Live 24! AlbinoLeffe-Padova, -2: penultima seduta, provati Bucolo e Baldassin a centrocampo

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Ore 22.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 66, Bassano 58, Alessandria e Pordenone 56, FeralpiSalò 49, Padova 48, Cremonese 46, Pavia e Reggiana 45, SudTirol 40, Giana Erminio 38, Renate 36, Lumezzane e Pro Piacenza 35, Cuneo 33, Mantova 27, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 21.20 – (Il Piccolo) Dopo la vittoria nell’asta e in attesa del rogito di martedì che sancirà definitivamente la nascita dell’Unione Sportiva Triestina Calcio 1918 e consegnerà le redini a lui e a suo cugino Biasin, Mauro Milanese è già concentrato sul match di domani a Dro. Una prima tappa nella quale vuole dimostrare che la Triestina ha già cambiato pagina, fin dalle modalità della trasferta. Giusto per mettere in archivio certi viaggi rocamboleschi del passato, tipo quello da Marina adi Ravenna al Trentino nella mattinata del play-out dello scorso anno. Milanese, già da questa trasferta vuole dare un’altra immagine della Triestina? Sì, anche se siamo in serie D e lottiamo per salvarci, siamo la Triestina, e io voglio subito dare uno stile e un’immagine professionistica alla società preparando la trasferta per bene: quindi oggi, dopo la rifinitura mattutina, pranzo tutti assieme a Villa Nazareth e quindi alle 14 partenza in pullman per il Trentino. Cena e pernottamento per recuperare dal lungo viaggio, quindi domani colazione e ulteriore colazione prepartita. Insomma, la prepariamo come deve prepararla una società professionistica. La squadra ha accolto bene quanto successo in settimana? Dopo l’asta ho parlato con i ragazzi e il tutto si è concluso con un applauso. Ora la squadra è serena e tranquilla, i ragazzi possono e devono pensare solamente al calcio. Quello che avevo detto, ho fatto, e questo è stato apprezzato molto. Ora bisogna salvarsi. Anche la questione marchio si è risolta subito con i tifosi. Sì, sono contento. Del resto fin da quel primo incontro nella sala stampa del Rocco, con umiltà ho detto che o si facevano le cose assieme, remando tutti dalla stessa parte, oppure nemmeno cominciavo. Che poi se il cammino sarà positivo ne beneficeranno la città e i tifosi. Perché giocatori e presidenti passano, ma Trieste e la gente restano. Quindi stare tutti assieme è un atto di coerenza. Poi per carità, capiterà di sbagliare, ma spero di sbagliare poco. Adesso Dro e Ufm, due scontri diretti: cosa si aspetta? Si parte sempre per vincere tutte le partite, ma dico che per 4 punti firmerei anche adesso. Poi se vinciamo a Dro vedremo, le cose verranno di conseguenza. Lo so che per il rientro della curva, il ritorno del marchio e altri motivi il derby in casa con l’Ufm per molti sarà un evento fondamentale. Ma razionalmente, al momento, per me la partita di Dro è al 51 contro il 49 per cento di importanza. E ai francesi che l’avevano accusata di pensare solo alla prima squadra cosa risponde? Niente di più falso. Io ho solo detto che serve una prima squadra almeno in Lega Pro, per poter poi fare i giovanili nazionali e far crescere meglio i giovani. Ma sto lavorando anche alla ricostruzione del settore giovanile e ai campi da gioco. I tifosi non vedono l’ora di conoscere Mario Biasin. Mio cugino ha cancellato tutti gli impegni per la settimana a cavallo dell’ultima di campionato con il Venezia: sarà qui in quei giorni, quindi vorrei presentarlo proprio in quella partita. E magari anche festeggiarlo con una bella accoglienza, risultati favorevoli permettendo. Anche se l’atto notarile sarà fatto prima, quel giorno sarebbe anche bello dargli simbolicamente il marchio.

Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Alla conquista della laguna. Il Belluno domani pomeriggio proverà a strappare i tre punti sul difficile campo del Venezia. La missione è di quelle proibitive, ma non impossibile; nel girone di andata i bellunesi avevano combattuto alla pari contro la corazzata veneziana conquistando un punto in casa. Il Venezia potrebbe vincere il campionato già domani ma per farlo dovrà battere i gialloblù e sperare in una sconfitta del Campodarsego, impegnato in casa contro il Tamai. «Avere la possibilità di giocare partite di questo livello e in uno stadio importante come il Penzo è un orgoglio per tutti noi», spiega l’allenatore Roberto Vecchiato, «vogliamo disputare una grande gara, consapevoli che affrontiamo i più forti del girone. Dovremo giocare una partita praticamente perfetta, rimanendo compatti e cercando di vincere i “duelli” nell’uno contro uno. Sicuramente ci sarà da soffrire in alcune circostanze, ma dovremo avere la fame e la voglia di ripartire e attaccare quando ce ne daranno la possibilità. All’andata abbiamo dimostrato di poter tenere testa a una squadra super disputando un ottimo primo tempo. Tutti noi avevamo indicato il Venezia come la squadra da battere per il campionato e ormai i lagunari vedono il traguardo avvicinarsi. Potrebbero festeggiare il titolo già contro di noi ma sia io e sia i ragazzi faremo in modo di posticipargli la festa. Anche perché il terzo posto ora è lontano solo quattro punti e abbiamo il dovere di crederci fino alla fine». Assenti sicuri. Mancheranno sicuramente due giocatori. Tra le fila del Belluno Mosca non potrà aiutare i compagni visto l’infortunio alla caviglia mentre per i padroni di casa dovrà rimanere in tribuna il difensore Beccaro per squalifica. Ritornano disponibili però i gialloblù Duravia e Farinazzo. Chi gioca? Tra i pali si potrebbe rivedere ancora Solagna mentre la difesa dovrebbe essere composta da Pellicanò e Pescosta sugli esterni mentre al centro la coppia sarà formata da Sommacal e Calcagnotto. A centrocampo Vecchiato potrebbe schierare i tre “vecchi” Bertagno, Masoch e Miniati mentre davanti ci sarà sicuramente Corbanese, probabilmente supportato dal ritorno di Farinazzo. Dietro le punte potrebbe giocare Duravia. Arbitro. Dirigerà Alex Cavallina di Parma (con Santarpia di Sesto San Giovanni e Salvalaglio di Legnano).

Ore 21.00 – (La Provincia Pavese) Prende il via con cinque partite in programma in questo sabato il lungo week-end del girone A di Lega Pro, valido per il trentunesimo turno di campionato, la quattordicesima giornata di ritorno, suddivise da oggi a lunedì sera . Il Pavia disputerà la sua penultima gara interna stagionale domani pomeriggio alle ore 14 con la Reggiana. Oggi alle 14,30 è prevista la rifinitura in cui mister Stefano Rossini dovrà valutare alcune scelte in vista dell’impegno di domani. In forte dubbio è la disponibilità di Alessandro Cesarini, che ieri mattina è tornato a lavorare sul campo con una sgambata a parte. Oggi il “mago” proverà e si valuteranno le condizione in vista di una sua convocazione per il match con la Reggiana. Per Cesarini una ricaduta della fastidiosa pubalgia che lo aveva condizionato l’utilizzo nei mesi scorsi. Sicuro assente, invece, Marco Cristini per lo stiramento muscolare riportato in allenamento prima di Pavia-Mantova. Lavoro a parte nella seduta del venerdì anche per Luca Ghiringhelli alle prese con un affaticamento all’adduttore dopo la gara di domenica scorsa. Ieri il laterale destro difensivo ha effettuato comunque scatti ed esercizi con la palla e anche per lui si valuterà il possibile pieno recupero questo pomeriggio. Il resto del gruppo, eccetto ovviamente Tommaso Bellazzini per cui la stagione è finita in anticipo nei mesi scorsi, è ad oggi a disposizione di mister Rossini che potrebbe riproporre il 3-5-2 di Mantova per non cambiare nuovamente assetto tattico. Tra le novità potrebbe esserci la proposizione in attacco del duo Ferretti, assente a Mantova, e Sforzini, che dopo alcune settimane in panchina potrebbe avere spazio dal 1’. Oltre a Pavia-Reggiana domani si giocherà solamente un’altra gara del girone A, Pro Patria-Sud Tirol alle 17,30. Il grosso del turno di questo week-end si disputa oggi a partire da Cuneo-Feralpisalò alle 15. Alle 17,30 Alessandria-Mantova e Bassano-Lumezzane mettono in palio punti per la corsa play off per le formazioni di casa e per la lotta salvezza per le due ospiti lombarde. Alla stessa ora al “Garilli” la Pro Piacenza affronta il Renata in un confronto tra formazioni in lotta per evitare i play out. In serata alle 20,30 derby lombardo a Gorgonzola tra Giana Erminio e Cremonese. Lunedì sera alle 20 il Cittadella è pronto in caso di vittoria sul Pordenone a festeggiare davanti al proprio pubblico la vittoria del campionato e la promozione matematica in serie B con tre turni d’anticipo. Ma il Pordenone non vuole perdere altri punti preziosi. Completa il quadro della 31esima giornata il posticipo di lunedì sera alle ore 20 Albinoleffe-Padova

