Mestre-Venezia, Favarin: “Potevamo allungare, ma almeno siamo ancora a +5 sul Campodarsego…”

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Favarin non fa sconti, nemmeno nella settimana pasquale: quindi allenamento fino a venerdì per il Venezia con tanto di amichevole giovedì (ore 15) a Rovigo contro il Delta. Oggi, intanto, arriveranno le squalifiche per una giornata di Soligo e Serafini, ma anche quella del tecnico, espulso durante l’intervallo domenica a Mogliano dopo il battibecco con Ivan Galante, vice allenatore del Mestre. Favarin è già stato squalificato per due turni dopo l’espulsione nella partita con la Luparense che gli costò due giornate di squalifica. Considerando che il tecnico pisano è recidivo, quanto meno arriveranno altri due turni, se non addirittura tre. «Non so cosa possa aver scritto l’arbitro nel referto perché lui non ha visto nulla» il commento, ieri, di Favarin, «eravamo già nel corridoio per andare nello spogliatoio quando mi ha avvicinato dicendomi che gli era stato riferito che avevo avuto un comportamento non regolamentare con il vice allenatore del Mestre». Ma cosa è accaduto tra Favarin e Galante? «Dopo il primo pareggio, ha iniziato a inveire contro di me, urlandomi che avevo lasciato per strada suo cognato. Io non conosco Galante e non capivo, a fine primo tempo sono andato a chiedergli spiegazioni alzando il dito verso il suo naso. E’ venuto fuori che io avrei lasciato a casa Scantamburlo, suo cognato. Io non so chi gli abbia raccontato una storia del genere. Finita la stagione al Venezia, non sono stato riconfermato da Cinquini, ma Davide Scantamburlo è stato il primo giocatore che ho chiamato quando sono andato a Matera». Fatto sta che Favarin dovrà fermarsi forzatamente, almeno con Fontanafredda ed Este. Il pareggio con il Mestre è ormai in archivio. «Guardiamo il bicchiere mezzo pieno, è passata un’altra partita e abbiamo sempre cinque punti di vantaggio sul Campodarsego. Era una partita tosta, in un contesto caldo, su un campo impossibile. Potevamo vincere, ma anche ritrovarci con tre punti di margine». E dal cilindro Favarin ha pescato il doppio senior, Soligo-Marcolini, in mezzo al campo e Chicchiarelli in attacco. «Ho deciso domenica mattina, anche dopo aver visto le condizioni del campo, che non ci avrebbe consentito di giocare palla a terra. Sapevo che servivano, a quel punto, centimetri e muscoli in mezzo al campo. Samuele ha fatto una buona partita, in crescendo».

(Fonte: La Nuova Venezia)

«Vantaggio confermato e una gara in meno da giocare, bene così anche se il Venezia poteva salire a più 7 essendo passato due volte in vantaggio». A tre giorni dal derby di Mogliano col Mestre l’unico cruccio di Giancarlo Favarin è legato al 2-2, non alla sua espulsione a fine primo tempo per un «contatto» con il viceallenatore arancionero Ivan Galante. Episodio che potrebbe costargli una squalifica costringendolo in tribuna già domenica 3 aprile alla ripresa contro il Fontanafredda (ore 15 stadio Penzo). «Premesso che non lo conosco nemmeno, dopo l’1-1 del Mestre è passato davanti alla nostra panchina – ricostruisce l’episodio il tecnico lagunare – insultandomi e dicendomi di stare zitto perché avevo lasciato per strada suo cognato. Non sapevo di cosa stesse parlando, sono andato verso di lui e gli ho messo un dito al naso, poi mi è stato detto che si riferiva a Scantamburlo (Davide, ex terzino arancioneroverde, ndr), vale a dire il primo giocatore che portai con me a Matera dopo la mancata permanenza a Venezia quattro anni fa». L’arbitro Zufferli di Udine non ha assistito all’episodio. «Ma quando sono rientrato negli spogliatoi mi ha espulso perché qualcuno gli aveva riferito qualcosa. Ora non so cosa scriverà nel referto né mi interessa della squalifica, mi spiace solo che potevamo allungare in vetta». Il Venezia ha ripreso la preparazione, domani amichevole a Rovigo (stadio Gabrieli ore 15) con i pari categoria del Delta. «Abbiamo preso due gol evitabili – torna sul derby Favarin -, soprattutto il secondo, mentre sul primo c’era un fallo evidente su Cernuto. Il nostro percorso continua, mancano sei finali e oltre al Campodarsego ora bisogna tenere d’occhio anche un Este che continua a salire». Ieri pomeriggio Joe Tacopina è intervenuto al meeting «Trapani Conference» illustrando il progetto «Venezia e il sogno a stelle e strisce»; il ds Perinetti ha glissato «Non mi risultano in agenda incontri con Zamparini» (il patron del Palermo ha chiesto a Tacopina di sondare il mercato americano per vendere il club rosanero) e quindi oggi il presidente arancioneroverde sarà a Mestre. Lo stesso Perinetti a Trapani ha parlato di «Cuore, testa e risultati» e un contributo l’ha portato Leandro Rinaudo, prossimo ad entrare nella scuderia dei collaboratori del ds forse anche per il Venezia.

(Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia)




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