Live 24! Padova-Lumezzane, -2: prosegue il ritiro, ma con un De Cenco in meno nel motore

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Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Domenica Bassano potenzierà ulteriormente il suo arsenale offensivo visto che a Fano rientrerà dalla squalifica Michael Fabbro che prima dello stop di un turno era in gran spolvero con due reti pesantissime. Nelle Marche, salvo ulteriori sorprese, è previsto il ritorno in panchina di Mattia Proietti, un reintegro auspicato ieri dal suo stesso compagno Nicolò Bianchi e che dopo il fastidio accusato la scorsa settimana è stato posticipato a questo week-end. Nella certezza di poterlo riattivare poi a pieno regime nei playoff. Dovrebbe farcela anche Alessio Ruci che sta smaltendo il risentimento agli adduttori che l’ha tolto di mezzo col Gubbio. […]

Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Domenico è sempre Domenico. Germinale, prima rotto a Bassano eppoi panchinato stabilmente a Padova pareva un ferro vecchio buono per la rottamazione. C’è voluto l’esilio di Fano per rigenerarlo sulle antiche misure di bucaniere di razza. Spedito a gennaio in riva al mare, da quelle parti si è rigenerato: ha bollato gol pesantissimi che hanno trascinato di forza gli adriatici dall’ultimo posto della retrocessione alla bagarre playout con flebili speranze di salvezza diretta. Probabilmente gli effetti della superba carbonara del babbo di cui andava ghiotto devono aver fatto prodigi se questo veterano, mai banale fuori dal campo, appassionato di moda e arte moderna ha riacquisito in granata l’ispirazione del gol e le stimmate del pregiato cannoniere. A Bassano due anni fa con Sottili si era fatto apprezzare per essere centravanti clamorosamente fisico, tignoso, che faceva la guerra con tutti con le malizie del drittone, del numero 9 scafato che spiana i gomiti e va a far le sportellate. Sino alla settimana che gli ha sterzato il destino in giallorosso: prima il sanguinoso rigore fallito a Pavia sull’1-1 a 6 minuti dal gong che avrebbe potuto far decollare nuovamente il Soccer Team a ridosso della vetta, eppoi, la domenica seguente, il crac del ginocchio nello scontro al vertice col Cittadella che con lui in pista avrebbe girato il malloppo nelle tasche virtussine. Invece si è girato solo il suo legamento e la sua annata al Mercante si è chiusa con 7 mesi di anticipo. Ora il Germi sta benone, stanga sovente e domenica c’è da tener d’occhio Domenico: il duello tutto di autoscontri con Pasini o di forza bruta con l’ex compagno Bizzotto è sfida tra titani. Poi magari bisognerà badare invece a Melandri, la spalla offensiva di Germinale, in gol anche lo scorso week-end a Lumezzane che è un folletto che attacca la profondità e negli spazi o sottoporta sa essere mortifero.Mancherà il fantasista Gabbianelli, il rifinitore che nel 4-3-1-2 fanese è il fornitore ufficiale di palloni giocabili ai due pistoleri d’area. Non è escluso un cambio di sistema per l’occasione e per ovviare a un forfait di quelli che incidono. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il sogno resta la B, ma la strada verso la finale playoff del 17 giugno a Firenze è lunga e difficile. Al termine, una sola fra le 28 partecipanti accompagnerà le tre già promosse al termine della stagione regolare. Gustiamoci allora l’ultima fase (indipendentemente da quanto possa durare) di questa straordinaria stagione con serenità e con atteggiamento di riconoscenza verso Tedino, il suo staff e tutto il gruppo di ramarri. L’impressione e i rumors fanno credere che avremo una nuova rivoluzione estiva, con il pericolo che a guidarla non sia più il tecnico (già manager