Live 24! AlbinoLeffe-Padova, la vigilia: Bucolo e Baldassin provati centrali di centrocampo

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Ore 22.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Seconda vittoria consecutiva al Menti per il Vicenza che con questi tre punti esce dalla zona play out. «Un successo importante ma la strada è lunga e abbiamo l’imperativo di fare più punti possibile fino alla fine — sottolinea Franco Lerda — con la Ternana ce l’abbiamo fatta giocando una buona partita: abbiamo messo in campo volontà e qualità andando in vantaggio. Nella ripresa abbiamo raddoppiato sfiorando il terzo gol, l’unico neo è il gol subito alla fine ma la partita era già chiusa». Lerda è soddisfatto e si sofferma anche sui singoli. «La rovesciata di Ebagua? Gesto tecnico notevolissimo, ha questi colpi e lo dimostrava già dieci anni fa quando ho iniziato ad allenarlo al Casale. Il Menti ha apprezzato i sacrifici e la qualità di questi ragazzi, per me è motivo di orgoglio. Galano? Ha subito una contusione al fianco, lo staff medico valuterà nei prossimi giorni. Ora torneremo subito al lavoro per preparare il march di martedì con la Salernitana, una gara importante per arrivare a centrare l’obiettivo fondamentale che mi ha chiesto la società: restare a tutti i costi in serie B».

Ore 22.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Vicenza coglie 3 punti fondamentali per la sua rincorsa alla salvezza: punti cercati e voluti giunti al termine di una prestazione notevole, in cui ha concesso alla Ternana solo le briciole. La cura Lerda funziona: quarto risultato utile di fila, 10 punti in cinque gare e salvezza che appare molto più vicina rispetto a solo un mese fa. Per la precisione oggi la salvezza sarebbe cosa fatta, ma il torneo prevede ancora sei partite ed è ancora tutto da giocare. Martedì si va a Salerno, per un’altra gara-spareggio da non fallire. Poi sabato lo Spezia in casa. Non c’è un momento di respiro, adesso l’importante è recuperare in fretta le energie fisiche e mentali per gestire al meglio il finale di stagione. Anche contro la Ternana Lerda deve fare i conti con le tante assenze: gli indisponibili sono ben otto, più Giacomelli non al meglio e dolorante ad una caviglia che però, almeno, è in panchina. Uomini contati ed emergenza totale a cui ormai si è fatta l’abitudine: la situazione non permette alcun avvicendamento e non da’ possibilità di scelta, quindi in campo per dieci/undicesimi ci vanno quelli di Cesena con il giovane Sbrissa al posto dell’acciaccato Giacomelli. Parte forte la Ternana, un angolo dopo 30 secondi, altri due in 5 minuti e un paio di batti-e-ribatti ai limiti dell’area ma sventati dalla difesa. Il Vicenza soffre il grande pressing ospite ma appena gli spazi si aprono parte in contropiede. Come al 10’ con Galano che, giunto al limite dell’area, anziché provare la botta serve (male) Ebagua e l’azione sfuma. Al 12’ Ebagua ruba palla, entra in area ma sul contrasto spalla a spalla con Meccariello va a terra. Al 15’ il vantaggio del Vicenza: filtrante di Galano per Ebagua, un difensore sporca il passaggio ma è anche meglio perché «Giulione» si trova la palla sul sinistro e dal limite scaraventa di prima intenzione alle spalle di Mazzoni. Il gol spegne le velleità della Ternana e il Vicenza può gestire la gara a proprio piacimento: a dir la verità si abbassa un po’ troppo ma l’avversario non è di quelli, che fanno male. Nella ripresa basta un’accelerazione del Vicenza per mettere al sicuro il risultato: al 5’ Signori dal limite serve con uno «scavetto» Vita, appostato a centro area, che trafigge Mazzoni per la seconda volta. Sotto di due reti mister Breda, forse con colpevole ritardo, si gioca la carta Avenatti per un impalpabile Gondo, il neo-entrato nel giro di qualche minuto ci prova in due occasioni ma le sue conclusioni terminano a lato. Nel Vicenza entra Giacomelli, i biancorossi cercano il tris ma senza fortuna. Al 24’ l’azione più bella dell’anno: Moretti con tocco morbido pesca a centro area Ebagua che spalle alla porta prova la rovesciata che finisce fuori di pochissimo. In campo c’è solo il Vicenza, che arriva sempre prima degli avversari sulla palla a dimostrazione che la condizione fisica è eccellente. Ci provano Signori e Raicevic in tre occasioni ma l’attaccante biancorosso è troppo precipitoso. In pieno recupero la rete di Avenatti che, per fortuna, è indolore perchè non c’è più tempo. Al triplice fischio tutti sotto la curva, dove il cuore biancorosso ha ricominciato a battere di nuovo forte che più forte davvero non si può.

Ore 21.50 – (Giornale di Vicenza) Eccolo, il colpo di Vita. Quello che Alessio aveva tenuto nell’armadio per una stagione di troppo. Perché gol come quello esposto ieri davanti ai 32 tifosi della Ternana presenti, meritava decisamente il pubblico della Curva Sud. E lo pensa pure lui: «Mi sarebbe piaciuto segnare sotto la Sud, ma come con il rigore contro l’Ascoli mi sono dovuto accontentare della gradinata. Per me quella porta è ancora stregata!».Stavolta è davvero il suo primo gol in B, non più su rigore ma su azione.Sono contentissimo, davvero. È stato bello segnare, ma vincere ancora di più. Il merito del mio gol però lo devo dividere anche con Signori, che mi ha fatto uno scavetto da grande giocatore e che mi ha messo proprio di fronte al portiere: quando ho visto il pallone che arrivava mi sono buttato dentro a cento all’ora non pensando più a niente, se non a fare gol».Un gol come quelli che faceva a Monza con Tonino Asta.Sorride. «È vero, un tempo ero abituato così. Diciamo che adesso ripartirò da qui».E dopo il gol è corso verso la panchina a cercare qualcuno, chi?Andrea, il nostro magazziniere. È da due settimane che continua a dirmi: «Vedrai che oggi segni, vedrai che oggi segni… E quando segni devi venire da me!». È così appena ho visto la palla finire in rete mi sono girato a cercarlo subito.La dedica, invece, per chi è?Per mia mamma, Nadia, che ha visto la partita da casa, a Roma.Adesso tornate a casa con la classifica che dice: salvezza virtuale, e diretta.È una bella sensazione, certamente. Però non è ancora il momento di gustarla, perché mancano ancora troppe partite. Certo però che bisogna battere il ferro finché è caldo, lavorando e giocando a calcio come sappiamo fare.E proprio oggi, oltre al risultato, si è rivisto anche un Vicenza capace di giocare a pallone.Il bel gioco avevamo cominciato a farlo vedere anche contro il Livorno e contro l’Ascoli, almeno finché eravamo rimasti in undici. Stiamo lavorando sui concetti che il mister ci spiega in settimana, e i risultati si vedono.Con la vittoria di oggi (ieri, ndr), la valigia per Salerno peserà meno in fatto di responsabilità?Là sarà una bolgia, e soprattutto un altro scontro diretto. I tre punti di oggi ci danno la consapevolezza dei nostri mezzi, ma non per questo adesso dobbiamo montarci la testa. Ora stiamo bene fisicamente e mentalmente, quindi dobbiamo continuare così.Dal punto di vista tattico si trova bene?Giocare esterno mi piace, ho sempre agito in quella maniera e mi trovo a mio agio. Il gol mi rende felice, ma ancora di più l’aver conquistato tre punti. Ci ha portato sul 2-0 e ci ha permesso di gestire con più serenità la seconda parte di gara. Poi sto bene fisicamente, anche se alla fine ero un po’ stanco, ma ci sta. E comunque mentalmente riesco a stare sempre sul pezzo.Qualcosa è cambiato nel gruppo?La vittoria di Ascoli ci ha dato un bello scossone dopo tante partite perse immeritatamente. Ora raccogliamo i frutti del lavoro quotidiano.

Ore 21.40 – (Giornale di Vicenza) Francesco Signori ha deciso di festeggiare con un grande pomeriggio il gettone numero 200 in Serie B: «Forse la mia miglior partita» ha commentato al termine del match vinto. Il centrocampista originario di Milano, dopo i tre punti strappati agli umbri, cambia anche la prospettiva del futuro prossimo. «Prima della partita avevo detto che tra queste e la trasferta di Salerno mi sarebbero bastati 4 punti – ammette -. Ora invece dico che all’Arechi non ci accontenteremo». La vittoria contro gli umbri è servita per la classifica, ma a quanto pare anche per il morale per il gruppo di Franco Lerda.”ATTENZIONE MASSIMA”. «Abbiamo ottenuto una grande vittoria – continua Signori, era quello che ci voleva. Ma non possiamo abbassare la guardia perché si gioca già martedì». Il centrocampista si è vestito da assistman, ma avrebbe potuto pure segnare lui. «Vita mi ha chiamato ed è stato bravo a sfruttare il mio passaggio. Ho avuto un paio di occasioni pure io, ma non le ho sfruttate al meglio. Peccato». Ora sotto con la Salernitana: «Andiamo là per vincere, siamo una squadra più compatta, prendiamo meno gol e subiamo meno ripartenze. Quando arrivano i punti, tutto è più facile grazie anche a un pubblico che ci ha sempre supportato».EBAGUA BRILLA. Quattro gol nelle ultime 3 presenze. Il momento di Giulio Ebagua è decisamente positivo. In più, ci ha messo un colpo spettacolare. «La rovesciata? Volevo imitare Lapadula. Stiamo bene fisicamente e adesso abbiamo trovato nuova compattezza offensiva». La freschezza attuale sotto porta però non lo soddisfa. «Sto vivendo una stagione sottotono dal punto di vista dei gol realizzati – spiega Ebagua -, ma qua sono arrivato che stavo bene e mi sono sempre allenato bene: ora raccolgo i frutti di quanto fatto».

Ore 21.30 – (Giornale di Vicenza) Missione compiuta. E compiuta alla grande. Grazie alla limpida vittoria contro la Ternana, Franco Lerda per la prima volta può presentarsi in sala stampa come tecnico di un Vicenza virtualmente salvo: «Siamo a buon punto, la strada è quella giusta – conferma concedendosi un sorriso, dopo la tensione della partita vissuta a bordo campo -. Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto: volevamo i tre punti e sono arrivati con una prestazione notevole, e lo sottolineo, perché di fronte avevamo una squadra forte a livello collettivo e fortissima a livello individuale, soprattutto da metà campo in avanti».Un successo pienamente meritato, e questo lo rende ancora più importante.Abbiamo interpretato molto bene la gara. Dopo un primo tempo equilibrato, in cui siamo comunque sempre stati squadra, una volta trovato il vantaggio abbiamo continuato a giocare tenendo il campo e il possesso per 35-40 minuti giocando un gran calcio, difendendoci molto alti, senza concedere ripartenze agli avversari. Avremmo anche potuto chiudere la partita con il 3-0, viste le numerose occasioni pericolose create, ma non importa, perché comunque alla Ternana abbiamo concesso solo le briciole.Martedì si rigioca subito a Salerno: come sta questo Vicenza dal punto di vista fisico?Nessuno può essere in grado di giocare tre partite di fila al massimo, soprattutto la terza sarà un macigno, ma intanto era importante vincere questa e l’abbiamo fatto. Adesso giriamo in fretta pagina, recuperiamo energie nervose e fisiche, valutiamo le condizioni di ognuno per schierare la miglior formazione possibile contro la Salernitana. Parlerò con tutti i miei giocatori per capire come sta ciascuno, prenderò le mie decisioni solo martedì mattina, ma sono fiducioso.Preoccupato per Galano ed Ebagua, usciti dal campo acciaccati?Per Ebagua assolutamente no, credo fossero solo crampi o qualcosa del genere, anche per i molti stacchi di testa compiuti. Galano invece ha preso una botta al fianco sinistro: anche per lui mi auguro non sia niente di serio, lo verificheremo nei prossimi giorni. Certo sarebbe una perdita grave, ma speriamo di averlo a disposizione.Anche perché i cambi “pronti” in questa rosa non sono molti…Ma nessuno dei diffidati è stato ammonito, e adesso, a partita finita, sì che diventa un dato importante e mi fa piacere. Inoltre anche Giacomelli, Urso e Raicevic, entrati durante l’incontro, mi sono piaciuti, hanno avuto il giusto atteggiamento. Ma sono certo che pure chi finora non ha mai giocato, quando verrà chiamato in causa, farà bene, perché la squadra mi sta seguendo con attenzione, è cresciuta partita dopo partita e ora ogni giocatore sa sempre bene cosa deve fare.

