Live 24! Padova-Cremonese, -3: si intensificano le prove anti-grigiorossi…

Condividi

Ore 20.30 – (Il Piccolo) La bella cornice di pubblico di martedì sera allo stadio Rocco, con oltre 4500 spettatori presenti, è decisamente un bel segnale da parte della tifoseria alabardata, che conferma il grande risveglio del pubblico registrato già negli ultimi giorni in fatto di abbonamenti. Certo, lo scorso anno il debutto contro la Reggiana aveva visto oltre 5mila spettatori allo stadio, ma non scordiamoci che era domenica pomeriggio, l’ideale per festeggiare il ritorno fra i professionisti dopo tanti anni fra i dilettanti. I numeri della partita contro la Vis Pesaro, magari un po’ “aiutati” anche dalla curiosità per il Rocco rinnovato, sono stati registrati invece in una notturna di martedì, in concomitanza fra l’altro con l’inizio della Champions, dunque in condizioni decisamente meno favorevoli. La speranza è che ora l’Unione faccia tesoro di questa passione, perché se lo scorso anno il seguito si smorzò purtroppo ben presto, ora invece ci sono tutti i presupposti per far addirittura lievitare l’affluenza nei prossimi appuntamenti. […]

Ore 20.00 – (Il Piccolo) È una vittoria netta quella dell’Unione non tanto per il risultato, maturato con una certa fatica, ma per la superiorità dimostrata in campo sull’avversario.E un tanto basta per proseguire il cammino in serie C con una spinta emotiva e morale positiva. Per comprendere tuttavia quale sia il reale valore della Triestina, forgiata da Pavanel in questi due mesi di preparazione forzata, bisognerà aspettare. Perché la Vis Pesaro, neopromossa ma con tanti giovani di buon spessore, ha tessuto per un parte della gara un’ottima trama a centrocampo come sanno fare tradizionalmente i gruppi guidati da Colucci. Ma i marchigiani, una volta aggrediti con maggior continuità nei loro fraseggi e poi sottoposti a uno stress difensivo più pressante con l’apporto di Petrella a destra (e di Formiconi), non hanno retto. La Triestina non si è trovata di fronte una squadra arroccata come spesso le capiterà, specialmente al Rocco, nel corso della stagione. Quello che l’Unione ha dimostrato già nella partita di martedì sera è la sua lucidità a gestire le situazioni se non difficili quantomeno fastidiose e la freddezza a colpire nei momenti topici del match. È la logica conseguenza di un gruppo che ha avuto la possibilità data dalla società di lavorare quasi al completo sin dal 15 luglio e dei giocatori d’esperienza scelti per intraprendere una stagione che tutti si augurano più redditizia di quella passata. Una logica che può sembrare scontata ma non lo è specie in avvio di stagione. La partenza del match è stata affrontata con la continuità e il piglio che tutti vogliono vedere specie in casa. […]

Ore 19.30 – (Il Piccolo) […] Mensah, vittoria e gol. Esordio migliore non poteva esserci.«Sono molto contento a titolo personale ma è stata una bella vittoria contro una squadra importante, la Vis ci ha messo davvero in difficoltà. Non so se l’anno scorso avremmo vinto una partita come questa». Considerazione intrigante, quella di Mensah, dal momento che lo scorso anno spesso e volentieri l’Unione si fece imbrigliare da squadre compatte come i marchigiani, senza però ricavarne frutto. Prosegue Mensah: «Dedico questa vittoria e questo gol alla mia famiglia, alla ragazza e alla squadra, perché sono due mesi che ci stiamo allenando. Abbiamo fatto la partita». Ha fatto la partita che voleva l’allenatore? «Il mister si aspetta molto da me. Io posso sbagliare tanto, ma non posso sbagliare l’atteggiamento, e l’allenatore me lo chiede sempre». […] Come procede l’adattamento in campo in base ai diversi moduli di Pavanel? «A fine allenamento proviamo spesso delle situazioni in cui i terzini mi forniscono dei cross, perché sotto porta devo migliorare. Se voglio fare bene quest’anno, devo segnare e l’allenatore mi sta dando una mano». Un messaggio che Mensah sembra aver recepito al volo… «Sì, ho fatto un gol alla Pippo Inzaghi. Sono stato fortunato ma certamente la rete mi dà fiducia, e come si dice in questi casi chi ben comincia è a metà dell’opera».