all’inglese) che ha tracciato i movimenti del mercato estivo e invernale 2015-16 e di quello estivo 2016-17. Da dicembre i compiti di Tedino sono stati confinati al solo campo di gioco e di allenamento. Status ribadito di fatto da Lovisa nel dopo partita con il Padova. «Mi piace sottolineare aveva detto allora re Mauro – che Bruno non aveva mai fatto così bene dove aveva allenato in precedenza. Certo fa un grande lavoro, ma dietro ha una grande società che non gli fa mancare niente. Lui deve solo pensare ad allenare». Tedino ha tanti estimatori in B e fra le top di Lega Pro. Sempre respinti, prima che la situazione in casa neroverde cambiasse. Abbiamo già scritto poi delle sirene dalla cadetteria per l’intero reparto centrale (Misuraca, Burrai e Suciu), per il fantasista Luca Cattaneo, per il bomber Rachid Arma e per i difensori Paolo Marchi e, prima dell’infortunio, Andrea Ingegneri. […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarri con il vento in poppa. Comunque vada a finire la gara di domenica al Riviera delle Palme (inizio alle 14.30) con la Sambenedettese. Anche qualora non maturasse il sorpasso ai danni del Parma (secondo, con un punto più dei ramarri), impegnato al Tardini nel derby con la Reggiana. Se dovesse riuscire il sorpasso (solo in caso di vittoria a San Benedetto contemporanea a una sconfitta dei ducali o a un pareggio al Tardini), i ramarri come secondi classificati salterebbero i sedicesimi dei playoff ed entrerebbero in gioco agli ottavi, contro la vincente dello scontro fra sesta e settima del girone A (attualmente Piacenza e Como). In caso di arrivo al terzo posto, invece, capitan Mirko Stefani e compagni entreranno in lizza già nei sedicesimi, affrontando in gara unica al Bottecchia la decima del girone B, che attualmente è il Santarcangelo. La Lega Pro ha specificato che la gara si svolgerà in casa della meglio classificata (e questo si sapeva), nella fattispecie al Bottecchia, e che in caso di parità nei 90′ passerà la migliore al termine della stagione regolare, quindi il Pordenone. Lo stesso criterio varrà negli ottavi, che però si giocheranno con partite d’andata e ritorno. Quest’ultima in casa della compagine meglio piazzata. Nel nostro caso (sempre ammessa la vittoria nei sedicesimi), il Pordenone dovrebbe giocare l’andata sul campo della vincente fra la quinta e l’ottava del girone A (attualmente Giana e Viterbese). […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) «L’attaccante neroverde Emanuele Berrettoni, infortunatosi nell’incontro con la FeralpiSalò, ha rimediato un trauma distorsivo al ginocchio destro. I tempi esatti di recupero del giocatore, la cui partecipazione alla fase iniziale dei playoff è certamente a rischio, saranno valutati successivamente dallo staff sanitario». Questo il comunicato ufficiale da parte del Pordenone relativamente all’infortunio e alle condizioni del fantasista, attualmente ai box.Da come si capisce è molto difficile che il giocatore sia a disposizione per il turno iniziale dei playoff (se sarà disputato dalla squadra, che può ancora arrivare seconda e dunque saltarlo): più probabile che possa esserci per l’eventuale secondo turno e per le fasi successive. Di certo un infortunio che non ci voleva ai neroverdi, una formazione di maggiore spessore con la presenza di “Berre” in campo. Dalla brutte alle belle notizie: ieri ha ripreso ad allenarsi col gruppo il difensore Andrea Ingegneri. Dopo uno stop di due mesi il centrale ha sostenuto l’intero lavoro con la squadra. Non è escluso che venga convocato per la sfida di San Benedetto del Tronto di domenica. […]

