il Cittadella perde così uno dei suoi pezzi pregiati, appunto Sgrigna, prima ancora di iniziare la stagione ufficiale, e proprio sul più bello si deve fermare anche Xamin, un giovane di grande prospettiva sul quale Venturato aveva puntato gli occhi nel ritiro di Lavarone. Il tecnico dovrà quindi rivedere i suoi piani, e probabilmente anche Stefano Marchetti. Non è escluso – anzi è probabile, a questo punto – il ricorso al mercato per trovare un attaccante. Il dg granata ieri pomeriggio, al termine dell’allenamento, ha fatto il punto della situazione con l’allenatore: «Usciamo devastati dall’amichevole di domenica. Aldilà di quello che è capitato ai nostri giocatori, credo che un’amichevole debba essere un’amichevole, con tutto ciò che ne deriva. Non può trasformarsi in una partita da farsi male». Adesso si tirano le somme: «Quello successo domenica è grave, il Cittadella ha subito un doppio danno, sia a livello tecnico che economico, perché sostituire un giocatore dalla caratura di Sgrigna è molto difficile. Per un bel po’ non lo rivedremo in campo». Lunghi i tempi di recupero. «Starà fuori tre mesi», la secca diagnosi di Marchetti. Pesante anche l’infortunio occorso a Xamin: «Non ci voleva neppure quello. Il ragazzo stava facendo grandi miglioramenti, cresceva bene tant’è che Venturato lo stava tenendo in grande considerazione. Xamin si deve fermare proprio sul più bello». Cittadella costretto a tornare sul mercato per l’assenza di Sgrigna? «Vedremo più avanti. Adesso dovremo ponderare per bene le cose, fare le dovute considerazioni perché c’è una lista con la quale fare i conti». TIM CUP. La partita con il Potenza, valida per il primo turno di Coppa Italia, si giocherà domenica prossima al Tombolato con inizio alle 20.30. ANGELO GABRIELLI. Giovedì alle 18.30 alla chiesa del Carmine di Cittadella sarà celebrata una messa nel ricordo del presidente granata, scomparso sei anni fa.

Ore 14.20 – (Gazzettino) È la settimana decisiva per il futuro del Catania, con tutte le conseguenze del caso sulla serie B. Ieri il dimissionario presidente Pulvirenti – che però è ancora proprietario della società – si è recato dal procuratore federale Palazzi per l’interrogatorio sulla vicenda “I treni del gol”, che vede il club isolano coinvolto per un giro di combine su cinque partite dell’ultimo campionato. Pulvirenti avrebbe ammesso il coinvolgimento in due incontri, cercando allo stesso tempo di limitare i danni per la responsabilità diretta del Catania, che rischia la retrocessione in serie D. Appare scontata, infatti, l’esclusione dal campionato cadetto, ma la richiesta di Palazzi potrebbe essere ben più pesante. Accanto all’inchiesta di Catania c’è quella di Catanzaro denominata “Dirty Soccer” che vede coinvolto il Teramo, neopromosso in serie B, che avrebbe combinato la gara con il Savona: la Procura federale ha chiesto la responsabilità diretta e oggettiva per entrambe le società, oggi gli interrogatori. Il Teramo rischia l’esclusione dai cadetti. In questo scenario ancora nebuloso, il Cittadella fa i suoi passi, come aveva annunciato il presidente Andrea Gabrielli. Anche se le speranze di ripescaggio sono poche in virtù dell’attuale regolamento, la società di via Cà dai Pase ha recapito in Federcalcio l’assegno di un milione di euro allegato al dossier per poter concorrere ai ripescaggi. In caso di accoglimento della domanda la somma sarebbe trattenuta dalla Federazione; in caso contrario i soldi verrebbero restituiti al Cittadella.

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) «È un dramma». Stefano Marchetti non si trincera dietro a frasi di circostanza dopo l’amichevole con l’Al Ahli. «Usciamo da questa partita con un danno tecnico ed economico enorme. Cusin, il loro allenatore, ci ha chiesto scusa, e gli stessi giocatori palestinesi sembravano aver capito già a fine primo tempo di aver esagerato. Ma poi, nel secondo, la musica non è cambiata. Capisco che volessero mettersi in mostra, ma certi interventi sono stati squallidi». Il riferimento al «danno economico» non è casuale. «Ora» prosegue Marchetti, «potrebbe essere necessario tornare sul “mercato”. Valuteremo il da farsi». Diventa a questo punto più probabile la permanenza di Mancuso, ma il suo apporto potrebbe non bastare. «Con Sgrigna perdiamo un giocatore importantissimo. Mentre Xamin è stato vittima di un’entrata criminale, ai danni di un ragazzo che, al pari di Amato, si era inserito benissimo. Non deve abbattersi: ha tutta la carriera davanti». La pista che conduce a Simone Rosso, esterno offensivo scuola Toro, potrebbe tornare calda. «È un elemento che ci piace», conferma Marchetti. Intanto, però, si registrano l’interessamento del Lecce per Gerardi e del Brescia per Pellizzer.

