Live 24! Reggiana-Padova 1-1, un buon Padova strappa un punto. Il Cittadella vince 2-1 col Cuneo

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Ore 22.30 – Lega Pro girone A, fischio finale: Alessandria-FeralpiSalò 1-2, Mantova-Renate 1-0.

Ore 21.20 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: Alessandria-FeralpiSalò 1-0, Mantova-Renate 0-0.

Ore 20.20 – Neto Pereira: “Il gol? Il loro difensore ha tentato di prendere la palla,non potevo fare altro e ho provato quel colpo. Era importante segnare subito su un campo difficile,il primo tempo è stato ottimo,meritavamo un vantaggio. La gara col Pordenone ci è servita da lezione. Portiamo a casa un punto su un campo difficile. Non è bello parlare dei singoli,tutta la squadra ha lottato e ci darà morale anche per il futuro. Stiamo lavorando molto,il gruppo c’è,si lavora. Sul gol avevo visto che il portiere era fuori,è stato emozionante segnare sotto i tanti tifosi presenti. Abbiamo lavorato molto per iniziare al meglio,quindi siamo soddisfatti. Da solo davanti rendo meglio? Non penso sia questione di modulo,oggi ci siamo mossi bene tutti”.

Ore 20.10 – Sala stampa, Alberto Colombo (Allenatore Reggiana): “Dobbiamo adeguarci a trovare il bandolo della matassa perché per vincere il campionato non basta essere annoverati tra le prima. La pressione non fa paura,il campionato è appena iniziato e magari una prova negativa può esserci utile. Abbiamo fatto fatica ad arrivare negli ultimi metri,non siamo stati spettacolari,poi servirà continuare”.

Ore 20.00 – Sala stampa, Daniele Corti: “È andata bene! Loro nel quarto d’ora finale hanno spinto molto, ma se portavamo a casa noi i tre punti non ci sarebbe stato nulla da ridire. La mia partita? Le mie caratteristiche non sono quelle di impostare il gioco ma va bene così, mi sono trovato a mio agio con Bucolo. È stata un’ottima prestazione corale, anche nel quarto d’ora finale abbiamo retto benissimo e nel complesso sono stati novanta minuti più che buoni. Come sto? Adesso stanco… Scherzi a parte, è facile giocare quando hai ottimi compagni vicino. E giocare con Neto Pereira è semplicissimo…”

Ore 19.50 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Fare a Reggio una prestazione simile è da tenere in considerazione. Forse non ce l’aspettavamo. Siamo partiti col piede giusto,peccato per non aver presto l’intera posta,ma alla vigilia avremmo firmato per questo risultato. La squadra deve lavorare molto,abbiamo cambiato tanto e abbiamo bisogno di lavorare. Abbiamo detto noi ci siamo. Avere un atteggiamento tattico così facilitava la chiusura degli spazi,siamo stati bravi a creare quelle quattro occasioni che potevano portarci anche in vantaggio. Se il campo ha detto questo bisogna prendere il punto e portarlo a casa. Il ruolo in campionato? La nostra squadra ha nomi importanti ma non basta. Dobbiamo far parlare il campo,facciamo un passo alla volta,facciamo il massimo poi vedremo”.

Ore 19.25 – Terminano le partite: Reggiana- Padova 1-1, Cittadella- Cuneo 2-1.

Ore 17.00 – Serie D girone C, risultati finali: Este-Noale 1-1, Giorgione-Abano 0-0, Sacilese-Luparense 0-1, Union Ripa La Fenadora-Campodarsego 0-1.

Ore 16.30 – (La Provincia Pavese) Esce a testa alta dal Comunale di Villafranca di Verona il Pavia di mister Marcolin. La prima sconfitta della stagione l’infligge quel Simone Pepe (ex Juve, ex Udinese) che alla corte del presidente Luca Campedelli cerca il rilancio dopo due anni di interminabili guai fisici. L’amichevole si gioca per tenere in palla i veneti fermi per gli impegni della nazionale di Conte e per consentire al Pavia di essere in forma tra otto giorni, quando debutterà in campionato contro la Cremonese il 13 settembre. Per mister Marcolini arrivano i primi contrattempi da panchina corta: con Ferretti, Del Sante e Mattia Marchi in infermeria, a fianco di Cesarini dà così fiducia a Emanuele Anastasia. Il 19enne di Pontecurone si rivelerà autentico protagonista, nonostante il gap fisico con i marcantoni clivensi. L’orientamento della società sembra infatti quello di toglierlo dalla Berretti e aggregarlo alla prima squadra. L’avvio di partita, sotto un cielo nero e un campo leggermente scivoloso, è equilibrato. Il primo cross, inarrivabile per le torri venete, arriva solo all’8’, per opera di Giampiero Pinzi. Al 12’ prima buona palla giocata dagli azzurri. E’ proprio Anastasia che viene lanciato in contropiede e cerca (invano) di pescare Cesarini. I clivensi cominciano, però, a costruire. Solo un Malomo perfetto riesce a fermare lo scatenato Pepe (il migliore dei padroni di casa) che puntava la porta passando dal corridoio centrale. Al 20’ Marino deve ricorrere al fallo al limite dell’area. La punizione del solito Pepe, però, è alta. Ma il Pavia non dorme. E al 32’ c’è un bello scambio al volo a metà campo tra Anastasia e Ghiringhelli. Il terzino azzurro va a fondo campo e poi scarica verso Martin. La combinazione è perfetta, la conclusione alta. Marino non si risparmia. I veneti non vogliono rimediare una figuraccia – in fondo sono in testa alla classifica di Serie A – e fermano gli azzurri con le buone e le cattive. A farne le spese sono proprio Marino e Biasi, colpiti spesso e malvolentieri alle caviglie. Cesarini al 35’ dà spettacolo ubriacando la difesa. «Basta scherzare», sembra urlare Pepe ai compagni chiamando lo schema sul corner. Si fa appoggiare la palla dalla bandierina e – dritto per dritto – serve una bomba nell’area piccola. Pellissier gira di destro in porta e fotografa l’immobile Fiory: 1.0. Il Pavia regisce – azione personale di La Camera, Cesarini cerca Anastasia – fino al 45’. Nella ripresa il “Mago” con la fascia di capitano (i senatori sono esauriti) sale in cattedra, aiutato da un incontenibile Ghiringhelli e dallo scatenato Alessandro Marchi. Ed è proprio il centrocampista ex Cremonese ad animare la manovra. Il Pavia guadagna un paio di punizioni. La Camera è impreciso. Al 14’ (ennesima serpentina fermata di Cesarini) calcia dal limite Bellazzini, il portiere (ex Pavia) Bressan ribatte e Anastasia entra di potenza. E’ il pareggio 1-1-. I padroni di casa reagiscono. Il Pavia resiste alle sfuriate, ma è una palla alta che al 29’ viene sfruttata da Pepe che è il colpo del ko. Segue la girandola di sostituzioni che non consente di costruire gioco. Ma il pubblico, comunque, si è divertito.