Ore 21.20 – (Giornale di Vicenza) Da una classifica che fino a ieri si presentava come una selva, dopo aver battuto le “Fere” dell’ex Breda, il Vicenza si risveglia salvo. Permettete il gioco di parole. E pure la licenza di affermare che la squadra di Lerda, ad oggi, naturalmente, sarebbe salva. Quindi in B. Ed evidentemente “salva” anche per quegli aspetti che riguardano la situazione societaria. La strada che porta alla salvezza, quella matematica, è tuttavia ancora irta di salite (la prossima è martedì sera a Salerno: lo spareggio con i campani), ma intanto i biancorossi, anche ieri, hanno mosso un altro passo – non decisivo, ma fondamentale – verso la permanenza tra i cadetti. Superata la Ternana, il Vicenza si risveglia con 41 punti, fuori dai playout. Lerda conferma le indicazioni della vigilia e nel suo scacchiere, disposto col consueto 4-2-3-1, si affida a Sbrissa al posto dell’acciaccato Giacomelli. Breda risponde col 4-1-4-1 che ha in Ceravolo (e non Avenatti, per fortuna e lo si capirà in seguito…) il terminale offensivo. Gli umbri sembrano partire meglio e nei primi minuti pungono dalle parti di Benussi, costretto ad un paio di uscite tempestive. Al 5′ si accende l’undici di Lerda: Sbrissa, largo a sinistra, mette in mezzo un pallone invitante (senza colpirlo bene) per Ebagua che viene anticipato da Gonzalez. Cinque minuti più tardi, il contropiede del Vicenza è bruciante e raccoglie i consensi del Menti intero: Vita orchestra e serve Sbrissa sulla trequarti, il numero 11 cede palla di tacco a Galano che allarga a sinistra per Ebagua; il nigeriano effettua un cross rasoterra, indirizzato al foggiano, nel cuore dell’area, ma la difesa chiude. Un attimo dopo, Ebagua serve l’antipasto prima dell’abbuffata. Valjent se lo perde sul vertice alto dell’area e l’attaccante, dopo esservi entrato di prepotenza, si lascia cadere in seguito ad un contatto ritenuto corretto da Minelli. Minuto 15: il Menti esplode, quando Galano – onnipresente nelle trame offensive – assiste Ebagua con un tocco di sinistro in profondità, Meccariello ci mette il piede e origina una deviazione che favorisce il centravanti numero 20 che senza pensare calibra il sinistro e piazza il pallone nell’angolino basso alla sinistra di Mazzoni. Il Vicenza è in vantaggio. Tramortita dal mancino di Giulio-il-toro, la Ternana abbozza una reazione. Al 23′ Ceravolo ci prova col destro dalla distanza, Falletti al 26′, più lontano ancora dalla porta, fa lo stesso. Con risultati pari a zero. Al 37′ Ceravolo calcia una punizione pericolosa dalla sinistra, ma la difesa libera in angolo. La ripresa è rock. Signori intona, Vita (le) suona. Si parte proprio col raddoppio infatti, che arriva al 5′, giusto il tempo di sedersi, ricordarsi che il Vicenza conduce (!), osservare che gli allenatori non hanno effettuato cambi. Il raddoppio, dicevamo. Sulla trequarti Moretti innesca la manovra, cede palla a Signori che avanza qualche metro e con uno scavetto delizioso chiede a Vita soltanto di controllare, a tu per tu con Mazzoni, e infilarlo. Cosa che accade. E manda il Vicenza sul 2-0. Questa sì che è… Vita. Intanto Breda si gioca la carta Avenatti. L’uruguaiano, all’8′, gira di testa, su cross di Zanon, spedendo alto. Un minuto dopo, lo stesso Avenatti colpisce bene da circa 20 metri; palla fuori di mezzo metro. Al 12′ Ceravolo sfiora l’1-2 facendosi beffe di Sampirisi e rientrando sul destro, prima di concludere sull’esterno della rete dal lato sinistro dell’area. Di nuovo il Vicenza in avanti con Sbrissa, autore di un sinistro mortifero che si spegne di pochissimo sul fondo. E ancora Moretti (19′) carica la bomba dalla distanza, ma non va. Quando appare piuttosto chiaro che la Ternana non è in grado di rovesciare il 2-0, c’è chi rovescia veramente e toglie il fiato per un attimo al pubblico del Menti. È il 25′ quando Ebagua si coordina mirabilmente in area, imbeccato da un morbido suggerimento di Moretti, e per pochi centimetri non trova un gol epico. Al 27′ Signori, col piattone, spedisce oltre la traversa dal limite. 37′: di nuovo Moretti serve in verticale Raicevic, che viene anticipato in un primo momento da Meccariello; la sfera resta lì e il montenegrino tira a botta sicura; Mazzoni respinge; Raicevic ancora, Mazzoni allontana di nuovo con un ottimo intervento. Siamo nell’ultimo minuto di recupero quando Avenatti si avventa di testa per colpire a rete il traversone di Vitale dalla sinistra, sovrastando Brighenti. Sventola il biancorosso.

Ore 20.50 – (Gazzetta di Mantova) Tra i migliori in campo di Alessandria-Mantova c’è stato sicuramente Andrea Trainotti: «So di aver fatto una buona gara – dice nel post partita il centrale difensivo – contro la squadra più forte del girone. Sono sicuro che faremo un grande finale di campionato. Siamo riusciti a fare la partita che volevamo, non siamo venuti qui per pareggiare ma quello che portiamo a casa è un buon partita». Trainotti era non lontano da Di Santantonio quando l’italo-francesce è stato espulso: «Il fallo di mano c’era, la seconda ammonizione ci poteva stare anche se Enzo è stato colpito da un pallone che arrivava da molto vicino». In sala stampa al Moccagatta anche Juri Gonzi, molto attivo soprattutto nel secondo tempo e in generale autore di una buona prestazione sia in fase di contenimento che di spinta: «Sì – dice il centrocampista – nel primo tempo abbiamo disputato una buona partita cercando più che altro di contenere il loro gioco per poi ripartire. Nella ripresa invece ho avuto qualche occasione in più per farmi vedere in avanti. Alla fine credo che la nostra prestazione sia stata più che buona». Sorridente, come del resto è quasi sempre, anche Falou Samb, ieri titolare a autore di una partita sicuramente sufficiente. Peccato solo che il centravanti senegalese non sia riuscito a creare pericoli in avanti: «Non ho tirato in porta – racconta – ma sono contento perché abbiamo giocato bene. Abbiamo fatto quello che avevamo preparato in allenamento durante la settimana e va bene così». Insomma, il clan biancorosso pensa positivo in vista di un finale di campionato che sarà comunque da lacrime e sangue.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Mantova) Il presidente Sandro Musso giudica positiva la prestazione del Mantova al “Moccagatta”. «Ho visto la grinta che ci fa ben sperare in vista dei playout – spiega a fine partita – Da quando è arrivato Prina le cose sono migliorate e non di poco. Ogni partita facciamo meglio». Con l’Alessandria è arrivato un pareggio che conta fino ad un certo punto per la classifica ma che è importante per il morale: «L’atteggiamento è quello giusto. I limiti di questa squadra li conosciamo ma vedo che si riesce ad ovviare grazie all’organizzazione di gioco». L’Acm ha imbrigliato i ben più quotati grigi e nella ripresa avrebbe potuto addirittura puntare al colpaccio. Insomma, dal punto di vista tecnico continua la lenta risalita di un gruppo che dovrà dare tutto nelle due partite salvezza, che ad oggi si giocherebbero con il Cuneo. C’è però una questione che non fa dormire tranquilli i tifosi biancorossi. Ovviamente il riferimento è alla dirigenza del club e all’ultima settimana di fuoco vissuta dall’universo Acm. «Di Loreto – dice Musso – è una persona a cui voglio molto bene e che stimo, per me è come un fratello. Io e lui siamo complementari. Il mio rapporto con il sindaco? È buono, so bene che non può fare miracoli. Se Serafino ha chiesto scusa a Palazzi? Presumo di sì». «Quest’annata in Lega Pro- dice ancora Musso – ci servirà come palestra. A volte capita che io o altri parliamo da tifosi e dobbiamo imparare a trattenerci. Stiamo lavorando tutti per il bene del Mantova. La ricerca di nuovi soci? Continua, sia da parte mia che degli altri dirigenti ma ora è arrivato il momento di concentrarci sull’aspetto tecnico e di tenere per noi le altre questioni». Il Mantova pensa solo alla salvezza, quindi. Quella sul campo.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) L’allenatore biancorosso Luca Prina non può che essere soddisfatto del suo Mantova. Il pareggio esterno sul campo dell’Alessandria è oro per una squadra che da settimane pensa soltanto ai playout. L’allenatore lo sa: «Quando sono arrivato la squadra era morta – spiega in sala stampa – e ora gli sguardi dei giocatori sono completamente diversi. Tutti hanno capito che si può fare qualcosa di buono». L’analisi della partita del Moccagatta è limpida: «La squadra sta cambiando e ha sempre maggior consapevolezza. Oggi (ieri, ndr) abbiamo dimostrato una buona autostima e siamo riusciti a giocare come volevamo». C’è però un piccolo rimpianto: «In superiorità numerica – dice Prina – ci è mancato qualcosa per poter fare male all’Alessandria». Le mancanze sono tecniche o di altro tipo? «C’è un po’ di tutto – spiega l’allenatore – Ovviamente ci manca qualcosa sotto l’aspetto tecnico, lo sappiamo da tempo, ma dobbiamo migliorare anche nella gestione di alcune situazioni. Nonostante ciò, è importante continuare a crescere. Stiamo facendo bene come dimostra la prestazione contro una squadra di alto livello». L’obiettivo dei biancorossi è chiaro: «Dobbiamo salvare il Mantova – dice convinto Prina – perché la piazza lo merita. Fare l’allenatore a Mantova ha un senso così come ce l’ha fare il calciatore. Anche ad Alessandria è così». Prina ha buone parole anche per alcuni singoli: «La coppia Tripoli-Falou mi è piaciuta. Pietro, in particolare, è una ragazzo che deve ritrovarsi e con lui sto lavorando in un certo modo in settimana per fare in modo che ciò avvenga. Oggi (ieri, ndr) ha fatto tutto quello che gli avevo chiesto». La nota stonata della giornata, secondo l’allenatore dell’Acm, riguarda la terna arbitrale. Non è la prima volta che Prina esterna i suoi dubbi sull’arbitraggio di un match da quando è in biancorosso: «Alessandria-Mantova – specifica – è una partita di Lega Pro ma di fatto è un match di B e meriterebbe di essere arbitrata da un arbitro con personalità. Purtroppo in questa categoria non sempre ci sono arbitri di personalità. La mia espulsione? Il mio collega è entrato in campo e ha fatto 50 metri, io ne ho fatti due e sono stato cacciato. Forse – chiude con una battuta Prina – bisogna farne almeno 10 per non essere buttati fuori».

Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova compie una mezza impresa e impone il pari senza reti alla lanciatissima Alessandria. Il punto, frutto di un match tatticamente perfetto, porta i biancorossi a 6 punti dal (vittorioso) Cuneo quartultimo e lascia ancora qualche speranza in ottica di griglia playout. Si comincia con il Mantova schierato con il solito 5-3-2: rispetto all’ultimo match i volti nuovi sono Scalise, che sostituisce lo squalificato Sereni e le punte Tripoli e Falou, che formano un’inedita coppia d’attacco al posto di Beretta e dell’acciaccato Marchi. L’Alessandria risponde con il collaudato 4-3-3 e mister Gregucci manda in campo dall’inizio i due ex di turno, Nicco e Boniperti. A partire meglio è il Mantova, anche se il primo brivido del match lo regala all’8’ un tiro a botta sicura di Vitofrancesco deviato fuori da Scrosta. I biancorossi, comunque, dopo un avvio autoritario, giocano una gara difensiva al limite della perfezione, non disdegnando le ripartenze. Falou e Tripoli, a turno, marcano e tolgono dal gioco il regista Branca, mentre funzionano alla perfezione i raddoppi di marcatura sulle fasce, dove Boniperti e Iocolano non trovano mai spazio anche grazie al gran lavoro delle mezze ali Di Santantonio e Gonzi. I grigi provano a fare la partita e ad attaccare, ma i loro ritmi sono troppo bassi per mettere in crisi il “bunker” biancorosso. Così, la prima, vera palla gol del match capita a Di Santantonio, che al 31’ salta un avversario al limite dell’area e di sinistro sfiora il palo lontano, dove Vannucchi non sarebbe potuto arrivare. Lo spavento accende l’Alessandria, che nel finale del primo tempo accelera e soprattutto trova i guizzi di Iocolano. È prima Bocalon (35’) a impegnare a terra Bonato con una girata in area. Poi Iocolano innesca Boniperti (37’), che cicca da ottima posizione lo splendido assist e infine lo stesso fantasista pennella un cross per la testa di Morero (39’), che spedisce a lato. Sull’altro fronte il Mantova potrebbe finalizzare meglio un paio di contropiede, ma nel complesso all’intervallo lo 0-0 non fa una grinza. La ripresa si apre con le contestazioni dell’Alessandria per un fuorigioco molto dubbio fischiato a Bocalon (2’) lanciato a rete. I grigi, evidentemente strigliati da Gregucci negli spogliatoi, provano ad alzare il ritmo ma non trovano linee di passaggio efficaci nè riescono a spuntarla nei duelli uno contro uno. Così il Mantova difende senza affanno e talvolta riparte, finché al 13’ Morero (già ammonito) stende Lo Bue lanciato verso la porta e viene espulso per doppio giallo. Gregucci inserisce subito Mezavilla per Boniperti e passa al 4-3-2. Prina dopo una decina di minuti risponde con Marchi per Tripoli. In campo non accade nulla così si prende la scena l’arbitro Piscopo che al 29’ ammonisce ed espelle per doppio giallo Di Santantonio, reo di non amputarsi il braccio su tocco ravvicinato di un avversario, con palla calciata verso la metà campo e non verso la porta. Perde le staffe anche Prina e il direttore di gara lo espelle. La panchina biancorossa, ora rappresentata da Graziani, cambia poi Falou con Zammarini (35’) e passa al 5-3-1. Gregucci invece si gioca il tutto per tutto: dentro Iunco per Vitofrancesco e passaggio al 4-2-3. Poi entra anche Sperotto per Manfrin, ma in questo caso sul piano tattico non cambia nulla. Negli ultimi minuti l’Alessandria va all’assalto e colpisce un palo esterno con Mezavilla (44’), mentre al 46’ Bonato respinge un tiro di Bocalon, lanciato in area da Iunco. Lo 0-0 però è scritto e sostanzialmente giusto.

Ore 19.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 66, Bassano 58, Alessandria e Pordenone 56, FeralpiSalò 49, Padova e Pavia 48, Cremonese 46, Reggiana 45, SudTirol 43, Giana Erminio 38, Renate 36, Lumezzane e Pro Piacenza 35, Cuneo 33, Mantova 27, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 19.25 – Lega Pro girone A, fischio finale: Pro Patria-SudTirol 0-1.

Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A rivedere le ultime tre uscite del Bassano al Mercante, c’è un solido filo conduttore che lega i due risultati negativi (contro Pavia e Pro Piacenza) e quello positivo (l’1-0 ottenuto ieri a fatica contro il Lumezzane). E cioè la preoccupante involuzione del reparto offensivo, o per meglio dire della fase offensiva giallorossa. Tantissime occasioni create, pochissime finalizzate a dovere e anche ieri, tanto per cambiare, un rigore fallito con deviazione sul palo di Furlan su Misuraca. Fatto sta che la congiuntura astrale in zona playoff sorride ai giallorossi, visto che la Feralpisalò crolla a Cuneo e l’Alessandria si fa stoppare in casa dal Mantova nonostante sei minuti di recupero e un assedio finale senza costrutto. I fatti, ad ogni modo, parlano chiaro: tre punti di platino sulla strada dei playoff, ma profonda riflessione da compiere in chiave spareggi promozione, perché su partite di andata e ritorno gli eventuali errori in zona gol peseranno come macigni. Il Bassano blinda un 1-0 soffrendo tantissimo, ma si porta a casa un successo che ha un valore triplo. Scaccia lo spettro della crisi dopo due sconfitte casalinghe, scavalca il Pordenone momentaneamente al secondo posto in classifica e allontana pure l’Alessandria. Partono forte i giallorossi, che nei primi nove minuti creano due palle gol nitide, entrambe con Pietribiasi, entrambe sventate miracolosamente da Furlan. Altra chance al 18’ per il Bassano, con Falzerano che dialoga con Pietribiasi e spara alto da ottima posizione. Al 23’ arriva finalmente il vantaggio, firmato da Pietribiasi che finalizza al meglio una splendida azione iniziata da Candido e proseguita da Misuraca. Ma non è finita qui, perché il Bassano avrebbe la chance per chiudere la pratica, ma Misuraca fallisce il secondo rigore consecutivo facendosi ipnotizzare da Furlan. Nella ripresa è ancora Furlan decisivo al 23’ su Misuraca e poi su Laurenti al 37’. Finale in sofferenza con il Lumezzane all’assalto alla ricerca del pareggio, ma senza che il muro eretto davanti a Gianmaria Rossi ceda. E senza che, tutto sommato, si registrino grandi pericoli per la porta bassanese.

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Il sorrisone è quello d’ordinanza, ma i lineamenti sono più tirati del solito. La tensione di un finale di campionato che mette in palio punti pesanti non può non sfiorare anche il timoniere giallorosso Stefano Sottili.Mister, vittoria che non fa una piega ma era una partita che si poteva chiudere prima…Abbiamo avuto le opportunità per farlo più volte e non ci siamo riusciti, anche perché il loro portiere è stato il migliore in campo. Al di là del rigore parato ha compiuto una serie di interventi uno più bello dell’altro. Vado a vedere il nostro e non è mai stato seriamente impegnato. Tuttavia non risolvendo in anticipo c’era il rischio di scivolare magari nel finale, il calcio spesso non perdona…Ecco, sotto questo profilo ciò che mi disturba di più è che l’ansia di indirizzare in porto la partita ci ha prosciugato energie e lucidità nella gestione della gara. In tanti frangenti occorreva maggiore raziocinio e se vogliamo ambire ai playoff, da questo punto di vista dobbiamo crescere perché tra un mese agli spareggi i duelli saranno tutti di questo tipo e sul filo della pressione.A proposito, aspettando il Pordenone domani sera in posticipo, Bassano è tornato secondo da solo, mica male…Calma, ricordiamoci che prima del secondo posto dobbiamo garantirci l’accesso ai playoff. E per riuscirci matematicamente dovremo vincere domenica a Meda col Renate, altra pericolante che non concederà nulla. Se saremo bravi a fare bottino poi vedremo come saremo messi in ottica secondo posto nelle ultime due tornate del calendario. Ma prima pensiamo al Renate e ad assicurarci la post season. Non vorrei che qualcuno desse tutto per scontato. Io sono straorgoglioso di quello che stanno compiendo questi ragazzi, sia chiaro. Sono stra-or-go-glio-so, lo ribadisco una volta di più.Il prossimo rigore lo calcia ancora Misuraca?Mah, non lo so, vediamo. I tiratori designati sono Momentè, Misuraca, Candido e Proietti. In allenamento segnano sempre, se ricapiterà andrà a battere chi se la sente.Martinelli è stato strepitosoDaniele è stato fantastico, non sono abituato tanto a parlare dei singoli, ma qui ci sta un’eccezione. Ci ha risolto un paio di situazione scabrose.La gente vi ha sostenuto anche nelle difficoltà…Il pubblico tanto per cambiare è stato ancora al nostro fianco e lo ringrazio. Ma quelli che prima del penalty di Misuraca hanno detto: “Sbaglia anche questo”, possono starsene a casa.

Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Conta solo il secondo, il resto è contorno. Bassano fulmina il Lume con la revolverata del carnefice Pietribiasi, ma l’1-0 che vale la seconda piazza è roba miserrima se rapportato allo scialo epocale di un solo gollaccio distillato da 9 occasioni contro zero.Mai più approcci soft si era detto. Ed ecco allora Bassano ruggire sin dalla palla al centro: cuoio per Pietribiasi e prima stoppata coi guantoni di Furlan. Contrattacco successivo e di nuovo Furlan sugli scudi dinanzi al Condor. Russini al 13′ su volèe mancina scagliata sul palo lontano fa venire un mezzo spago all’intero stadio, poi, se si escludono un paio di contrasti da sultano dell’area di Martinelli, il Lumezzane sparisce dai radar per tutta la sera. Dopo è un monologo ininterrotto dei sottiliani. Falzerano al 18′ triangola, irrompe in area e calcia alle stelle orrendamente un rigore in movimento. E meno male che al 23′, Candido accende ottimamente Misuraca il quale smazza per Pietribiasi nell’area piccola, il quale si balocca col suo giochino preferito: impallinare il Lumezzane anche nei ritagli di tempo: 1-0 e partita stappata come un Prosecco. Ci sarebbe anche lo stuzzichino con l’oliva per un fallo di mano in area di Belotti alla mezz’ora. Ma l’happy hour va in malora poiché Misuraca calcia a mezza altezza, nemmeno fortissimo, nemmeno troppo angolato. Insomma, per farla breve, Furlan intuisce, vola plastico e ginnico a stornare sul palo amico e qua il buon Misu vive una specie di psicodramma personale. Si rifarà di sicuro. Come suggerisce il maestro De Gregori non è da questi particolari che si giudica un giocatore, ma per la salute di Gianvito e quella degli aficionados, se al prossimo giro dal dischetto si presenta qualcun altro saremo tutti più sollevati. Candido al 38′ fa la prova riflessi a Furlan che schizza sotto l’incrocio ad acchiappare anche quella e nella ripresa ti aspetteresti i bresciani e invece c’è solo il Bassano con una lista di chance più lunga della spesa di un capodanno: al 10′ Pietribiasi solissimo spedisce sopra l’asta la palombella del 2-0, al 22′ Furlan è un drago a murare la sassata di potenza di Misuraca, al 37′ ancora Misu lambisce la traversa, al minuto seguente è Laurenti a farsi ipnotizzare dal Mandrake dei valgobbini, il quale s’inventa un bimbo coi baffi ribattendo col piede di richiamo un destraccio di Fabbro già infiocchettato a gonfiare il sacco (39′). In questi casi poi si sublima perfida e crudele la beffa atroce solitamente nei dintorni dell’extratime. E, al contrario – molto meglio tutti – non accade un accidente, ma le coronarie degli astanti sono molto provate e, d’accordo, che il secondo posto parziale è comunque un godimento, ma di questo passo si andrà alla partita col defibrillatore al posto del cuscinetto imbottito. Non bello.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Sono qui perché il Pordenone può diventare una bella storia di calcio italiana, com’è stato per Carpi e Frosinone». Il presente e il futuro, scritti da Matteo Mandorlini. Uno che alle parole preferisce di gran lunga i fatti, ma che a 48 ore dalla sfida di Cittadella ha scelto di metterci la faccia. Così, per la prima volta, tocca a lui l’anteprima del big match. E la parola d’ordine è una sola: il Pordenone può giocare un brutto scherzo alla capolista. «Possiamo sfruttare il fatto che il Cittadella ultimamente fatica a chiudere le partite e che subisca più gol del normale. Lavoreremo sulle loro debolezze. Abbiamo davanti un’occasione unica: non è detto che il prossimo anno tutto giri bene come oggi. Sfruttiamo il momento e proviamoci». L’obiettivo realistico, però, rimane quello del secondo posto, che garantirebbe il preliminare del playoff al Bottecchia. «E sarebbe fondamentale – va avanti il centrocampoista – incontrare una squadra del nostro girone: le conosciamo già». Si riparte dunque dai veneti, con le motivazioni di una squadra in salute, in crescita, che può mettere in campo qualcosa in più della capolista. «Forse – ammette Mandorlini -, incoscientemente sarà più difficile per loro. Credo però che ci terranno a festeggiare in casa. Noi sappiamo solo una cosa: dovremo fare più punti possibile da qui a maggio. Il destino è nelle nostre mani». Un pareggio? «Sarebbe certamente un buon risultato, ma noi non siamo capaci di giocare per il punto. Il nostro modo di scendere in campo presuppone sempre l’attacco e anche a Cittadella sarà così». Dopo il big match del Tombolato mancheranno 270’. Obbligatorio, quindi, chiedersi come stia, oggi, il Pordenone in vista del rush finale: «Stiamo addirittura crescendo, abbiamo la rosa al completo e i rientri saranno fondamentali». Così la palla passa al futuro: «Resterei volentieri. Qui la mia famiglia sta bene e io sono felice. Nel calcio non si sa mai, ma voglio costruire una bella storia a Pordenone».

