Padova-Forlì, l’analisi del “Mattino di Padova”

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C’è voluto più di un mese, 41 giorni di buoni propositi andatisi a stampare sulla dura realtà: era dal 31 luglio, da quel Padova-Seregno di Tim Cup, che l’Euganeo attendeva la prima vittoria. E il primo squillo targato Oscar Brevi, dopo l’1-1 con l’AlbinoLeffe, alla seconda chance è arrivato. Un 2-0 netto ben più di quanto non dica il punteggio finale, rifilato con un uno-due micidiale nei primi venti minuti al ripescato Forlì, unica formazione del girone ancora a secco di punti e di gol. La vetta della classifica, distante tre punti, virtualmente è sempre lì, considerata la gara da recuperare con la Samb. Ma l’aspetto più importante è che nella seconda gara stagionale i biancoscudati abbiano trovato se stessi. E pure i gol, il gioco, e gli applausi dell’Euganeo. Altinier, sempre lui. Le occasioni arrivano sin dall’inizio, e sono tante. Proprio come contro l’AlbinoLeffe. La sostanziale differenza è che di fronte alla barcollante difesa forlivese delle sei occasioni create nei primi 45’, due si tramutano in gol.

Già al 3’ Altinier, ricevuta la sponda di Neto Pereira, è murato da Cammaroto in scivolata, e quattro minuti più tardi, sul cross di Favalli, è anticipato di un soffio da Conson. È il preludio al vantaggio. Sul corner susseguente la palla arriva oltre il secondo palo. Rimessa al centro da De Risio arriva proprio al bomber mantovano, che con una girata di testa buca il balbettante Turrin. Due gol in due gare per il “Duca”, che neanche l’anno scorso era partito così bene. Uno-due. La manovra del Padova piace e diverte. La velocità biancoscudata nel ribaltare l’azione mette sistematicamente in crisi l’avversario. E la costante pressione sulle corsie esterne, compresa quella di destra che la settimana scorsa era clamorosamente mancata, fa il resto. Al 21’, proprio su un repentino ribaltamento di fronte, arriva il bis. Il merito è tutto di Neto Pereira, che si beve Franchetti e, arrivato sul fondo, vede l’arrivo a rimorchio di Madonna, il cui destro di prima intenzione supera Turrin tra le gambe. Il Forlì, colpito a freddo nei primi 20’, è tutto in una girata di testa a lato di Capellini (16’) e in un sinistro di Capellupo respinto in tuffo da Bindi (36’), mentre il Padova, con l’ennesima ripartenza orchestrata da De Risio e rifinita da Dettori, al 26’ sfiora anche il tris con Altinier, sul cui destro Turrin riesce parzialmente a riscattarsi deviando in corner.

Ripresa di controllo. Con il doppio vantaggio in tasca, il Padova decide di gestire la situazione giocando con esperienza e puntando, con qualche fiammata improvvisa, a chiudere definitivamente la gara. E se all’inizio è Favalli a prendersi la scena con le sue scorribande sulla sinistra – assist perfetto all’11’ per Neto, murato da Turrin, e sinistro personale a lato di poco al 15’ – con l’uscita del terzino sinistro cala la pressione dell’intera squadra. Tanto che nell’ultima mezz’ora, a parte un tiraccio alle stelle al 25’ del neoentrato Alfageme, i biancoscudati giocano in scioltezza, senza rischiare niente dalle parti di Bindi, che vede arrivare in tutta la frazione solo il sinistro di Spinosa al 4’ di recupero, smorzato da Emerson. Il Padova martedì sera a Fano, in casa di un’altra ripescata, ha la possibilità di sfruttare il primo infrasettimanale della stagione per regalarsi un’altra serata magica.

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)




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