Ore 16.00 – (Alto Adige) È arrivato il momento di cominciare a giocare! Scampata la minaccia di un eventuale rinvio, il campionato di Legapro è pronto ad alzare il sipario sulla nuova stagione, la sedicesima per l’Alto Adige che questo pomeriggio calcherà il terreno dello stadio Atleti d’Italia (fischio d’inizio ore 17,30) per affrontare l’Albinoleffe di mister Sassarini. Bergamaschi che, come si ricorderà, sono stati ripescati nella terza divisione professionistica. Un test sicuramente impegnativo per i biancorossi di mister Stroppa, opposti ad un organico che, nelle ultime ore di mercato, ha dilatato il peso specifico in termini di qualità, inserendo innesti del calibro del trequartista Domenico Danti, ex di Reggina, Vicenza e Ternana, l’attaccante trentaseienne Andrea Soncin che ha militato in serie A e B ed ha all’attivo 10 gol nella scorsa stagione, infine il difensore Vinetot che ha avuto trascorsi importanti, indossando le maglie del Lecce, Genoa, Crotone e Giulianova. Insomma questo Albinoleffe è un avversario da affrontare con le dovute cautele, ma senza però mettersi le mani ai capelli. “A questo punto devo dire la verità – dichiara mister Stroppa – mi riesce difficile stabilire il vero grado di difficoltà. Siamo alla prima giornata è quindi tutto è ancora da svelare e da capire. Posso dire, invece, che l’Albinoleffe è un team che esprime un buon calcio e che sicuramente si è molto rafforzato acquisendo tre giocatori importanti. Ce la giocheremo ad armi pari – continua il tecnico biancorosso – anche se non è da sottovalutare il fatto che i bergamaschi nelle ultime settimane hanno disputato due partite ufficiali, mentre noi l’ultima partita ufficiale l’abbiamo giocata il 9 agosto (contro il Pescara in Coppa, ndr)”. L’Alto Adige si presenta in terra orobica senza Sarzi, che sta recuperando dopo l’operazione al menisco. Stroppa, molto probabilmente, non rischierà anche l’ex di turno Girasole ancora affaticato. Per il resto il tecnico biancorosso affida a Bertoni le chiavi della cabina di regia mentre la prima linea giostrerà il tridente composto da Kirilov-Maritato-Tulli. Da ricordare che da quest’anno, anche in Legapro, è stata introdotta la panchina lunga con il numero dei panchinari che passa da sette a dodici. Oggi pomeriggio, dunque, spazio finalmente al calcio giocato. Messi da parte i tanti – e troppi – dubbi derivanti da ripescaggi, ricorsi e calcioscommesse, il calcio professionistico riparte questa domenica di fine estate. Un impegno subito tosto per l’Alto Adige che dovrà, fin dall’inizio, trovare risposte positive sul terreno di gioco.

Ore 15.50 – Serie D girone C, fine primo tempo: Este-Noale 1-1, Giorgione-Abano 0-0, Sacilese-Luparense 0-1, Union Ripa La Fenadora-Campodarsego 0-0.

Ore 15.30 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova cancella la serata di gala contro il Milan e al gran “ballo” della Lega Pro indossa la tuta da operaio per conquistare i primi tre punti. Gli applausi tributati dagli oltre 8000 del Martelli sono un ricordo, piacevole ma sempre un ricordo. C’è da spianare la strada per una stagione che richiede sangue, sudore e lacrime (auspicabilmente di felicità). Per centrare l’obiettivo non si può dire sia arrivato un avversario fra i più agevoli: il Renate, infelicemente collocato allo stadio di Meda, è fra le squadre più ostiche, come sottolinea il mister biancorosso Riccardo Maspero che ieri mattina ha diretto al «Massimo Chiaventi» di Goito il penultimo allenamento della settimana per Caridi e compagni: «Il Renate è una squadra che ha cambiato molto mantenendo comunque una buona disposizione sul campo e caratteristiche adeguate ai valori tecnici del campionato. Non sarà semplice superarli, dovremo avere tanta, ma tanta pazienza perchè soltanto se giocheremo come sappiamo dal primo all’ultimo minuto sbroglieremo questa matassa. Mantenendo sempre gli occhi ben aperti in difesa, perchè le ripartenze del Renate sono sempre molto incisive». Il tecnico ha insistito molto anche ieri mattina sulla necessità di esprimere una qualità di gioco all’altezza della situazione: «Il nostro è un gruppo in grado di conquistare non solo questo risultato positivo ma anche molto di più, a patto di mantenere sempre la calma e la lucidità unite alla consapevolezza delle nostre possibilità. È questo che chiedo ai ragazzi, di concretizzare il lavoro che abbiamo svolto con grande impegno durante tutta la settimana». Quanto alla formazione Maspero preferisce non sbilanciarsi soprattutto per il secondo attaccante, rinfocolando così la sensazione di volere mantenere i suoi sulla corda sino alla fine: «Non ho ancora scelto chi affiancare a Ruopolo, se Momentè, Beretta o Ungaro (Anastasi dovrebbe andare in panchina solo in ossequio alla nuova regola delle 12 “riserve”, ndr). Credo che giocheremo con due attaccanti». L’alternativa potrebbe riguardare la presenza di Caridi come seconda punta, con Di Santantonio schierato sulla trequarti ed al riguardo la reazione sibillina di Maspero a tale eventualità depone a favore di un aumento delle possibilità. Difesa e centrocampo, per il resto, dovrebbero essere gli stessi del primo tempo di giovedì sera. «Credo che avremo anche stavolta una buona cornice di pubblico – chiosa il tecnico -andremo in campo con la necessaria determinazione per fare risultato».

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’ultima in campionato fu quella del maledetto 3-6 a Monza, che rispedì i neroverdi in Lega D, da dove erano appena venuti. Da quel 30 maggio sono passati 100 giorni, durante i quali Mauro Lovisa si è ricomprato la LegaPro, ha “scuoiato” il vecchio ramarro e lo ha rivestito a sua immagine e somiglianza. O così almeno spera. Già oggi a Piacenza contro la Pro (inizio alle 15 al Garilli, arbitro Sozza di Seregno) sarà possibile almeno intuire se le sue aspirazioni possano trovare riscontro. CONTRADDIZIONI DI COPPA – La Coppa Italia, dalla quale i neroverdi sono stati eliminati subito, ha dato indicazioni contrastanti. Non bene con il Mantova (1-2) all’esordio al Bottecchia, decisamente meglio a Padova (1-0), dove Tedino, a causa delle (o grazie alle) assenze di Filippini e De Agostini, ha abbandonato il 4-2-3-1 per affidarsi a un più tradizionale ed equilibrato 4-3-3. RIVALI DIRETTE – La Pro Piacenza ha salvato la categoria ai playout contro il Forlì. Ha cominciato bene la nuova stagione, vincendo il triangolare di Coppa: 2-1 al Renate, 1-1 in casa del Lumezzane. L’obiettivo dichiarato dal presidente Domenico Scorsetti è un’annata senza patemi, ma in casa rossonera regna l’ottimismo. Tutti sperano (come a Pordenone) in un campionato alle spalle delle candidate alla promozione. «Ho sensazioni senza dubbio positive – dichiara mister William Viali, il tecnico degli emiliani -. Abbiamo lavorato molto bene in questa prima fase e abbiamo tutti voglia di iniziare». I rivali? «Ho seguito la gara che i neroverdi hanno giocato a Padova – risponde -. Avremo di fronte una squadra molto aggressiva, che schiera un 4-3-3 ed è cambiata parecchio con l’innesto di Pederzoli in regia». Indisponibili Bini, Sall e Barba, dovrebbero scendere in campo Fumagalli, Calandra, Aspas, Piana, Ruffini, Schiavini, Maietti, Russo, Rantier, Cristofoli e Alessandro. PARTIRE BENE – Non molto diverse le dichiarazioni della vigilia di Bruno Tedino. «Andiamo al Garilli – esordisce il tecnico neroverde – per fare un calcio propositivo e possibilmente per vincere. Ho visto la Pro su video in Coppa Italia: è squadra combattiva, energica e fisicamente a posto. Sarà un bel test per cominciare a capire cosa potremo fare in questa stagione. Essendo partiti in ritardo – mette le mani avanti – siamo ancora in rodaggio, anche se negli ultimi 15 giorni abbiamo accorciato parecchio le distanze da chi ha avviato la stagione prima di noi. I ragazzi hanno tanto entusiasmo. Vogliamo cominciare bene per suscitarlo anche in società e nel popolo neroverde». COME A PADOVA – Al Garilli non dovrebbe variare molto l’undici iniziale presentato all’Euganeo. «Non ho rinunciato al 4-2-3-1 – premette Tedino -. Ma, viste le indisponibilità soprattutto nel settore esterni e la necessità di avere in questo avvio più equilibrio in campo, giocheremo come a Padova». Con Tomei fra i pali dovrebbero iniziare Boniotti, Stefani, Pasa e Cosner in difesa; Baruzzini (Berardi), Pederzoli e Mandorlini a centrocampo; Cattaneo, De Cenco e Valente (Finocchio l’alternativa) in prima linea. Svolta la rifiniture ieri mattina al De Marchi, il gruppo è partito alle 14.30 alla volta di Piacenza. PER ROMEO – Un pensiero durante la conferenza stampa è andato a Romeo Ghionoiu. Il 28enne super tifoso era stato visitato da tutta la squadra all’Area Giovani del Cro. Non ce l’ha fatta. «Lotteremo per noi stessi, per la società, per il presidente, per tutto il popolo neroverde e in questa occasione – promette il tecnico – ancora di più per Romeo».

Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) Il tecnico dei neroverdi, Bruno Tedino, cerca di proporre calcio in ogni occasione. E di vincere. Non si accontenta di un pari in generale, figuriamoci alla prima giornata, quando i calcoli sono generalmente banditi. Sarà dunque un Pordenone che cercherà i tre punti, quello di oggi a Piacenza. Un punto, che potrebbe essere buono al Garilli, non rientra nella testa dei “ramarri” e men che meno in quella del suo allenatore. «Giochiamo per cercare il successo – attacca Tedino in conferenza stampa –. La Pro è un’ottima squadra: ha grande energia, un signor giocatore in mezzo come Carrus, e un ottimo tridente. Alessandro, Cristofoli e Rantier è un trio da temere, ma noi pensiamo alle nostre qualità: proveremo a vincere e fare così subito il pieno di entusiasmo». Tedino sostiene che partire bene è fondamentale, perlomeno sotto il profilo psicologico. Anche per scacciare quell’incubo trasferte che vive ancora nella mente di molti cuori neroverdi. «Intanto a Padova abbiamo vinto – dice –. E’ coppa Italia, è vero, ma è pur sempre una competizione importante. Sarebbe il massimo iniziare anche in campionato con una vittoria, anche se ricordo che siamo un po’ indietro – riconosce al contempo Tedino –. Ci sono dei miglioramenti, però ci manca ancora qualcosa per essere il “vero” Pordenone. Un successo domani (oggi, ndr) ci darebbe ancora un pizzico di convinzione in più, che in questo momento serve». Il tecnico affronta poi la questione modulo: si è passati dal 4-2-3-1 al 4-3-3. Un cambio fatto anche per agevolare Pederzoli, che rende al top affiancato da due mezzali? «E’ chiaro che Alex in una mediana a tre si esprima meglio – spiega Tedino – ma il passaggio è dovuto alla mancanza di esterni. Nel 4-2-3-1 gli esterni giocano al massimo per 60’, massimo 70’: dopodiché, in linea generale, bisogna cambiarli. In panchina, però, in quel ruolo ora non ho nessuno, visti gli infortuni di Gulin e Filippini. Andiamo avanti così, in attesa del loro rientro». Tedino sa di avere delle carte da giocarsi, in particolare davanti, a suo parere. Il trainer loda ed esalta infatti su Strizzolo: «Diventerà molto importante – afferma riguardo il centravanti friulano –. De Cenco è già una certezza, Luca lo sarà presto. E’ forte, ha mezzi. Su di lui mi sbilancio». Chissà che anche le buone parole del suo tecnico non spingano il centravanti a timbrare i suoi primi gol ufficiali in neroverde.

Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Sabato 30 maggio 2015: l’ultima gara di Pordenone in Lega Pro. Un 3-6 a Monza nel ritorno dei play-out che tutto il popolo neroverde ricorderà per sempre. E non solo perché sancì la retrocessione, poi “sconfitta” dal ripescaggio. E’ passata un’estate, ci è voluta una faticosa risalita costata 500 mila euro, ma i “ramarri” ricominciano il loro tour in serie C. Si parte oggi a Piacenza. Il via alle 15 in casa della Pro, per la prima gara in assoluto del campionato. L’avversario è di pari livello, ma i neroverdi iniziano con un incubo da scacciare: le trasferte. Tabù. Due soli successi nel 2015 lontano dal Bottecchia, anche il presidente Lovisa l’ha ricordato qualche giorno fa. Mister Tedino e la sua truppa hanno cominciato bene il cammino fuori da Pordenone, vincendo domenica scorsa a Padova. Era coppa Italia, però. Una competizione diversa. Ai tifosi vengono in mente le balbettanti prove in giro per il Nord Italia di pochi mesi fa: la goleada di Monza, il brutto 1-0 rimediato a Vicenza col Real, lo 0-2 al Brianteo con la Giana, gli 0-0 con Cremonese e Pro Patria. Senza contare i rovesci del girone d’andata. Un numero incredibile di sconfitte. Si scriverà un’altra storia? Si può fare, perché la squadra è diversa. E ha pure più qualità. Tosto. E quindi ha i mezzi per fare il colpo. La Pro ha un gran attacco, ma anche qualche lacuna dietro, viste le numerose assenze: a Viali mancano Bini, Barba, Sall e il pordenonese Cauz. Anche Tedino lamenta qualche defezione (Marchi, De Agostini, Gulin e Filippini), ma è uno specialista in partenze (4 vittorie filate nelle sue ultime prime 4 giornate alla guida di un club) e ha un gruppo che sta assimilando il 4-3-3. Ecco, in questo senso, si darà continuità al modulo di Padova. Solo due modifiche per quanto concerne gli interpreti: Berardi (non Baruzzini, infortunato) in mezzo con Mandorlini e Pederzoli; Strizzolo al centro dell’attacco anziché De Cenco. Il centravanti friulano è in forma, al top dopo il piccolo infortunio di 15 giorni fa. Ha voglia di segnare un gol ufficiale dopo i tanti timbrati in amichevole.