Ore 19.00 – (Il Piccolo) La capacità di saper cambiare il proprio assetto in corsa, tanto predicata da Massimo Pavanel nel precampionato, ha trovato subito con la Vis Pesaro la prima attuazione vincente. Perché il mister è il primo a riconoscere che ha dovuto modificare qualcosa nell’intervallo per venire a capo dei marchigiani, passando dal 4-3-1-2 al 4-3-3: «Loro sono venuti qui senza timori reverenziali e palleggiando bene – spiega il tecnico – vero che non tiravano in porta, ma così ci facevano stancare. Poi abbiamo cambiato, cosa che li ha costretti a calciare lungo, così potevamo recuperar palla ed esser più freschi in ripartenza. E finalmente abbiamo infranto questo tabù: basta con la negatività, deve essere un anno all’insegna del “se pol”». Del resto, saper cambiare in corsa è un pregio: «Su questo insisto dall’inizio – dice Pavanel – non puoi pensare che l’avversario non trovi qualche escamotage per ostacolare il tuo sistema: loro lo stavano facendo bene, quindi dovevano cambiare noi, visto che abbiamo le caratteristiche per poterlo fare». Già, le caratteristiche dei giocatori. Pavanel spiega che il cammino per sfruttarle al meglio è in corso: «Dobbiamo capire le loro doti per capire che gioco puoi fare. Il compito dell’allenatore è quello di semplificare le cose ai giocatori. A volte giocare col trequartista può essere complicato, soprattutto se non hai un centrocampista d’attacco come Bracaletti. Noi abbiamo rischiato i tre attaccanti subito per forzare la partita, sapevo che potevamo perdere l’equilibrio. So che questa squadra può giocare meglio in scioltezza: invece quando eravamo in difficoltà abbiamo iniziato a buttar palla lunga e non avere idee di soluzioni in uscita, e questo va migliorato per diventare dominanti, altrimenti sei una squadra femmina. E non lo puoi fare, se vuoi fare un campionato di vertice». […]

Ore 18.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 18.10 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 17.50 – Qui Guizza: mister Bisoli mischia le carte.

Ore 17.30 – Qui Guizza: mister Bisoli testa la difesa a 4.

Ore 17.10 – Qui Guizza: schemi offensivi in corso.

Ore 16.50 – Qui Guizza: lavoro atletico. Assente Contessa.

Ore 16.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I ramarri hanno veramente cambiato pelle. Lo si è visto in campo martedì sera, nell’esordio stagionale al Bottecchia con l’Alma Juventus Fano. Ma ancor di più nelle dichiarazioni fatte a bocce ferme da Mauro Lovisa e Attilio Tesser. Re Mauro sembra aver mutato prospettiva. Guarda i neroverdi sempre dalla sua curva personale, ma ora vede cose che sino alla scorsa stagione non guardava. Parla meno di spettacolo e più di concretezza e di capacità della squadra di adattarsi alle situazioni in campo. È l’effetto Tesser, che in appena due mesi sembra aver ribaltato le concezioni estetiche del clan naoniano: giocare bene è importante, ma vincere lo è ancora di più. Un’evoluzione di pensiero che potrebbe portare a risultati sorprendenti proprio nella stagione in cui i ramarri nei pronostici non sono partiti né in prima, né in seconda fascia. «Mi sono divertito – re Mauro rivede mentalmente il match dei suoi con i marchigiani – perché ho visto un Pordenone concreto. Nel primo tempo non abbiamo rischiato nulla e, oltre ai due gol di Semenzato e Candellone, siamo riusciti a costruire parecchie occasioni. Nella ripresa, in vantaggio 2-0, dovevamo gestire la situazione e siamo riusciti a farlo bene, recupero a parte». Il gol subito dopo il 90′ da Ferrante è l’unico rimprovero di Lovisa al Pordenone di Tesser. Il re dei bomber del passato non ha questa volta neanche un suggerimento per i bomber di oggi. La sua analisi si concentra sul reparto centrale. «Più di qualcuno ha detto che ci manca un goleador in grado di garantire un bottino in doppia cifra. Contro il Fano non avevamo Germinale e Berrettoni, ma Magnaghi e Candellone hanno fatto bene. Le soluzioni davanti non ci fanno difetto. E poi le partite nel campionato di Terza serie si vincono in mezzo e il nostro centrocampo è sicuramente fra i migliori della categoria. Burrai non si discute e Gavazzi mi è piaciuto tantissimo. E non scordiamo che ci mancava un uomo determinante per l’economia del nostro gioco come Gianvito Misuraca. Ripeto: mi è piaciuta questa squadra concreta, capace di ripartire spesso e di far male». è…]

