Padova-Forlì, l’analisi del “Corriere del Veneto”

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Niente scherzi, stavolta fila via tutto liscio e il Padova timbra il cartellino dei tre punti senza affanni. Quello che, un po’ per colpe proprie, un po’ per errori di mira e un po’ per un pizzico di sfortuna, non era riuscito sette giorni prima contro l’Albinoleffe. Con il Forlì esce il 2-0, un risultato che non fa una grinza e che avrebbe potuto anche essere più rotondo, con un po’ più di cattiveria sottoporta. Segnano Altinier e Madonna, altri ancora potrebbero arrivarne, ma la bravura di Turrin e qualche difetto di mira impediscono il tris servito. Le scelte di Oscar Brevi convincono, anche se Mandorlini in regia alterna buone giocate a qualche pallone perso che sarebbe potuto costare caro. Forse mettere in quella posizione De Risio, lasciando l’ex Pordenone nel ruolo di mezzala, sarebbe stato più adatto alle caratteristiche dei due centrocampisti della rosa. Il Padova preme subito sull’acceleratore, gioca 60 minuti di altissimo livello, segna due volte e non rischia praticamente mai. Quello che si sperava alla vigilia, contro un Forlì ancora a secco di punti e di gol dopo le prime tre giornate. Strada in discesa dopo appena sette minuti e il vantaggio arriva immediato. De Risio riceve sulla destra, pennella per Altinier che anticipa tutti sul primo palo e mette dentro. Due gol per lui in due partite e quota 18 raggiunta da quando è diventato il centravanti del Padova nell’estate del 2015.

Il Padova non si ferma e insiste, trovando il raddoppio al 21’. Neto Pereira sfonda ancora dallo stesso lato, stavolta anziché servire Altinier, appoggia a Madonna che non sbaglia e firma il suo primo centro in maglia biancoscudata. Il Forlì tenta di rispondere, ma la differenza tecnica con la squadra guidata da Oscar Brevi è davvero notevole e sul campo si nota eccome. Al 26’ Altinier sfiora il bis personale, scatta sul filo del fuorigioco, rientra sul destro e trova sulla sua strada un super Turrin che gli impedisce la doppietta personale. Si vede pure il Forlì nel finale di tempo, quando Capellupo al 38’ si vede Bindi respingere un bel tiro a giro. Al riposo con il doppio vantaggio, nella ripresa il Padova si limita a controllare, sfiora per tre volte il tris, soprattutto con Neto Pereira che trova un Turrin molto attento a sbarrargli la strada. Si viaggia al piccolo trotto, senza disperdere inutili energie. L’unico brivido arriva quando Neto si infortuna e lo stadio trattiene il fiato. La sua qualità e la sua capacitàà di controllare palloni ai limiti dell’impossibile servono come il pane, ma il capitano si rialza e conclude la partita. Difficilmente giocherà fra 72 ore, la cosa più importante però è che sia integro. Da evitare il giallo nel finale che macchia un po’ l’ottima prova di Russo, per il resto la pagella è piena di ottimi voti e la strada sembra ben diversa da quella imboccata in precampionato. Finisce 2-0, martedì turno infrasettimanale con trasferta a Fano dove l’obiettivo sarà ancora una volta fare il pieno. La concorrenza corre e non aspetta nessuno, nemmeno il Padova che non può permettersi errori con un calendario favorevole come quello riservato in sorte dal cervellone.

(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello)




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