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Cittadella pronto e carico. I granata hanno a disposizione 4 match point, ma vogliono chiudere i giochi già domani sera alle 20, quando davanti alle telecamere di RaiSport e al loro pubblico affronteranno il Pordenone, ora quarto. NIENTE DISTRAZIONI – Venturato non è caduto in tentazione e, rendendosi conto che ribaltare l’1-4 di Foggia sarebbe comunque stato estremamente arduo, nella finale di ritorno di Coppa Italia (che, finita sul 4-4, ha permesso ai rossoneri di alzare il trofeo) ha preservato quasi tutti i titolari. Dirigenza, squadra e soprattutto popolo granata vogliono fare festa durante la notte. Per questo niente riposo dopo la notturna di giovedì: tutti già in campo venerdì e, ancora con maggior intensità, ieri. PRONTI E CARICHI – Lo stato d’animo della capolista è ben sintetizzato dai tre giocatori che firmarono il successo veneto dell’andata al Bottecchia (1-3 in rimonta): Lucas Chiaretti, Gianluca Litteri e Giulio Bizzotto. Sintetici tutti tre, come a sottolineare l’estrema concentrazione con la quale tutta la squadra sta preparando la sfida con i ramarri. «Duri come il ferro – definisce se stesso e i compagni Chiaretti, attaccante italo-brasiliano, autore finora di 5 centri – e concentratissimi sul match contro i friulani. Non molleremo di un centimetro». Due soli aggettivi per definire lo stato d’animo del gruppo arrivano dal compagno di reparto Gianluca Litteri, scuola Inter. «Pronti e carichi», assicura il capocannoniere (12 i centri al suo attivo) del Cittadella, mentre raggiunge gli spogliatoi per la seduta del pomeriggio. La squalifica di Lamin Jallow consente a Giulio Bizzotto di sperare in una maglia da titolare per ripetere l’exploit pordenonese (solo altri 2 acuti per lui in stagione). «Io – quello del ventenne è quasi un messaggio a Venturato – sono già concentratissimo». I padovani si ritroveranno con la stessa determinazione anche questa mattina, per l’allenamento di rifinitura. FATTORE CAMPO – Il pericolo più grosso però potrebbe arrivare, per Tedino e i suoi ragazzi, dagli spalti del Tombolato. Il popolo granata, amareggiato dall’epilogo dell’ultimo atto della Coppa Italia e preoccupato dall’andamento lento dei suoi beniamini nelle ultime due giornate di campionato (sconfitta in casa con il Bassano, seguita dal pareggio di Reggio Emilia) ha voglia di far festa e accorrerà in massa. Dovrebbe essere superato sia il numero di presenze registrate nella finale bis di giovedì (2.500) che quello ben più consistente dell’ultima sfida in casa contro i “cugini” bassanesi (4 mila). Arbitrerà Ivan Robilotta di Sala Consilina. RAMARRI – Dal canto suo, Bruno Tedino dovrebbe confermare 10 undicesimi della formazione vittoriosa sulla FeralpiSalò. L’unico dubbio, nel 4-3-1-2 neroverde, si lega al ruolo di secondo attaccante. Il ballottaggio riguarda così Berrettoni e Filippini, che ieri non si è allenato. Attesi quindi Tomei fra i pali; in difesa da destra a sinistra Boniotti, Stefani, Ingegneri e Martin; in mezzo Pasa, Pederzoli e Mandorlini; trequartista Cattaneo; davanti Strizzolo e Berrettoni (o Filippini).

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Non sarà un Pordenone sparagnino domani a Cittadella: l’ipotesi che si accontenti di un punto, secondo quanto dice lui, è da scartare. «Noi giochiamo solo per vincere. E giochiamo più rilassati di loro, che non riescono a chiudere il campionato: dobbiamo approfittarne». Carica così il big match del Tombolato Matteo Mandorlini, centrocampista e anima della formazione di Tedino. «Vincere sul campo della capolista – dice – ci darebbe grande forza in vista delle ultime tre gare. In cui vogliamo blindare il secondo posto». Non solo, Mandorlini: sarebbe l’ennesima gemma di un campionato strepitoso… «Sì, è vero. Mi piace l’idea di imporsi in una trasferta così prestigiosa, come lo è stata quella del Giglio con la Reggiana all’andata. Sarà una partita difficile, perché il Cittadella è una grande squadra, però sembra anche un po’ stanca». Il Pordenone ha molte motivazioni per prendere i tre punti, al di là dei risultati delle gare di ieri. «La nuova asticella sarebbe per noi è giocare per il secondo posto, anche se prima c’è da blindare i playoff. Questa è una stagione da capitalizzare e anche per questo andremo a Cittadella per fare la partita». Pordenone così in alto in classifica contro ogni pronostico: siete consapevoli di essere riusciti a crearvi un’occasione unica? «Non è facile che tutto fili liscio. A noi è successo e per questo dobbiamo essere bravi a mantenere la nostra posizione e cercare di arrivare più in alto possibile. I playoff, eventualmente, saranno un terno al lotto cui conta arrivare bene fisicamente: basti vedere il Como l’anno scorso. E noi stiamo bene». Glerean dice che il Pordenone può essere una delle belle favole del calcio italiano: cosa ne pensa? «Sono qui per scrivere questa storia. Qui c’è l’ambiente ideale per fare qualcosa d’importante e per crescere. Così ho accettato la sfida neroverde, fidandomi appieno di Giorgio Zamuner (consulente di mercato, ndr), che è stato per anni il mio procuratore». Insomma, Pordenone è il posto giusto per lei, magari per rimanere a lungo… «Non ragiono mai a lungo termine. Preferisco pensare a questa stagione e al fatto che siamo in lotta per salire di categoria. A bocce ferme vedremo cosa fare. Certo è che mi piacerebbe rimanere, qui stiamo molto bene io e la mia famiglia». Lei, in campo, è un giocatore di sostanza, che non appare ma lavora sodo. Anche fuori dal campo è così? «Non mi piace stare al centro dell’attenzione, anzi. E sul terreno di gioco preferisco stare nel gruppo e poi far parlare i fatti. Per ora, quest’anno, sta andando bene, anche dal punto di vista personale. Speriamo di chiudere alla grande la stagione».

Ore 17.10 – Qui Appiani: termina l’allenamento.‪‬

Ore 16.50 – Qui Appiani: partitella finale.‪‬

Ore 16.30 – Qui Appiani: provato il consueto 4-4-2 con Baldassin e Bucolo centrali di centrocampo ed Ilari e Finocchio esterni.‪‬

Ore 16.10 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per la rifinitura. Assenti Petkovic e De Risio, lavoro a parte per Dionisi.

Ore 16.00 – Lega Pro girone A, fischio finale: Pavia-Reggiana 2-0.

Ore 15.50 – (Gazzettino) Giulio Bizzotto non ha giocato nella finale di ritorno di Coppa Italia con il Foggia, per cui è molto probabile che il tecnico granata Roberto Venturato lo schieri domani sera con il Pordenone nell’undici di partenza al posto dello squalificato Lamin Jallow. Il baby granata non si tira indietro di fronte alla partita che potrebbe garantire la matematica promozione in serie B. «Io mi alleno – sottolinea l’interessato – per farmi trovare sempre pronto sia quando gioco dall’inizio sia quando subentro nel corso della partita. Tutte le giornate di campionato sono importanti, ma la prossima con il Pordenone lo è in modo particolare e noi vogliamo che questa partita sia decisiva per la promozione. Non sarà facile perchè il Pordenone è una buona squadra, però noi ce la metteremo tutta per raggiungere il nostro obiettivo». A livello personale le emozioni e le attese sono gestite normalmente. «Mi sto preparando a questa sfida come per tutte le altre. Conosco le mie qualità e so come comportarmi. Mi sento carico e l’importanza della gara mi dà uno stimolo in più, ma i preparativi sono i soliti perchè conta allenarsi bene nella consapevolezza che sarà una partita dura e avvincente per la posta in palio». Cresciuto nel settore giovanile granata, ecco come Bizzotto vive questo momento: «Sono orgoglioso di essere cresciuto in questo ambiente e ora giocare in prima squadra. Questa è una stagione particolarmente ricca di soddisfazioni, ma non mi sento arrivato. Ho sempre lavorato con il massimo impegno anche negli anni scorsi». La famiglia e gli amici gli sono sempre vicini. «Mamma Giusy, papà Otello e mia sorella Marta vengono sempre a vedermi, in questo momento favorevole per la squadra verranno certamente allo stadio più amici e conoscenti rispetto al solito». La serie B per Giulio Bizzotto non è una novità. Nello scorso campionato Claudio Foscarini lo lanciò in mischia nel finale di stagione con il Frosinone. Fu un esordio memorabile coronato da un gol. Si tratta però di una situazione molto diversa dall’attuale, come spiega il baby granata: «Ero senza pressioni in quell’esordio e nessuno se l’aspettava, per cui sono stato favorito dal fattore sorpresa. Adesso mi sento migliorato, ma le squadre avversarie mi conoscono per cui ogni cosa bisogna sudarcela». Sull’alternanza del suo utilizzo fra le partite di campionato e quelle di Coppa, continua: «Ho giocato oltre una decina di partite di campionato, tre in Tim Cup (Potenza, Teramo e Atalanta con cinque gol, per cui è capocannoniere ndr) e quattro in Coppa Italia Lega Pro. Nelle Coppe le gare sono ad eliminazione diretta per cui non bisogna rischiare e occorre saper leggere l’evolversi degli equilibri in campo. In campionato, invece, si può gestire diversamente la partita e l’eventuale passo falso permette di rifarsi nella partita successiva». Ieri al Tombolato la Beretti di Giulio Giacomin affrontava quella del Feralpi Salò. Sui giovani che hanno giocato in Coppa, conclude Bizzotto: «È stato uno degli obiettivi della società e ritengo che sia stato centrato molto bene valorizzandone parecchi. È anche merito loro aver raggiunto la finale. In molte partite il Cittadella è stata la squadra che aveva più giovani in campo».