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) […] Misuraca, da Pisa a Pordenone passando per Bassano: in tre anni 99 “gettoni”. È pronto per il centesimo? «Sì, sono anche felice di raggiungere presto le 200 partite tra i “pro”. Spero di arrivare il prima possibile a quota 300». Ultima tappa della stagione regolare, poi la post season: come ci arrivano i neroverdi? «Bene, siamo in forma. Abbiamo avuto un momento di difficoltà durante il torneo, quello subito dopo le sconfitte con Parma e Venezia, ma siamo stati capaci di riprenderci e infilare 8 risultati utili consecutivi. Non è però finito il campionato». Il Pordenone crede ancora nel secondo posto? «Sì. Il Parma gioca il derby con la Reggiana e non è un match semplice. Noi andiamo a San Benedetto per vincere e sperare di sorpassare i gialloblù: la piazza d’onore è un obiettivo da centrare, per il prestigio che dà e per non disputare il primo turno della post season. Per questo dico che sarà un incontro da affrontare come se fosse una partita di playoff. Dobbiamo dare il massimo per vincere».Quale il punto di forza dei ramarri? Dove può arrivare questa squadra? «Speriamo di andare lontano e, per farcela, contiamo di recuperare Berrettoni: è un giocatore per noi molto importante. I nostri pregi sono dettati dall’ambiente, sempre tranquillo, dalla società, e dal gruppo. Non tutti possono lavorare in serenità come noi, qui a Pordenone». […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tacopina a confronto con Perinetti per proseguire a braccetto, poi toccherà a Inzaghi. Sta iniziando a prendere forma in queste ore il Venezia che nella stagione 2017/18, dopo 12 anni, si misurarerà con la serie B. La promozione conquistata già il 15 aprile consente alla società di programmare con largo anticipo, tant’è che il presidente Joe Tacopina dopo aver affrontato l’argomento-budget con i legali della Tonucci & Partners (lo studio romano regista dal primo giorno dello sbarco dell’avvocato newyorkese in laguna) ha iniziato ieri a dialogare con Giorgio Perinetti. Il ds arancioneroverde, come il tecnico Pippo Inzaghi, è legato al Venezia per un altro anno «E gli impegni contrattuali non sono scherzi – sottolinea Perinetti – ma a fine stagione è normale confrontarsi su tutti gli aspetti che riguardano la società. Solo parlando a cuore aperto si può partire nel modo giusto per lavorare bene». Parole chiare, traducibili però con sfaccettature diverse a seconda dei protagonisti: a Perinetti, infatti, interessa rilanciare il progetto a lunga scadenza (quindi in ballo ci sarà il rinnovo contrattuale), mentre sul fronte allenatore Tacopina dovrà trovare una nuova quadratura quanto obiettivi e ambizioni con Inzaghi (che domenica scorsa ha ribadito «Io sono ambizioso di natura, tutti sanno che voglio sempre vincere, se le nostre intenzioni coincideranno si andrà avanti»). «Con due campionati vinti di fila il Venezia è cresciuto velocemente sul piano calcistico – spiega Perinetti -. Ci sono necessità e idee sulle quali voglio sapere cosa ne pensa la proprietà. Avremo giocatori con esperienza di serie B e A, il centro sportivo, la palestra, il supporto medico e via dicendo devono essere adeguati». Sull’eventualità che Inzaghi possa cedere ad altre sirene il ds non si scompone. «Quando vinci è normale avere estimatori, quello che ha fatto Inzaghi è davanti agli occhi di tutti. Ribadito che c’è un contratto è però importante un chiarimento immediato, per non trovarsi a partire e poi a dover cambiare in corsa. A me era capitato a Bari, ma non sempre ci si può attendere il colpo di fortuna di rimpiazzare un Antonio Conte con un Giampiero Ventura». […]