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia ri parte: da Dro a Trieste, nove mesi in giro per il Triveneto con un obiettivo preciso, ritornare in Lega Pro. Il Venezia sfiora il lago di Garda e prova a scattare subito sul rettangolo trentino di Dro. Dopo tre anni si rituffa nel campionato di serie D, Giorgio Perinetti ha affidato a Paolo Favaretto una piccola Ferrari per la categoria, ma anche in Formula 1 non sempre la macchina più forte vince. E il Venezia, al di là dell’evidente superiorità tecnica, deve calarsi nel campionato, imparando a giocare di sciabola, e non solo a colpi di fioretto, accettando anche la battaglia corpo a corpo quando sarà necessario, soprattutto in trasferta. Assenze. Favaretto oggi non può utilizzare lo squalificato Maccan (turno residuo dei playout persi dal Pordenone conto il Monza), gli acciaccati Cantini, Modolo e Chin, oltre all’ultimo arrivato Barreto. Formazione che non dovrebbe discostarsi molto da quella del primo tempo con la Clodiense: Vicario (1996) tra i pali, Luciani (96) e Galli (97) esterni, Beccaro (o Soligo) e Cernuto centrali in difesa, Acquadro (95) e Gualdi ai lati di Calzi in mezzo al campo con Fabiano trequartista a gravitare alle spalle di Serafini e Innocenti, in vantaggio su Carbonaro. «Affrontiamo una squadra galvanizzata dal ritorno in settimana in serie D» dice Favaretto, «vogliosa di fare bella figura davanti ai propri tifosi, ma noi siamo il Venezia e dobbiamo iniziare subito bene». Trentini. I gialloverdi gardesani sono stati riammessi in D lunedì scorso, in panchina è stato chiamato Massimiliano Caliari, come Favaretto enfant du pays essendo di Rovereto. Squadra che pratica il 4-3-3, ha superato il Levico tre settimane fa, quindi da non sottovalutare, anche se molto giovane e con due assenze di peso, gli squalificati Slongo in difesa e Ruaben a centrocampo, qualche dubbio anche per l’altro centrocampista Bertoldi. Penzo chuso. A causa dei lavori di manutenzione in corso al Penzo, il Venezia sarà costretto a giocare “fuori” anche la prima gara casalinga contro la Sacilese: campo ipotizzato lo Zanutto di San Donà con possibile anticipo sabato. Così in campo (ore 15). Dro (4-3-3): 1 Chimini; 2 Ballarini, 4 Scudiero, 6 Ischia, 3 Adami; 8 Lorenzi, 5 Burato, 10 Colpo; 7 Ajdarowksi, 9 Gili, 11 Proch. A disposizione: 12 Bonomi, 13 Hoxha, 14 Pellegrini, 15 Girla, 16 Chemolli, 17 Ettahiri, 18 Portovenero. Allenatore: Caliari. Venezia (4-3-1-2): 1 Vicario; 2 Luciani, 5 Beccaro, 6 Cernuto, 3 Galli; 7 Acquadro, 8 Calzi, 4 Gualdi; 10 Fabiano; 9 Serafini, 11 Innocenti. A disposizione: 12 D’Alessandro, 13 Ferante, 14 Cangemi, 15 Soligo, 16 Malagò, 17 Callegaro, 18 Carbonaro). Allenatore: Favaretto. Arbitro: Gabriele Bertelli di Busto Arsizio.

Ore 13.50 – (Gazzettino) Scatta oggi alle 15 il campionato di serie D che vede ai nastri di partenza quattro formazioni padovane. ABANO. Debutta a Castelfranco con il Giorgione, che ha superato otto giorni fa in amichevole (1-0) a Casalserugo. «Non so se in quella occasione hanno giocato con tutti i loro effettivi – afferma Massimiliano De Mozzi – ma noi dobbiamo guardare a noi stessi. La prima partita è sempre un’incognita, anche se abbiamo preparato tutto al meglio e cercheremo di partire con il piede giusto». L’anno scorso (girone tosco-emiliano) gli aponensi hanno centrato i play off, quest’anno puntano a confermarsi tra le squadre più attrezzate. «Il primo obiettivo resta sempre mantenere la categoria, poi è evidente che la squadra è buona e ha le potenzialità per potersi prendere delle soddisfazioni. Ripeto, cerchiamo di partire bene, giocando con il cuore per portare a casa il massimo». Indisponibili Meneghello e Maniero. CAMPODARSEGO. È al debutto “storico” in categoria, dopo la cavalcata straordinaria in Eccellenza. Tra i pochi superstiti dell’anno scorso c’è capitan Maurizio Bedin, e nell’ambiente biancorosso si respira il clima della grande attesa per l’esordio di oggi al comunale di Seren del Grappa con l’Union Ripa La Fenadora. «Questa società è partita dalla Prima categoria e ha raggiunto la serie D, quindi ci tiene a fare bene – sottolinea Antonio Andreucci – Anche la squadra tiene molto al debutto, nutro grande fiducia nei miei giocatori. Affrontiamo una formazione che ha un’età media bassa e al tempo stesso ha buona esperienza. Metterà grande intensità nel gioco, ci siamo preparati bene anche sotto questo aspetto».
Unico indisponibile Buson, che deve scontare una squalifica dalla stagione passata. «Sceglierò l’undici di partenza anche in base alla caratteristiche dell’avversario, chi andrà in campo sarà pronto», conclude il tecnico. ESTE. Esordio al Nuovo Comunale con il neopromosso Calvi Noale, sfida che rappresenta anche il debutto in panchina di Andrea Pagan: «C’è un po’ di emozione quando si parte in una nuova realtà. In questo periodo ho sentito al mio fianco una società che ha grande passione, e questo mi ha caricato ancora di più. Sarà anche l’esordio stagionale nel nostro stadio, davanti ai nostri tifosi ai quali piace seguire la squadra, e da parte nostra c’è quel senso di responsabilità nel dover partire con il piede giusto, anche perché dà autostima e convinzione». Sulla partita il tecnico sottolinea: «Sarà molto impegnativa dato che affrontiamo un avversario ostico e collaudato. A parte Destro, ho tutti i ragazzi a disposizione e sceglierò chi mi darà le garanzie migliori nell’undici di partenza, fermo restando che anche chi entra a gara in corso può fare la differenza». LUPARENSE SAN PAOLO. Affronta in trasferta con la Sacilese il debutto “storico” in serie D, tanto più che la società è nata un paio di mesi fa. «Non vediamo l’ora di giocare una partita nella quale contano i tre punti – spiega il tecnico Daniele Pasa – Abbiamo lavorato molto bene e la società è stata bravissima a completare la rosa negli ultimi giorni», con l’ingaggio del portiere Murano, del difensore centrale Antonello e della punta Paganelli.
L’allenatore della Luparense San Paolo conosce molto bene la serie D e anche l’avversario: «La Sacilese ha perso elementi di valore rispetto all’anno scorso, ma in questa categoria ha sempre fatto bene. Dobbiamo prestare attenzione alle loro caratteristiche, senza comunque snaturare il nostro gioco. Abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso? La squadra è stata creata in un paio di mesi e potremo incontrare qualche difficoltà, ma la qualità del gruppo è ottima».