Ore 15.40 – (Gazzettino) Tutti a disposizione tranne Bonazzoli nell’allenamento di ieri. Oggi alle 11.30 la rifinitura, domani alle 16.30 le convocazioni e alle 20 l’attesa partita al Tombolato con il Pordenone, che potrebbe sancire matematicamente il Cittadella in serie B. Arbitro dell’incontro sarà Ivan Robilotta di Sala Consilina. Fra i club granata c’è molto fermento con qualche sorpresa auspicando il raggiungimento dell’obiettivo stagionale. Ancora tiepida l’affluenza dei tifosi non abbonati per l’acquisto dei biglietti, che hanno raggiunto ieri sera quota 500, di cui un centinaio in curva ospiti. La sede è aperta domani dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 17, mentre i botteghini dello stadio apriranno alle 18.

Ore 15.20 – Sulle scelte: “Corti non è ancora al 101%, è stato fermo tanto e quindi è difficile mandarlo subito in campo. Mazzocco? Sta bene, lui Bucolo e Baldassin si giocano i due posti a centrocampo. Non ci saranno De Risio, Bottalico, Dionisi e Petkovic”. Termina la conferenza stampa.

Ore 15.15 – Arriva Pillon. Sull’AlbinoLeffe: “Domani dobbiamo vincere per portarci intanto a -5 dall’Alessandria e poi vincere con la Giana Erminio sperando in un altro loro passo falso. Può succedere davvero di tutto, perché a fine stagione subentrano numerosi fattori fisici e psicologici, ma dobbiamo vincere e basta perché sennò tutti questi discorsi se li porta via il vento. Serve più concentrazione rispetto a quanto fatto con la Pro Patria, siamo andati in difficoltà e quindi dobbiamo migliorare principalmente sotto quest’aspetto. Loro cercano una posizione migliore nei playout, sarà una partita molto aperta”.

Ore 14.50 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: Pavia-Reggiana 1-0.

Ore 14.40 – (Mattino di Padova) La grande attesa sta per terminare, e in città è ovvio che questi giorni che separano il Cittadella dall’ennesima pagina di storia da scrivere siano vissuti con molto fermento. Non sono state settimane completamente tranquille per l’ambiente granata: per due volte sembrava si fosse ad un passo dal tagliare il traguardo, e in entrambe le occasioni (sia per propri demeriti che per i risultati delle avversarie) non si è riusciti a stappare lo champagne. In mezzo pure la frastornante sconfitta in Coppa Italia con il Foggia, con gli 8 gol subìti in due partite, tanti quanti quelli incassati nelle ultime 10 giornate di campionato. Adesso, però, dipende tutto dal Citta: vincendo domani sera contro il Pordenone conquisterebbe matematicamente la promozione in Serie B, senza guardare agli altri risultati. Iori e compagni vogliono subito chiudere i conti, così come i tifosi, che in 26 anni di storia nei campionati professionistici non hanno mai festeggiato una promozione allo stadio Tombolato. Il Cittadella, infatti, ha sempre vinto i propri campionati in campo neutro o in quelli dell’avversario, attraverso palpitanti finali playoff (e in fondo anche la sfida con il Pordenone secondo in classifica ha un po’ il sapore dello spareggio) e anche qualche rocambolesca rimonta. Una storia che pianta le sue radici nel 1993, quando, dopo due anni di Interregionale, il Citta ritorna in Serie C/2 sconfiggendo il Lumezzane, con il quale era arrivato a pari punti in testa al girone, nello spareggio di Cento. Nel 1998 arriva la prima promozione in C/1 grazie allo 0-0 nella finale playoff di Ferrara, che promosse il Citta grazie al miglior piazzamento in classifica ai danni della Triestina. Si arriva al 2000 e alla foto che ha fatto storia, con un Angelo Gabrielli incredulo sul terreno del Bentegodi. Nella finale playoff di Verona ai granata bastò l’1-1 dopo i tempi supplementari per eliminare il Brescello e festeggiare l’epico approdo tra i cadetti. Promozione bissata nel 2008, in rimonta. Dopo aver perso la finale d’andata al Tombolato contro la Cremonese, i ragazzi di Foscarini espugnano lo “Zini” 3-1, con i gol di Meggiorini, De Gasperi e Coralli. La voglia, quindi, è quella di festeggiare tra le mura amiche, e, nonostante l’immancabile scaramanzia, mercoledì sera il Centro Coordinamento Club Granata e i Supporter Granata si sono riuniti nella sala-stampa del Tombolato per organizzare i preparativi: «Un po’ di scaramanzia ci sta, anche perché il Pordenone è un osso duro, ma siamo ad un passo dal traguardo ed è normale pensare ad una festa», ha spiegato l’addetto-stampa del Cccg, Pierluigi Basso. «Ci siamo coordinati con la società e abbiamo preparato una coreografia speciale in tribuna Est all’ingresso delle squadre in campo. Invitiamo tutti i tifosi a portare maglie, bandiere e vessilli granata. Speriamo vada bene e di poter festeggiare subito in campo con i giocatori, per tanti dei quali può essere la prima promozione. Quindi, se tutto andrà come deve andare, una delle prossime sere organizzeremo una festa in piazza». Probabili, in caso di successo, un’invasione di campo pacifica e una successiva adunata di giocatori e tifosi in centro. Intanto la prevendita ha fatto registrare 500 biglietti staccati, di cui un centinaio per gli ospiti, e lunedì sera dovrebbero essere superate le 2.000 presenze. La squadra si è allenata ieri pomeriggio e svolgerà stamattina al Tombolato la rifinitura. Pochi i dubbi di formazione per Venturato, che dovrebbe confermare il classico undici, con il solo Jallow, squalificato, da sostituire. Con Bonazzoli fuori causa per infortunio, Bizzotto è favorito su Coralli, nonostante l’ottimo momento di forma di quest’ultimo.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto) La sentenza, non definitiva, del sabato pomeriggio. Domani sera al Tombolato il Cittadella dovrà obbligatoriamente battere il Pordenone per festeggiare la promozione in B. In caso di pareggio, infatti, il Bassano (che ha superato il Lumezzane 1-0 ieri pomeriggio) sarebbe 9 punti di dietro la capolista a a tre giornate dalla fine e con lo scontro diretto a proprio favore. Dunque bisognerebbe attendere un’altra settimana prima di mandare in archivio una stagione eccezionale, ma i granata vogliono chiudere il conto già domani contro quella che al momento è la terza della classe. Ieri, nell’allenamento pomeridiano Roberto Venturato ha provato diverse soluzioni per sostituire lo squalificato Jallow. Quella più probabile resta il ricorso a Giulio Bizzotto accanto a Gianluca Litteri, anche perché Coralli ha mal di schiena e non è al meglio, Bonazzoli è fuori causa e Sgrigna viene considerato un rifinitore e non una seconda punta. A cercare di motivare la squadra nel modo giusto ha provveduto il direttore generale Stefano Marchetti. In campo è un vulcano, dietro la scrivania riflette e porge a microfoni e taccuini frasi ponderate e improntate alla calma. Marchetti si prepara, così come tutto il Cittadella, al match point di domani sera (ore 20) al Tombolato, quando potrebbe essere la volta buona per festeggiare il matematico ritorno in serie B a un solo anno dalla retrocessione. Riflessioni dopo la finale di Coppa di giovedì sera. «La vittoria — ha spiegato il dg ai microfoni di Raisport e ribadendo successivamente il concetto a diversi siti — è stata compromessa all’andata. Si è vista una bella partita, con tanti gol e tante belle azioni. Il pubblico sicuramente si è divertito. Siamo soddisfatti comunque per essere arrivati in finale, con tanti giovani anche del ‘98. Faccio i complimenti al Foggia che ha meritato questo successo. Adesso la testa deve essere solo sul campionato, per convogliare tutte le nostre energie verso il finale di stagione. La serie B? Fino a quando non chiudi il cerchio non si può parlare. Speriamo di raggiungerla il prima possibile». Ostenta grande sicurezza, al contrario, il patron del Pordenone Mauro Lovisa, che ha parlato prima del sorpasso di ieri del Bassano: «Pochi ci credono — tuona — e io sono fra quei pochi. Arriveremo alla finale playoff e, magari, la vinceremo pure… Adesso le ho viste tutte nel nostro raggruppamento e so che possiamo giocarcela alla pari con chiunque. Io non credo che il girone A sia inferiore agli altri due. Per questo dico che arriveremo sino in fondo. Il Cittadella? I granata ci aspetteranno con la voglia di festeggiare il ritorno in serie B davanti alle telecamere di Rai Sport e daranno il massimo. Noi però – confida – stiamo bene di testa. Avremo la serenità di chi non ha nulla da perdere. Sarà una gara molto combattuta come deve essere e io sento che faremo il colpaccio». Se così fosse, il Pordenone sarebbe nuovamente secondo, a otto punti dal Cittadella. Sarebbe probabilmente solo un ritardo sulla festa promozione per i granata, per la quale ormai si attende solo l’ufficialità prima di stappare lo champagne. I dati sulla prevendita dei biglietti di ieri parlano di 500 biglietti venduti, di cui un centinaio ai tifosi friulani.

Ore 13.50 – (La Provincia Pavese) «Basta parole, ci vogliono fatti. Quelli che dobbiamo fare oggi nel rispetto di chi ci paga, per onorare la maglia e per chi paga per venerci a vedere». Stefano Rossini vuole risposte d’orgoglio dai suoi giocatori per chiudere, almeno, a testa alta una stagione che sta terminando in ben altra maniera rispetto a quanto sperato. Il Pavia oggi deve fare i conti con una grande emergenza contro la Reggiana nella sfida in programma alle 14 al Fortunati per la quartultima di campionato. «Dobbiamo giocare come nel primo tempo di Mantova, dove potevamo andare in vantaggio, ma con quella cattiveria in più che ci è mancata domenica scorsa – ribadisce mister Rossini – Affronteremo una Reggiana forte che prova sempre a giocare a calcio e lo farà anche contro di noi». Il tecnico promosso nelle scorse settimane dalla Berretti alla panchina della prima squadra deve, però, fare i conti con molte assenze per diversi problemi muscolari avuti in settima dai suoi giocatori. A Cristini, fermo per uno stiramento alla vigilia della trasferta di Mantova, si sono aggiunti in questo finale di settimana anche Marino e Manconi, indisponibili per problemi muscolari. Ha provato, durante la rifinitura di ieri pomeriggio, Luca Ghiringhelli, ma le sue non perfette condizioni potrebbero far decidere mister Rossini per una sua possibile esclusione. Hanno svolto regolarmente la rifinitura, invece, Grillo e Ferretti. Formazione che sarà, quindi, per tanti motivi diversa da quella che domenica scorsa ha perso di misura (0-1) a Mantova. Viste le non perfette condizioni di Ferretti e Cesarini probabile che dal 1’ possa essere proposto Nando Sforzini, l’esperto attaccante arrivato a gennaio dall’Entella, che finora ha collezionato 10 presenze e tre gol nella sua esperienza azzurra. Attacco comunque che sarà scelto nelle ore precedenti la gara odierna, mentre è la difesa, forse, l’unica certezza con la riproposizione dello schieramento a tre, Malomo-Biasi-Siniscalchi. A centrocampo i maggiori dubbi: Marchi e Foglio le soluzioni possibili come esterni, mentre con Carraro uomo di qualità in mezzo ci sono Muscat, Pirrone e Grbac in lizza per due maglie. Per quanto riguarda la Reggiana, invece, l’unica novità rispetto all’undici che nell’ultima giornata ha pareggiato 2-2 con la capolista Cittadella potrebbe essere l’esclusione in attacco di Arma: mister Colombo in settimana ha provato la coppia Nolè-Siega con il rientro a centrocampo di Bartolomei.