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Nemmeno il tempo di iniziare sul serio la stagione che il Cittadella già comincia a perdere i pezzi. Gli esami clinici hanno infatti confermato l’impietosa diagnosi ipotizzata a caldo dal medico sociale Ilario Candido, al termine della partita vinta domenica per 3-2 sui palestinesi dell’Al Ahli Hebron: sia per Alessandro Sgrigna che per Davide Xamin si ipotizza uno stop di almeno tre mesi. Una doppia “tegola”, che potrebbe costringere il d.g. Stefano Marchetti a ricorrere nuovamente al “mercato”, visto che i due potranno tornare a rivedere il campo soltanto a novembre. È la diretta conseguenza di un’amichevole che di amichevole ha avuto in realtà ben poco, come si è capito subito a Lavarone. Sgrigna ha riportato una lacerazione del tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra. Il fantasista romano, che ha chiesto il cambio già al quarto d’ora della prima frazione, venendo portato fuori dal campo a braccia dai compagni, aveva compreso immediatamente che il problema poteva essere serio, tant’è che la sua faccia, scurissima, mentre usciva a fine partita claudicante dallo spogliatoio per rientrare in albergo, parlava da sola. Per il 18 enne Xamin, centrocampista aggregato dalla Primavera, che, in queste uscite, aveva molto ben impressionato, i tempi di recupero sono analoghi: a fine primo tempo ha riportato la frattura composta del perone della gamba sinistra in seguito ad un’entrata a gamba tesa del palestinese Wridat, dopo la quale è scoppiata una rissa sedata a fatica dal direttore di gara. Già all’intervallo i giocatori dell’Al Ahli sono tornati in campo e, dirigendosi verso la tribuna dei circa 400 tifosi granata presenti, hanno chiesto scusa. Di fatto, però, gli interventi al limite – e, a volte, ben oltre il limite – del regolamento non sono mancati nemmeno nella seconda metà del match. Quelli di Sgrigna e Xamin non sono stati gli unici infortuni in cui sono incappati gli uomini di Venturato (che domani pomeriggio, alle 17.30 a Dimaro saranno peraltro di nuovo in campo per l’ultima amichevole in altura, con il Napoli). Il nuovo arrivato Lamin Jallow si è fermato quando non era ancora trascorso un minuto di gioco, riportando una distorsione alla caviglia sinistra. Il portiere Enrico Alfonso, invece, l’incontro non l’ha neppure iniziato, a causa di una leggera contrattura al retto femorale sinistro rimediata in mattinata, mentre provava alcuni interventi tra i pali. I tempi di recupero, per loro, saranno tuttavia brevi, probabilmente circoscritti in un paio di settimane. Tim Cup. Deciso l’orario per il debutto ufficiale granata: Cittadella-Potenza, valida per il primo turno di Tim Cup, si giocherà domenica 2 agosto alle ore 20.30 al Tombolato. Oggi saranno comunicati prezzi e modalità di acquisto dei biglietti. Ricordando Angelo. Giovedì 30, alle ore 18.30, nella Chiesa del Carmine, a Cittadella, è in programma una messa celebrativa di Angelo Gabrielli, a sei anni dalla sua scomparsa.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) Quella di ieri è stata una giornata decisamente negativa per il Cittadella, che ha perso in colpo solo due giocatori per un lungo periodo di stop. Si tratta del giovane Davide Xamin e, soprattutto di Alessandro Sgrigna. Per quest’ultimo si parla di una lacerazione del tendine, con uno stop previsto di circa tre mesi. Per Xamin frattura composta del perone e stop che potrebbe durare almeno fino alla fine dell’anno solare. Problemi pure per Jallow (distorsione alla caviglia) e per Alfonso (contrattura al retto femorale). Mentre Mancuso sembra destinato al ritorno al Catanzaro e Gerardi è stato sondato dal Lecce, il direttore generale Stefano Marchetti valuta di tornare sul mercato per acquistare un’altra seconda punta. Tutto da valutare, ovviamente, ma il nome di Simone Rosso (Torino) è sempre caldo: può giocare sia da esterno sinistro nel 4-4-2 oppure proprio da seconda punta.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Ancora lavoro differenziato per Petkovic, Amirante e Aperi. Oggi altra duplice sessione d’allenamento. Intanto, domani alle 19.30 la squadra giocherà un’amichevole in casa del Belluno (costo del biglietto 10 euro), mentre domenica alle 16 a Pieve è fissato l’ultimo test con il Campodarsego che segna anche la chiusura del lavoro in quota. Partita quest’ultima alla quale assisteranno come l’altro ieri anche i tifosi. Dopo la “Festa Biancoscudata” del fine settimana appena passato, si replica con “Appiani a Pieve”: sabato e domenica alle 10 sarà aperto lo stand gastronomico, con musica fino a sera. Sempre in tema di amichevoli, il test di cartello con l’Udinese in programma mercoledì 5 agosto si disputerà nel rinnovato stadio Friuli e non più a Lignano Sabbiadoro, come sembrava in un primo momento.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Restando agli affari di mercato, ecco cosa manca per completare la rosa biancoscudata. «In questo momento – riprende De Poli – è fondamentale che arrivi uno dei due centrocampisti e un esterno basso sinistro. Poi faremo altre valutazioni». Incluse quelle dei giocatori che sono in prova in ritiro: «Domani (oggi, ndr) torno in ritiro e ne riparleremo con l’allenatore». Per il brasiliano Azzi è già aperta invece una trattativa. «Ne stiamo parlando, ci sono buone possibilità che il pour parler s’incanali verso buoni presupposti». SQUADRA. Prosegue la preparazione dei biancoscudati nel ritiro di Pieve di Cadore. Dopo il test con la rappresentativa Cadore Dolomiti, ieri mattina Cunico e compagni sono tornati subito a lavorare sul campo con la consueta doppia seduta che scandisce il soggiorno nel bellunese. Parte atletica, esercizi con il pallone e partitella finale gli ingredienti della seduta pomeridiana. È rimasto ai box Neto Pereira: acqua e sale per curare un’infezione al dito di un piede, ma già oggi il brasiliano dovrebbe riaggregarsi al gruppo.