Ore 20.40 – (Gazzetta di Reggio) Giornate più lunghe e tanto sole iniziano a farsi sentire anche dalle parti di via Agosti infatti le interruzioni per la “pausa acqua” durante gli allenamenti per Letizia e compagni sono sempre più frequenti, così come sta aumentando il lavoro per il massaggiatore Remigio Del Sole che deve costantemente procurare al gruppo bottiglie fresche. Il caldo dunque non sarà un fattore da sottovalutare nelle prossime gare, a partire da domani, quando al Fortunati di Pavia è prevista una temperatura vicina ai 30° e la sfida tra la Reggiana e i lombardi avrà inizio alle ore 14. Detto del clima infuocato, probabilmente accentuato anche dalle contestazioni dei tifosi locali delusi, al pari dei supporter granata, per una stagione finita per entrambe troppo presto rispetto alle ambizioni della partenza, dalla seduta di ieri mister Colombo ha lasciato intravedere che ci saranno altre novità nella formazione che scenderà in campo, naturalmente tutte operazioni fatte già in ottica del prossimo anno. Per il momento il tecnico lariano pare confermare il 3-5-2 scoperto a ottobre, a discapito di un sicuramente più amato 4-3-3 che però non ingranava: la scelta di dare continuità ai soliti schemi viene adottata certamente per mettere alla prova alcuni giocatori meno impiegati senza stravolgere tutto l’impianto di gioco. Tra l’altro adesso l’organico granata va ricomponendosi (ai box ci sono i soliti Frascatore, Loi e Rampi) essendo tornati a disposizione i vari Spanò, Siega, Maltese e Perilli, tutti alle prese con leggeri guai muscolari nell’ultimo periodo, quindi ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. In particolare a Pavia gli esperimenti riguarderanno il centrocampo e l’attacco: il rientrante Paolo Bartolomei, dopo aver accumulato due settimane di lavori nelle gambe, è pronto per sostituire l’acciaccato Maltese nel trio mediano, affiancando Danza e Bruccini; davanti tornerà Siega, dopo la breve apparizione sul centrocampo nella gara col Cittadella di domenica scorsa, per fare coppia col confermato Nolè. Sarà quindi Rachid Arma l’altro sacrificato di lusso: l’attaccante marocchino gode di massima stima all’interno dello spogliatoio ma i tanti fischi rimediati nelle ultime gare, dove sembrava aver smarrito la via del gol, ne suggeriscono una giornata di stop, almeno dal primo minuto. Il resto dell’undici granata sarà lo stesso delle ultime uscite con Spanò, Sabotic e Parola nella linea difensiva; Mignanelli e Mogos come esterni di centrocampo mentre in porta potrebbe scoccare l’ora di Andrea Rossini infatti il 26enne romagnolo, complice anche un problema al polso per Perilli, utilizzerà questo finale di stagione per cercare una conferma a Reggio oppure di essere “appetito” altrove. Stamattina rifinitura in via Agosti dalle ore 11.30.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Del primo v’è certezza, oramai. Del secondo, invece, se ne interessano in tre. Primo e secondo sono i posti in classifica del girone A di Lega Pro. La battistrada Cittadella, più nove sulle inseguitrici, non attende che di far la festa. Negli intenti padovani, tanto meglio se davanti alle telecamere di Raisport lunedì sera. Per la piazza d’onore non c’è solo il Pordenone, che attualmente la occupa. Alessandria e Bassano, in ritardo di un passo, fanno i conti di come superare il passivo iniziale. Loro giocano questo pomeriggio. TEST VIRGILIO – Va a caccia della “manita” l’Alessandria, che riceve il Mantova alle 17.30. Reduce da quattro vittorie consecutive, la compagine piemontese vuole la quinta, cercando di portarsi subito al secondo posto. La vivacità espressiva dei grigi mostrata nelle ultime prestazioni è quella migliore. Forse anche distratti dai passi compiuti in Coppa Italia, fino ad arrivare alla semifinale con il Milan, i piemontesi in campionato negli ultimi mesi avevano perso terreno. Le settimane più recenti, però, li mostrano pronti per il gran finale. All’andata il Mantova ebbe la peggio sonoramente, con un 4-0 che resta uno dei risultati più netti della competizione. I virgiliani lottano per starsene fuori dai play out. La vittoria contro Pavia ha ricaricato l’ambiente. Lo stadio Moccagatta è il teatro della sfida che, sia in alto che in basso, può aprire nuovi scenari. PROVA DI BRONZO – Alla stessa ora gioca il Bassano, in casa contro il Lumezzane. I vicentini, a parità di punti, hanno lo svantaggio sull’Alessandria per un peggior conteggio relativo agli scontri diretti. Questo significa che, anche arrivasse a pari, scenderebbe di un gradino nella quotazione. Prima di sapere se servirà la classifica avulsa per stabilire quella finale, comunque, è da vedere quale sia il Bassano che si impegna nel rush conclusivo. Quello vincente, anche se non convincente, che ha saputo imporsi sul Cittadella lanciato verso la serie B, neanche un mese fa. Oppure quello che ha stentato, negli impegni più recenti, contro Pavia e Pro Piacenza. Opposto, cioè, a due compagini di media e bassa classifica. Il Lumezzane galleggia sopra i play out. I valgobbini che cercano la salvezza, ma in trasferta vincono poco, persero di misura (3-2) contro i vicentini all’andata. ULTIMO SPEZZATINO – Oltre ai due confronti citati, il calendario propone oggi Cuneo – FeralpiSalò alle 15, Pro Piacenza – Renate alle 17.30 e Giana – Cremonese alle 20.30. Domani sarà la volta di Pavia – Reggiana (ore 14) e Pro Patria – Sudtirol (ore 17.30). Lunedì sera, in concomitanza con la gara dei neroverdi, si giocherà pure Albinoleffe – Padova.

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La coppa Italia è andata al Foggia che giovedì sera ha pareggiato (4-4) al Tombolato con il Cittadella Due dopo aver vinto il match di andata in casa per 4-1. CONSIDERAZIONI – Nessuna sorpresa quindi dalla sfida che vedeva impegnata la capolista, prossima avversaria del Pordenone. Dal risultato e dall’andamento del match però si possono trarre alcune conclusioni. La prima è che lunedì i ramarri si ritroveranno davanti il Cittadella vero, per nulla stressato e pronto a fare la partita per brindare alla matematica promozione davanti alle telecamere di Rai Sport (inizio del match alle 20). Mister Venturato infatti ha preservato quasi tutti i titolari in vista del match di lunedì. La seconda considerazione nasce dall’andamento della gara che ha visto le seconde linee granata impegnare seriamente la prima squadra del Foggia, secondo in classifica nel girone C con 56 punti e 4 lunghezze di ritardo dalla capolista Benevento. LA VISTA DI RE MAURO – Vengono quindi ridimensionate le preoccupazioni dei supporter neroverdi sorte dopo il 4-1 del match di andata rifilato da una possibile concorrente nei playoff contro la prima del del girone A, capace di dominare tutta la stagione. Devono anche ricredersi coloro che avevano si erano lasciati andare a sorrisetti dopo aver letto le dichiarazioni di Mauro Lovisa. Proprio alla vigilia della seconda finale di coppa e della supersfida al Tombolato, Re Mauro aveva dichiarato: «Non credo che il girone A sia inferiore agli altri due: sono convinto che arriveremo alla finale playoff e magari la vinceremo pure». CANDIDATE OGGI – Se il campionato di Lega Pro fosse finito lo scorso turno, ad accedere direttamente in serie B sarebbero Cittadella, Spal e Benevento. Il Pordenone andrebbe a giocarsi i playoff insieme a Pisa, Foggia, Maceratese, Lecce, Bassano, Alessandria e Casertana. Una sola delle otto che si guadagneranno l’accesso all’overseason, dopo tre turni a eliminazione diretta, raggiungerà le altre tre promosse direttamente nella serie cadetta. PASSO DOPO PASSO – Prima Tedino e i suoi ragazzi dovranno guadagnarsi matematicamente l’accesso all’appendice mobile. Oggi basterebbe incassare 5 punti nelle ultime 4 gare. Al termine della stagione regolare mancano infatti solo le sfide col Cittadella (lunedì al Tombolato), quella al Bottecchia con il Cuneo (domenica 24 aprile alle 18), la trasferta a Pavia (sabato 30, alle 14.30) e l’ultima davanti al pubblico amico domenica 8 maggio (alle 15) con il Giana Erminio. AL SEGUITO – Continua in serenità la preparazione di Stefani e compagni. Tutti a disposizione di Tedino e il suo staff, compreso Beltrame. A sudare con i neroverdi anche Paulo Vitor Barreto, attaccante brasiliano ex Udinese e Toro lanciato da Tedino a Treviso. Oggi seduta pomeridiana (al De Marchi, inizio alle 15) così come domani (ma a porte chiuse). I ramarri saranno seguiti al Tombolato da un centinaio di supporter, ai quali il Cittadella ha riservato un settore della tribuna est. Le fasi della supersfida potranno essere seguite sintonizzandosi sulle frequenze di Rai Sport oppure, come sempre, sul megaschermo del De Marchi.