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Inzaghi sì, Inzaghi no. Passano i giorni e il tormentone continua, visto che a Venezia non si parla che di stadio e di futuro e l’allenatore resta al centro di ogni discorso. «Per me non ci sono condizioni — ha detto Joe Tacopina in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport — Perinetti è qui perché ha deciso con me di portare Venezia in alto, senza se e senza ma. Inzaghi ha un contratto, ha detto che vuole rimanere e non solo l’anno prossimo, anche lui vuole portare Venezia in Europa. Quando uno vince tutti lo vogliono, è normale. Ho capito come funziona il calciomercato, ma non vedo problemi. Crediamo in lui, mi ha detto che vuole essere ancora parte di questo progetto, non mi preoccupo delle voci che girano». Al netto di ogni speculazione: a Inzaghi non dispiacerebbe restare ma sta spingendo con forza perché gli venga costruita una squadra vincente. Se i programmi dovessero collimare resterà più che volentieri a Venezia, altrimenti prenderà in esame altre opzioni, tutte di serie A. Il Bari, che pure l’ha cercato, non rientra nei suoi piani. In serie B c’è posto solo per il Venezia, mentre la serie A è un’opzione più che percorribile, visto che Superpippo ha ricevuto più di qualche chiamata. Se dovesse salutare, in pole-position c’è Giuseppe Iachini. […]

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Non c’è pace per la Maceratese, nemmeno alla vigilia dell’ultima giornata di campionato, tanto che la partita con il Venezia potrebbe anche disputarsi a porte chiuse. Il motivo? La possibile assenza degli steward. Ieri si è riunito il Gos, il Gruppo operativo per la sicurezza, per il tradizionale appuntamento che precede ogni partita durante il quale si pianificano le strategie da adottare come servizio d’ordine. All’incontro mancavano i rappresentanti della società che si occupa della security e che da tempo è in rotta di collisione con la società marchigiana, che di recente ha anche cambiato proprietà. Ci sono ancora due giorni per trovare una soluzione, sulla questione è intervenuto ieri anche il sindaco di Macerata, ma permane il rischio che, qualora mancassero gli steward, la partita con il Venezia venga giocata a porte chiuse per motivi di ordine pubblico. La Maceratese ha da tempo acquisito la certezza di rimanere in Lega Pro, anche se deve fare i conti con una situazione societaria delicata tanto che nei giorni scorsi non sono mancati i comunicati da parte dei giocatori. […]

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) «C’è un elemento che accumuna il Venezia alla Lazio di mio fratello Simone: il numero di giocatori andati a segno, che è aumentato con il gol di Tortori». Parole di Pippo Inzaghi al momento di considerare la forza realizzativa della sua squadra, dal momento che domenica scorsa contro l’Albinoleffe proprio Loris Tortori ha allungato la lista dei giocatori del Venezia finiti nel tabellino dei marcatori nel corso della stagione in partite ufficiali. Sono infatti 16 gli elementi attualmente in rosa ad aver trovato il gol in almeno un’occasione, ma diventano addirittura 18 se si aggiungono anche Pederzoli (3 reti in campionato, 2 in Coppa Italia) e Baldanzeddu (a segno a Santarcangelo nel girone d’andata). Una “fabbrica del gol” per Pippo Inzaghi, uno che da giocatore aveva un fiuto micidiale all’interno dell’area di rigore. Se Alexandre Geijo è il bomber del campionato con 10 reti, il giocatore più prolifico sotto porta è finora Stefano Moreo con 12 gol (anche lui 10 reti in Lega Pro e 2 in Coppa Italia), a segno a Padova, con il Fano e con il Matera nelle ultime settimane. In doppia cifra (10) è arrivato anche Nicola Ferrari, l’uomo di Coppa (6 centri, compreso quello che ha regalato il trofeo al Venezia) e miglior cannoniere della manifestazione, ma a segno anche in campionato (4). Coppa Italia terreno di caccia anche per Gianni Fabiano (3 dei 4 gol realizzati), autore con il Forlì del primo gol del Venezia in campionato, per Leo Stulac (2 con Reggiana e Padova) e per Malomo (1 a Bolzano con il Sudtirol). Sette reti anche per Davide Marsura, ma spiccano anche i 5 gol del centrale difensivo Marco Modolo. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) E’ un’immagine che sta già facendo sognare i tifosi: ecco come potrebbe essere il nuovo stadio del Venezia a Tessera. Un rendering che porta la firma dello studio di architettura Rossetti di Detroit che nelle settimane scorse ha pubblicato due immagini di quello che potrebbe essere il nuovo stadio immaginato dal presidente Joe Tacopina. Già nei mesi scorsi la rivista americana Stadium185, fondata dal giornalista Tim Newcomb e molto seguita dagli addetti del settore, aveva rilanciato l’immagine dello stadio presentandola come il rendering dello studio Rossetti per il nuovo stadio da 25 mila posti della società di calcio. Il progetto oltre allo stadio – come spiega sempre lo studio Rossetti – prevede un’arena per gli spettacoli, un albergo da ottanta camere, e un vasto spazio commerciale. Un progetto, come si vede nell’immagine, ispirato al concetto delle bolle, e con ogni bolla destinata a funzione: stadio, albergo, spazi commerciali e infine l’albergo, che avrà uno sviluppo più verticale. E’ vero, il progetto potrebbe essere modificato, ma l’idea è questa. […]

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ un ex di Vicenza e Ternana e con ogni probabilità sabato sarà al Menti ma solo per sostenere i colori biancorossi. Paolo Mazzeni, che da anni vive a Modena, con la maglia del Vicenza ha conquistato una doppia promozione dall’allora serie C nella massima serie, ma la giustizia sportiva cancellò per illecito sportivo la serie A. L’anno successivo, lo stesso organico scivolò clamorosamente in serie C, una retrocessione che a Mazzeni ancora adesso provoca dolorosi ricordi. «Un’annata in cui la partenza è stata ottima, poi pian piano abbiamo perso il bandolo della matassa scivolando inesorabilmente nelle zone pericolose della classifica. Poi quando ti trovi in difficoltà le ansie e le paure aumentano, il pallone scotta e tutto diventa incredibilmente difficile». Un po’ la situazione che sta attraversando il Vicenza adesso, che nel girone di ritorno ha avuto più bassi che alti andando a perdere un derby a Verona che all’88’ stava ancora vincendo 2-1. «A livello mentale sono sconfitte che fanno male e che possono lasciare scorie che però bisogna spazzare via — precisa Mazzeni — in questo deve essere bravo il tecnico che dovrà, anche se non è indubbiamente facile, trasmettere serenità e ridare carica ad una squadra che a Verona ha disputato un’ottima partita ma che nei momenti chiave ha commesso gravi errori in attacco e nella fase difensiva. Nel calcio purtroppo spesso chi sbaglia paga, il Vicenza ha pagato a caro prezzo, forse anche oltre i suoi demeriti». […] E Mazzeni spinge per un sabato in cui tutti, in campo e sugli spalti, devono spingere per una vittoria fondamentale. «Sono certo che il pubblico del Menti risponderà alla grande, il tifoso vicentino si lamenta, brontola ma la squadra non l’abbandona mai. Bisogna stare uniti per centrare la permanenza in serie B, tutti devono spingere il Vicenza a conquistare una vittoria che darebbe la garanzia di giocare i play out. Nel calcio è buona regola fare un passo alla volta; l’imperativo è quello di battere la Ternana, poi si guarderà la classifica e si penserà a Cittadella e Spezia».