Ore 12.40 – (Gazzettino) «Stiamo aspettando la risposta di Matute, gli abbiamo offerto un contratto biennale». Fabrizio De Poli esce definitivamente allo scoperto nella trattativa per il centrocampista camerunense, legato alla Pro Vercelli fino al 30 giugno 2016. Il club piemontese ha già dato il proprio benestare per il trasferimento a titolo definitivo del giocatore al Padova, quindi per la fumata bianca è solo questione di trovare l’intesa economica tra i biancoscudati e il centrocampista, che è rappresentato dall’agente Augusto Carpeggiani. «Con la buona volontà di entrambe le parti, credo che possano trovare l’accordo – afferma il direttore sportivo Massimo Varini della Pro Vercelli – De Poli è stato molto corretto informandomi dell’interesse del Padova per il ragazzo, e noi siamo a completa disposizione. Diamo via Matute solo perché abbiamo già in casa Ardizzone che è più giovane e ha caratteristiche identiche dal punto di vista tecnico. Però Matute è un buonissimo giocatore: non dico che sia un lusso per la Lega Pro, ma ha forza, temperamento, dà quantità e ha discrete qualità. Senza dimenticare che è un ragazzo molto socievole, uno di quelli che fa spogliatoio».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Quanto agli sponsor, in prima linea Alì e Cib Unigas. «Per il secondo anno appoggiamo il Padova – spiega Pietro Canella, direttore finanziario di Alì – e abbiamo deciso di sostenere il settore giovanile dato che per i ragazzi il calcio è un momento di condivisione e crescita». Così Filippo Pancolini, titolare di Cib Unigas: «Cercheremo di essere ancora più presenti rispetto all’anno scorso e daremo un sostegno maggiore». Martedì prossimo al Geremia scatterà la preparazione della squadra Berretti, affidata a Vladimiro Carraro. «D’accordo con De Poli abbiamo deciso di puntare su di lui – spiega Molon – È una persona con esperienza e adatto alla formazione per i ragazzi di quell’età. Ha già avuto esperienze alla Fiorentina e al Venezia». Gli allenatori delle altre categorie: allievi nazionali Nicola Saviolo, allievi elite Josè La Cagnina, giovanissimi nazionali Massimo Pedriali, giovanissimi regionali Massimiliano Saccon, esordienti regionali Matteo Barella, esordienti provinciali Cosimo Chiefa, esordienti a nove Lucio Zanin, pulcini a sette Juan Solivella e Luca Nadalet.