Ore 13.30 – (Gazzetta di Reggio) Diventa arduo preparare una partita che non conta ormai niente. E come aggravante rispetto a quella con il Cittadella, non conta niente neppure gli avversari. Nonostante questo il tecnico Alberto Colombo ha cercato di prepararla nel miglior modo possibile: «esattamente come le altre perché nonostante non ci sia più nulla da chiedere al campionato, lo dobbiamo fare bene per noi e per chi ci segue. Il lavoro non cambia di una virgola, mi auguro che il fatto di giocare con la mente libera ci permetta di mettere in campo quella spensieratezza che a volte manca quando si è ossessionati dal risultato». Quali corde si devono toccare per trovare gli stimoli giusti in gare come questa? «L’orgoglio e la professionalità. Sono le caratteristiche che ci devono accompagnare fino al termine della stagione. Fare il contrario sarebbe controproducente per tutti anche perché nessuno vuole andare incontro a brutte figure». Aggiungiamo anche il rispetto che vi hanno sempre chiesto i tifosi? «Certo, rispetto per chi ha speso tempo e soldi per seguire la squadra». Che significato avete dato ai fischi di domenica scorsa? «Non erano legati a prestazione contro il Cittadella, ma per come è andata la stagione e per l’obiettivo mancato. Possiamo dire che era quasi un atto dovuto e si sapeva che primo o dopo sarebbe arrivato». Sono previste novità di formazione o di modulo? «Non direi, si può pensare a qualche variazione durante la partita. Durante la rifinitura Sabotic ha avuto un problema e verrà valutato subito prima della gara». Davanti potrebbe esserci qualche novità? «Vediamo. Domenica hanno dato segnali importanti sia Letizia che Nolè. Vediamo, vista la situazione diventa anche più facile per l’allenatore andare alla ricerca di soluzioni alternative». Alcuni giocatori in queste gare si giocheranno le ultime carte della stagione. «Ma anche l’allenatore. L’obiettivo è finire bene e in modo dignitoso. La mia idea è quella di mettere in campo la miglior formazione possibile, ma anche quella di iniziare a vedere qualche segnale in chiave futura. Questo non vuol dire che chi ha il contratto si deve sentire tagliato fuori, significa invece andare a valutare chi ha giocato meno e capire che potrà diventare importante per il futuro. A prescindere da quello dell’allenatore». Ha già avuto modo di parlare con il futuro direttore sportivo granata Andrea Grammatica? «Non ha ancora avuto il modo e il piacere di incontrarlo. Spero di avere presto un colloquio anche solo per fare conoscenza».

Ore 13.20 – (Gazzetta di Reggio) Alle 14 di oggi, con Pavia-Reggiana, inizia il conto alla rovescia della stagione 2015-16 con le ultime quattro gare in programma che purtroppo – e per ambedue le squadre – non avranno particolare interesse di classifica. Certo, finire bene sarà doveroso nei confronti di dirigenza e tifosi ma, per molti dei protagonisti della compagine granata, rappresenterà anche il viatico verso la conferma o meno per il prossimo campionato, ivi compresi coloro che già vantano un contratto con la società. Dal 1 luglio la direzione sportiva sarà affidata ad Andrea Grammatica, al momento impegnato con la sua sorprendente Virtus Entella nella rincorsa alla serie A, ma ovviamente alcuni suoi collaboratori stanno già osservando Bruccini e compagni per iniziare ad impostare la rosa del futuro, un organico che vedrà sicuramente diverse conferme perché l’annata è stata storta ma non tutto è comunque da buttare. Il reparto difensivo, ad esempio, è il meno battuto del girone ed è tra i punti di forza mentre centrocampo ed attacco hanno faticato parecchio. Il tecnico Alberto Colombo, che per sua ammissione si mette in discussione in questo finale, ha lavorato molto nelle ultime settimane per rendere la squadra più offensiva e per cercare di portare in area un maggior numero di giocatori durante la fase di possesso palla. Non l’ha fatto cambiando gli interpreti ma dando loro incarichi diversi infatti l’ultima gara con la capolista Cittadella ha già evidenziato, parzialmente nella fase iniziale ma soprattutto in quella finale a schemi saltati, la creazione di numerose palle gol rispetto alle sfide precedenti, anche se il problema resta la finalizzazione. Domenica scorsa al Città del Tricolore si è sbloccato Antonio Letizia che però oggi partirà ancora dalla panchina. E si sono visti buoni movimenti di Nolè che oggi al “Fortunati” farà coppia d’attacco con Siega, concedendo ad Arma un turno di riposo. Pare confermato Perilli tra i pali, così come il blocco della linea difensiva (con Panizzi in preallarme per l’acciaccato Sabotic), a centrocampo è previsto il rientro di Bartolomei a fare reparto con Mogos, Bruccini, Danza e Mignanelli. Dieci vittorie per parte e nove pareggi nei precedenti tra reggiani e Lomellini: all’andata fu uno 0-0 con poche emozioni ed ora le due squadre si riaffrontano a pari punti, a testimoniare come i valori in campo non siano molto discordanti, ma alla Reggiana manca davvero tanto una vittoria prestigiosa contro una big (o presunta tale a giudicare dal budget investito) per migliorare la sua autostima e per riaccendere un po’ di entusiasmo in tutto l’ambiente. Quella di oggi, infine, possiamo vederla anche come una sportivissima sfida tra potenze asiatiche considerando la proprietà cinese del Pavia da una parte e dall’altra lo sponsor iraniano Eeefa Ceram del simpatizzante granata Javad Ghaderi dall’altra.

Ore 12.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Aria di festa al Penzo, basterà battere il Belluno per brindare alla Lega Pro? Il Venezia e i suoi tifosi ci sperano pur nella consapevolezza che questo pomeriggio – ore 15 – bisognerà tendere l’orecchio a Campodarsego, con il Tamai che solo in caso di successo contemporaneo a quello degli arancioneroverdi consegnerebbe subito la promozione. Ad ogni modo, grazie al colpaccio di una settimana fa a Este, la capolista lagunare riparte da un vantaggio di 7 punti sui padovani con quattro partite ancora da giocare. «Non abbiamo fatto ancora nulla, però la Lega Pro non è mai stata così vicina – scalpita il fantasista Gianni Fabiano -. Questi sono quei momenti per i quali vale la pena giocare e tifare, indubbiamente il Belluno quarto in classifica è un avversario ostico, arrivati a questo punto però uno vale l’altro, dobbiamo solo vincere e poi vedremo». A violare per la prima volta la tana dell’Este è stato il sinistro del numero 10 arancioneroverde, che ha esaltato i 400 supporters al seguito del Venezia. «Ci tenevamo a restituire il «favore» dell’andata, esserci riusciti in quel modo è stato un gran segnale, l’ennesima prova di forza e nemmeno l’eventuale vittoria del Campodarsego (fermato invece sull’1-1 a Levico, ndr) l’avrebbe ridimensionata». L’esultanza «alla Titanic» di Fabiano, a braccia larghe dopo aver salito una scaletta posizionata lì sotto i tifosi, è già candidata a copertina dell’anno. Per l’ex Pro Vercelli, peraltro, si tratta di un altro gol pesante dopo quello del primo vantaggio nel derby finito 2-2 col Mestre. «Venendo a Venezia dalla serie B mi sono messo tanto in gioco e momenti esaltanti come quello ripagano il coraggio e il sacrificio. Non siamo appagati, vogliamo viverne ancora molti, porsi sempre nuovi obiettivi aiuta a tenere alta l’attenzione e noi vogliamo quanto prima i sei punti della matematica Lega Pro». All’andata nel match d’esordio di mister Favarin il Venezia impattò a Belluno a reti bianche. «Da allora di strada ne abbiamo percorsa tanta, in inverno i campi e certi episodi ci hanno fatto soffrire un pò, oggi tuttavia siamo lassù davanti a tutti. Manca solo l’ultimo sforzo, quello decisivo».

Ore 12.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Primo match point per il Venezia. «Sarebbe bello poter festeggiare subito, davanti ai nostri tifosi. Ma non sarà così facile», è il pensiero di mister Giancarlo Favarin alla vigilia della sfida di oggi al Penzo contro il Belluno. A quattro giornate dal termine, con 7 punti sul Campodarsego, la conquista della Lega Pro è a un passo ma occorre salire a +10: di fatto si potrebbe fare festa al Penzo solo in caso di vittoria del Venezia e contemporanea sconfitta del Campodarsego, in casa con il Tamai. Il +9, invece, non basterebbe essendo previsto l’eventuale spareggio in caso di arrivo a pari punti. «Questa domenica potrebbe essere decisiva, ma non credo che il Campodarsego voglia mettere a rischio il secondo posto, avendo alle spalle l’Este che incalza” — avverte mister Favarin, come sempre pragmatico — sarebbe già un risultato importante mantenere l’attuale vantaggio alla fine dei 90 minuti». Il che significherebbe rinviare molto probabilmente la festa a domenica prossima, sul campo dell’Union Ripa (a Rasai di Seren del Grappa). «Intanto pensiamo al Belluno — avverte Favarin — che verrà al Penzo a fare la partita. Sono sicuri dei playoff, non hanno alcuna pressione, ma possono ancora tentare di scavalcare l’Este al terzo posto. E poi è una squadra tosta, mi aspetto una partita difficile». All’andata, con la trasferta bellunese iniziava la seconda avventura di mister Favarin in arancioneroverde. Il pareggio fu salutato con sollievo: «Reputo il Belluno una delle migliori squadre del campionato: è ben organizzata, ha buona fisicità, giocatori interessanti. Fu un esordio difficile, anche perché finimmo presto in dieci per l’espulsione di Callegaro». Stavolta Favarin dovrà fare a meno di Beccaro, squalificato, e di Maccan alle prese con un infortunio al ginocchio. «Mi dispiace per Denis — commenta il tecnico — perché è un giocatore importante che si era conquistato il suo spazio. La rosa è ampia ma era meglio averlo a disposizione». Di punta ci sarà Carbonaro, mentre in difesa rientra Modolo dalla squalifica. Il Belluno dovrà fare a meno di Mosca, out per l’infortunio di mercoledì nella sfida di Coppa con il Fontanafredda. Disponibili invece Duravia e Farinazzo, che giocherà con la mascherà protettiva dopo aver rimediato tre microfratture facciali nella sfida con il Monfalcone. «Giocare al Penzo contro il Venezia è un orgoglio – è il commento di mister Roberto Vecchiato – all’andata riuscimmo a giocare alla pari. Proveremo a rovinargli la festa, anche perché il terzo posto è lontano solo 4 punti e abbiamo il dovere di crederci fino alla fine». Sugli spalti oggi ci sarà anche il presidente Joe Tacopina, atteso in città per questa mattina dopo la settimana trascorsa negli Emirati Arabi alla ricerca di investitori per lo stadio. Il presidente ripartirà a metà settimana e non sarà quindi presente a Seren del Grappa per l’eventuale festa promozione, sempre che non si riesca a chiudere i conti già oggi. oggi niente corse bis da piazzale Roma garantite dall’Actv, per l’impegno al seggio di numerosi dipendenti dell’azienda di trasporti, ma la società mette a disposizione due collegamenti da San Giuliano a Sant’Elena (partenza 13,30 e 13.45, ritorno 17,05) al costo di 3 euro, con ritorno.