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) La speranza, dopo il novantesimo, sarà vedere i giocatori del Vicenza in campo, e i tifosi sugli spalti, darsi il Cinque. E poi abbracciarsi, festeggiare la vittoria contro la Ternana che non sarà decisiva per la salvezza, ma un piccolo, importante passo in quella direzione. Tutti al Menti a 5 euro allora, per iniziativa del Vicenza, che per questa sfida da dentro o fuori ha attivato la promozione “Uniti per un unico obiettivo. Sabato tutti al Menti”, che prevede un unico prezzo per tutti i settori fino alle 12 di domani. L’iniziativa ha avuto un immediato successo, tanto che in poche ore la Tribuna centrale è andata esaurita e sono stati venduti fino a ieri 2.305 biglietti (39 nel settore ospiti). […]

Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Raffaele Pucino non ha “scelto” la settimana giusta per farsi squalificare. Il terzino destro titolare del Vicenza, infatti, dopo i reciproci strattonamenti con Mattia Valoti al termine del derby che sono costati ad entrambi l’espulsione a partita già chiusa, come abbiamo riportato ieri è stato fermato per un turno dal giudice sportivo e non potrà partecipare al decisivo scontro diretto contro la Ternana in programma domani al Menti.Ko a destra. Il Vicenza perde dunque nella partita che vale una stagione intera un giocatore molto importante, tra i più costanti per rendimento in questo campionato, miglior marcatore biancorosso con 5 gol, uno dei quali realizzato proprio all’andata per la vittoria a Terni (1-2, di Giacomelli l’altra rete). Un’assenza che purtroppo coincide con l’infortunio muscolare dell’altro terzino destro d’esperienza in rosa, Cristian Zaccardo, ormai da alcune settimane ai box e non ancora pronto al rientro. Per non farsi mancare niente, da mercoledì è stato costretto ad allenarsi a parte pure l’ulteriore terzino destro di ruolo in organico, il giovane Davide Bianchi, che ha rimediato una botta alla tibia sinistra al termine dell’allenamento di martedì. Se non altro, ci sono buone possibilità che almeno il giovane mantovano recuperi in tempo e possa essere regolarmente in campo al fischio d’inizio domani alle 15. Peraltro contro la Ternana, come già nel derby, sul versante destro il Vicenza dovrà fare a meno anche di Alessio Vita, ancora alle prese con il dolore ad una coscia. […]

Ore 11.30 – (Gazzettino) […] Manuel Iori, ex di turno nella prossima partita, così inquadra questo delicato momento: «Il passato non bisogna guardarlo, conta il presente con un Pisa in difficoltà, che comunque darà battaglia davanti al suo pubblico. Noi dobbiamo essere bravi a fare la nostra partita restando concentrati solo su noi stessi». […] Il rischio di non disputare i play off è reale con la Spal ormai in serie A, mentre Verona e Frosinone stanno andando forte. «Molto dipende da noi -afferma il capitano del Cittadella-. Dobbiamo mettercela tutta per non rischiare di perdere questa grande opportunità, che sarebbe veramente una grossa delusione considerando quanto abbiamo dimostrato in questa stagione. Bisogna restare concentrati di partita in partita e puntare a ottenere il massimo dei punti. Dipende tutto da noi». Giocando il posticipo lunedì prossimo, si conosceranno già gli esiti delle altre partite, ma sui vantaggi, o svantaggi, che ne possono derivare il capitano granata è piuttosto scettico: «I risultati degli altri non dobbiamo prenderli in considerazione perchè non ci devono condizionare. Il nostro atteggiamento deve essere unicamente quello di dare il massimo per vincere una partita molto delicata. E’ chiaro che noi lunedì prossimo sapremo i risultati degli altri, ma ci devono lasciare indifferenti e concentrati al massimo per raggiungere il nostro obiettivo».