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Diciamo la verità: di amichevoli non se ne poteva più. La prima domenica di settembre si porta via un’estate di mercato, impressioni sulla carta e partite senza nerbo. Oggi si fa sul serio. Qualche consapevolezza in più ce l’hanno Este e Abano, squadre già abituate alla Serie D, mentre Campodarsego e Luparense, tra entusiasmo e, c’è da giurarci, un filo di timore, si apprestano a debuttare nella categoria. Poco male: dopo il calcio d’inizio (previsto per le 15) si penserà solo ai tre punti. Este. «Vogliamo partire bene». Andrea Pagan, nuovo tecnico dei giallorossi, non usa il verbo volere a caso. La rivoluzione estiva, che ha visto uscire di scena gran parte dei protagonisti delle ultime stagioni, non ha ridimensionato le ambizioni. E poi c’è la volontà di rompere il trend del pareggio casalingo all’esordio, contro una Calvi Noale che non vuole fare la parte della matricola rivoltata come un calzino alla prima assoluta in Serie D. Non sarà della partita il difensore Destro, infortunato. Arbitra Melillo di Pontedera. Formazione Este (4-3-3): Lorello; Tiozzo, Montin, Guagnetti, Rosina; Arvia, Crafa, Favre; Marcandella, Coraini, Ferrara. All. Pagan. Campodarsego. Della rosa del Campodarsego, nelle ultime settimane, si è parlato benissimo: giocatori forti e un allenatore, Antonio Andreucci, tutt’altro che sprovveduto. Eppure i biancorossi partono con un’incognita: l’Union Ripa La Fenadora dei vari Salvadori (ex Padova), Ianneo, Caridi e Madiotto. A Seren del Grappa capitan Bedin e compagni dovranno dimostrare di avere le carte in regola per un campionato d’alta classifica, obiettivo, neanche troppo nascosto dalla dirigenza. Arbitra Maggio di Lodi. Formazione Campodarsego (4-3-1-2): Merlano; Arthur, Poletti, Ruopolo, Favero; Rubin, Pellizzer, Bedin; Piaggio; Radrezza, Aliù. All. Andreucci. Abano. Abano e Giorgione si sono già incontrate in amichevole due settimane fa. Si conoscono bene, ma non troppo. Il campionato dà ben altri stimoli e lo sa bene mister Massimiliano De Mozzi, che ha intenzione di riproporre il bel gioco della passata stagione. Il Giorgione di Antonio Paganin vuole subito i tre punti per cancellare un pre-campionato tra alti e bassi. Arbitra Kumara di Verona. Formazione Abano (4-1-4-1): Ruzzarin; Tescaro, Meneghello, Thomassen, Zattarin; Ballarin; Bortolotto, Segato, De Cesare, Bison; Barichello. All. De Mozzi. Luparense. Il calendario ha regalato ai rossoblù una trasferta tosta in casa della Sacilese. La formazione pordenonese ha perso in estate pedine importanti come Sottovia, Baggio e Favret, oltre al tecnico Mauro Zironelli, ma l’organico a disposizione di Vinicio Bisioli, allenatore che ha tanto fatto bene dalle parti di Abano (sponda Thermal), è competitivo. Mister Pasa, tuttavia, fa affidamento «sullo spirito e la voglia di emergere dei suoi giocatori». Arbitra Bindella di Pesaro. Formazione Luparense (4-3-1-2): Murano; Donè, De March, Severgnini, Perosin; Nicoletti, Nichele, Benucci; Giglio; Brotto, Faggin. All.: Pasa.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Dopo dieci anni si è chiusa l’era-Foscarini, oggi si comincia il campionato di Lega Pro e in panchina siederà un nuovo allenatore, Roberto Venturato, che avrà il compito di condurre il Cittadella più in alto possibile, perché la squadra granata punta all’immediato ritorno in serie B. Non si nasconde il presidente Andrea Gabrielli: «Abbiamo voglia di ripartire perché c’è una retrocessione da dimenticare. Vogliamo fare bene, e credo ci siano tutti i presupposti affinché questo avvenga». Il numero uno granata non parla di promozione, ma se lo augura: «Abbiamo trascorso una brutta estate, con tutti gli strascichi che ci siamo portati dietro dall’ultima stagione. Ben venga quindi l’inizio del campionato. Finalmente, vorrei aggiungere. Il Cittadella punterà in alto: questo non significa che sbaraglieremo tutto e tutti, ma c’è la consapevolezza di avere una formazione altamente competitiva, vogliamo regalare soddisfazioni a noi stessi e ai nostri tifosi». Non si tira indietro nemmeno Venturato: «Il gruppo sta lavorando bene. All’inizio tutti hanno grandi ambizioni, adesso si comincia a fare sul serio, e sta a noi interpretare al meglio ogni partita, senza sottovalutare nessuno. Voglio un Cittadella umile ma nello stesso tempo determinato nel puntare a risultati importanti». Al Tombolato arriva il Cuneo, sulla carta una gara abbordabile. «Credo sia sbagliato pensare a una partita morbida. Il Cuneo ha vinto il campionato di serie D, e spesso capita che queste squadre facciano bene anche nelle stagioni successive. Ha grande aggressività e forza caratteriale, ma noi abbiamo preparato la sfida nel modo adeguato». Al pari del Cittadella, anche Venturato cerca il riscatto personale. «Tornare ad allenare in Lega Pro è importante, per me si tratta di un ritorno ma anche di un punto di partenza: affronterò il campionato con grande entusiasmo e determinazione. La società ha dimostrato con tanta fermezza di voler puntare in alto, lo stesso vale per me e la squadra». Sullo schieramento: «Ho scelto il 4-4-2, il modulo che più si adatta ai giocatori che ho a disposizione. Abbiamo lavorato su due situazioni tattiche, quella con il trequartista e quella con il centrocampo a quattro con due esterni offensivi. Continueremo a svilupparli entrambi, poi sceglierò in base al momento, alle situazioni». Venturato ha ampia scelta, sia in difesa che a centrocampo: «È il bello del mio mestiere. Poter scegliere è una grande opportunità, sia all’inizio che nel corso della partita. La forza del gruppo dev’essere quella di farsi trovare pronto, ogni giocatore che è a Cittadella è stato preso perché ritenuto all’altezza della nostra rosa, perché può disputare un campionato importante». La formazione da mandare in campo alla “prima”, Venturato ce l’ha già in testa: «Non ho dubbi, ho già deciso chi giocherà». Non farà parte dell’undici iniziale l’ultimo arrivato Litteri. «Fisicamente sta bene – spiega il tecnico – ma è da maggio che non fa una partita. Ha svolto la preparazione senza giocare, a secco, non ha la gara nelle gambe». Spazio quindi a Coralli e Bizzotto in attacco, Pascali farà coppia con Iori in mediana, Pellizzer comporrà la coppia centrale di difesa con Scaglia. Queste le indicazioni, anche se Venturato non si sbottona: «Non sono abituato a svelare le formazioni alla vigilia delle partite». Non ci sarà Benedetti, squalificato. QUI CUNEO. La matricola allenata da Iacolino – esperto in promozioni, ha vinto sei campionati di serie D – è uscita nel girone di Coppa con Giana e Albinoleffe, dove ha concluso al secondo posto con 3 punti.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Ci sono Andrea Gabrielli, il presidente, e Stefano Marchetti, il direttore generale, che parlottano fra di loro a bordo campo, e c’è ovviamente lui, Roberto Venturato, il successore di Claudio Foscarini sulla panchina granata dopo dieci anni di fila. Fa un certo effetto ritrovare gli uomini del Cittadella (due su tre) a tre mesi e mezzo di distanza da quel 22 maggio che decretò, con la sconfitta casalinga contro il Perugia (0-2), la matematica retrocessione della squadra in Lega Pro dopo sette stagioni di fila tra i cadetti. Perché l’amarezza – anche per i criteri di ripescaggio seguiti dalla Figc, con il Brescia, che era finito dietro a Pellizzer & C. in classifica, riportato su solo per avere una più lunga storia calcistica e un bacino di utenza superiore – non è ancora stata smaltita e lo si vede chiaramente dai volti tirati, soprattutto quello del “direttore”. Ma oggi si riparte, il campionato di terza serie bussa prepotentemente alla porta e Venturato ritrova una categoria in cui, negli anni passati, ha fatto molto bene. In più, il Citta è additato dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori come una delle favorite per il salto in B. «Non sottovalutare il Cuneo». L’allenatore, consapevole dei tanti occhi puntati sul suo gruppo e di avere per le mani un organico di qualità, debutta al Tombolato contro una neo-promossa, e diffida di una partenza che potrebbe apparire soft: «Mai sottovalutare gli avversari», le sue parole alla vigilia, «quella di domani (oggi,ndr) non sarà una partita morbida. Il Cuneo ha vinto il campionato di Serie D, ha lo stesso allenatore e ci affronterà con aggressività e grande determinazione. E spesso chi è reduce da stagioni trionfali, l’anno successivo si comporta ancora meglio». «Mi aspetto molto». Dato ai piemontesi ciò che spetta loro, è sul Cittadella che giustamente si concentra l’interesse di tutti. «La squadra è pronta», tranquillizza l’ambiente il mister, che a precisa domanda – Come reagiranno i tanti giocatori rimasti, Pellizzer compreso, dopo la scoppola della retrocessione? – risponde così: «Chi non è andato via è consapevole di ciò che l’aspetta e comunque ho visto grande predisposizione al lavoro. Quanto alle scelte che effettuerò di volta in volta, sapere di poter contare su diverse opzioni conferma la bontà delle operazioni condotte dalla società sul mercato». Nessuna anticipazione sugli uomini che scenderanno in campo, ma Vaccarecci sarà il portiere e la difesa dovrà rinunciare a Benedetti, squalificato (Donazzan al suo posto?). Venturato annuncia solo che giocherà con il 4-4-2, ed è ballottaggio sulla corsia di sinistra del centrocampo fra Minesso e Jallow, con più chance forse per il cittadellese. Litteri, invece, non ha il ritmo-partita e andrà in panchina. Gli abbonamenti sottoscritti sinora sono 800, contro i 1.504 dell’anno passato. Ma c’è tempo per sottoscrivere la tessera sino al 25 settembre. Chiaro che, con un risultato positivo, i tifosi potrebbero essere invogliati maggiormente a tornare allo stadio.