Ore 12.10 – (La Nuova Venezia) La Lega Pro è dietro l’angolo, ancora un paio di passi e il Venezia ritornerà tra i professionisti. Oggi o domenica prossima? Oggi non dipenderà solo dal Venezia, anche perché il Belluno è avversario insidioso, seppur tranquillo per aver già conseguito i playoff e difficilmente il Campodarsego si farà sorprendere al “Gabbiano” dal Tamai. Mai dire mai, ma intanto è fondamentale incamerare un’altra vittoria, a quel punto dipenderà solo dal Venezia, tra una settimana a Rasai contro l’Union Ripa La Fenadora. Ci sarà anche il presidente Tacopina in tribuna, l’investimento fatto la scorsa estate sta per produrre il primo risultato concreto. Se sarà festa, lo si saprà solo al fischio finale, intanto c’è da battere il Belluno, che verrà al Penzo per confermare quanto di buono fatto vedere nel corso della stagione, e sarà fondamentale iniziare il match con l’atteggiamento giusto. Favarin torna in panchina, dopo aver visto le partite contro Fontanafredda ed Este dalla tribuna, fuori gioco Taddia e Maccan, squalificato Beccaro. Una sola variazione rispetto al blitz di Este con il ritorno di Modolo al centro della difesa con Cernuto. Tra i convocati ricompaiono anche Calzi e Gualdi, ma dovrebbero andare in tribuna con il terzo portiere Bortolin. Attaco confermato in blocco con Carbonaro punta più avanzata, alle sue spalle Serafini con Fabiano e Innocenti larghi lungo le fasce. Il Belluno di Roberto Vecchiato ha messo in cassaforte i playoff, in trasferta (30 punti sui 63 complessivi) ha fermato l’Este (1-1) e battuto la Virtus Verona (2-1), il quarto posto (+9 sugli scaligeri) è blindato, ma da domenica il terzo è nel mirino (-4 dall’Este), ha la terza miglior difesa del girone (31 reti incassate) dopo Este (20) e Venezia (21). Vecchiato non potrà contare sull’infortunato Mosca, leader della squadra insieme al bomber Corbanese (15 centri stagionali, a metà gennaio ha firmato contro la Calvi Noale il centesimo in gialloblù), a sinistra in difesa dovrebbe spostarsi Pellicanò con Sommacal centrale in coppia con Calcagnotto. Probabili formazioni. Venezia (4-2-3-1): 1 Vicario; 2 Luciani, 5 Modolo, 6 Cernuto, 3 Galli; 4 Soligo, 8 Acquadro; 10 Fabiano, 9 Serafini, 7 Innocenti; 11 Carbonaro. A disposizione: 12 Andreatta, 13 Di Maio, 14 Busatto, 15 Ferrante, 16 Marcolini, 17 Callegaro, 18 Volpicelli, 19 Chicchiarelli, 20 Lattanzio. Allenatore: Giancarlo Favarin. Belluno (4-3-1-2): 1 Solagna; 2 Pescosta, 5 Sommacal, 6 Calcagnotto, 3 Pellicanò; 7 Bertagno, 4 Masoch, 10 Miniati; 8 Duravia; 9 Corbanese, 11 Farinazzo. A disposizione: 12 Brino, 13 Franchetto, 14 Doriguzzi, 15 Quarzago, 16 Da Forno, 17 D’Incà, 18 Acampora, 19 Salvadego, 20 Marta Bettina. Allenatore: Roberto Vecchiato. Arbitro: Cavallina di Parma.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Padovane in campo oggi alle 15 per la quart’ultima giornata di campionato. CAMPODARSEGO. Deve raccogliere sette punti nelle ultime quattro gare per essere sicuro del secondo posto e vuole avvicinarsi all’obiettivo già nell’appuntamento casalingo con il Tamai. «Ci vorrà grande determinazione – sottolinea Antonio Andreucci – per fare girare a nostro favore gli episodi che una settimana fa ci sono stati sfavorevoli. È una sfida da affrontare con attenzione e applicazione massima dato che avremo davanti un avversario ostico. Dovremo provare le giocate con pazienza per scardinare il loro sistema difensivo». Zecchin torna tra i convocati. ESTE. Per la prima volta si trova a dovere ripartire dopo due stop di fila andando a fare visita al Monfalcone che è invischiato nella lotta salvezza. Così il tecnico Andrea Pagan: «Vogliamo ripartire più forte di prima. Desideriamo fare il maggior numero di punti possibile per conquistare ufficialmente il terzo posto che ci consentirebbe di affrontare il primo turno dei play off in casa con due risultati a disposizione, e poi rimane un filo di speranza per andare a prendere il secondo posto: non è facile, ma dobbiamo darci anche questo obiettivo». Testa comunque al Monfalcone. «È una trasferta che nasconde molte insidie, però abbiamo grandi motivazioni e dobbiamo giocare una partita importante». Montin rientra dalla squalifica. LUPARENSE SAN PAOLO. Vuole sfruttare al massimo l’impegno a domicilio con il Mestre per rincorrere i play off che distano tre punti. Squalificati Giglio e Pignat, torna Pittarello, mentre sono in dubbio Sanavia e Severgnini. Ecco Enrico Cunico: «Siamo un po’ rimaneggiati, ma nelle difficoltà la squadra ha sempre saputo tirare fuori il meglio. Il Mestre è un ostacolo importante, ma in queste ultime giornate ci giochiamo ogni domenica la partita della vita. Ai ragazzi ho detto una cosa molto semplice: quando l’arbitro fischierà la fine, dovremo avere la consapevolezza di aver dato tutto». ABANO. Emigra al Nuovo Comunale di Este per la sfida a domicilio con il Fontanafredda che si gioca le residue speranze di salvezza. «Possiamo giocare con la mente libera, e spero che riusciamo a esprimerci al meglio – esordisce Karel Zeman – Domenica scorsa abbiamo preparato una gara prettamente difensiva, oggi possiamo tornare a fare il nostro calcio. Sappiamo di trovare un avversario molto motivato, ma tecnicamente alla nostra portata». Obiettivi nelle ultime quattro uscite? «Il primo era fare meglio rispetto al girone d’andata e l’abbiamo già centrato, adesso puntiamo a raggiungere i trenta punti nel girone di ritorno». Maistrello torna a disposizione dopo la squalifica, non sono al meglio Gnago e Pramparo.