Ore 19.30 – Lega Pro girone A, fischio finale: Alessandria-Mantova 0-0, Bassano-Lumezzane 1-0, Pro Piacenza-Renate 0-0.

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Al momento non è tesserabile, ma si può fantasticare sul suo ingaggio la prossima stagione. «Potrebbe essere», si lascia scappare la dirigenza. Il protagonista? Paulo Vitor Barreto. Già: l’ex attaccante di Bari e Torino, dopo essere venuto a salutare Bruno Tedino al De Marchi, ha chiesto e ottenuto di potersi allenare con la squadra del suo “mentore”, che l’aveva guidato nella Primavera del Treviso. Il giocatore, classe ’85, ieri ha preso parte alla seduta con i neroverdi, provando anche gli schemi offensivi. E’ dovuto uscire prima, ma soltanto perché, dopo un periodo di inattività, deve gestirsi e forzare il meno possibile. La sua presenza ha incuriosito i fan neroverdi al De Marchi e non solo: Barreto rimane una punta di grandissimo spessore, seppur non giochi con continuità da due stagioni. Ed è proprio per questo, perché è da rilanciare, che la società non esclude di tesserarlo in futuro. Ha soltanto bisogno di ritrovare entusiasmo e serenità, aspetti che ha perso nell’ultimo torneo al Torino in A e al Venezia in D a inizio stagione. Sarà da rimettere in carreggiata, però la qualità è intatta: costante, ieri, la ricerca dell’uno-due coi compagni, notevole la velocità di esecuzione e l’idea di gioco. E se rimanesse pure Beltrame (che ieri ha ripreso col gruppo), anche lui alla ricerca di continuità e fiducia? Il presidente Lovisa, a bordo campo, suggeriva questo scenario ai presenti. In vista di Cittadella, intanto, Tedino ha ruotato quasi tutti i componenti dell’attacco. Al fianco di Strizzolo, ci può essere posto per tutti: da Cattaneo a Berrettoni, passando per Filippini e Martignago. Si va verso la conferma invece di reparto arretrato e mediano. Oggi seduta alle 15, domani stesso ora ma a porte chiuse.

Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) Non sarà l’esodo di Bassano, questo va detto. Ma saranno molti i cuori neroverdi presenti lunedì a Cittadella (il via alle 20): si parla infatti di un centinaio di tifosi che, con mezzi propri, saranno vicini al Pordenone al Tombolato nello scontro con la capolista. La società non organizza una corriera, considerata la vicinanza, lasciando così la libera iniziativa ai fan che rispondono comunque volentieri al richiamo di un big match nonostante il giorno e l’orario sfavorevole. È chiaro che, se si fosse giocato di domenica, sarebbero state almeno un paio di centinaia di tifosi a Cittadella: per esigenze televisive, e per dar modo ai granata di recuperare dalle fatiche di coppa di giovedì sera (quando hanno perso la finale col Foggia), si è deciso di giocare di lunedì. Al Tombolato, lo si ricordi, non è obbligatoria la Supporter card: ingresso “libero”, dunque. E chi non potesse raggiungere Cittadella, potrà seguire il match al De Marchi. Le immagini dei 90’ del Tombolato saranno trasmesse tramite Lega Pro Channel sul maxi-schermo nella sala conferenze del centro dei neroverdi.

Ore 18.20 – Lega Pro girone A, fine primi tempi: Alessandria-Mantova 0-0, Bassano-Lumezzane 1-0, Pro Piacenza-Renate 0-0.

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) «Sono le competenze degli uomini a far grandi le società: se Lovisa darà ancora fiducia a Tedino e Zamuner, credo che il Pordenone arriverà molto in alto». Firmato Ezio Glerean. Due giorni alla sfida col Cittadella e il tecnico, autore dei granata dei miracoli di fine anni ’90, pronostica un grande futuro ai ramarri, qualora riescano a continuare con l’attuale tandem mister-consulente di mercato. «Due intenditori di calcio – continua l’allenatore –: sono contento che il presidente si sia affidato a loro dopo gli sbagli della scorsa stagione». Glerean, partiamo da qui: lei poteva guidare il Pordenone sia il primo anno di Lega Pro sia nella stagione attuale. «E’ vero. Due estati ho incontrato un paio di volte con Lovisa. Alla seconda chiacchierata abbiamo approfondito la questione, poi non l’ho più sentito. Così, ricevuta un’altra chiamata lo scorso giugno, stavolta da Zamuner, ho preferito rifiutare». Perché? La società le aveva presentato un progetto serio. «Lovisa, per seguire Longo (il tecnico della Primavera del Torino, ndr), mi aveva tenuto in ballo troppo a lungo. Ma non aveva capito che, lo stesso Longo, non sarebbe mai venuto a Pordenone. Però ora sono contento per lui: sta avendo soddisfazioni che si merita». Questo Pordenone come il “suo” Cittadella dei miracoli, che portò dalla C2 alla B: realtà piccola, che gioca all’attacco e punta in alto. Ci sta il paragone? «Perché no? Conosco bene Zamuner, è stato mio giocatore, così come Mateos. Tedino è un grande tecnico, il presidente ha capito che bisogna affidarsi a persone serie: ci sono tutti i presupposti per salire ancora. Basta avere fiducia nei propri uomini e nelle loro competenze. Lovisa deve continuare a puntare e a credere in loro». Il Pordenone può fare il colpaccio a Cittadella? E può già andare in B? «Sicuramente può puntare a un gran risultato al Tombolato: i neroverdi giocano un bel calcio e i granata sono un po’ in calo dopo la rincorsa per blindare il campionato. Se è maturo il grande salto? Posso dire che mi piacerebbe molto vedere questa società salire tra i cadetti». E se non ce la facesse quest’anno? «Si riparte dalla stessa base con ancora più forza. L’impianto di squadra e dirigenziale c’è: basta affinarlo». Mister, in chiusura: nei playoff può succedere di tutto. Quale può essere l’arma in più del Pordenone? «Un ragazzo su tutti: Berrettoni. E’ un ragazzo che volli fortemente a Bassano. Quando andammo a prenderlo arrivava da stagioni in chiaroscuro, in cui segnava poco. La proprietà non lo voleva: rimasi col presidente a Grosseto, dove Emanuele giocava, sino a tarda notte. L’avrei sistemato trequartista, per farlo incidere in zona gol. Renzo Rosso non era convinto, ma alla fine mi assecondò. Con me Berrettoni segnò più di 50 reti».

Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) Dopo una settimana rovente sul fronte societario, che ha messo in discussione il futuro del club di Viale Te, il Mantova torna oggi in campo ad Alessandria e va a caccia di una vera impresa. Non si potrebbe definire in altro modo, infatti, l’eventuale conquista di un risultato positivo sul campo di una delle squadre meglio attrezzate del girone, attualmente terza in classifica e lanciata verso la conquista della piazza d’onore in vista dei playoff. Per capire il potenziale dei grigi, basta pensare che mister Gregucci, pur dovendo rinunciare per infortuni e squalifiche a tre punte del calibro di Marras, Marconi e Fischnaller, potrà ugualmente schierare un tridente formato da Iunco, Bocalon e Iocolano. «L’Alessandria è la squadra più forte del campionato», afferma mister Luca Prina, che alla panchina grigia aveva fatto un pensierino la scorsa estate e che nel corso della stagione ha più volte seguito partite e anche allenamenti dell’Alessandria. «I nostri avversari hanno avuto la “sfortuna” di arrivare alla finale di Coppa Italia con il Milan e in quel periodo hanno inevitabilmente perso qualcosa in campionato. Peccato incontrare l’avversario peggiore in questo momento, visto che siamo reduci da un successo e che siamo in crescita. I ragazzi comunque hanno acquisito fiducia e autostima, proveremo a giocarcela. Io definisco questa gara un jolly: se dovessimo fare risultato, sarebbe importantissimo. Comunque la cosa che pretendo dai miei è la prestazione, perché dobbiamo continuare a migliorare in vista dei playout». Nella circostanza Prina, oltre che a Caridi, Ungaro, Cristini e lo squalificato Sereni, deve fare a meno anche di Marchi: «Non si è allenato per tutta la settimana a causa della fascite plantare, comunque verrà in panchina e poi vedremo. Falou e Tripoli in attacco? Non si giocano un’occasione personale, perché qui l’unica cosa che conta è la salvezza del Mantova. Ci giochiamo tutti la vita e chi va in campo deve dare punto e basta». Altro aspetto della partita a cui tiene Prina è la “gabbia” preparata per il fantasista avversario Iocolano: «A destra giocherà Lo Bue proprio perché ha più passo di Scalise ed è dunque più adatto a seguire Iocolano. Lì comunque ci saranno costantemente raddoppi di marcatura, perché dobbiamo limitare le fonti del loro gioco». Il mister, infine, esclude che la squadra possa risentire delle roventi polemiche societarie: «Noi ne stiamo fuori – taglia corto -, i ragazzi sono molto concentrati sul campo e dunque non ci saranno problemi di questo genere». Per quanto riguarda la conta degli ex, in biancorosso l’unico è Scalise. Sull’altro fronte, invece, ci saranno Nicco e Boniperti, nonché il ds Magalini. Al seguito dei biancorossi ci saranno una sessantina di tifosi.

Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Di solito è una frase retorica, che viene ripetuta spesso quando il campionato volge al termine. Ma stavolta, per il Bassano, la realtà dice che un eventuale passo falso oggi al Mercante (fischio d’inizio ore 17.30) contro il Lumezzane potrebbe rappresentare la trappola perfetta sulla strada dei playoff. Stefano Sottili non si aspettava lo stop con il Pro Piacenza e fa poco per nascondere il proprio disappunto, già emerso peraltro subito dopo il ko. «Da qui in avanti non abbiamo più alcun margine d’errore — tuona l’allenatore toscano — in questa e nella prossima gara incontreremo due squadre in lotta per la salvezza (sabato prossimo sfida a Meda contro il Renate, ndr ), le motivazioni messe in campo saranno altissime da parte di entrambe le formazioni e conteranno molto l’equilibrio nel gioco, la condizione atletica e la mentalità. Noi dobbiamo riscattare la sconfitta con il Pro Piacenza, in una partita in cui si sono accavallati molti episodi negativi e in cui non abbiamo giocato bene nei primi minuti. Tuttavia nel corso della gara abbiamo creato tanto, ci sono stati diversi episodi sfavorevoli ma dobbiamo imparare ad essere più bravi creando molto ma non concedendo il fianco ai nostri avversari». Pochi dubbi riguardo alla formazione anti-Lumezzane, tanto più che Voltan e Cenetti sono out per infortunio: «Giacomo ha subito una leggera distorsione alla caviglia in allenamento — conferma Sottili — dispiace perché nell’ultimo periodo stava facendo benissimo, sappiamo tutti quale sia il suo valore in campo e all’interno dello spogliatoio». Un pensiero pure sul collega Antonio Filippini: «Sembra quasi abbia la bacchetta magica – sorride Sottili – da quando è arrivato la loro stagione è cambiata completamente».

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) L’infermeria giallorossa deve avere le porte girevoli. È appena uscito Giammario Piscitella, è ancora dentro Davide Voltan assieme al lungodegente Domenico Germinale e ora ci è entrato anche Giacomo Cenetti. Piscitella è guarito dal malanno muscolare patito a Cittadella e oggi si giocherà una maglia da titolare con Candido e Laurenti, mentre l’altro esterno offensivo Voltan darà ancora forfait: per lui un guaio a un legamento tra tibia e caviglia che lo costringerà a riprendere martedì un programma di lavoro differenziato con carichi crescenti. Indicativamente tornerà in pista in tempo per il derby interno col Padova del 30 aprile, la sfida a cui lui tiene di più, contro il club che l’ha lanciato. Ma dopo Pro Piacenza e Lumezzane, salterà anche la trasferta di Renate domenica prossima. Quanto a Cenetti, si è girato una caviglia l’altro giorno in allenamento in un contrasto con Semenzato con Seme che gli è caduto sul piede. Il mediano riprenderà graduale martedì la riabilitazione in piscina, quindi palestra e soltanto dopo il campo. Nella migliore delle ipotesi sarà in panca col Renate fra 8 giorni. Altrimenti, anche per lui il rientro è col Padova a fine mese.

Ore 16.50 – (Giornale di Vicenza) Il Milan di Brocchi al pari del Napoli di Sarri ha introdotto i droni in allenamento. Il Bassano di Sottili invece no, poiché con la sfiga della scorsa settimana come minimo il drone cadrebbe in testa ai giocatori. «Noi però non dobbiamo piangerci addosso – la fa breve Sottili – niente ci deve condizionare, ma semmai bisogna essere più forti delle avversità. E allora ci vogliono piglio e personalità».IL LUME COME UNA LAMA. Il Lumezzane se invece di Antonio Filippini si fosse affidato al maghetto Harry Potter avrebbe fatto meno strada.«È un cambio il loro che sa di bacchetta magica – osserva il nocchiero virtussino – con lui hanno rintracciato autostima e nuovi equilibri tattici. Il Lume adesso è una squadra molto aggressiva con un’altra mentalità e che punta sempre al risultato. È un bivio importante per entrambe, direi proprio che sarà un duello da vietare ai deboli di cuore. Noi dopo il blitz di Cittadella ci eravamo conquistati un bonus in classifica che abbiamo sciupato immediatamente con la Pro Piacenza e dunque, almeno in ottica secondo posto, margini di errore non ce ne sono più. Siamo tutti lì, ma sono anche quattro spareggi secchi per agguantare la migliore posizione possibile. Ecco perchè oggi è necessario essere bravi, mordendo cioè la partita dal calcio d’inizio, senza prestare il fianco alle loro ripartenze».Sottilone fa un passo indietro e torna per un istante sul pomeriggio assurdo di domenica scorsa. «È stata una partita strana in cui si sono accavallati un mucchio di episodi tutti negativi per noi, da quelli arbitrali a quelli in campo. È anche difficile che si registri una sequenza simile di coincidenze storte. Certo, se evitiamo di sbagliare davanti al portiere credo sia meglio per tutti, ma col Piacenza ha davvero detto male in maniera allucinante. Io di quella partita boccio soltanto il primo quarto d’ora».FINALIZZAZIONE. «Sento che molti reclamano di tirare di più in porta e sono d’accordo, fermo restando le caratteristiche dei ragazzi più portate al fraseggio. Però dobbiamo capirci sul significato di tirare. Io l’intendo come la capacità del calciatore di leggere l’azione durante il match: intuire cioè quando è il momento di servire un compagno e quando invece è l’ora di concludere nello specchio. Per dire, col Piacenza Toninelli doveva calciare tra i pali e idem Falzerano. Marcello poi è incredibile, in allenamento tira sempre e spesso segna, in partita quasi mai. Insomma, la finalizzazione io la vedo così, qualcosa di logico e razionale, cogliere il momento non battere a rete e stop».PRIMA I PLAYOFF. Lo skipper del Soccer Team ha un messaggio da mandare all’ambiente. «Uno guarda la classifica e può erroneamente credere che gli spareggi siano già nel taschino, invece sono ancora da acchiappare, sia chiaro – avverte il precettore fiorentino – poi sono anch’io del parere che dovremo fare il possibile e l’impossibile per inseguire il secondo posto. Perchè un conto è disputare tra un mese l’eventuale gara secca dei quarti playoff a Lecce, Pisa o Foggia e un altro è giocarcela qui al Mercante tra la nostra gente».

Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.10 – Qui Guizza: ultima serie di cross e tiri in porta.

Ore 15.50 – Qui Guizza: provati schemi anti-AlbinoLeffe, a centrocampo Bucolo e Baldassin con Ilari e Finocchio esterni.