Ore 12.30 – (Gazzetta di Reggio) Finalmente si parte, e tra i più contenti c’è sicuramente il tecnico granata Alberto Colombo. «Sono ormai due mesi che abbiamo iniziato e le partite fatte sono state relativamente poche. Quindi ben venga questo inizio anche se l’ultima settimana, un po’ per tutti, è stata complicata. Speriamo di farlo col piede giusto: darebbe entusiasmo a tutto l’ambiente». Si inizia con un mercato che di fatto non è ancora chiuso. Cosa ne pensa? «Mi sembra di vedere un albergo con le porte girevoli: chi entra, chi esce. Il calcio sta andando in questa direzione, ma i veri professionisti sono abituati a cambiare e a calarsi immediatmente in un’altra realtà. Quindi, se sono qui devono essere qui con la testa giusta per il bene loro e per il bene della squadra». C’è qualche riferimento al caso Vacca? «E’ una scelta che ha preso lui. La società ha preso la sua decisione: chi vuole giocare nella Reggiana deve essere motivato. Vacca è sicuramente un giocatore di valore ma la Reggiana in rosa ha gente come Maltese, Parola, Danza oltre all’ultimo arrivato Barolomei: siamo coperti. Si riparte con il 4-3-3? «Se porta risultati sicuramente sì. Se dovessero esserci problemi si potrebbe anche cambiare. L’anno scorso questo modulo ha pagato e comunque in questo momento non c’è un’altra punta da poter affiancare ad Arma. Quindi speriamo che non arrivi qualche raffreddore perchè in questo momento davanti abbiamo un solo giocatore e non ci sono alternative». La Reggiana sarà palla a terra e cross per Arma? «La squadra deve saper leggere le situazioni e deve quindi saper giocare in tutti i modi». La prima di campionato quali insidie nasconde? «Siamo tutti, chi più chi meno, dei punti interrogativi. I veri valori non si conoscono e tutto può succedere». La Reggiana viene messa tra le favorite: le pesa? «Mi pesa nel momento in cui non riusciamo a reggerlo. Intanto significa che abbiamo fatto bene l’anno scorso e quindi dobbiamo riconfermarci sugli stessi livelli e possibilmente migliorarli». Nolè a che punto è? «Non perfette ma è ad un buon punto. E’ un giocatore che sa cogliere i momenti giusti della partite, può essere determinante». Mogos sarà titolare? «E’ qui da due giorni ma lo voglio utilizzare”. Ultima battuta sul Padova. «E’ una neo promossa mascherata e rimane pur sempre una nobile decaduta. Ha blasone, ha tifoseria ed è una piazza importante. Ha fatto investimenti importanti e ha dei nomi di tutto rispetto: Neto Pereira, Corti, Fabiano e Diniz: sulla carta è un’altra delle squadre che vorrebbe partecipare al banchetto con il pranzo più importante».

Ore 12.20 – (Gazzetta di Reggio) Reggiana-Padova non è una partita banale: è la prima di campionato ma soprattutto rappresenta l’esordio del nuovo corso targato Stefano Compagni. Una società che si è ristrutturata e con l’ingresso dell’amministratore delegato Guido Tamelli e del direttore Daniele Rocchi vuole darsi un’impronta di spiccata reggianità. Un appuntamento (ore 17.30) che ha una grande valenza per il futuro e sarà ricca di significati. Si gioca al Città del Tricolore su un terreno di gioco completamente rizollato a tempo di record, anche in previsione del match dell’Italia under 21 in programma martedì. Oggi la Reggiana presenterà una compagine fortemente rinnovata. Della squadra dello scorso anno è rimasto lo scheletro portante (la coppia centrale della difesa e tutto o quasi il centrocampo) ma c’è molta curiosità per vedere all’opera il nuovo tandem d’attacco Arma-Nolè. Ma non è un organico ancora definito: domani Vacca firmerà per il Catania e il digi Ferrara è intenzionato a mettere a disposizione di Colombo un difensore centrale (il forte centrocampista Bartolomei oggi sarà in tribuna) e poi terrà gli occhi aperti per un altro eventuale rinforzo offensivo. Mai dire mai. E poi ci sono quattro ragazzi (Panizzi, Messetti, Possenti e Bianciardi) che sono esclusi dalla lista dei 24 e quindi sono sul mercato. Le aspettative dei tifosi sono di vedere una Reggiana che inizia col piede giusto anche se l’avversario, il Padova di Altinier e compagni, non è da sottovalutare e soprattutto c’è da verificare la capacità dei granata di “giocare da squadra” come è stato lo scorso anno. In un esordio stagionale occorrono un perfetto approccio alla partita ma anche un briciolo di fortuna. Ciò che non manca alla nuova compagine dirigenziale è l’entusiasmo e quel senso di appartenenza che piace ai tifosi reggiani ma in campo vanno Parola e compagni e spetterà a loro fare la differenza. Il pubblico (attesi anche un centinaio di supporter da Padova) possono accompagnare la Reggiana al successo (botteghini aperti dalle 14.30) ma dovranno essere i giocatori granata a conquistare la vittoria in un girone che viene definito più difficile da un punto di vista tecnico ma forse più esaltante. Non partire con l’aureola dei favoriti è un vantaggio, poiché nel calcio il difficile è confermarsi e per questo bisogna avere forti motivazioni. Ciò che ha dato il nuovo girone e un ricambio all’interno del gruppo. In tribuna ci sarà anche l’ex Max Esposito a tifare granata mentre in campo, da avversario, spunterà Rosario Bucolo.

Ore 12.00 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Fabiano, Diniz, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Anche in occasione della rifinitura effettuata ieri mattina alla Guizza, sotto gli occhi anche del presidente Giuseppe Bergamin e dell’amministratore delegato Roberto Bonetto, sono stati provati meccanismi all’insegna del 4-2-3-1. «Al di là del modulo, chi scende in campo deve avere consapevolezza di quello che fa. I ragazzi lo sanno e lo faranno al meglio». Sono ventuno i giocatori convocati da Parlato, tra i quali figura anche Altinier che ieri non si è allenato dato che si è sottoposto a una visita specialistica per un fastidio che persiste da qualche giorno al flessore della gamba sinistra. «Un controllo anche in vista di un suo utilizzo domani (oggi, ndr), spero che sia disponibile almeno in parte», le parole del tecnico. Non figurano invece nell’elenco dei convocati Ilari, al quale è stato aspirato un ematoma alla gamba in settimana, Mazzocco e Aperi che hanno ripreso a lavorare in gruppo, ma non sono ancora pronti. Prima chiamata invece per Andrea Bottalico, esterno offensivo classe 1998 della formazione Berretti.

