Padova-Pordenone, l’analisi del “Gazzettino”

Condividi

Nonostante il grande cuore, è brusco il risveglio del Padova dopo le esaltanti vittorie di Parma e Venezia. Merito di un Pordenone (al quinto successo di fila) che sul piano del gioco e delle occasioni ha legittimato il suo primato in classifica. Gli ospiti hanno condotto la gara fino al 4-1, poi hanno subìto la rimonta dei biancoscudati che sono andati a un passo dal clamoroso pareggio. Sull’esito della partita pesano però le decisioni dell’arbitro Prontera di Bologna, sicuramente inadeguato per l’importanza della sfida. Già nel complesso la sua direzione di gara è stata assai modesta, anche perchè scarsamente aiutato dagli assistenti di linea. Ma sono stati tre gli episodi che hanno mandato su tutte le furie il Padova. Erano entrambe viziate da un fallo non ravvisato su Neto Pereira (subentrato poco la mezz’ora all’infortunato Alfageme) le azioni che hanno prodotto il primo e il terzo gol del Pordenone. E proprio nei secondi finali il modesto fischietto emiliano non se l’è sentita di punire con il rigore una netta trattenuta in area ai danni di Germinale. È giusto però anche sottolineare che in quest’ultima circostanza il pallone è poi finito a Madonna che colpevolmente non è riuscito a fare centro da distanza ravvicinata. Fino all’intervallo le due squadre si sono affrontate con grande accortezza tattica e nulla faceva presagire un secondo tempo così scoppiettante. Meglio il Pordenone nello sviluppo della manovra, ma bravo anche il Padova ad affidarsi ai lanci lunghi per ripartire negli spazi. Il tutto in un terreno di gioco pieno di insidie tra buche e sabbia.

[…]

(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com