Ore 15.50 – (Messaggero Veneto) Elongazione muscolare alla gamba sinistra: due settimane di stop. Questo il responso dell’esame a cui è stato sottoposto Domenico Germinale, attaccante rimasto ai box col Fano e che dovrà saltare i match con Albinoleffe (domenica a Bergamo alle 18.30), Virtus Vecomp (mercoledì 26 alle 18.30 al Bottecchia) e Rimini (domenica 30 alle 14.30). In attacco, se non dovesse recuperare Berrettoni, Ciurria, Candellone e Magnaghi saranno chiamati agli straordinari. Intanto la squadra si allena oggi e domani alle 16.30 al De Marchi (porte aperte). La seduta di sabato è in programma alle 10.30 (a porte chiuse). Tesser conta di riavere non solo “Berre” ma anche Misuraca. […]

Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) La lunga attesa è stata ripagata con una prestazione d’alto livello. La prima del Pordenone di Attilio Tesser ha riacceso l’entusiasmo della piazza, sopito dopo la scorsa stagione e nonostante il buon lavoro di Fabio Rossitto. I neroverdi non solo hanno battuto il Fano all’esordio in serie C. L’hanno fatto con un primo tempo di spessore, in cui hanno segnato due gol, sfiorandone altri tre e dimostrando di avere un altro passo se paragonato alla squadra che la scorsa stagione, al debutto, superò il Santarcangelo in trasferta. Si respira un’altra aria e a testimoniarlo anche le parole di Michele De Agostini, che ha festeggiato al meglio la sua centesima presenza con la maglia del club cittadino. «È un Pordenone che ha grande voglia», ha detto. E con un Misuraca neroverde sino al 2020: ieri il centrocampista ha prolungato il suo contratto (scadeva a giugno 2019). Non mancavano le perplessità alla vigilia del match del Bottecchia, dovute sia al precampionato infinito – che non ha dato sicurezze a nessuno – sia agli assenti. I ramarri erano privi di Misuraca, Berrettoni, due titolari sulla carta, e Germinale, che avrebbe dovuto giocare al posto di Magnaghi (recuperato per l’occasione). La squadra ha sopperito perfettamente alle assenze, disputando un primo tempo di grande impatto collettivo, con idee, e dimostrando poi nella ripresa di saper gestire. L’unico neo è dettato dalla rete subita al 93′. Qualcuno potrà dire che l’undici iniziale è più forte di quell’anno dell’anno scorso, tra Bindi, portiere super per la serie C, Semenzato e Gavazzi. Tuttavia il Pordenone è andato oltre i singoli ed è piaciuto perché ha fatto vedere di essere una formazione che sa cosa vuole. E qui, buona parte del merito va a Tesser, che ha confermato di essere un allenatore fatto e finito. In altre parole, una certezza. […]