Ore 11.40 – (Gazzettino) «Se una squadra ha difetti, deve comunque saperli nascondere e giocare in maniera positiva e propositiva. Il Padova sa quello che vuole e dobbiamo giocare in undici: in queste prime partite di campionato non possiamo permetterci di regalare neanche una scarpa di un nostro giocatore agli avversari. Ci vuole attenzione e concentrazione». Naturalmente, oltre alla correzione di qualche sbavatura, i biancoscudati hanno messo a punto anche le strategie in fase offensiva. Dove pensate di mettere in difficoltà la Reggiana? «È una squadra di grande palleggio con giocatori dinamici dal centrocampo in avanti, abbiamo analizzato alcune situazioni per creare a loro problemi. A parte questo, mi aspetto un esordio all’altezza da parte di tutti, e quindi vedere un Padova voglioso, tignoso e con l’osso in bocca».

Ore 11.30 – (Gazzettino) «Ci aspetta una partita molto importante – esordisce Carmine Parlato – Aspettavamo tutti questo inizio, andiamo in scena e vediamo di che pasta siamo fatti. Vogliamo dire la nostra, anche se affrontiamo una squadra collaudata, bene allenata e che si è anche rinforzata. Siamo tutti curiosi di vedere come ci presenteremo, ho detto ai ragazzi che dobbiamo uscire stremati dal campo ed essere soddisfatti della nostra prestazione». La sfida al Mapei Stadium si presenta come un banco di prova subito di un certo spessore: avrebbe preferito una partenza più soft? «Averla più o meno soft cambia poco, ciò che conta siamo noi. Dobbiamo calarci bene nella realtà ed essere undici leoni che scendono in campo sapendo di avere contro uno stadio intero». In settimana avete lavorato sulla correzione degli errori commessi con il Pordenone. Quali non devono essere ripetuti? «Come avevamo corretto qualcosa dopo Mantova, abbiamo fatto lo stesso dopo Pordenone, quindi è l’insieme di due partite».

Ore 11.20 – (Gazzettino) L’attesa è finalmente terminata, e per il Padova è arrivato il momento di iniziare il cammino nel campionato di Lega Pro. C’è da fare subito i conti con una trasferta che riserva sulla carta delle insidie, dato che la Reggiana nella passata stagione è stata tra le migliori della categoria centrando i play off (terzo posto nel girone B) e punta a ritagliarsi un ruolo di primo piano anche nella stagione ormai alle porte. Esattamente come i biancoscudati, tornati nel calcio che conta dopo la straordinaria cavalcata in serie D: la società ha fissato l’obiettivo nei play off, dando mandato al direttore sportivo di agire sul mercato in maniera importante. Ora, appunto, la parola passa al campo accompagnata dall’auspicio di una partenza con il piede giusto, anche per cancellare la giornata storta di sette giorni fa in Coppa Italia con il Pordenone.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Paolo Bartolomei, centrocampista centrale classe 89, l’anno scorso a Pontedera e fresco di risoluzione con il Teramo con cui si era in precedenza accordato, è l’ultimo volto nuovo della Reggiana, ma oggi non sarà utilizzabile. Arrivato terzo nel girone B la scorsa stagione, l’undici emiliano punta a ripetersi quest’anno, grazie a una rosa attrezzata in ogni reparto, al termine di un mercato che, giovani compresi, ha visto 14 volti nuovi, a cui si aggiungeranno un difensore e una punta svincolati, a fronte di sei o sette partenze. Confermatissimo il tecnico Alberto Colombo che punterà sul modulo 4-3-3, con un attacco temibile formato dall’ex Cittadella e Spal Arma, Siega e Nolè, prelevato recentemente dal Bassano. In difesa la collaudata coppia di centrali Spanò-Sabotic sarà affiancata da due volti nuovi, con ballottaggio a destra tra Castellana (ex Pro Piacenza) e Mogos (Lumezzane), e a sinistra spazio al laterale scuola Roma Frascatore. In mediana sicura la presenza di Bruccini e Angiulli, con dubbi in regia tra l’esperto Parola e Maltese. Indisponibili il centrocampista Rampi e la punta Giannone.

Ore 11.00 – (Gazzettino) RADIO E TV. La partita sarà visibile in diretta e gratuitamente su internet attraverso il canale della Lega Pro Sportube.tv. Niente radiocronaca in attesa del regolamento di Lega, filo diretto da Reggio Emilia e Cittadella dalle 17 su Tv7 Triveneta a Tuttincampo che nell’edizione del lunedì alle 21 avrà tra gli ospiti il presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin, il dg granata Stefano Marchetti, Sergio Giordani, Sergio Gasparin, Renato Favero e Fulvio Simonini. PRECEDENTI. Tre vittorie in sei partite per il Padova nello stadio emiliano. Nel 1998 in B successo per 2-0 firmato da Fig e Landonio, nel 2009 (ultimo precedente) decise Varricchio e cinque anni prima La Grotteria. Completano il quadro due ko (2-3 nel 2002 e 0-1 nel 2004) e un pari (0-0) nel 2003.

Ore 10.50 – (Gazzettino) È valida pure quella a suo tempo fatta con il vecchio Padova e la Reggiana ha comunicato che per questa gara accetterà la tessera anche se in formato cartaceo. Chi ieri mattina si era recato nella sede del Padova per munirsi della fidelity card o abbonarsi non ha potuto farlo per un problema tecnico. «A causa di un malfunzionamento del server del Cen di Napoli, il sistema che sovrintende all’emissibilità delle tessere del tifoso – ha scritto in una nota il Padova – oggi (ieri) non è stato possibile rilasciarle. La società, pur non responsabile, si dice dispiaciuta per le difficoltà incontrate dai tifosi, rimarrà in contatto con le autorità preposte, monitorando la soluzione del problema e ai tifosi venuti inutilmente allo stadio verrà regalato un ulteriore gadget». Le biglietterie dello stadio emiliano apriranno alle 14.30, i cancelli alle 16.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Il Padova torna tra i professionisti e lo fa debuttando in uno stadio che ospita anche la serie A con le partite del Sassuolo. Al Mapei Stadium saranno circa trecento i sostenitori biancoscudati al seguito, nonostante alcuni problemi prima di natura logistica e poi, proprio ieri, legati al reperimento della fidelity card necessaria per acquistare i biglietti per le gare in trasferta. Sia gli ultras che la tifoseria organizzata nei giorni scorsi non sono riusciti a reperire pullman per raggiungere Reggio Emilia e dunque in entrambi i casi hanno organizzato una carovana di auto. I ragazzi della Fattori si troveranno alle 13 allo stadio Euganeo, mentre per i tifosi dell’Aicb l’appuntamento è alle 14 al capolinea del tram alla Guizza. Come detto prima, con il ritorno in Lega Pro, per acquistare i biglietti serve la fidelity card, già in possesso degli abbonati.

Ore 10.30 – (Gazzettino) C’è tempo fino all’11 settembre per i creditori del vecchio Padova che non vi hanno aderito per opporre opposizione al piano di ristrutturazione recentemente depositato in tribunale e Camera di commercio per evitare il fallimento. Il 68 per cento dei creditori ha espresso parere favorevole alla proposta che verrà omologata dal tribunale nelle prossime settimane. Sulla base della relazione effettuata dal professionista che ha attestato la fattibilità del piano, la somma che verrà erogata per fare fronte alle varie pendenze ammonta a 7.898.396 euro con ampia partecipazione economica della Unicomm, azienda del precedente numero uno Cestaro. L’ultimo presidente Penocchio definirà invece il debito con il Credito Sportivo (accordo per circa 1,5 milioni) e il resto verrà coperto con i diritti di Lega che non erano stati ancora versati al Padova e con la restituzione della fideiussione da 800 mila euro.