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Mancano 4 giornate alla fine del campionato e per le squadre padovane di Serie D è quasi tutto deciso. Soprattutto in vetta, dove Campodarsego ed Este hanno ormai perso di vista il Venezia, ad un passo dalla Lega Pro. La classifica dice poco pure all’Abano, mentre la Luparense ha ancora in ballo il discorso playoff. Le avversarie di oggi saranno, nell’ordine, Tamai, Monfalcone, Fontanafredda e Mestre (si gioca alle 15). CAMPODARSEGO. Sette punti da recuperare a 360’ dal traguardo sono un’infinità: tanto per capirci, il Campodarsego dovrebbe fare piazza pulita e sperare in un Venezia disastroso con Belluno, Ripa e Giorgione. Ipotesi alquanto remota alla luce degli ultimi risultati di capitan Bedin e compagni, fermati sul pareggio per ben tre volte nelle ultime 5 uscite. I Leoni Alati, dal canto loro, sono stati pressoché infallibili, pareggiando solo il derby con il Mestre. Il “Campo” può (e deve) portare a termine una cavalcata comunque fantastica, aggiudicandosi un secondo posto che permetterebbe di disputare i playoff con il vantaggio delle partite casalinghe. Proprio come la sfida odierna allo stadio “Gabbiano” con il Tamai (arbitro Lalomia di Agrigento), formazione che punta ancora ai playoff, Vecomp e Luparense permettendo. Formazione Campodarsego (4-3-3): Merlano; Bortot, Gal, Poletti, Buson; Bedin, Pellizzer, Michelotto; Aliù, Radrezza, Kabine. All. Andreucci. ESTE. Con la sconfitta di sette giorni fa contro il Venezia, per l’Este si è complicata la corsa al secondo posto. Sono 6 i punti di distacco fra i giallorossi e i “cugini” del Campodarsego. Il titolo di anti-Venezia, tuttavia, non è un assillo e la certezza matematica della post season permetterà di affrontare la trasferta a Monfalcone (arbitro Di Paolo di Chieti) con una buona dose di serenità. In piena lotta salvezza è proprio la squadra giuliana, capitanata dai due “veci” Emil Zubin e Denis Godeas, specialisti in gol pesanti. L’Este dovrà arginare l’intraprendenza dei padroni di casa e racimolare tre punti per tenere a distanza il Belluno, quarto in classifica, impegnato proprio a Venezia. Formazione Este (4-3-3): Lorello; Tiozzo, Montin, Guagnetti, Rosina; Arvia, Caporali, Maldonado; Marcandella, Ferrara, Mastroianni. All. Pagan. ABANO. Per la salvezza 45 punti (a + 8 dalla zona calda) dovrebbero bastare. I neroverdi di Karel Zeman, sul “neutro” di Este (lo stadio delle Terme ospiterà tra pochissimi giorni il torneo internazionale giovanile), se la vedranno con una compagine, il Fontanafredda (arbitro Clerico di Torino), che difficilmente riuscirà ad evitare i playout. L’attuale penultimo posto costringerà i pordenonesi a tentare l’ultimo disperato assalto alla media classifica. Gli aponensi dovranno invece gestire il match e centrare il risultato pieno per far pace, stavolta definitivamente, con la matematica. Formazione Abano (4-3-3): Bettin; Tescaro, Pramparo, Thomassen, Zattarin; Ballarin, De Cesare, Creati; Gnago, Fusciello, Bortolotto. All. Zeman. LUPARENSE. La squadra più interessata ad un finale di stagione da protagonista è senza dubbio la Luparense che, al “Gianni Casée” avrà un’occasione d’oro per rosicchiare altri punti fondamentali alla Virtus Vecomp, ultima squadra in zona playoff, a + 3 dai rossoblù. Con il Mestre non sarà facile (arbitro Nehrir di Cagliari), ma a San Martino di Lupari, dopo un girone di ritorno quasi perfetto (9 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte), c’è grande ottimismo. Il tecnico dei Lupi Enrico Cunico dovrà rinunciare a Giglio e Pignat, appiedati dal giudice sportivo. In dubbio, invece, Sanavia e Severgnini. Formazione Luparense (3-4-3): Rossetto; Antonello, Baggio, Pregnolato; Faggin, Roveretto, Cavallini, Di Fusco; Sottovia, Beccaro, Pittarello. All. Cunico.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Proprio Ilari dovrebbe tornare nell’undici di partenza, stando alle indicazioni emerse ieri alla Guizza. Pillon ha provato la formazione tipo con Favalli regolarmente sulla corsia mancina in difesa, mentre a centrocampo sono in pole position Bucolo e Baldassin, e sugli esterni Finocchio e appunto Ilari. L’esterno romano ha tirato un po’ il fiato con la Pro Patria (subentrato a Petrilli nella ripresa) e ora fiuta che può essere di nuovo il suo turno. «C’è questa possibilità, è fisiologico che ci sia stato anche un avvicendamento. In quel ruolo siamo coperti, chiunque va in campo può fare molto bene. Con la Pro Patria il risultato è arrivato ed è la cosa che più ci interessava, adesso vediamo domani quali saranno le scelte del tecnico. Comunque la prendiamo a cuor leggero perché sappiamo che tutti possono dare tanto alla squadra». Nel pomeriggio alle 15 la rifinitura all’Appiani.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Eventualità non del tutto remota se si tiene conto che nelle prossime due tappe l’Alessandria affronterà Sudtirol (trasferta) e Reggiana (casa), mentre il Padova se la vedrà con Giana Erminio e Bassano, altro ipotetico scontro diretto. Intanto, il pareggio dell’Alessandria ha dato ulteriore morale ai biancoscudati, e le parole di Marco Ilari sono eloquenti: «Ci dà sicuramente una carica in più perché sappiamo che possiamo rubare punti importanti, senza dimenticare che abbiamo lo scontro diretto. Ci stiamo preparando bene per la trasferta con l’Albinoleffe consapevoli che è un’occasione importante e dobbiamo fare di tutto per tenere vive le speranze». Nove sigilli nel campionato scorso, ancora a secco quest’anno pur avendo già segnato in Lega Pro con Pisa, Poggibonsi e Martina. Chissà che Ilari non trovi la prima gioia personale proprio con l’Albinoleffe. «Magari, speriamo che sia la volta buona. Un po’ mi manca il gol perché è la cosa più piacevole che può succedere in campo, però prima c’è da fare al meglio le cose che vanno fatte sul campo per l’economia della partita e della squadra. Poi il resto verrà di conseguenza».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Adesso si fa veramente interessante, e non bisogna farsi scappare l’occasione. Da ieri sera le quotazioni del Padova in chiave play off hanno fatto registrare un deciso rialzo, con una consapevolezza in più: la corsa va fatta principalmente sull’Alessandria. Se infatti il Bassano ha vinto con il Lumezzane portando al momento il vantaggio sui biancoscudati a dieci lunghezze, l’aiutino è arrivato dal Mantova che ha bloccato sul pareggio i piemontesi. Il che significa che l’Alessandria si porta otto punti avanti, ma domani sarà il turno di Neto Pereira e compagni a scendere in campo e facendo bottino pieno nella trasferta con l’Albinoleffe il gap scenderebbe a cinque, oltre a sorpassare in classifica il Feralpi Salò sconfitto a Cuneo. Il tutto tenendo conto che all’ultima giornata c’è lo scontro diretto all’Euganeo, appuntamento al quale comunque il Padova deve arrivare rosicchiando nel frattempo qualche altro punticino.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Dietro al Bassano, secondo, ora ci sono Alessandria e Pordenone, a quota 56, e la FeralpiSalò, che ieri ha perso a Cuneo, è ferma a 49. Se domani Neto e compagni riuscissero a fare risultato pieno a Bergamo, potrebbero superare i gardesani e a riportarsi a 5 punti di distanza dal quarto posto, con la speranza che il Cittadella, sempre domani sera, possa scaldare ancora di più la battaglia fermando i neroverdi di Bruno Tedino. A quattro giornate dal termine, insomma, se il Padova batterà l’Albinoleffe, avrà ancora margini per sperare. Se ci riuscisse, le ultime tre gare diventerebbero davvero di fuoco: l’Alessandria dovrà affrontare Sudtirol e Reggiana, e poi presentarsi l’8 maggio all’Euganeo, e il Pordenone andrà a Pavia nel mezzo delle due sfide casalinghe contro Cuneo e Giana. E con i biancoscudati che, prima dello scontro diretto dell’ultima giornata, se la vedranno con Giana e Bassano, il campionato potrebbe ancora riservare un colpo di coda inaspettato.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Solo Cittadella (40 punti), Pordenone (37) e Bassano (34) riuscirebbero a stargli davanti. Una marcia a tutti gli effetti da playoff, che rischia però di non concretizzarsi a causa del divario che il Padova ha accumulato rispetto alle concorrenti nelle prime 13 giornate di campionato. Il fortino. Ma non è tutto. Sempre riferendoci alle ultime 17 partite (dalla 14ª di andata in poi), il Padova avrebbe persino la migliore difesa e il terzo miglior attacco del campionato. Con soli 11 gol subìti, al pari della Reggiana, Favaro e Petkovic sarebbero in cima alla classifica dei portieri meno battuti del girone: il portiere del Cittadella, nello stesso lasso di tempo, ha dovuto raccogliere nella sua porta ben sei palloni in più, quello del Bassano cinque, e quello del Pordenone due. L’avversario. Ben altri numeri, invece, quelli dell’Albinoleffe, che domani ospiterà all'”Azzurri d’Italia” di Bergamo (nel posticipo del lunedì sera imposto dalla concomitanza, oggi alle 12.30, di Atalanta-Roma) i biancoscudati. I seriani, nel “girone” di Pillon, hanno messo insieme la miseria di 8 punti, ed altrettanti gol segnati: con 19 punti guadagnati, e ben 7 da recuperare al Mantova terz’ultimo, la squadra, adesso allenata da Michele Facciolo, è quasi condannata al penultimo posto, e di certo a tentare la salvezza attraverso i playout.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dall’Albinoleffe… all’Albinoleffe. Bepi Pillon, che proprio prima del match d’andata contro i bergamaschi era subentrato a Carmine Parlato sulla panchina del Padova, è arrivato al suo personalissimo “giro di boa”. Le ultime speranze playoff ieri hanno ricevuto un’iniezione di fiducia: il pareggio casalingo dell’Alessandria con il Mantova ha portato i grigi a 8 punti dai biancoscudati, i quali con una vittoria domani sera a Bergamo potrebbero riportarsi a – 5. E il quarto posto, per i risultati inanellati da quando è diventato l’allenatore del Padova, Pillon se lo sarebbe pure meritato. I numeri. Ad un girone di distanza lo dicono le statistiche, lo sottoscrivono i risultati delle ultime 17 partite: se il campionato fosse cominciato con Padova-Albinoleffe, e con il tecnico di Preganziol sulla panchina del club di viale Rocco, oggi la classifica sarebbe diversa. E vedrebbe Neto Pereira & C. proprio sul quarto gradino del girone A, dietro soltanto alla capolista Cittadella, a Pordenone e Bassano. Il Padova, dal match contro i seriani in poi, ha raccolto ben 33 punti: 2 in più dell’Alessandria, 8 di vantaggio rispetto alla Feralpi Salò, addirittura 10 più del Pavia e la bellezza di 13 sul Sudtirol.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ultimi preparativi per i biancoscudati in vista della trasferta di domani sera a Bergamo (calcio d’inizio alle ore 20) contro l’Albinoleffe. Oggi, alle 16, la squadra sosterrà l’ultimo allenamento di rifinitura allo stadio Appiani, dal momento che alla Guizza sarà di scena il torneo giovanile intitolato a Gildo Fattori. La formazione, però, è quasi fatta: Favalli ha recuperato e sarà regolarmente al suo posto sulla sinistra, quindi l’unica variazione rispetto alla formazione-tipo sarà a centrocampo. Qui agiranno Baldassin, al rientro dalla squalifica, e Bucolo, che sostituiranno De Risio, infortunato, e Mazzocco, il quale sarà convocato ma partirà dalla panchina. Per il resto, il 4-4-2 di Pillon non dovrebbe presentare altre sorprese: Favaro tra i pali, Ilari e Finocchio sulle fasce laterali di centrocampo, e il tandem Neto Pereira-Altinier di punta. Niente ritiro, infine: la squadra partirà domani in pullman alla volta di Bergamo.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nel segno di Gildo. Grazie all’apporto di Alì e Cib Unigas, questa mattina al Centro sportivo Memo Geremia, alla Guizza, va in scena un torneo giovanile, riservato agli Esordienti 2003, con in campo le squadre di Padova, Juventus, Bologna e Verona. Il programma prevede che alle 10 si affrontino scaligeri e bianconeri, mentre alle 11 sarà la volta di biancoscudati ed emiliani. Le squadre pranzeranno assieme poi, a partire dalle 15.30, si disputeranno la finale 3º/4º posto e, a seguire, la finalissima, con fischio d’inizio alle 16.30. Verso le 17.30 si terrà la cerimonia di premiazione, a cui prenderanno parte i rappresentanti di Alì e Cib Unigas, oltre ai famigliari di Fattori. «Riteniamo che sia importante far confrontare i nostri ragazzi con quelli dei migliori settori giovanili d’Italia», ha sottolineato il presidente del settore giovanile del Padova, Massimo Poliero. «Il torneo sarà inoltre l’occasione per ricordare e far conoscere ai più giovani la figura storica di Gildo Fattori, e questo non può che farci piacere». «Da sempre», le parole del patron di Alì Supermercati Francesco Canella, «sosteniamo le realtà sportive locali perché siamo legati alla vita del territorio e siamo convinti che lo sport sia uno dei più importanti strumenti di aggregazione e formazione. Quest’anno abbiamo deciso di sponsorizzare il settore giovanile, perché il calcio per i ragazzi è un momento di condivisione, di crescita e di educazione al fair play».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Al momento le chance che il progetto possa decollare, per una serie di ragioni, sono assai ridotte, ma Bonetto e Bergamin intendono andare fino in fondo, presentando una manifestazione d’interesse per l’area dell’Euganeo. Il progetto riuscirà a decollare? Al momento non è dato saperlo ed è difficile fare previsioni. Nel frattempo continuano le grandi manovre per la prossima stagione anche sul mercato. Lazar Petkovic è stato opzionato dal Genoa, che potrebbe lasciarlo ancora un anno a Padova anche a seconda delle sue condizioni fisiche non ancora ottimali, oppure inserirlo in un discorso che coinvolgerebbe il giovane portiere rossoblù Sommariva e il vecchio pallino di Fabrizio De Poli, quel Giuseppe Panìco a lungo trattato sul mercato di gennaio. Occhi anche su un giocatore del Lumezzane. Dopo diverse smentite, le attenzioni di De Poli dovrebbero essersi concentrate su Simone Russini, esterno di proprietà della Ternana classe 1996, 19 presenze e 3 gol nell’attuale stagione con la maglia del Lumezzane. I contatti sono già stati avviati con il club umbro e c’è la disponibilità a discutere un eventuale trasferimento nelle prossime settimane. Basterà attendere e si capirà se si tratta di piste destinate a tradursi in realtà concrete.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Presente (la trasferta di domani sera alle 20 a Bergamo con l’Albinoleffe) e soprattutto futuro (stadio e mercato). Il Padova si prepara al rush finale di campionato, con una fiammella da tenere in vita per raggiungere in extremis i playoff per la B. Capitolo campo: ieri l’Alessandria ha pareggiato in casa col Mantova, se si vincesse domani sera il distacco dai piemontesi sarebbe di cinque punti e non più di sette, ma bisogna sottolineare che pure la Feralpisalò ha perso a Cuneo. Insomma, magari non succederà nulla ma non provarci sarebbe comunque un delitto. Capitolo stadio: nella giornata di venerdì il presidente Giuseppe Bergamin e l’amministratore delegato Roberto Bonetto hanno incontrato potenziali investitori per metterli al corrente degli ultimi sviluppi relativi al progetto del nuovo Euganeo. Il nodo è il centro commerciale da costruire nell’area antistante all’Euganeo, anche se Bonetto si mantiene sul generico specificando soltanto: «E’ vero che abbiamo avuto un incontro con potenziali investitori interessati al progetto — spiega l’ad biancoscudato — sono stati fatti piccoli passi in avanti, che andranno verificati in un secondo momento quando incontreremo il sindaco Massimo Bitonci. La prossima settimana io e Bergamin chiederemo un faccia a faccia al primo cittadino e, in base a quello, valuteremo come procedere».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 66, Bassano 58, Alessandria e Pordenone 56, FeralpiSalò 49, Padova 48, Cremonese 46, Pavia e Reggiana 45, SudTirol 40, Giana Erminio 38, Renate 36, Lumezzane e Pro Piacenza 35, Cuneo 33, Mantova 27, AlbinoLeffe 19, Pro Patria 7 (-3 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la trentunesima giornata: Cuneo-FeralpiSalò 1-0 (Chinellato (Cn) al 37′ st), Alessandria-Mantova 0-0, Bassano-Lumezzane 1-0 (Pietribiasi (Ba) al 24′ pt), Pro Piacenza-Renate 0-0, Giana Erminio-Cremonese 2-1 (Perico (Ge) dal 29′ pt, Brighenti (Cr) al 6′ st, Bruno (Ge) al 23′ st). Oggi, ore 14.00 Pavia-Reggiana. Oggi, ore 17.30 Pro Patria-SudTirol. Domani, ore 20.00
AlbinoLeffe-Padova, Cittadella-Pordenone.

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 16 aprile: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, torna in gruppo anche Favalli




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