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) […] Manuel Iori, “ex” della formazione toscana (25 presenze e 2 gol in Lega Pro nella stagione 2014/15, dopo l’esperienza al Padova), ha in corpo ancora la rabbia per il 2-3 subìto dal Cesena. «Abbiamo commesso errori che potevamo evitare e li abbiamo pagati cari», afferma il capitano del Cittadella. «Tra questi anche il mio rigore sbagliato, cose che capitano quando li tiri: l’ultima volta mi era successa nella passata stagione, contro l’Albinoleffe. Peccato per il risultato, perché la partita contava molto; in più c’è stato l’infortunio di Litteri, che ci mancherà almeno per un paio di turni». A questo punto non potete più sbagliare. Più ancora del margine dal Bari, nono a 5 punti da voi e primo escluso dai playoff, preoccupano gli 11 che vi separano dal terzo posto del Frosinone, perché per disputare gli spareggi-promozione occorre che siano meno di 14. Senza contare il fatto che il vantaggio dei ciociari sulla quarta, ora il Perugia, è di 8 lunghezze e può aumentare al massimo a 9, altrimenti i playoff saltano del tutto… «Sarebbe un peccato non raggiungerli dopo una stagione come quella che stiamo disputando, ma sono convinto che tutto dipenda ancora da noi: dobbiamo cercare di raccogliere più punti possibile per sfruttare questa opportunità. Se otterremo tutti quelli a disposizione, indipendentemente da quanti ne faranno gli altri, saremo dentro ai playoff. Siamo noi a determinare il nostro futuro». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) I tempi di recupero del capitano, infatti, si allungano. Ieri si è sottoposto a un controllo al centro specializzato Isokinetic di Bologna, dove sta seguendo un programma di lavoro personalizzato dalla scorsa settimana per risolvere il problema al bicipite femorale: pur avendo già iniziato a lavorare sul campo con le dovute precauzioni e facendo registrare sensibili progressi, non è ancora arrivato il momento del suo ritorno in squadra. Il brasiliano continuerà il suo percorso nella struttura felsinea anche oggi, mentre domani e domenica proseguirà il lavoro alla Guizza seguito da un componente dello staff biancoscudato. Salvo però dover tornare a Bologna lunedì, giorno nel quale è prevista un’altra verifica della sua condizione. […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Frattura del perone della gamba destra all’altezza della caviglia, stagione finita per Caio De Cenco. Il grave infortunio occorso ieri all’attaccante brasiliano ha funestato l’ambiente biancoscudato nel ritiro a Pieve di Soligo. Il giocatore si è fatto male durante la consueta partitella in famiglia del giovedì pomeriggio nel campo sportivo dell’hotel Loris, struttura nella quale risiede da mercoledì la squadra: mentre correva affiancato da Monteleone, i due biancoscudati sono finiti a terra e il piede destro dell’attaccante è rimasto in mezzo alle gambe del difensore, provocando appunto il danno. […] Fuori causa De Cenco, resta in dubbio anche la possibilità di recuperare Neto Pereira per il primo turno degli spareggi promozione (domenica 14 maggio), il che significa che nel reparto avanzato è autentica emergenza con i soli Altinier e Alfageme al momento arruolabili, oltre al giovane Cisco.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Quante chance dà ad Altinier & C. di arrivare, per esempio, alla final four di Firenze? «Se riescono a passare il turno preliminare ricompattandosi, hanno grosse possibilità di giungere in fondo. Credo che alla final four arriveranno solo squadre forti, non penso che ci saranno sorprese: da un certo punto in poi saranno i valori a contare, il Padova se la può giocare con tutte». Ha vissuto questi tre anni quasi al fianco di Bonetto e Bergamin, dalla nascita della società ad oggi: che futuro vede per il club biancoscudato? «Hanno un bene comune, il Padova: sapranno loro cos’è meglio fare, ma hanno troppo a cuore questi colori per fare qualcosa che ne comprometta la crescita. Sono due persone diverse, ma molto intelligenti: non ho mai pensato che non andassero avanti insieme, ho sempre visto un binomio che ha funzionato. Sarà il tempo a dircelo».