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Fabiano, Diniz, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Qualche acciaccato, tuttavia, le complica un po’ le scelte… «Ilari e Mazzocco non sono al meglio, in settimana hanno lavorato poco e non sono quindi stati convocati perché per entrambi non avevamo ancora garanzie assolute. Altinier c’è, ma va in panchina, e chi scenderà in campo saprà comunque cosa fare. Mi aspetto un Padova voglioso e tignoso». L’avversario? «La Reggiana è una squadra di grande palleggio, molto dinamica dalla metà campo in su, ma abbiamo cercato di analizzarla e di individuare dove potremmo metterla in difficoltà. Se avessimo fatto un pre-campionato al di sopra delle aspettative, adesso saremmo qui a parlare di un Padova che può ambire ad una stagione ad alti livelli: l’unica cosa da fare, a mio parere, è scendere in campo e vedere come va».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Andiamo in scena e cerchiamo di farci valere: voglio vedere di che pasta siamo fatti». L’avvio è di fuoco, la Reggiana uno squadrone. Avrebbe preferito un esordio più soft? «Incontriamo una squadra collaudata, bene allenata e rinforzata da alcuni acquisti dell’ultimo mercato, ma vogliamo comunque dire la nostra. È la prima partita di campionato, siamo curiosi di capire come il Padova si presenterà all’appuntamento: se avessimo avuto anche un esordio meno difficile, non sarebbe cambiato nulla. Ci stiamo calando in una nuova realtà, e quello che conta davvero siamo noi: in campo voglio undici leoni, perché ce la giocheremo contro uno stadio intero». Una settimana fa con il Pordenone non avete fatto una bella figura. Quali sono gli errori da non ripetere? «Ho detto ai giocatori che a fine partita dovranno uscire stremati e soddisfatti della loro prestazione. Mi auguro di vedere un Padova che sappia ciò che vuole: non possiamo permetterci di regalare nemmeno un uomo in una partita importante come questa, dovremo essere attenti e concentrati, positivi e propositivi. Sperando, soprattutto, di riuscire a nascondere quei difetti e quel qualcosa in più che ancora ci manca».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il ricordo è dolce, il presente è da costruire, il futuro è una scommessa. Il Padova torna a calcare i campi della Lega Pro: oggi a Reggio Emilia si apre il nuovo campionato dei biancoscudati, con una sfida da cuori forti, che non risparmia a Cunico e compagni un battesimo ad altissimo coefficiente di difficoltà. L’ultimo incrocio tra Reggiana e Padova rievoca una parentesi d’oro: con un gol di Varricchio, sei anni fa, la squadra di Sabatini espugnò quello che allora si chiamava ancora stadio “Giglio” e volò dritta verso la promozione in B, conquistata poi a Busto Arsizio. Oggi, a diversi anni di distanza, il Padova si presenta a Reggio da neopromossa per affrontare una delle “corazzate” del girone. In campo una squadra rinnovata, e non poco, rispetto alla passata stagione: dai volti nuovi, dalla vecchia guardia e da alcune scommesse sul mercato passa il futuro del Biancoscudo. «Aspettavamo tutti con ansia questo inizio», ammette mister Carmine Parlato alla vigilia.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Assenze di peso da una parte e dall’altra. Senza Ilari, Mazzocco, Amirante e Aperi, Parlato porta con sé in panchina il giovane Bottalico, esterno offensivo della Berretti, classe ’98, e pure l’ultimo arrivato, l’attaccante Cucchiara. Rispetto alle due gare di Coppa Italia, torna il 4-2-3-1 con un ballottaggio a centrocampo: Corti, Bucolo e Giandonato si giocano le due maglie a disposizione, ma la sensazione è che il tecnico possa puntare sui primi due, interditori puri, per fornire alla squadra una maggior stabilità in copertura, visti i quattro elementi in attacco. Assenze importanti anche per la Reggiana di Colombo: Giannone, Rampi e Pesenti sono out per infortunio, Andreoni è sospeso dallo scorso giugno per doping, ma questo pomeriggio è pronto ad esordire il nuovo tridente formato da Nolè, Arma e Siega. Solo panchina per Di Nicola, il terzino sinistro del Pescara che, con in mano già un accordo con De Poli ad inizio luglio, chiuse la porta in faccia al Padova finendo a sorpresa in Emilia. TIFOSI. Dovrebbero essere almeno un centinaio i supporter padovani al Mapei Stadium. La prevendita si è chiusa ieri sera: per i tifosi provenienti dal Veneto non sarà possibile acquistare i tagliandi per il settore ospiti fuori dallo stadio di Reggio. Biglietti disponibili invece per tutti gli altri settori, ma solo con Tessera del Tifoso.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) L’anno scorso, tra streaming e radio, il costo era di appena 3mila euro. Se a questo aggiungiamo il fatto che tutte le partite saranno comunque visibili gratuitamente su SportTube, si capisce perché nessuno abbia ancora comprato i diritti. Negli ultimi quattro anni la radio ufficiale è stata Radio Italia Anni 60, che ha mostrato interesse anche in questa stagione, ma non a queste cifre: «I prezzi sono fuori mercato in un momento così difficile dal punto di vista pubblicitario, è molto difficile anche solo coprire i costi», ha spiegato l’editore Massimo Righetto. Sconfortato il radiocronista ufficiale Antonio Ammazzagatti: «Spero si trovi una soluzione, non può sparire questa tradizione. Gli ascoltatori ci sono sempre stati, negli ultimi anni, grazie allo streaming, anche dall’estero». In ogni caso, fatto salvo che Reggiana-Padova non sarà trasmessa, si continua a trattare, ma solo se la Lega abbasserà le pretese ci sono chance che si raggiunga un accordo.

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) Trentacinque anni consecutivi di radiocronache, un piccolo record se rapportato a tante altre realtà, che è riuscito a resistere a momenti di crisi sia editoriali che sportive. Ma adesso siamo di fronte ad un punto di svolta. Anche lo scorso anno la prima partita non fu trasmessa in diretta radio, ma i motivi erano diversi (l’iscrizione in fretta e furia della squadra, le corse per organizzarsi nei confronti di una categoria sconosciuta come la Serie D) e dalla seconda giornata comunque le radiocronache tornarono puntuali. Ora è diverso, anche se pure quest’anno ci si sono messi di mezzo i ritardi canonici della Lega Pro. Lega che ha sparato un prezzo molto alto per l’acquisto dei diritti: 7mila euro per la diretta radio tradizionale, altrettanti se si vuol trasmette il segnale anche in streaming.

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) Il popolo biancoscudato rischia seriamente di perdere un pezzo della propria storia. Alla partenza del campionato le probabilità che sparisca la diretta radiofonica delle partite del Padova sono più alte che mai. Di sicuro la sfida di oggi pomeriggio a Reggio Emilia non sarà trasmessa da nessuna emittente radio, ma con il passare dei giorni il futuro di quella che è sempre stata una tradizione in casa biancoscudata appare sempre più nero. Al momento non sembrano esserci le condizioni necessarie affinché un’emittente radio acquisti i diritti per trasmettere le partite in diretta. E sarebbe un qualcosa di tristemente storico. Dalla stagione 1980/81, quella della promozione dalla serie C/2 alla C/1 (storiche le radiocronache di Gildo Fattori), non c’è stata annata in cui le partite del Padova non siano state raccontate via etere.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, prima giornata:

Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 5 settembre: rifinitura per i Biancoscudati, non si allena Altinier ma è presente tra i convocati a differenza di Ilari e Mazzocco.




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