Ore 15.30 – Qui Guizza: regolarmente in gruppo Favalli e Mazzocco, a parte Dionisi, assenti De Risio e Petkovic.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) «C’è voglia di chiudere la pratica, ma domani non dipenderà esclusivamente da noi». Giancarlo Favarin vorrebbe festeggiare la promozione al “Penzo” con il contorno dei propri tifosi, ma sa che non sarà sufficiente battere il Belluno. Per essere matematico, il salto in Lega Pro necessiterebbe anche della sconfitta casalinga del Campodarsego con il Tamai. La promozione non sarebbe matematica nemmeno se i punti di vantaggio salissero a 9, in serie D non valgono i risultati degli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti. «I padovani non sono ancora sicuri del secondo posto, l’Este è vicino», sottolinea il tecnico. Venezia ancora senza Maccan, che ha effettuato una risonanza magnetica al ginocchio e sicuramente guarderà ancora dalla tribuna almeno la partita con il Belluno, fuori gioco anche lo squalificato Beccaro, mentre in difesa farà il suo rientro Modolo. «Mi dispiace molto per Denis Maccan, ha dato molto alla causa, meritandosi la riconferma partita dopo partita» commenta il tecnico del Venezia, «quella di domani è un’altra di quelle partite dove le motivazioni vengono da sole, senza sollecitazioni dall’esterno. Non dovremo però commettere l’errore di entrare in ritardo in partita, come accaduto a Este. Mi aspetto un Belluno agguerrito, per nulla pago di aver già raggiunto in anticipo i playoff». Proprio con il Belluno era iniziata a fine novembre l’avventura-bis di Giancarlo Favarin alla guida del Venezia. «Fu una partita complicata, resa ancora più difficile dall’espulsione di Beccaro prima della fine del primo tempo. Giocammo più di un tempo in inferiorità numerica, quel punto fu davvero molto pesante per iniziare la risalita». Senza Serafini e Carbonaro, squalificati per l’espulsione avvenuta con l’Este, il Venezia inchiodò gli avversari sul pari (0-0), mentre quattro anni fa a Belluno fu grande festa per i tifosi del Venezia. «Era l’ultima giornata, la settimana prima avevamo conquistato la promozione matematica battendo al Penzo il Gradisca». Belluno che proverà a rovinare la festa del Venezia. «Nessuno ci ha mai regalato niente, non lo farà nemmeno il Belluno» osserva Favarin, «è una delle migliori squadre del girone, molto ben organizzata. Se arrivasse già la promozione sarebbe fantastico,ma anche se ci ritrovassimo ancora a +7, le porte della Lega Pro inizierebbero ad aprirsi». La partita tra Venezia e Belluno è stata affidata ad Alex Cavallina di Parma, 21 presenze stagionali, che ha già diretto gli arancioneroverdi a metà novembre a Fontanafredda, gara risolta (1-0) da un gol in apertura di Matteo Malagò.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tre risultati consecutivi alle spalle e sette punti in tre gare. Il Vicenza affronta oggi la Ternana in un buon crescendo di condizione, ma con l’obbligo di continuare sulla striscia positiva intrapresa. «Il pareggio di Cesena ha dato conferma dei progressi della squadra e ha consolidato l’autostima e la fiducia del gruppo — sottolinea mister Franco Lerda — adesso però dobbiamo dare conferma di quanto fatto, perché c’è ancora molto da sudare per arrivare alla salvezza: non possiamo fermarci per nessun motivo. Abbiamo bisogno di prestazioni e risultati, dobbiamo fare punti perché solo con quelli possiamo scalare la classifica; ora tocca alla Ternana, poi penseremo alla partita successiva perché l’importante adesso è dare il meglio di noi stessi in ogni gara». Purtroppo ancora una volta gli indisponibili sono tanti e la prossima settimana impone un match a Salerno martedì sera nel turno infrasettimanale e poi sabato al Menti contro lo Spezia: un tour de force che metterà a dura prova la tenuta fisica dei biancorossi. «Anche se volessi mi pare complicato pensare al turnover — sottolinea Lerda — abbiamo tanti giocatori che hanno già chiuso il loro campionato e c’è chi, come Giacomelli, sta stringendo i denti e pur in difficoltà sta dando il suo contributo. Siamo in pochi, ma il gruppo è sano e compatto e tutti noi adesso stiamo pensando solo alla Ternana; non possiamo fare nessun calcolo, conta solo la partita che ci attende, in cui scenderanno in campo quelli che ritengo i migliori per quella partita. Abbiamo l’obbligo di dare il massimo sotto tutti i punti di vista, e solo dopo penseremo alla prossima sfida contro la Salernitana. Guardare oltre non ha senso, conosciamo il percorso che dobbiamo fare da qui alla fine del campionato, e per centrare l’obiettivo dobbiamo puntare sulle nostre capacità, sui valori di un gruppo composto da uomini. E questo è senza dubbio un aspetto che conta molto». Contro la Ternana una vittoria farebbe fare un bel balzo in avanti al Vicenza, in una classifica che potrebbe vedere la Virtus Lanciano penalizzata e quindi dietro ai biancorossi. «L’eventuale penalizzazione del Lanciano non la determiniamo noi e quindi, per certi aspetti, non ci deve interessare — precisa Lerda — e in ogni caso la classifica cambierà ancora molto, perché ci sono a disposizione ben 21 punti. Ecco perché dobbiamo pensare solo a giocare un calcio prima di tutto redditizio, anche se mi ritengo un esteta: mi piace giocare a calcio in una certa maniera. Però quello che conta è la salvezza: questo conta, tutto il resto sono chiacchiere». Per ottenerli bisognerà battere una Ternana che vuole uscire dal Menti con un risultato positivo per chiudere la pratica salvezza. «Per i nostri avversari abbiamo considerazione ma sono abituato a lavorare molto sulla mia squadra, sulle nostre capacità e idee di gioco. Loro dispongono di un buon organico e di ottime individualità come Falletti e Ceravolo ma dobbiamo vincere, perché questa partita per noi è fondamentale».