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nella partita di esordio del campionato di Serie C disputata domenica scorsa al «Menti» contro la Giana Erminio Nicola Pasini è stato uno dei migliori assieme al suo compagno di reparto Andrea Mantovani. «Non possiamo dire che al termine eravamo soddisfatti perché ci tenevamo tanto a vincere e purtroppo non ci siamo riusciti — spiega il centrale dell’L.R. Vicenza — ma è la prima di campionato ed è quasi normale non essere al top della condizione. Siamo consci che dobbiamo migliorare sotto tanti aspetti e che già domenica dovremo affrontare un altro bel test: il Renate è partito alla grande vincendo su un campo difficile, quello di San Benedetto del Tronto. Anche in trasferta contiamo sul supporto dei nostri tifosi che domenica scorsa al “Menti” sono stati incredibili: in tantissimi ci hanno sostenuto dal primo all’ultimo minuto». Difensore centrale di ruolo, cresciuto nelle Giovanili del Milan, Alessandro Nesta come riferimento. «Uno dei più forti come centrale difensivo — precisa Pasini — Ho avuto la fortuna di allenarmi con lui e per me era un vero talento». Contro la Giana Erminio Pasini ha fatto coppia con Mantovani, un giocatore che ha tanta Serie A nel curriculum. «Andrea non ha certo bisogno di presentazioni, con lui mi sono trovato bene e continuando a lavorare insieme l’intesa non potrà che migliorare — spiega Pasini — Di sicuro potrà darci una grande mano, mettendo a disposizione del gruppo la sua esperienza e le sue qualità tecniche». […]

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Dopo la precisazione del Venezia 1907 sul caso-marchio, il legale del Venezia Fc Alessandro Vasta puntualizza: «Non c’è stato nessun pareggio né un punto della bandiera a loro favore. Il provvedimento citato da Venezia 1907 verso il Venezia Soccer Academy è stato infatti un autogol che ci è servito come precedente per argomentare e vincere, come già a livello nazionale dinanzi a Figc e Tribunale di Venezia, anche nel procedimento di opposizione intentato da Venezia 1907 contro Venezia Fc a livello europeo dinanzi all’Euipo».

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Il Lecce è una buona squadra ma noi non siamo certo da meno e andremo lì per vincere – assicura l’attaccante Davide Marsura -. Loro concedono molto e vogliamo riuscire ad approfittarne, un bel risultato in trasferta ci vorrebbe proprio. Venerdì scorso abbiamo perso per due eurogol, ma siamo ancora agli inizi e basterà solo ingranare un po’ per raccogliere punti importanti». Marsura insegue anche un riscatto personale dopo aver ciccato il 3-3 contro il Benevento. «Mi è dispiaciuto molto, purtroppo capita di sbagliare. Per fortuna comincio a stare meglio dopo aver saltato tutta la preparazione, sono carico e motivato anche perché mi piacciono le idee di mister Vecchi e credo che già il Venezia stia giocando meglio dell’anno scorso. L’obiettivo è ripartire dall’ottimo secondo tempo nel quale abbiamo messo il Benevento alle corde». […]

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La prima notizia di giornata è positiva. I nuovi esami al ginocchio a cui si è sottoposto all’inizio della settimana Gianluca Litteri non hanno evidenziato lesioni al legamento collaterale che lo sta facendo tribolare da oltre un mese e mezzo. Al centravanti arancioneroverde è stata diagnosticata una semplice infiammazione che verrà trattata con terapia conservativa anche nelle prossime settimane. Il problema lamentato è tipico di questi infortuni: al momento di calciare in diagonale, Litteri avverte una fitta che lo condiziona in tutto e per tutto. E ogni volta sembra di dover ricominciare daccapo. In casi analoghi, la tempistica per un completo recupero è difficile da prevedere. Solitamente il dolore scompare da un momento all’altro, ma può durare mesi come poche settimane. Per il momento, comunque, niente intervento chirurgico e paziente lavoro differenziato in attesa che arrivino buone notizie circa il suo impiego. Di sicuro Litteri non ci sarà a Lecce nella prossima partita, così come rischia di non recuperare Pinato, uscito anzitempo contro il Benevento. Ieri entrambi hanno svolto una seduta di allenamento differenziata assieme agli altri due infortunati, lo scozzese St. Clair e Gianni Fabiano. Problemi pure per Falzerano, a questo punto da considerare a rischio per il «via Del Mare». Le sue condizioni verranno rivalutate oggi. […]