Ore 12.20 – (Gazzettino) «Il nostro obiettivo è creare un settore giovanile d’eccellenza per riuscire a portare ogni anno due o tre ragazzi in prima squadra». Più chiaro di così non potrebbe essere il presidente del vivaio biancoscudato Massimo Poliero. Il progetto legato ai giovani è stato presentato ieri all’Euganeo. «Quando parlo d’eccellenza significa fare qualcosa di nuovo: sappiamo che è difficile, ma abbiamo persone come De Poli e Molon che hanno competenze giuste e idee chiare. Valorizzare i ragazzi vuole dire formarli dal punto di vista tecnico e umano, attraverso allenatori specializzati e strutture professionistiche». Importante il budget. «Oltre 800 mila euro, siamo una delle società che investe di più nei giovani». Saranno dieci le squadre ed è salito il numero dei tesserati: da 145 a oltre 200. «È una stagione importante – afferma il responsabile Giorgio Molon – perchè dopo la promozione in Lega Pro possiamo misurarci con realtà più adeguate. Avere uno dei soci che si dedica ai giovani significa valorizzare ulteriormente il settore e ciò è motivo di stimolo, entusiasmo e vitalità». Un flash del vice presidente Edoardo Bonetto: «È una grande soddisfazione avere molti ragazzi che indossano la nostra maglia e vivono il sogno di arrivare in prima squadra».

Ore 12.00 – Importante annuncio di Lazar Petkovic sul proprio profilo Facebook: “Sto tornando dalla visita… Il recupero sta andando meglio del previsto! Ho già recuperato il 70/80%!”.

Ore 11.40 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento mattutino.

Ore 11.20 – Qui Pieve di Cadore: ancora tattica in corso.

Ore 11.00 – Qui Pieve di Cadore: tattica per i biancoscudati.

Ore 10.40 – Qui Pieve di Cadore: a parte anche Neto Pereira a causa di un pestone all’alluce del piede destro.