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Se lo conosci non lo eviti. Tutt’altro. Perchè Roberto Breda, oltre ad essere un tecnico preparato, è una persona che sa farsi apprezzare. E a Vicenza, quando la dirigenza lo chiamò nell’estate del 2012 per guidare la squadra, raccolse i favori della piazza anche se la sua esperienza in biancorosso non fu molto fortunata (Breda venne esonerato dopo la sosta invernale e la sconfitta col Cesena). Oggi allena la Ternana e con le “Fere” l’allenatore trevigiano è alla ricerca di punti-salvezza. A cominciare dal Menti.Breda, rieccoci. Quanto conta per voi questa gara?Per noi è il primo di tre scontri diretti. Stiamo lavorando per la salvezza e siamo a buon punto, ma non possiamo ancora stare tranquilli. La situazione della Ternana, però, è migliore rispetto a quella del Vicenza…Sì, anche se il Vicenza è una formazione in ripresa e questo mi fa piacere.Lerda le piace?Sì, è un bravo tecnico e il suo calcio mi piace, così come mi piaceva quello di Marino.Vi siete mai incontrati in passato?Ci incrociammo quando io ero l’allenatore della Reggina e lui del Crotone, ma nulla più. Non ci conosciamo molto. Con l’assenza di Busellato per squalifica e Coppola ancora ai box per infortunio, ha qualche problema in mediana. Le sue soluzioni?Ho qualche dubbio, c’è un solo ballottaggio e però deciderò all’ultimo perchè a breve si gioca un’altra gara. Intanto ho recuperato Vitale che è un giocatore importante. Che squadra si aspetta di fronte?Il Vicenza ha buonissimi giocatori. Penso a Ebagua e Galano, ma non solo, anche Signori, Vita…per questo c’è bisogno di fare tanta attenzione in ogni momento della partita. Con Lerda ha giocato troppe poche partite per poter giudicare, ma penso che sia comunque una squadra che non bisogna sottovalutare.Dovesse “rubare” un giocatore ai biancorossi?A me Giacomelli è sempre piaciuto… E comunque sono felice di rivedere Brighenti dopo tutto quello che ha dovuto passare. Glielo chiediamo ogni volta, ma lei non ha mai nascosto i suoi rimpianti. Dispiaciuto per come finì a Vicenza?Più che altro ho commesso un errore enorme.Quale?Quello di pensare che sarei rimasto a Vicenza dieci anni. Stavo molto bene, avevo trovato un luogo in cui svolgere bene il mio lavoro. Mi dispiace molto che l’esperienza in biancorosso non abbia avuto il lieto fine.Chi le manca di più?Avevo conosciuto tante persone per bene. Una di queste era Paolo Cristallini e mi dispiace che non sia più il direttore sportivo del Vicenza. Come si spiega la stagione difficile del Vicenza?La considero per certi versi simile a quella che ho vissuto io al secondo anno col Latina. La prima stagione è andata alla grande, siamo arrivati a disputare i playoff. Stessa cosa il Vicenza di Marino: ha compiuto una mezza impresa e poi quest’anno ha incontrato delle difficoltà. Come il mio Latina l’anno dopo la favola. Sono stagioni che vanno così. E oggi chi vincerà?Abbiamo la stessa esigenza del Vicenza. Mi auguro che al termine del campionato possiamo festeggiare tutti, Ternana e Vicenza, la salvezza.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Il toro Giulio Ebagua è pronto a incornare anche la Ternana. Con determinazione, istintività, esplosività: per usare il termine scelto da lui stesso, con prepotenza. «Sì, mi definirei così: sono un giocatore prepotente – conferma – con tutte le sfumature positive, ma anche negative, di questa parola. Sento di avere dentro tanta forza, grinta, e in campo do sempre tutto per liberarla, per impormi e aiutare la mia squadra a vincere ad ogni costo».È questo il significato della sua esultanza dopo un gol, quando imita un toro che carica?Sì. Ovviamente mi porto dietro questo gesto dai tempi del Torino: per chi ha indossato quella maglia, è un gesto simbolico importante. Ma in effetti mi rappresenta bene, per il giocatore e la persona che sono.I tifosi del Vicenza sono ben felici di avere cominciato a vedere questa esultanza con una certa regolarità…Sono contento anch’io: per un attaccante come me, da sempre abituato a segnare, era strano e frustrante avere perso questa confidenza. I gol delle ultime partite mi hanno aiutato a sbloccarmi. Del resto, quando giochi a calcio, molto dipende dalla testa.Vale anche a livello di squadra, è d’accordo?Sì. Abbiamo passato un periodo difficile, due mesi in cui i risultati non arrivavano, anche se giocavamo piuttosto bene: eravamo fiduciosi, convinti che attraverso il gioco saremmo anche tornati a vincere, purtroppo non è successo fino a quando la società non ha deciso di cambiare allenatore.Dopo la doppietta con l’Ascoli, ha voluto dedicare proprio a Marino e al direttore sportivo Cristallini quei gol.Perché loro mi hanno voluto qui e mi hanno trattato sempre con correttezza. Marino in questo gruppo ha seminato bene, ha insegnato calcio e si vede. Mi sarei aspettato di giocare di più, ma mi rendevo conto che Raicevic è forte e andava valorizzato, ho rispettato le sue scelte come lui ha sempre rispettato me. Purtroppo, anche per quel mio rigore sbagliato, è stato esonerato; per fortuna è arrivato Lerda, che ha subito toccato le corde giuste di questo gruppo.Torniamo a quel rigore, “tolto” di prepotenza a Galano: lo rifarebbe?In quel momento me lo sentivo, lui non si è imposto, e ritenevo giusto assumermi quella responsabilità. In carriera ne ho segnati tanti e sono convinto di poterne segnare ancora, dunque sì: lo rifarei, a meno che non ci siano indicazioni scritte specifiche dell’allenatore, che in quella partita non c’erano.Parlava dell’impatto positivo di Lerda: in quali aspetti, soprattutto?Forse a questo gruppo serviva un martello, un sergente di ferro, e lui lo è. Insiste molto sull’aspetto mentale, l’aggressività, la fase difensiva, e la squadra lo ha seguito. Giriamo meno palla e verticalizziamo di più, privilegiando la concretezza all’estetica. Avevo già avuto Lerda come allenatore quand’ero molto giovane a Casale e lui era agli inizi: è stato un piacere ritrovarlo molto maturato e preparato. È cambiato anche il modulo, lei adesso gioca con Galano alle spalle.Mi trovo meglio, perché ho un compagno più vicino con cui dialogare, ed è da sempre il modo in cui rendo meglio, direi almeno un trenta per cento di più. E Galano, con le sue qualità, può giocare bene dovunque.Il dualismo con Raicevic?Non l’ho mai vissuto come tale. Lui è un ragazzo eccezionale, un attaccante fortissimo, ha un senso del gol che ricordo di aver visto superiore solo in Rolando Bianchi. Spero di poterlo aiutare a crescere, tra di noi c’è un ottimo rapporto.Ternana oggi, Salernitana martedì: due partite fondamentali?È fondamentale vincere sempre, ma soprattutto non perdere mai.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Dipendesse solo da Franco Lerda, il Vicenza che alle 15 scenderà in campo al Menti contro la Ternana giocherebbe – per la prima volta in questo campionato – con l’identica formazione titolare della settimana scorsa a Cesena: Benussi in porta; difesa a quattro con Adejo e Brighenti al centro, Sampirisi (destra) e D’Elia (sinistra) come terzini; coppia di centrocampo formata da Moretti a costruire e Signori a fare da diga; Ebagua centravanti, con Vita, Galano e Giacomelli alle sue spalle. Al di là della giusta idea di principio per cui tutti i giocatori a disposizione sono fondamentali (e tutti in verità potranno e dovranno tornare utili), è questa ormai la formazione dei “titolarissimi” individuata dal nuovo tecnico biancorosso.DUBBIO GIACOMELLI. Tra il dire e il fare, però, ci sono di mezzo mille variabili, a cominciare dagli infortuni, sgraditissimo filo conduttore di questo campionato. Lerda ormai sa che non potrà più contare sui vari Manfredini, Vigorito, Bellomo, Pozzi e Cisotti: l’attaccante friulano, di proprietà dello Spezia, è stato operato con successo nell’ospedale della città ligure per la ricostruzione del crociato anteriore destro. Ci vorranno circa sei mesi per il recupero: auguri. Per la partita di oggi non sono stati convocati nemmeno gli infortunati Laverone, Pinato e Modic, che a questo punto difficilmente potranno dare un contributo nel trittico settimanale che attende il Vicenza. Così l’unico giocatore inserito nella lista dei 22 con un punto di domanda è Stefano Giacomelli, alle prese con la caviglia destra malridotta: fino all’ultimo lo staff medico cercherà di metterlo nelle condizioni di tollerare il dolore e scendere in campo, ma questa settimana l’attaccante ha faticato più del solito a convivere con l’infortunio.SBRISSA PRONTO. Ecco perché si tiene pronto ad una chiamata Giovanni Sbrissa, reduce anche dalla gara (con gol) disputata mercoledì con l’U19 a Parma. Il giovane centrocampista di Castelfranco, come noto, non è una mezzapunta di ruolo: alternative naturali ai tre titolari, Lerda in questo momento proprio non ne ha. Tuttavia già negli ultimi incontri Sbrissa nel finale ha sostituito Giacomelli prendendone la posizione, chiaramente con le sue caratteristiche, e negli allenamenti settimanali il tecnico gli ha dedicato tempo ed attenzioni per istruirlo specificamente in questo nuovo compito.RAICEVIC IN PANCA. Salvo sorprese messe a punto nella rifinitura a porte chiuse di ieri mattina, sarà questa l’alternativa adottata dall’allenatore di Fossano per l’eventuale sostituzione del numero 10. Il capocannoniere biancorosso Filip Raicevic si avvia dunque ad una nuova panchina da vice-Ebagua: anche Lerda, come già Marino, vede la “coppia pesante” come l’eccezione e non la regola. Più che di compatibilità tra i due, si tratta di equilibri generali: per schierarli insieme, infatti, si innescherebbe un effetto domino che porterebbe Ebagua ad arretrare di qualche metro, Galano a destra e Vita a sinistra. Tutti adattamenti possibili, ma secondo il tecnico meno efficaci rispetto allo schieramento in cui l’attaccante nigeriano fa il centravanti, Vita parte da destra, e Galano è libero di svariare come trequartista-seconda punta alle spalle di Ebagua.TANTI DIFFIDATI. Proprio nel reparto avanzato, inoltre, il Vicenza conta ben quattro diffidati pesantissimi: Ebagua, Raicevic, Vita e Galano, oltre a Signori, Ligi e Laverone. Un’eventuale ammonizione costringerà Lerda a rimescolare le carte per il fondamentale scontro diretto di Salerno, martedì sera. Ma questa è un’altra storia. Adesso contano solo i tre punti in palio con la Ternana.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Manca solo la firma che arriverà all’inizio della prossima settimana, ma Attilio Gementi sarà il direttore generale del Campodarsego anche l’anno prossimo. Tra il dirigente e il presidente Daniele Pagin, che rientra oggi dall’estero, è fumata bianca riguardo al programma da seguire nella stagione 2016-2017. Il budget per allestire la squadra resterà invariato rispetto a quest’anno, e tra i progetti in cantiere c’è anche quello relativo alla realizzazione di un campo sintetico al Gabbiano, e in tal senso sono già avviati i contatti con l’amministrazione comunale. Il futuro è dunque già impostato, ma prima c’è da portare a termine un campionato nel quale il Campodarsego si è comportato al di là delle più rosee aspettative. Se la lotta per il primato è ormai quasi definitivamente sfumata (sette lunghezze di distacco dal Venezia), i biancorossi devono conquistare sette punti nelle ultime quattro giornate per essere sicuri matematicamente del secondo posto che vuole dire non solo play off, ma anche partecipazione alla prossima Tim Cup.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Per la concomitanza con il 25º Torneo di calcio giovanile Città di Abano, la cui inaugurazione è prevista giovedì 21 allo stadio di Monteortone, la partita di Serie D fra Abano e Fontanafredda si giocherà domani, alle 15, al Nuovo Stadio di Este (arbitro Clerico di Torino). Un trasloco ancora forzato, necessario per non danneggiare il manto erboso, con la gara d’apertura Ajax-Bayer Leverkusen prevista il 21 alle 19.15.