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) L’operazione-Lecce è iniziata e il Venezia punta a interrompere la mini striscia negativa di due sconfitte di fila. Nella passata stagione, con Pippo Inzaghi in panchina, il Venezia solo una volta rimase a secco per due partite di fila (0-1 a Pescara, 2-3 a Salerno), ma in mezzo ci fu la sosta del campionato di Serie B e una distanza di 23 giorni. Nel calendario sono consecutive anche le sconfitte di Frosinone (1-2, 29 marzo) e al Penzo con il Brescia (1-2, 8 aprile), ma tra queste due sfide il Venezia andò a pareggiare (0-0) a Carpi nel recupero dell’ottava giornata di ritorno. Sono numeri ormai passati agli archivi, a Lecce, contro la neopromossa formazione allenata da Liverani, il Venezia deve ritornare a camminare, evitando di concedere campo agli avversari nella prima frazione, come è accaduto a Padova e con il Benevento. Stefano Vecchi adesso a ha disposizione più soluzioni a livello tattico, anche se a Lecce dovrà sopperire alla probabile assenza di Marco Pinato, alle prese con la distorsione alla caviglia rimediata nella parte finale della gara contro il Benevento. Se il centrocampista ceduto al Sassuolo dovesse rimanere a casa o partite in panchina, il tecnico bergamasco ha un paio di opzioni a disposizione: la solidità di Sergio Suciu, uno dei migliori in campo nella gara d’esordio contro lo Spezia, che garantirebbe anche una miglior propensione alla fase difensiva, oppure l’esuberanza giovanile di Jacopo Segre, il ragazzo arrivato in prestito dal Torino dopo il biennio a Piacenza, che si era ben disimpegnato nelle prime amichevoli stagionali, andando a segno dalla distanza contro Rappresentativa del Pinè e, soprattutto, contro la Fiorentina a Moena. Se vorrà coprirsi sulla fascia destra, Stefano Vecchi opterà nuovamente per Bruscagin, anche se Zampano ha un’altra settimana di allenamenti nelle gambe e con lo Spezia era partito titolare prima di infortunarsi, oppure sceglierà Di Mariano, autentico jolly da utilizzare in varie zone del campo, una posizione che ha occupato anche nel derby di Padova. […]

