Mercato Padova, “Mattino”: Giandonato torna dal prestito e diventa un punto fermo della squadra?

Condividi

Tra le pieghe delle trattative per portare in biancoscudato il consulente di mercato del Pordenone, Giorgio Zamuner, e la successiva scelta del nuovo allenatore biancoscudato, dietro le quinte il mercato è in fermento. L’incontro tra Zamuner e il presidente neroverde, Mauro Lovisa, una prima certezza l’ha portata: l’investitura ufficiale dell’ex procuratore a nuovo direttore generale di viale Rocco arriverà comunque quando il Pordenone avrà concluso la sua marcia nei playoff, quindi nella migliore delle ipotesi (per il Padova) tra almeno dieci giorni, dopo le due gare di semifinale contro il Pisa. Per questo la dirigenza biancoscudata, in attesa di ufficializzare i vertici dell’area tecnica, sta cercando di muoversi per chiudere in breve tempo almeno il primo capitolo legato alla squadra che verrà: quello dei rinnovi dei giocatori già in rosa.

La prima indiscrezione arriva dall’Abruzzo, dove dallo scorso gennaio milita, con la maglia del Lanciano, Manuel Giandonato. Il centrocampista di scuola Juventus, arrivato la scorsa estate all’ombra del Santo e ceduto in prestito durante la finestra invernale di trasferimenti dopo un girone d’andata tutt’altro che esaltante, è legato al Padova da un altro anno di contratto, e per questo, all’inizio di luglio si presenterà al primo raduno in vista della partenza per il ritiro precampionato. Stando a ciò che si sussurra, però, sembra che Giandonato torni a Padova per diventare un punto fermo della squadra: terminata la stagione con la maglia rossonera della formazione frentana, il suo ritorno in biancoscudato sembra una possibilità concreta, e nel caso in cui sulla panchina dell’Euganeo (visto che il Pordenone, a differenza di Zamuner, non sembra per nulla intenzionato a liberare anche il tecnico Bruno Tedino, che comunque rimane la prima scelta) arrivasse a sedere l’attuale tecnico del Bassano, Stefano Sottili, Giandonato potrebbe trovare spazio al fianco di De Risio, nell’ipotetico 4-2-3-1 del Padova che verrà.

Negli ultimi giorni il telefono di Bepi Pillon, l’allenatore che in sei mesi ha portato il Padova dalle zone inquiete della classifica ad un passo dai playoff – è rimasto muto. Un segnale che la dice lunga sulle intenzioni nei suoi confronti della società, ed evidentemente anche del futuro direttore generale. Le possibilità che il tecnico di Preganziol sia confermato anche per la prossima stagione, insomma, diminuiscono di ora in ora, anche in virtù di un incontro programmato tra le parti già per martedì scorso che, ad ora, pare invece non essere ancora avvenuto. Ma quello dell’allenatore, in fin dei conti, è solo uno dei diversi nodi da sciogliere. Domino brasiliano. Per quel che riguarda i rinnovi contrattuali il capitolo più spinoso sta diventando quello legato a Marcus Diniz, ovvero uno di quelli che non dovrebbe essere sotto la lente, visto che è legato al Padova da un altro anno di contratto.

Il problema è che il difensore brasiliano è quello, all’interno della rosa, maggiormente corteggiato dai club di categoria superiore: sulle sue tracce si sono mossi Avellino e, soprattutto, Vicenza, e le sirene della Serie B sono forti per chiunque. La possibilità, a questo punto, è che per trattenerlo la società proponga un prolungamento del contratto con adeguamento economico. E le chance di vederlo giocare con la maglia del Padova aumenterebbero vertiginosamente se, contestualmente, arrivassero anche i rinnovi contrattuali di Neto Pereira e Fabiano: per entrambi i contatti per l’estensione dell’accordo sono già stati avviati, e se si arrivasse alla fumata bianca in breve tempo Diniz potrebbe decidere di non cedere alle lusinghe della cadetteria anche in virtù della possibilità di rimanere con il gruppetto carioca che quest’anno a Padova ha legato moltissimo.

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com