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Com’è stata fin qui la sua prima esperienza da ds? «Una palestra in tutti i sensi, mi sono ritrovato a gestire le situazioni più disparate. Un cambio di allenatore dieci giorni dopo il mio arrivo, uno spogliatoio che ha visto tre allenatori e due direttori in un solo anno, il malumore di chi se ne voleva andare a gennaio, la necessità di fare un mercato molto diverso da quello del Padova. Soprattutto a livello di gestione, è un esercizio continuo». […] Avendo lavorato per mesi a fianco del d.g. Zamuner, ha visto nascere questo Padova. Come si spiega la sua involuzione? «La flessione è accentuata dai risultati: se con l’Ancona avessero segnato il 3-1, si sarebbe parlato di tutt’altro. Ad inizio anno, quando i primi risultati non erano eccellenti, non è che il Padova avesse accusato una flessione, doveva proprio diventare squadra. Quando si è sbloccato, ha raggiunto ciò che voleva l’allenatore, un team di carattere e sostanza. Quello di adesso, perciò, è il primo calo della stagione ed è fisiologico che in un anno possa capitare». […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Marco Cunico, atto terzo. Domenica pomeriggio il campionato di Lega Pro si chiude con un incrocio carico di ricordi, tra il direttore sportivo del Lumezzane e il suo recente passato. Dopo aver calcato l’Euganeo prima da giocatore e poi, nei primi mesi di quest’anno, da dirigente, Cunico non sarà un semplice “ex”: a 39 anni è l’emblema della rinascita biancoscudata post-fallimento, il trascinatore in Serie D e l’uomo-simbolo del primo anno nei “pro”. E non sarà un avversario come gli altri. «È una sensazione surreale», le sue parole a due giorni dalla partita. «Tornare a Padova ti fa un effetto strano, non facilmente descrivibile: le ultime volte che sono venuto a vederlo all’Euganeo, mi sono accorto di saltare in piedi sul seggiolino ad ogni azione, come se avessi ancora addosso la maglia biancoscudata. Ora che me ne sono andato, posso dirlo: mi sento più padovano che vicentino».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) De Cenco oggi compie 28 anni, e il destino si è accanito contro di lui privandolo della chance di disputare gli spareggi post campionato, per tentare di salire in Serie B, oltre al fatto di dover saltare l’ultima gara della stagione regolare, il match di domani, alle ore 14.30, contro il Lumezzane all’Euganeo. L’attacco, dunque, si riduce ai soli Altinier e Alfageme, più il giovane Cisco, in attesa del ritorno di Neto. La speranza è che Brevi possa riaverlo per il turno preliminare dei playoff, ma prima bisognerà attendere l’esito del consulto a cui il brasiliano si è sottoposto ieri. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La sfortuna si accanisce contro il Padova. Dopo essere stati costretti a rinunciare a Neto Pereira sino ai playoff, i biancoscudati perdono per il resto della stagione, spareggi compresi, Caio De Cenco. L’attaccante italo-brasiliano si è fratturato il perone destro all’altezza della caviglia. […] La nuova “tegola” sul capo di Brevi e della squadra è caduta nel corso dell’allenamento pomeridiano di ieri, nel ritiro di Pieve di Soligo, quando il giocatore in un contrasto ha rimediato un brutto colpo al piede, urlando per il dolore e venendo subito trasportato all’ospedale di Conegliano. Dopo gli accertamenti del caso, compresa una radiografia, l’amaro responso: il perone è rotto.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Frattura del perone destro all’altezza della caviglia. Questa la diagnosi definitiva dell’infortunio occorso a Caio De Cenco ieri nell’allenamento pomeridiano a Pieve di Soligo, che ha costretto l’attaccante brasiliano a una visita ospedaliera a Conegliano. Insomma, quella che sembrava nell’immediatezza una forte contusione si è rivelata invece una frattura e per De Cenco la stagione si può considerare finita in anticipo. Come comunicato dalla stessa società, l’attaccante biancoscudato lunedì verrà sottoposto a un consulto medico all’ospedale Sant’Antonio di Padova: qui si valuterà la necessità di un intervento chirurgico da effettuarsi nella medesima giornata. Oscar Brevi si ritrova così senza una delle sue principali alternative offensive nella fase decisiva della stagione. Insomma, piove sul bagnato per il Padova, con il dg Giorgio Zamuner che allarga le braccia sconsolato. «Non ci voleva — sospira — era un momento in cui stavamo cercando la forma migliore, al contrario è arrivata questa mazzata». […]




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