Ore 12.10 – (Gazzettino) «C’è da aspettarsi di tutto, ma noi tiriamo dritto per la nostra strada. Pensiamo solo a prepararci puntando sempre a vincere». Così Amedeo Benedetti, uno dei veterani della rosa granata, risponde alle incredibili voci che si rincorrono sulle prossime decisioni sul format della serie B. «Siamo arrivati al ridicolo – continua il difensore granata- Ventilare di sospendere tutto e poi dover recuperare le partite, con l’aggiunta di possibili squadre ripescate, renderebbe il campionato falsato e ancora più stressante. Decidano presto, sarà quel che sarà, noi però non dobbiamo distrarci». Al quarto anno in maglia granata, Benedetti è sempre più uno dei punti di riferimento della squadra coprendo in difesa la fascia sinistra e anche contribuendo alla fase offensiva. «Ho iniziato bene questa stagione, spero di continuare in questo modo sia a livello individuale che come squadra. Tenendo sempre i piedi per terra e lavorando al cento per cento sono convinto che i risultati continueranno ad arrivare». Cittadella primo in classifica con l’unica difesa di A e B imbattuta: se c’è una sorpresa nella sorpresa è proprio il caso di dire che questi ottimi risultati sono arrivati fin da subito. Chi poteva immaginarlo dopo la rivoluzione estiva? «C’era da aspettarselo perchè in ritiro a Lavarone mi sono reso conto che erano arrivati ottimi giocatori, per cui non mi sorprendono i risultati che abbiamo fin qui ottenuto. Bravo lo staff e bravi noi ad esserci riusciti in così breve tempo». Il segreto, ma non è tanto un segreto, è presto svelato. «Noi vecchi, nel senso che abbiamo più anzianità in questa società, sappiamo assumerci nel modo giusto la responsabilità di dare una mano ai nuovi arrivati per mettere in pratica quanto ci chiede l’allenatore. L’impegno di tutti ha consentito di esprimerci come è stato dimostrato in queste prime cinque partite ufficiali. Dobbiamo, però, proseguire su questa strada conservando l’umiltà e lo stesso spirito di sacrificio». […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Ha chiuso la scorsa stagione con il maggior numero di cross scodellati in mezzo, 130 in 28 partite. Nessuno in casa granata ne ha offerti di più di Amedeo “pendolino” Benedetti, instancabile cursore della corsia mancina. E quella in corso, sul piano personale, è iniziata ancora meglio, perché si è già tolto la soddisfazione di andare in gol – contro il Monopoli in Coppa Italia – cosa che non gli era riuscita l’anno scorso.D’altra parte si nota: Benedetti quest’anno quando può va al tiro, e non sempre lo faceva in passato. «È vero, succede perché ho acquistato fiducia, ma anche perché me lo chiede il mister: vuole che noi terzini ci buttiamo dentro, senza paura. Di sicuro sono contento sia sul piano personale che su quello generale. E non sono troppo stupito di questo inizio di stagione: è vero che i nuovi giocatori sono tanti ma abbiamo trovato presto l’intesa, per merito nostro e dello staff, bravo ad amalgamarci». A 26 anni “Bene” è ormai un veterano, uno dei pochi presenti sin dall’inizio della gestione Venturato: «Noi “vecchi” abbiamo qualche responsabilità in più rispetto al passato e sappiamo che dobbiamo farci sentire aiutando chi è qui da poco».Tra questi ultimi c’è Branca, uno con cui questo terzino sinistro di Rovereto sembra giocare assieme da sempre, per la facilità con cui gli si sovrappone in fascia e cerca continue triangolazioni. «Lui e Proia, che si alternano come mezzala, hanno caratteristiche diverse. Mi trovo bene con entrambi, diciamo che Branca è molto abile a dare profondità al gioco e a consentirmi la giocata». In più la difesa non prende gol, ed è pure questo un motivo di orgoglio. «Ma il merito è anche dagli attaccanti: questa solidità parte dal loro incessante pressing».Un pressing che servirà anche sabato in casa dello Spezia, dove il Citta si ritroverà di fronte l’ex granata Bartolomei. «È una squadra diversa rispetto al Carpi e al Cosenza: cerca di far partire l’azione da dietro, gioca a viso aperto e davanti può contare su attaccanti di valore come Galabinov e Okereke. E poi sappiamo che sarà particolarmente motivata, dopo la sconfitta di Cremona». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Doppio allenamento, ieri, per gli uomini di Venturato, con la mattina dedicata alla tecnica individuale e alla palestra e il pomeriggio a una seduta tattica. Ha lavorato ancora a parte il terzino Ghiringhelli, alle prese con una lieve distorsione alla caviglia, ma lo staff medico fa sapere che non dovrebbero esserci problemi per il suo impiego in Liguria. Si sono invece allenati regolarmente con i compagni Drudi e Schenetti.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Sono contento che il Padova abbia cambiato idea su di lui». […] Le scelte sbagliate dettate dalla ricerca della categoria più alta è un aspetto che ulteriormente ha accomunato padre e figlio. «A Padova, lo dico sempre, quella volta sarei dovuto rimanere riprende Andrea Mandorlini e invece il richiamo della serie A (Siena, ndr) mi ha spinto ad andare via. Ribadisco che per me è stato un errore perché ho lasciato una situazione che conoscevo e in cui si sarebbe potuto fare un percorso simile a quello successivo a Verona. Nella vita può capitare di sbagliare, ma tra me e il club biancoscudato non è mai venuta meno la stima reciproca: a Padova sono stato sempre accolto bene e non credo ci siano problemi». […] Quasi scontata l’ultima domanda: chi vincerà? Matteo: «Partita tiratissima e vinciamo noi. Da domani mi sa che con mio padre non ci sentiremo più…». Più diplomatico papà Andrea: «Vinca il migliore, speriamo giochi Matteo e se segnasse sarei contento».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Un crocevia di emozioni domenica sera all’Euganeo per la famiglia Mandorlini: papà Andrea, allenatore della Cremonese, che torna a Padova dopo la breve ma positiva esperienza in C nella stagione 2016-17, troverà da avversario il figlio Matteo, decisamente carico per il recente reintegro in squadra dopo essere stato sul mercato quest’estate. «Non è la prima volta, ci siamo già affrontati in quattro occasioni racconta il centrocampista – Due partite le ha vinte mio padre, una io e nell’altra abbiamo pareggiato. Sono io quindi in credito». Meglio allora pensare al ricordo più bello. «Mi è andata bene nel derby tra Brescia e Verona in cui l’abbiamo spuntata al novantesimo. Gara molto calda, stadio pieno e facevo l’esterno per cui per quasi tutta la gara mi sono pure trovato a giostrare vicino alla sua panchina». «È sempre un qualcosa d’immenso gli fa eco il papà, intervenuto lunedì a Tuttincampo su Tv7 Triveneta – anche se la cosa è già capitata. Tra l’altro Matteo ha vissuto recentemente una situazione così così e ora è rientrato a pieno titolo in rosa. Sono contento, ha dato tanto in questi due anni ai colori biancoscudati ed è stato molto male per cui da genitore anch’io ho sofferto un po’.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Una maglia decisamente innovativa, più unica che rara nel suo significato, la terza ufficiale del Padova griffata Kappa presentata ieri all’Emporio Sport di Albignasego dove sarà subito a disposizione dei tifosi oltre che nel Padova Store di via Roma. Il suo colore è nero con rifiniture in rosa e scritte e numeri in bianco, il tutto in omaggio allo storico gemellaggio dei biancoscudati con il Palermo, nato nel 1983 e ricordato con una scritta sul retro. In nero pure pantaloncini e calzettoni. Alla sua presentazione, oltre che il padrone di casa Ivo Canesso, il vicepresidente del Padova Edoardo Bonetto, il responsabile marketing Enrico Candeloro e tutta la squadra, staff tecnico compreso. Modelli di eccezione i giocatori Clemenza, Salviato e Belingheri. L’idea è stata condivisa dal club con la tifoseria. «Il significato – spiega Bonetto è duplice. In primo luogo si è voluto ricordare che lo sport è fatto anche di vicinanza e unione tra tifoserie, con il riferimento al gemellaggio con il Palermo che dura da 35 anni. Al tempo stesso abbiamo voluto avvicinare le donne, scegliendo il colore rosa da affiancare al nostro nero che da lungo tempo ci rappresenta nella terza maglia». […]