Ore 10.20 – Qui Pieve di Cadore: in corso l’allenamento mattutino.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È iniziata ieri l’ultima settimana di ritiro biancoscudato sui monti del Cadore: nuovo forcing per i giocatori di Carmine Parlato, alle prese con l’annunciata intensificazione dei carichi di lavoro agli ordini del preparatore atletico Alan Marin. Domani, alle 19.30, il Padova sarà impegnato in amichevole a Belluno contro la locale formazione gialloblù nel remake di una delle gare che nella scorsa stagione lanciarono Cunico e compagni verso il trionfo in Serie D. E mentre i giocatori in prova continuando a cercare di convincere allenatore e società, il diesse De Poli è al lavoro per regalare un centrocampista a Parlato entro la fine della settimana. Il nuovo obiettivo è Kelvin Matute, camerunense, classe ’88, della Pro Vercelli: i piemontesi hanno già dato l’ok al trasferimento, la palla passa ora al giocatore, a cui il Padova ha offerto un biennale.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In tutto saranno 10 le formazioni del settore giovanile: «Torniamo a regime e sono ampiamente soddisfatto», ha spiegato il responsabile del vivaio. «Questa società ha dato nuovi stimoli ed entusiasmo al settore giovanile, abbiamo aggiunto qualità e quantità, la piramide è completa e ci siamo rinnovati molto bene». La squadra maggiore sarà la Berretti, che affronterà in campionato tutte le altre formazioni di Lega Pro. La scelta è stata quella di puntare su un gruppo molto giovane, composto quasi esclusivamente da ragazzi del 1998. Dopo l’addio di Gualtiero Grandini, la panchina è stata affidata a Vladimiro Carraro, 39 anni, ex tecnico di Fiorentina, Treviso e Venezia. «Abbiamo scelto, assieme a De Poli, questo tecnico che ha grandi motivazioni e qualità umane». La Berretti inizierà gli allenamenti il 4 agosto alla Guizza. Due gli sponsor principali del vivaio: Cib Unigas, che ha rinnovato la partnership dello scorso anno, e Alì supermercati.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Valorizzare i nostri ragazzi significa farli crescere dal punto di vista tecnico e umano. Vogliamo portare qualcosa in più di quello che si trova da altre parti, ovvero formare anche la mente e l’aspetto caratteriale dei ragazzi. Ci sono molto talenti che si perdono, perché manca quel quid che porta a formare la struttura umana». Poliero sta mettendo a punto il suo progetto, che nei prossimi mesi presenterà agli altri soci, intanto una bozza di budget per affrontare la prossima stagione del settore giovanile è già stata stilata. «Stiamo rivedendo ancora alcuni numeri», spiega il presidente del vivaio, «ma a livello di spese di gestione complessive si superano gli 800mila euro. È uno dei budget più importanti della categoria. È un investimento che facciamo per i ragazzi e per patrimonializzare il nostro futuro. Tra scuola calcio e settore giovanile abbiamo più di 50 tecnici». I giocatori del settore giovanile, invece, saranno poco più di 200, e a loro si aggiungono i 250 della scuola calcio. Giorgio Molon e il suo staff hanno lavorato quest’estate per allestire squadre di livello, e si calcola che più di un terzo dei giocatori tesserati arrivi da altre società.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un budget che sfiora il milione di euro, dieci squadre, più di duecento giocatori, nuovi e importanti accordi commerciali. È stata presentata ieri mattina, nella sala-stampa dello stadio Euganeo, la nuova stagione del settore giovanile biancoscudato. E le premesse, in attesa della risposta sul campo, sono d’altro profilo. Il Calcio Padova ha deciso di investire prepotentemente sul vivaio, consegnando al nuovo socio Roberto Poliero il 20% del pacchetto azionario e dandogli in mano le chiavi dell’intero settore giovanile. Il nuovo arrivato ha già preso confidenza con la realtà, sta studiando un progetto innovativo e non ha voluto nascondere la propria ambizione: «L’obiettivo è creare un settore giovanile d’eccellenza, per riuscire a portare in prima squadra almeno due o tre elementi ogni anno», ha spiegato Poliero.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) In serata è arrivato il «no» del giocatore, che ha scatenato la reazione della Pro Vercelli, pronta a metterlo fuori lista. Per quanto riguarda i giocatori in prova, sembrava avviato a un esito positivo il provino di Azzi, autore di una doppietta anche nella seconda amichevole stagionale. Ora bisognerà solo verificare l’effettiva volontà della dirigenza biancoscudata. Il settore giovanile Presentata ieri la nuova stagione, con il neo presidente Massimo Poliero, entrato a far parte della compagine societaria. «Le linee guida per quest’anno — ha spiegato Poliero — non sono molto diverse da quelle che siamo abituati a vedere. L’obbiettivo è costruire un settore giovanile d’eccellenza, per portare in prima squadra almeno due o tre elementi ogni anno. Valorizzare i ragazzi significa valorizzarli e formarli anche dal punto di vista umano oltre che tecnico».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Mercato e dintorni, ma anche campagna abbonamenti e presentazione del nuovo settore giovanile guidato da Massimo Poliero. E lavoro duro a Pieve di Cadore, in attesa del ritorno in pianura. Il Padova si tuffa a capofitto nella preparazione in attesa del mese di agosto, quello che chiuderà il mercato e farà viaggiare la squadra sulla strada della definitiva costruzione. Il «no» di Matute E’ arrivato nella giornata di ieri il sostanziale rifiuto di Kelvin Matute a scendere di categoria. Dopo un iniziale ottimismo la trattativa ha subito una brusca battuta d’arresto. Matute vuole attendere una chiamata dalla serie B, probabilmente quella del Crotone dove si è sempre trovato a meraviglia. Solo che, nel frattempo, è arrivata la dura reazione della Pro Vercelli, che aveva dato l’ok al trasferimento del centrocampista camerunense al Padova. Matute verrà messo fuori lista: «Confermo che stiamo parlando per la cessione di Matute – aveva detto il ds piemontese Massimo Varini – al momento per quanto ci riguarda abbiamo dato l’ok al Padova, ma adesso devono trovare l’accordo col procuratore e col giocatore e mi risulta che ancora non ci sia. Aspettiamo a vedere cosa succede, per adesso la fumata bianca ancora non c’è».

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: in programma anche una sfida con l’Udinese allo stadio “Friuli” il 5 agosto.

Ore 08.28 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 27 luglio: doppia seduta d’allenamento per i Biancoscudati, mentre si attendono sviluppi per Matute




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