Ore 12.00 – (Gazzettino) L’orario d’inizio dell’allenamento è fissato alle 15.30, lo staff tecnico al gran completo è al campo già alle 14 a visionare le partite degli avversari da affrontare. Anche i giocatori arrivano al Tombolato in abbondante anticipo, Quasi ci fosse qualcosa da compiere al più presto, senza perdere inutile tempo. Il “day after” l’amara finale di Coppa Italia è un giorno qualsiasi per il Cittadella, un pomeriggio di allenamento come tutti gli altri. Si è perso un trofeo prestigioso, mai entrato nella bacheca della società granata, ma non c’è tempo per i rimpianti, si deve guardare avanti. E non ci sono espressioni tirate nei giocatori, anzi: la partita con il Foggia fa già parte del passato, e all’orizzonte c’è un traguardo ben più prestigioso. Lunedì sera ci si gioca il primo dei quattro match point per la promozione in serie B. È senz’altro per questo motivo che il sorriso non difetta in alcun componente della rosa che incontri sulla strada che porta agli spogliatoi, tutti pregustano una gioia che per il momento si deve tenere ancora a freno, ma che spinge con grande veemenza per uscire fuori. Gianluca Litteri arriva con Jallow alle costole, proprio come succede in campo, neanche farlo apposta. «Siamo carichi, siamo pronti», le scarne parole del centravanti granata, dodici gol all’attivo. E Lucas Chiaretti, di passo spedito, è ancora più diretto: «Siamo concentrati su lunedì, siamo duri come il ferro, non molleremo un centimetro». Giulio Bizzotto, in pole position per una maglia da titolare con il Pordenone vista la squalifica di Jallow, sorride e dice semplicemente: «Sono concentrato». È lo spirito giusto per preparare al meglio una partita che vale un’intera stagione. Il più “scarico” di tutti è Claudio Coralli, in ciabatte e claudicante: «Verso la fine della partita con il Foggia sono caduto male a terra in un ruvido intervento di un avversario, e ho un mal di schiena terribile». L’eroe di Coppa Italia del Cittadella, nonché capocannoniere della competizione con 10 gol in 7 partite, rivive la doppia finale: «Sono contento per il titolo personale, molto meno per l’esito della partita dell’altra sera. Speravo nella rimonta, volevo vincere la Coppa Italia ma è andata male, abbiamo sbagliato la gara di Foggia. Nonostante il 4-1 dell’andata siamo scesi in campo con grande determinazione e si è visto, nei primi minuti abbiamo sfiorato due volte il gol e colpito una traversa. E non ci siamo abbattuti nemmeno dopo il vantaggio del Foggia, sul mio 1-1 ci credevo ancora». Anche Coralli guarda al Pordenone: «Ci giochiamo la serie B, non vogliamo fallire l’appuntamento. Siamo una squadra che capisce l’importanza del momento, dovremo andare in campo con la testa giusta, non pensare a niente che non sia la vittoria». Il posticipo, poi, si giocherà al Tombolato. «Spero sia la nostra festa. Passata la delusione di Coppa tocca a noi festeggiare, dopo un campionato sempre al vertice, da protagonisti».

Ore 11.40 – (Gazzettino) Archiviata la Coppa Italia di Lega Pro, è tempo di preparativi per il big match di lunedì prossimo, quando al Tombolato alle 20 arriverà il Pordenone in quella che potrebbe essere la gara decisiva per il passaggio in serie B (arbitrerà Robilotta di Sala Consilina). I biglietti si possono già acquistare nelle tradizionali rivendite, sul sito TicketOne e da questa mattina anche nella sede del Cittadella dalle 9.30 alle 12, quindi lunedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17. I botteghini dello stadio apriranno poi alle 18. Finora sono 250 i tagliandi già acquistati.

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) La finale dei rimpianti. La doppia sfida tra Cittadella e Foggia, ultimo atto della Coppa Italia di Lega Pro, lascia per strascico soprattutto un forte rammarico, come ammettono i diretti interessati. «Se solo avessimo segnato un gol nei primi 20 minuti, credo che la partita sarebbe stata diversa», ammette il “Re di coppe” Claudio Coralli, che a fine match ha avuto, se non altro, l’onore di alzare il trofeo andato al miglior marcatore del torneo, grazie ai 10 gol realizzati. «E ad acuire l’amarezza ci sono stati quei due rigori regalati dall’arbitro, anche se la vera “mazzata” sulle nostre ambizioni è arrivata con la seconda rete pugliese. È un peccato, perché sono convinto che il Cittadella abbia disputato una delle sue migliori prestazioni stagionali». A volersi soffermare sugli episodi, Donazzan è intervenuto in ritardo su Gerbo e pure la massima punizione a vostro vantaggio è parsa generosa… «Ma Gerbo è saltato sopra le sue gambe, cercando il penalty! Lo ammettevano gli stessi giocatori pugliesi. Per quanto riguarda il rigore concesso a noi, era impossibile che non venisse fischiato dopo i due che ha avuto a favore il Foggia». Almeno lei ha potuto sorridere… «A livello personale sono contento, perché non era facile arrivare in doppia cifra in appena 7 partite, però tutto si ferma lì, perché speravamo di poter festeggiare la rimonta assieme ai nostri tifosi e regalare il trofeo alla società». Ci racconta cos’è successo nel tunnel d’ingresso al campo, fra il primo e il secondo tempo, con l’espulsione di Alfonso, seguita poi da quella di Gorini? «Quando sono uscito dallo spogliatoio ho visto un gran parapiglia, e diversi giocatori del Foggia addosso al nostro Fasolo. Alfonso si è messo in mezzo cercando di dividere i ragazzi e alla fine ha pagato per tutti, lui che mi sembra non c’entrasse proprio niente». Qual è l’umore del gruppo, adesso, all’antivigilia dello scontro cruciale con il Pordenone di lunedì sera? «In realtà con la testa siamo su quella partita già dalla ripresa di martedì scorso. La Coppa è un traguardo in più che speravamo di tagliare, ma sapevamo quanto fosse difficile. La nostra fortuna è che giocheremo conoscendo già il risultato di Bassano-Lumezzane e di Alessandria-Mantova». Vuol dire che andrete in campo, eventualmente, per il pareggio, che potrebbe bastarvi per la promozione se i vicentini non vincessero? «No, noi andiamo sempre in campo per i tre punti, ma è chiaro che avere a disposizione due risultati utili non ci darebbe certo fastidio…». Ieri, il gruppo granata è stato diviso in due: seduta defaticante per chi ha giocato, più intensa per gli altri. Anche oggi Iori & C. si alleneranno al pomeriggio