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Ma restiamo a Matteo e alla sua particolarissima estate: reintegrato in rosa da pochissime settimane, dopo che per tutto il periodo del ritiro e nel pre-campionato era sul “mercato”, ritenuto non più necessario dopo essere stato protagonista della cavalcata della passata stagione, conclusa con il passaggio alla categoria superiore. «Dovevo chiarire delle cose con la società, ci siamo seduti ad un tavolo e abbiamo parlato. Per me le cose si sono concluse nel modo migliore», la sua sintesi. Il centrocampista ravennate non vuole fare polemiche, ha resettato tutto, anche se è rimasto sorpreso dal fatto di non aver ricevuto richieste da altri club: «Stare tre mesi fuori mi ha temprato. Il fatto che non ci fossero interessamenti per me sinceramente mi ha sorpreso, ma conosco tanti amici e giocatori che si sono trovati nella stessa situazione. Penso sia stata la sessione di mercato più assurda che abbia vissuto, e alla fine, è vero, non c’è stata nessuna proposta concreta. Non so darmi una spiegazione del motivo, venivo da due buoni campionati e non capisco certe dinamiche. Ma bisogna accettarle». […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Papà Andrea contro il figlio Matteo è un classico in casa Mandorlini. Domenica sarà la quinta volta che i due si ritroveranno contro in carriera e il bilancio sin qui è favorevole al genitore. «Due volte ha vinto lui, in un’occasione c’è stato il pareggio e una volta, l’ultima, ho prevalso io. Era il 6 aprile 2012, eravamo al Bentegodi: lui sulla panchina del Verona, io con la maglia del Brescia in campo. Dovevo sostituire Zambelli, terzino di fascia, e mi ritrovai a passargli davanti decine di volte, pochi passi l’uno dall’altro. Il risultato fu 2 a 1 a nostro favore». E allora, per riportare i conti in equilibrio, domenica che cosa accadrà? «Partita tiratissima, con un bel successo del Padova, magari in extremis».Al tecnico della Cremonese, prossima avversaria dei biancoscudati, fischieranno di sicuro le orecchie, ma questo è il bello del calcio. E al Padova quello dei figli d’arte che incrociano i guantoni con i padri allenatori è uno dei leit motiv della stagione, visto che domenica 7 ottobre andrà in scena a Brescia il duello, altrettanto carico di pathos ed emozioni, fra i due Bisoli, Pierpaolo e Dimitri.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Che Padova sarà quello che affronterà la Cremonese domenica sera? Tutto da decifrare, specie a centrocampo, dove sono possibili novità rispetto alla formazione che ha perso male a Salerno, incassando la prima sconfitta stagionale. Ieri Bisoli ha chiamato i suoi a studiare bene i prossimi avversari attraverso una sessione video e poi ha portato il gruppo in campo per un lavoro atletico prima e di tattica poi. L’impressione è che possa scoccare l’ora di Belingheri, uno dei due “ex” di sponda biancoscudata (l’altro è Salviato), e che anche in attacco ci possa essere un cambiamento. L’allenatore di Porretta Terme potrebe optare per il 3-4-1-2, con Clemenza dietro le punte. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) È stata svelata ieri all’Emporio Sport di Albignasego la terza maglia del Padova da utilizzare per la stagione in corso. La divisa è completamente nera (anche i pantaloncini) e sul petto campeggia ovviamente il Biancoscudo. Si aggiunge alle due già esistenti, quella biancorossa e quella in cui domina il blu con il Gattamelata.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo il Brescia, anche il Carpi ha già cambiato allenatore. Lo hanno accolto gli applausi dei tanti tifosi che si sono ritrovati allo stadio Cabassi per dargli il bentornato. È cominciato ieri nel segno dell’entusiasmo il Castori-ter, la terza avventura del tecnico di San Severino Marche sulla panchina del Carpi dopo le dimissioni arrivate martedì mattina da parte di Marcello Chezzi. A lui il compito di risvegliare una squadra ferma a quota zero.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La giornata padovana in pillole: la prima intervista dopo un’estate difficilissima e mesi di silenzio di Matteo Mandorlini, la presentazione della terza maglia del Calcio Padova con il dettaglio dedicato allo storico gemellaggio con il Palermo, la clamorosa decisione del Coni in serata che riammette l’Entella in Serie B come ventesimo club iscritto. Con il problema che la società del presidente Antonio Gozzi ha già esordito in Serie C battendo il Gozzano e non si sa come verrà risolto l’enigma dalla Figc. […] Quanto alla terza maglia nera dei biancoscudati, ha riscosso molto successo, con i social inondati di complimenti. Anche dai tifosi del Palermo per il dettaglio del colletto rosanero dedicato allo storico gemellaggio fra i due club. E in serata il colpo di scena del Coni, che ha riammesso l’Entella in Serie B come ventesimo club iscritto. […]




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com