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) Il giorno dopo la ferita sanguina ancora. Il Cittadella non è riuscito nella rimonta perfetta, la Coppa Italia di Lega Pro l’ha sollevata il Foggia e una scia di polemiche, verrebbe da dire come di consueto oggi nel calcio, ha accompagnato sia la partita che il dopopartita. Tra il primo e il secondo tempo della finale di ritorno giocata giovedì sera al Tombolato il direttore di gara ha espulso sia il vice allenatore Edoardo Gorini granata (è la seconda volta che accade) che il portiere Enrico Alfonso. I quali hanno poi seguito il match dalla tribuna laterale, mescolati ai tifosi granata e ai molti foggiani che hanno affollato lo stadio di Cittadella. A spiegare l’accaduto provvede il bomber Claudio Coralli, mattatore indiscusso della serata con una doppietta e addirittura dieci gol segnati nella competizione, di cui è diventato il capocannoniere. «Quando sono uscito dallo spogliatoio ho visto una gran confusione, c’erano diversi giocatori del Foggia che avevano circondato Fasolo. Alfonso si è messo in mezzo cercando di dividere i ragazzi e alla fine ha pagato per tutti, ma lui non c’entrava proprio niente. L’espulsione è stata assurda». Ma non è stato l’unico episodio che ha fatto discutere. Che l’atmosfera in campo sia stata piuttosto tesa lo dimostrano anche le parole di Roberto Venturato, particolarmente irritato nel dopo gara e che si è rifiutato di parlare del Foggia. Rivendicando, a suo dire, come il Cittadella meritasse la vittoria. «Del Foggia non voglio parlare — ha detto l’allenatore — chiedete a De Zerbi. Dico soltanto che i due rigori che hanno avuto sono stati molto generosi e che noi avremmo meritato di vincere la partita, visto che abbiamo giocato meglio di loro». Polemiche respinte al mittente da Foggia, mentre Coralli pensa già a lunedì sera, quando un successo pieno contro il Pordenone spalancherebbe le porte alla promozione granata in serie B. Coralli spera di giocare, considerato che mancherà Jallow per squalifica e che le sue condizioni ultimamente sembrano eccellenti. «Ovvio che ci spero — sorride — spero anche che il destino magari mi faccia segnare il gol promozione… Sono rimasto a Cittadella anche se sarei potuto andare a Venezia in inverno. Sono qui perché credo fortemente in questa squadra, mi sento un simbolo della maglia granata e vorrei chiudere la carriera qui. Magari anche iniziarne una da dirigente dopo che appenderò le scarpe al chiodo. Non ho ancora parlato col direttore, ho il contratto in scadenza e ovviamente spero di rimanere».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Hanno impegni semplici sulla carta? Non ce ne sono mai: il Mantova vorrà vincere per entrare nei play out psicologicamente a posto, e il Lumezzane ha bisogno di fare punti per evitare gli spareggi salvezza. Naturalmente anche noi abbiamo una sola strada, ossia vincere per restare attaccati a questa piccola speranza nella quale crediamo». Mazzocco è rimasto quattro giorni a riposo per un fastidio alla schiena, ma ieri si è allenato con la squadra effettuando anche il primo tempo della partitella in famiglia. «È un problema che accusavo da un po’ di tempo. Domenica scorsa sono arrivato al limite e mi si è bloccata la schiena. Non sono ancora del tutto a posto, ma sto bene e per l’Albinoleffe sono a disposizione. Alessandria e Bassano? Tifiamo per le loro avversarie e speriamo che almeno una delle due si fermi per poterci avvicinare ai play off. È difficile, ma fino a quando c’è la matematica, ci proviamo». Quanto agli altri acciaccati, Dionisi si è allenato con Favalli, ma non si vogliono correre rischi e quindi sarà a disposizione per la prossima sfida. A Bergamo saranno assenti anche Petkovic e De Risio.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Prima l’allenamento sul campo, poi tutti a fare il tifo per Mantova e Lumezzane. Sarà un sabato da spettatore per i biancoscudati, che incroceranno le dita in attesa di buone notizie da Alessandria e Bassano in campo oggi alle 17.30. L’auspicio ovviamente è che almeno una delle dirette rivali alla corsa play off (meglio ancora entrambe) commetta un passo falso per alimentare le risicate speranze di agganciare il quarto posto, attualmente distante sette lunghezze a quattro giornate dalla fine. Eventualità che darebbe una carica in più a Neto Pereira e compagni nell’affrontare lunedì sera la trasferta con l’Albinoleffe. Proprio in vista dell’appuntamento a Bergamo, dall’infermeria ieri sono arrivate due ventate d’ottimismo, vale a dire i recuperi di Favalli e Mazzocco. Dopo due giorni di riposo (contrattura al flessore della gamba sinistra), il terzino ha effettuato un lavoro a parte e oggi tornerà in gruppo. «È andata bene e quindi riprendo con i compagni. Ci tengo a esserci, vorrei giocare tutte le partite che restano. Sono quattro belle gare e speriamo oggi in un passo falso di Bassano e Alessandria per avvicinarsi alla zona play off».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Appuntamento domani al centro sportivo Memo Geremia alla Guizza con il 1. trofeo Alì-Cib Unigas “Memorial Gildo Fattori”, torneo riservato a squadre esordienti 2003. Alle 10 scenderanno in campo Juventus-Verona, alle 11 sarà il turno di Padova-Bologna. Le squadre pranzeranno insieme e nel pomeriggio si terrà l’atto finale della kermesse: alle 15.30 la sfida per il terzo posto, alle 16.30 la finale per l’assegnazione del trofeo. Così il presidente del settore giovanile biancoscudato Massimo Poliero: «Riteniamo che sia importante fare confrontare i nostri ragazzi con quelli dei settori giovanili migliori d’Italia, sarà per loro motivo di stimolo e di crescita. Ringrazio Alì e Cib Unigas per il supporto che forniscono al nostro impegno quotidiano nello sviluppo del settore giovanile biancoscudato. Questo torneo sarà anche l’occasione per ricordare e fare conoscere ai più giovani la figura storica di Gildo Fattori, e questo non può che farci piacere». Alle premiazioni, oltre ai rappresentanti di Padova, Alì e Cib Unigas, interverrà la famiglia Fattori.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il suo contratto scade a giugno, ma c’è un’opzione per l’anno prossimo. Se arriva in doppia cifra, come si fa a non farla rimanere? «Non ci penso, a dire la verità: è una cosa di cui si occuperà il mio agente, io mi concentro solo sul lavoro in campo. Lui sa che qui mi trovo bene e che ho trovato un ambiente serio e una piazza calda: rimarrei volentieri a Padova anche l’anno prossimo». Ma è vero che poi, la stagione successiva, la rivorrebbero a Varese per concludere lì la carriera? «Ho trascorso sei anni in biancorosso, facendo qualcosa di importante e lasciando un bel ricordo nella gente: è normale essere ricordato con affetto. Io adesso penso solo al Padova, alle prossime quattro partite e, mi auguro, alla prossima stagione. Poi, nel calcio, non si sa mai». Dal campo. Penultimo allenamento oggi pomeriggio alla Guizza: ieri Pillon ha recuperato Mazzocco, mentre si è allenato a parte Favalli. Che è dunque in dubbio per la gara di lunedì con l’Albinoleffe.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ha già chiesto una mano ai compagni per riuscirci? «In realtà no, ma diciamo che se ci riuscirò, mi toccherà pagare da bere a tutti (sorride, ndr)». Nove gol, conditi da sei assist. Numeri importanti per un “giovanotto” di 37 anni… «Dal punto di vista realizzativo questa è forse la mia miglior annata. È stata assai positiva per me, e se ci sono riuscito devo ringraziare proprio i compagni e tutta la squadra, che mi mette in condizione di potermi esprimere al meglio». E ciò nonostante quel soprannome – “Swarowski” – che si porta dietro da tempo. Le pesa che si dica in giro che lei è spesso infortunato, anche se in realtà non è così? «Ad ogni campionato mi tocca smentire questo nomignolo che, per scherzo, una volta mi affibiò il vice di Sannino, Bettinelli, quand’ero a Varese. Tuttavia basta andare a guardare le statistiche per verificare che ogni anno metto insieme quasi 30 presenze: non riesco ancora a scrollarmelo di dosso, ma ormai ci scherzo su».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Mancano 4 giornate al termine della stagione, e anche se la classifica, molto probabilmente, avrà poco da dire per il Padova, ci sono ancora traguardi da tagliare. Come quello che riguarda uno dei giocatori più rappresentativi: è Neto Pereira, che con il gol alla Pro Patria è salito a quota 9 e sogna, con 360’ ancora davanti, di raggiungere la doppia cifra. Non una quota qualunque: è da sei anni che l’attaccante non tocca un simile score realizzativo. A voler essere precisi, nella stagione 2009/10, quando mise insieme 11 gol, i primi 7 li segnò con l’Itala San Marco, in C/2, prima di passare a Varese a gennaio. «Da molti campionati non riesco ad arrivare in doppia cifra», ammette il brasiliano, «e riuscirci quest’anno sarebbe davvero bello. Mancano 4 partite: ci conto davvero, una soddisfazione simile sarebbe uno stimolo importante per me».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Proseguono le riunioni operative fra soci in attesa di definire il futuro di Fabrizio De Poli e di Giuseppe Pillon. Lunedì, comunque sia, c’è una partita da giocare a bergamo, contro l’Albinoleffe. Una partita che potrebbe, a fronte di una vittoria biancoscudata e di altri risultati favorevoli, tenere aperto uno spiraglio per agganciare in extremis i playoff. Sempre molto affollata l’infermeria, da cui ieri però è uscito Davide Mazzocco, tornato quindi ad allenarsi con il gruppo. A forte rischio per la trasferta di Bergamo ci sono Favalli e Dionisi. Out De Risio, mentre rientrerà dalla squalifica Baldassin. Se non dovesse recuperare Favalli, a sinistra giocherà Anastasio. A centrocampo insieme a Baldassin dovrebbe esserci di nuovo Mazzocco e non Bucolo.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 66, Pordenone 56, Alessandria e Bassano 55, FeralpiSalò 49, Padova 48, Cremonese 46, Pavia e Reggiana 45, SudTirol 40, Giana Erminio, Lumezzane e Renate 35, Pro Piacenza 34, Cuneo 30, Mantova 26, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentesima giornata: Lumezzane-Cuneo 1-0 (Sarao (Lu) al 34′ pt), Renate-AlbinoLeffe 2-0 (Scaccabarozzi (Re) al 33′ pt, Ekuban (Re) al 47′ pt), Cremonese-SudTirol 2-1 (Maiorino (Cr) al 7′ pt, Sansovini (Cr) al 22′ st, Fink (St) al 24′ st), Pordenone-FeralpiSalò 3-2 (Guerra (Fs) al 44′ pt, Strizzolo (Pn) al 21′ st, Ingegneri (Pn) al 28′ st, Guerra (Fs) al 33′ st, Filippini (Pn) al 40′ st), Bassano-Pro Piacenza 1-3 (Speziale (Pp) al 13′ pt, al 16′ st e al 47′ st, Davì (Ba) al 28′ st) Mantova-Pavia 1-0 (Marchi (Mn) al 18′ st) Reggiana-Cittadella 2-2 (Litteri (Ci) al 32′ pt, Cappelletti (Ci) al 24′ st, Letizia (Re) al 30′ st e al 44′ st), Giana Erminio-Alessandria 0-3 (Bocalon (Al) su rigore al 32′ pt, Sperotto (Al) al 18′ st, Iocolano (Al) al 32′ st).

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Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 15 aprile: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, rientra Mazzocco.




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